POLI BORTONE INSULTATA DAI SUOI “FRATELLI” SU TWITTER
QUESTA CI MANCAVA: SUI SOCIAL VOLANO GLI STRACCI TRA MELONIANI E POLIBORTOLIANI
La frattura nel centrodestra ha diviso non solo le classi dirigenti tra berlusconiani lealisti e fittiani, o tra aennini meloniani e missini fedeli alla Poli Bortone, ma ha disorientato soprattutto l’elettorato.
Se una volta per sentire l’umore del popolo si usava consultare i militanti storici (Pinuccio Tatarella, vicerè della Puglia quando era laboratorio della destra di governo, componeva il numero telefonico del camerata Peppino Labase per risolvere le diatribe), adesso basta fare una ricognizione sui social network, diventati un vero scrigno per una possibile puntata di Gazebo con Zoro.
Su Twitter la guerra tra sostenitori del fittiano Francesco Schittulli e della forzista (ma ancora nell’esecutivo di FdI) Adriana Poli Bortone è in corso senza tregua, al punto che gli utenti più facinorosi sono stati bloccati dai profili dei vari candidati.
Quello più velenoso è il mondo degli ex An.
Dopo la diaspora che li ha visti sparpagliarsi in almeno quattro-cinque partiti di centrodestra, adesso si accapigliano sulla legittimità della candidatura di Adriana Poli Bortone a governatore con Forza Italia e Noi con Salvini.
Luigi Rispoli, dirigente napoletano della Meloni, la prende da lontano e conia un hashtag per criticare l’ex sindaco di Lecce: «Gli ex colonnelli di An non sono solo un manipolo di uomini e donne, ma una mentalità da estirpare #polipoltrone».
Salvatore Perillo: «Ne ho visti di trasformisti, incoerenti poltronisti ma mi creda Adriana: lei li batte tutti!».
La Adriana, con classe, ha dribblato la querelle (nella quale non sono mancati anche insulti personali) con una citazione latina: «@Fra_Schittulli Da oggi Et de hoc satis (le cavolate ai pugliesi non interessano)».
Ci sono strali per tutti da parte degli elettori in preda a una crisi di identità , come Fantozzi davanti alla tv per le antiche tribune elettorali.
Alessandro Di Luzio ne ha per la leader di Fratelli d’Italia: «Incomprensibile la scelta di #Meloni. Rinuncia ad @AdrianaPoliBort del suo stesso partito! #ForzaAdriana». Angela Mancino sceglie la versione rottamatrice: «Adriana fai la nonna che di poltrone ne hai già avute tante».
Durissima Laura De Marzo, prima dei non eletti nelle liste di FdI al comune di Bari: «Se la Poli non accetta primarie #cdx per il bene della Puglia è una venduta e va espulsa dal partito subito».
Critiche serrate anche a Raffaele Fitto, capo dei Ricostruttori. MarcelloCrucia1 ripercorre perfino l’ultimo decennio di sconfitte del centrodestra pugliese: «@RaffaeleFitto ripensaci tu, hai tirato troppo la corda ed ora aiuti x la terza volta a vincere il PD. La Coop sei tu».
Poi c’è la voce di chi al Sud lotta per un lavoro stabile. Rita Burgio: «@RaffaeleFitto pensa a far modificare il Ddl scuola. I precari votano insieme alle loro famiglie!».
Nel calderone social finisce anche Luigi Vitali, coordinatore regionale di Fi, definito «l’uomo che ha regalato la Puglia alla Sinistra con l’accordo con Emiliano!».
Infine la chiosa dell’internauta Mario che ha lanciato, inascoltato, un appello ai fratelli coltelli della destra: «Non costringeteci a votare a sinistra. #noneuro».
Michele De Feudis
(da “il Tempo”)
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