MATTEO MESSINA DENARO VIVEVA ALLO SCOPERTO E VIAGGIAVA INDISTURBATO ANCHE IN AEREO
NEL COVO A CAMPOBELLO DI MAZARA SONO STATI RITROVATI BIGLIETTI AEREI INTESTATI AL GEOMETRA ANDREA BONAFEDE. L’IPOTESI È CHE SI SIA RECATO PIÙ VOLTE ALL’ESTERO, IN INGHILTERRA E SUDAMERICA
Viaggi all’estero, spostamenti alla guida di una Giulietta nera o con l’autista, cene si sospetta non da solo visti gli importi esosi delle ricevute, e colazione al bar. Matteo Messina Denaro, almeno negli ultimi due anni in cui ha vissuto a Campobello di Mazara, nel Trapanese, sembra incredibilmente avere condotto una vita normale, quella di un cittadino agiato. Che, evidentemente, non è incappato in nessun controllo in strada dove, anche se si nascondeva dietro la falsa identità di Andrea Bonafede, il suo prestanome, ora indagato a piede libero, con molta probabilità sarebbe stato riconosciuto.
Le indagini sono complesse e a più livelli. È un puzzle in divenire, enorme e complicatissimo. Ieri una nuova tessera: la Giulietta nera del padrino. Era parcheggiata, dalla mattina dell’arresto, in un garage di fronte alla casa del suo uomo di fiducia che gli faceva da autista, Giovanni Luppino, arrestato in flagrante insieme al padrino.
Oltre ai documenti […] della Giulietta, nel covo di via Cb31 sono stati trovati decine libri di filosofia e storia tra cui una biografia di Putin, ricevute di ristoranti e alcuni biglietti aerei. Adesso gli investigatori incrociando le informazioni stanno cercando di capire se il capomafia si sia recato all’estero, tra le ipotesi Inghilterra e Sudamerica. I biglietti sarebbero intestati al geometra Andrea Bonafede.
Una fonte riservata raccontò che il padrino di Castelvetrano nel 2003 sbarcò all’aeroporto di Catia La Mar, a una ventina di km da Caracas in Venezuela con un volo che prima aveva fatto scalo a Parigi e Amsterdam.
Con lui ci sarebbe stata una donna, con la quale avrebbe pranzato in un locale nella città di Valencia, tra i commensali Francesco Termine di Ribera e Vincenzo Spezia di Campobello di Mazara, uomini del narcotraffico che sarebbero stati poi arrestati.
“Matteo era di livello superiore. Era di un’eleganza, di uno stile per noi inarrivabile, un uomo colto. Leggeva Nietzsche, libri di romanzieri importanti, scrittori sudamericani. A volte faceva citazioni per noi incomprensibili. In 30 anni di solitudine chissà quanti libri avrà letto”, raccontano alcuni amici di gioventù di Messina Denaro, parlando in un bar, a Selinunte, borgo marinaro a 10 minuti da Castelvetrano, dove il boss mafioso trascorreva spesso le sue giornate.
Degli amici storici del boss, qualcuno è in carcere, qualcun altro è collaboratore di giustizia, uno, Giuseppe Clemente, condannato all’ergastolo, si è suicidato in cella, altri sono stati condannati per mafia o favoreggiamento e sono liberi. Nessuno rinnega quell’amicizia.
“Matteo è una persona gentilissima, generosa. Forse avrà una doppia personalità considerate le tante condanne. Ma con gli amici era un galantuomo”
(da agenzie)
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