“NON CE N’E’ DI COVIDDI”: L’INTERVISTA DEL TG1 AI GIOVANI ITALIANI NELLE DISCOTECHE IN CROAZIA
LE INCREDIBILI IMMAGINI TESTIMONIANO CHE L’IGNORANZA CHE REGNA IN MOLTI GIOVANI ITALIANI… QUEI PERSONAGGI CHE HANNO VEICOLATO LA BUFALA DEL “COVID FINITO” DOVREBBERO ESSERE ARRESTATI PER ATTENTATO ALLA SICUREZZA DELLO STATO INVECE CHE TRASMETTERE LE LORO CAZZATE IN TV
Il cattivo esempio del web, per il quale tutti dovrebbero prendersi le responsabilità . I social network in Italia hanno reso virale la famosa intervista ‘Buongiorno da Mondello’, con una donna che — a Live Non è la D’Urso — andava in spiaggia dicendo «Non ce n’è di Coviddi».
Alla storia è stata data ampia cassa di risonanza da parte del programma Mediaset e sui social network il video si è diffuso tra i giovani.
Questo servizio del Tg1 dalla Croazia, luogo di vacanza dove le discoteche sono aperte e che permettono a tanti ragazzi italiani di frequentarle con la distanza di sicurezza ridotto al minimo e con, mostra quanto il mantra sia entrato nella testa dei giovani più vulnerabili.
Felicita Pistilli, giornalista del Tg1 inviata a Pag, mostra la movida di quel luogo di vacanze. Discoteche affollate, con più del doppio degli ingressi consentiti, ragazzi in stato di alterazione che rilasciano interviste senza alcuna remora: «Non ce n’è Coviddi, non ce n’è più di coviddi» — dice una ragazza, riprendendo il tormentone.
La giornalista del Tg1 le chiede se si stia rendendo conto delle cose che afferma. Lei, ritornando seria, risponde: «Sì, ci rendiamo molto conto».
La realtà che supera l’immaginazione. Nell’ultima giornata, i contagi in Italia sono stati 629. Alcuni di questi riguardano contagi di importazione, proprio per quei giovani che — andati in vacanza all’estero: in Croazia, in Grecia, a Malta — poi tornano positivi al coronavirus.
Per alcuni di questi stati, il ministro della Salute Roberto Speranza ha disposto il tampone obbligatorio al rientro in Italia. Ma questo non sembra preoccupare i giovani della movida croata: «Martedì farò questo tampone — dice un altro ragazzo in chiusura di servizio — e se sono positivo pazienza: a vent’anni non mi ammazzi ‘sto coronavirus».
Bisognerebbe spiegarlo a quei ventenni che si sono trovati in terapia intensiva, a quell’amico di Fedez che ha dovuto subire un trapianto di polmone, alle tante vittime giovani del coronavirus.
Per non parlare della mancata consapevolezza del fatto che un giovane è contagioso al pari di altre fasce d’età e che un discorso del genere è molto egoistico.
(da agenzie)
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