LA CAMERA ASSUME E AUMENTA LE SPESE
AUMENTANO I COLLABORATORI PARLAMENTARI
Il progetto di Bilancio 2018 di Montecitorio che dovrebbe essere approvato oggi dall’Aula contiene l’aumento di quasi 19 milioni delle spese rispetto al 2017: si passa da 950 a 969 milioni con una lievitazione che sfiora il 2%.
E in più c’è l’obiettivo (la decisione ufficiale arriverà fra settembre e ottobre) di riaprire i concorsi dopo un’astinenza lunga 10 anni, in particolare per la funzione più prestigiosa, quella di consigliere parlamentare.
A parlarne oggi è il Messaggero in un articolo a firma di Diodato Pirone e Francesco Pacifico:
Le molle che tornano a far lievitare le spese della Camera sono soprattutto tre. La prima: gli stipendi dei dipendenti che aumentano del 4,4% (da 205 a 214 milioni) a causa della fine dei tetti ai superstipendi che li ha brutalmente calmierati fino alla fine del 2017. La seconda: l’aumento ulteriore della spesa previdenziale dei dipendenti che arriva a sfiorare i 275 milioni (di gran lunga la voce più calda di spesa della Camera) con una crescita del 3,4%.
La terza: il rialzo delle spese per le nuove pensioni (sulla base del calcolo contributivo introdotto con la riforma del 2012) dei deputati che non sono stati rieletti a marzo di quest’anno e che hanno cominciato a ricevere la rendita se hanno superato i 65 anni (60 anni se sono stati eletti per due legislature). Quest’ultima voce è passata da 133 a 136 milioni con un rialzo del 2,1%.
(da “NextQuotidiano”)
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