IL SIRENETTO
IL PARTITO ECOLOGISTA DANESE IN PARLAMENTO HA SEI DEPUTATI, TUTTE DONNE
In Danimarca esiste un partito ecologista, Alternative, che ha portato sei deputati in Parlamento: cinque donne e un uomo, Torsten Gejl. Finché il maschio superstite si dimette per sopraggiunto stress (da accerchiamento, insinuano i maligni) e viene sostituito dal primo dei non eletti: una signora.
Sei su sei, bingo, e un bingo storico, perché mai a memoria d’uomo, ma soprattutto di donna, un gruppo parlamentare era stato composto da sole femmine: nemmeno gli sceneggiatori di «Barbie» si erano spinti a tanto. Le donne del piccolo partito danese esultano sui social, ma vengono sorprendentemente redarguite. E da chi? Da un’altra donna, Marie Bjerre, la ministra dell’Uguaglianza del governo di centrosinistra: «Attente a non polarizzare la lotta discriminando il maschio: anche gli uomini sono importanti».
Affermazione, quest’ultima, per cui sentitamente la ringrazio. Ecco, magari il generale Vannacci leggendo le ultime da Copenaghen sarà colto dal panico.
Eppure, in mezzo a un mare di cattive notizie di giornata, molte delle quali hanno ancora per protagoniste donne vittime di ogni genere di abusi, questa piccola storia di mondo alla rovescia mi fa sperare che stiamo lentamente andando nella direzione giusta. Rivela un rovesciamento di paradigma e di ruoli, indispensabile per arrivare là dove vogliamo tutti: alla parità vera. Quando non avrà più importanza sapere di che sesso siano i parlamentari, ma solo se siano bravi o no.
(da Il Corriere della Sera)
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