ITALIA SOLIDALE: A ROMA NASCE IL “PASTO SOSPESO” PER INDIGENTI E PROFUGHI IN TRANSITO
ALLA GARBATELLA L’INIZIATIVA DELLO CHEF RUBIO E DI ERRI DE LUCA: POSSIBILE CON 5 EURO DONARE UN PRANZO A CHI NON PUO’ PERMETTERSELO
A Napoli lo chiamano “caffè sospeso”: si tratta di un’antica usanza, ormai quasi del tutto abbandonata, di pagare al bar due espressi, ma consumarne uno, lasciando l’altro “in attesa”, con la possibilità di essere richiesto da persone bisognose, che non potrebbero permetterselo.
Attinge a questa tradizione partenopea l’idea del “Pasto sospeso”, lanciata dallo spazio sociale autogestito “Casetta Rossa” di Roma, in collaborazione con la Fondazione Erri De Luca.
Con una donazione diretta o attraverso bonifico, è possibile donare uno o più pasti del valore di 5 euro alle migliaia di migranti in transito che attraversano Roma, ospitati da Baobab Experience, e a quanti vivono nella Capitale in condizioni di disagio e povertà .
Nel cuore della Garbatella questo giovedì l’esperimento ha avuto inizio con due ospiti d’eccezione.
Ai fornelli l’estro culinario e carismatico dello chef Rubio, al secolo Gabriele Rubini, accompagnato, dallo scrittore Erri De Luca. Un’accoppiata inedita, che si è cimentata nella preparazione di un pranzo dagli echi esotici: un menù che richiama, attraverso la mescolanza di ingredienti e culture diverse, l’idea d’integrazione.
“Abbiamo preparato una zuppa di legumi e ortaggi, con delle spezie che ricordino i paesi di provenienza degli ospiti del Baobab”, racconta chef Rubio, “È un lancio per qualcosa che esiste già sotto altre forme. Un segnale forte che forse può dare vita ad altro. Questo periodo, utilizzando la metafora del deserto, ci vede sempre più distanti dai nostri concittadini e dalle persone che hanno veramente bisogno. Li abbiamo messi noi in queste condizioni e dobbiamo cercare di rimediare”.
L’iniziativa ha coinvolto gli ospiti del Baobab Experience con lo scopo anche di riaccendere i riflettori sull’emergenza accoglienza nella Capitale: “Noi andiamo avanti, nonostante le difficoltà . Ma siamo preoccupati per quello che accadrà nella primavera prossima, perchè gli sbarchi continuano anche adesso, nonostante l’inverno e nonostante il freddo”.
“Spesso il deserto siamo noi”, dice Erri De Luca, “Abbiamo la possibilità di offrire l’indispensabile a chi ne è privo. È alla portata di tanta gente. È la circolazione della fraternità ”.
(da “Huffingtonpost”)
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