LE MINACCE DI MORTE A PREGLIASCO PERCHE’ METTE IN GUARDIA DAI PERICOLI DELL’EPIDEMIA
GUAI A CRITICARE IL “LIBERI TUTTI”, PREOCCUPARSI DELLE CONSEGUENZE PER LA SALUTE DEI CITTADINI E’ UN REATO PER CERTI COGLIONI DA TASTIERA
Fabrizio Pregliasco, docente di Igiene e medicina preventiva all’Università Statale di Milano, direttore sanitario dell’Istituto Galeazzi e supervisore scientifico del Pio Albergo Trivulzio, parla oggi con il Corriere della Sera delle minacce che sta ricevendo in questi giorni a causa dei suoi inviti alla cautela in questa fase 2, sconfinate anche in minacce di morte.
Professore, che effetto fa scoprire che anche quello del virologo può essere un mestiere pericoloso?
«Inizialmente sono rimasto basito. Ma è stato un attimo, perchè è evidente che dietro a quei messaggi ci sono soltanto dei leoni da tastiera. Non fanno paura, ma fanno cadere le braccia. È un effetto indiretto della pandemia».
Ma gli italiani si stanno comportando così male?
«Ma no. Soprattutto nella prima fase, quella della chiusura generalizzata, nell’insieme la risposta è stata molto buona. Adesso, purtroppo, stiamo assistendo a un allentamento dell’attenzione che potrebbe essere pericoloso».
Ma lei è stato bersagliato da insulti proprio per aver detto queste cose.
«Eh sì, mi hanno dato del menagramo, hanno scritto che rovino la vita della gente sulla base di nulla e mi hanno augurato la morte. È un paradosso legato alla prevenzione: perchè si riferisce a un rischio potenziale, non visibile, non concretizzato. E aggiungo: per fortuna. Perchè poi chi sta male davvero non si lamenta mai per le cure che riceve».
Ma siamo davvero di fronte a quei rischi?
«Noi abbiamo il dovere di lavorare nell’ottica di prevenire lo scenario peggiore possibile. Dopodichè io per primo mi rendo conto dello stato d’animo di chi lavora con partita Iva ed è bloccato da due mesi. Ma il mio compito è la prevenzione e quindi ho il dovere di dire quelle cose».
(da agenzie)
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