LA CAMORRA FA AFFARI ANCHE SUL COVID: IMPRESE DEL CLAN CURANO LE SANIFICAZIONI
ARRESTATE 7 PERSONE LEGATE AL CLAN VANELLA-GRASSI DI SECONDIGLIANO, SEQUESTRATI 10 MILIONI DI EURO
Il settore della vigilanza privata e quello immobiliare, ma anche quello legato all’emergenza da Covid-19: la camorra non si era lasciata scappare questa occasione per infiltrarsi, per mettere le mani su quelle imprese che, in tempi di coronavirus e pandemia, avrebbero avuto un ruolo centrale nell’economia.
Emerge dall’ordinanza che ha portato all’arresto di 7 persone, ritenute legate al clan Vanella-Grassi di Secondigliano, nell’area ovest di Napoli: nata come gruppo satellite dei clan Di Lauro, la cosca guidata da Antonio Mennetta è diventata autonoma e poi predominante dopo la sanguinosa faida con il gruppo Abete-Abbinante del 2012-2013.
Gli inquirenti hanno appurato che, malgrado la detenzione al 41bis, a guidare il clan era ancora Mennetta, che dal carcere riusciva a impartire non solo disposizioni sulla strategia del gruppo criminale ma anche a dare indicazioni su come reinvestire i soldi che provenivano dai traffici di droga e dalle estorsioni.
Tra i settori preferiti dal clan per ripulire i soldi sporchi c’erano quelli della vigilanza privata e quello immobiliare, ma una svolta era arrivata con la pandemia: i Vanella-Grassi avevano fiutato l’affare ed erano riusciti ad accaparrarsi anche incarichi nel campo della sanificazione dei locali.
L’ordinanza, eseguita dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli, ha portato all’arresto di 7 persone, accusate a vario titolo di associazione mafiosa, estorsione, concorrenza illecita, intestazione fittizia di beni, riciclaggio e reimpiego di proventi illeciti. Contestualmente sono stati sequestrati beni per complessivi 10 milioni di euro, tra cui 11 società , immobili, automezzi e una imbarcazione, che sarebbero collegati alle attività illecite.
(da Fanpage)
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