TUTTI BRAVI A SPALARE MERDA QUANDO SI SA DI TORNARE IN CITTÀ: L’ULTIMO CAPRICCIO DEI RICCONI ANNOIATI È ANDARE IN VACANZA, FACENDO FINTA DI FARE I CONTADINI E I PASTORI
NEL SETTORE MANCANO 100MILA PERSONE DISPOSTE A SPACCARSI LA SCHIENA, MA C’È CHI PAGA PER PASCOLARE, MUNGERE E FARE FORMAGGI, RIGOROSAMENTE AL FRESCO IN ALTA QUOTA, MA SOLO PER QUALCHE GIORNO
I cittadini vanno in ferie e pagano per imparare a falciare il prato, fare i covoni di fieno, mungere, portare al pascolo il bestiame..
Una vacanza bucolica “a tiratura limitata” per faticare sotto il sole mentre gli appelli della Coldiretti per trovare lavoratori stagionali restano inascoltati. Mancano 100 mila braccianti estivi e in Italia un prodotto agricolo su 4 è raccolto da mani straniere con 358 mila lavoratori regolari provenienti da 164 Paesi diversi (Romania, Marocco, India e Albania ai primi posti): sono loro a fornire oltre il 30% delle giornate di lavoro necessarie al settore. Ma latitano gli italiani che però pagano per diventare turisti-contadini per pochi giorni piuttosto che essere pagati per fare i contadini sul serio. Da disoccupati, studenti, pensionati e percettori di reddito di cittadinanza, nessuna candidatura.
La sorpresa invece arriva appena oltrepassi i confini: a soli 20 minuti di treno dal Brennero, in una valle verde e selvaggia come quella del Wipptal, nel Tirolo austriaco, scopri che i turisti si mettono, pagando, al servizio delle necessità del territorio.
Se raggiungi St. Jodok, 300 abitanti, sei nel posto giusto: qui c’è la “Scuola della malga”, capace di trasformare un cittadino qualsiasi in un contadino d’alpeggio.
Costo: 349 euro con 3 pernottamenti con colazione in camera doppia, merende, una cena con piatti regionali, autobus fino alla malga. Non è raro trovarci italian
Il turista contadino va di moda anche in diverse località montane italiane. A Livigno, in Valtellina, potrete fare un’esperienza dentro una tipica malga sull’Alpe Federia, a 2.200 metri, dove viene portato il bestiame durante l’estate e ci si mette subito al lavoro con la mungitura e il ricovero degli animali nella stalla. Poi si cena da “contadini” e si va a letto presto perché all’alba ci sono gli animali da portare al pascolo, altri da mungere per imparare a fare burro e formaggi.
Poi si può tornare cittadini con il souvenir di due esclusivi trofei (compresi nella quota di 85 euro per le attività, il pernottamento e la cena): una tuta e gli stivali da lavoro.
Una delle valli più amate dal turismo montano è l’Alta Badia e anche qui non mancano le occasioni per diventare contadini dal taglio dell’erba con la falce alla cura del bestiame fuori e dentro la stalla. Ma se hai tra i 18 e i 45 anni e vuoi veramente metterti alla prova barattando le tue ferie con un lavoro di volontariato (minimo una settimana, massimo 2 mesi) c’è il progetto Pasturs.
Gli organizzatori spiegano in anticipo che quella che si va a vivere non è una vacanza (vietato portare il cane, l’amico del cuore, la fidanzata, il marito o i figli) ma chi la sceglie ha compiti precisi sugli alpeggi: «Accompagnerai il pastore in tutte le sue occupazioni quotidiane, ci si sveglia all’alba, ci si occupa in toto del gregge o della mandria. Se il pascolo è vicino alla baita si torna per pranzo, altrimenti ci si accontenta di pane, formaggio e salumi».
Si accudiscono gli animali fino al tramonto, si cena e si va a dormire per ricominciare il tutto all’alba del giorno dopo. Se “resisterete” all’esperienza, beh, allora pensateci: dentro di voi batte un cuore bucolico. Siete pronti a cambiare vita e, forse, anche a partecipare al reality “Il contadino cerca moglie”.
(da agenzie)
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