LA NATIVITA’ E’ QUELLA CHE UN SOVRANISTA COMBATTE FEROCEMENTE OGNI GIORNO
I SEGUACI DEL MINISTRO DELL’INFERNO EVITINO DI ARRANCARE VERSO LA MESSA: SONO IPOCRITI IGNORANTI CHE GESU’ AVREBBE CACCIATO DAL TEMPIO
Caro amico sovranista,
è giunto il momento di darti alcune informazioni di base, che evidentemente ignori e ti possono essere molto utili.
Sappi che è totalmente inutile aver confezionato un presepe di qualunque cubatura e soprattutto sarà totalmente inutile stanotte arrancare fino alla Messa, mentre le campane suonano a stormo, se sei d’accordo anche solo con uno dei provvedimenti del Ministro dell’Inferno, se avrai gioito anche per un attimo dell’odissea degli sventurati di Open Arms (o di qualunque altro sventurato lasciato senza tetto, nella Notte Santa).
Sappi che la Natività , così come essa è tramandata (secondo quelle che tu chiami “le radici cristiane dell’Europa”, che è più o meno l’unica frase in cui tolleri la parola “Europa”), è un racconto di povertà , accoglienza negata, rivalsa degli ultimi del mondo.
E’ perfettamente inutile che tu sottolinei che la Sacra Famiglia non era nigeriana, nè somala, nè etiope, nè libica o curda, e che tecnicamente non era profuga o rifugiata (anche se lo sarebbe stata appena poco dopo, in Egitto): è una famiglia nullatenente con un bambino appena nato respinta da tutti, e riconosciuta solo da altri ultimi della Terra, esattamente come loro.
Quindi, mio caro vidimatore di passaporti di Giuseppe e Maria, mio caro controllore trionfante dell’anagrafe di Betlemme (Palestina, peraltro, anche se tu ci metti la neve e i pastori biondi. Anzi, sappi che le libertà che ti prendi nell’allestimento hanno un nome preciso, e non ti piacerà : globalizzazione)(tiè), sappi che la Natività , come la giri e come la volti, è esattamente la messa in scena di quello che tu, ferocemente, combatti ogni giorno: l’invasione dei Gesù Bambini. Degli angeli. Delle Madonne in attesa e puerpere. Dei Giuseppi miti e artigiani. Degli scienziati (pure neri!) che vengono dall’altro capo del mondo a rendere omaggio a una Sapienza più profonda.
Quindi decidi tu cosa vuoi essere: un ipocrita che Gesù (proprio lui, proprio quello) avrebbe cacciato dal tempio, o un convinto assertore non del presepe come raccolta di belle statuine, ma di quello che il presepe, e la Natività , ci continuano a insegnare.
L’accoglienza, l’accettazione, la necessità di farsi e restare umani.
(da “Huffingtonpost”)
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