Gennaio 6th, 2016 Riccardo Fucile
CONTRAFFATTE LE IMMAGINI… “I MIGRANTI MESSICANI PRONTI ALL’INVASIONE”, IN REALTA’ SONO A MELILLA
Con una miserabile figura che fa rima con “perda”, nella traduzione letterale in italiano del primo commento costernato del manager della sua campagna elettorale Cory Lewandoski, Donald Trump ha lanciato il primo spot televisivo oltre i confini del ridicolo.
Anche da un personaggio tragicamente clownesco come il miliardario dall’aureola di richiamati arancione che aveva definito le donne “cagne, maiale, sciattone e disgustosi animali” e aveva trovato “ripugnante ” il tiralatte che le mamme usano per nutrire il figlio neonato, la colossale gaffe del superspot ripreso da RepubblicaTV e diffuso in Iowa per mostrare orde di messicani lanciati oltre la frontiere del Sud, risultati poi marocchini all’assalto del confine spagnolo a Mellina, ha già conquistato l’Oscar dell’imbarazzo.
Anche se non è mai il candidato in persona a produrre direttamente gli spot che vengono mandati in onda, regola e tradizione vogliono che siano lui o lei a visionarli e dunque a esserne responsabili e troppo bella, troppo efficace, troppo terrificante gli è apparsa quella sequenza di disperati in corsa oltre la frontiera per perdere tempo a controllarne la veridicità .
Come invece ha fatto il sito di PolitiFact, un servizio creato dal quotidiano della Florida Tampa Bay Times che puntigliosamente vede e rivede tutte le affermazioni dei politicanti per controllarne la fondatezza e per questo di vide assegnare il Premio Pulitzer nel 2014.
Non soltanto PolitiFact ha facilmente rivelato il falso di quella videoclip prodotta da governo spagnolo e messa online da Repubblica.
Per arrotondare ha rivisto tutte le sparate del “Donald” notando che su quattro sparate che lancia, tre sono false e soltanto una su dieci è completamente vera.
Per altri candidati alla investitura del proprio partito, il Repubblicano nel caso di Trump, una toppata di dimensioni così enormi, che appunto il manager della campagna ha riassunto in una parola che fa rima con “mitt”, per non dire “shit”, sarebbe, se non letale, almeno squassante.
Al senatore della Virginia George Allen bastò definire un giovane cineoperatore che lo seguiva per conto dell’avversario riprendendo tutti i suoi interventi pubblici “un macaco “, per la piccola statura e la carnagione bruna da indiano, per esserne distrutto.
Ma per l’Uomo dall’Aureola Arancione sembra valere, dall’inizio della sua resistibile ascesa verso la nomination a pretendente alla Casa Bianca un set di regole diverse. Trump, che pure vantava fino a ieri una grande amicizia con i Clinton, invitati d’onore al suo terzo matrimonio, e aveva licenziato come “del tutto irrilevanti” gli scandali sessuali di Bill, ora non soltanto demolisce la coppia che allora finanziava con insulti diretti (“Li conosco bene quei due, li ho sempre comprati”) e può riesumare l’affaire Lewinsky come “la prova che Bill era un molestatore di donne” e Hillary “gli teneva bordone rendendo possibili i suoi ignobili comportamenti”.
In più, vede i propri eccessi, la propria mimica istrionica, le sue sortite e ora lo svarione nello spot come conferme della propria diversità .
E come argomento da rivoltare contro le elite, gli snob, i media, la casta, come si direbbe nel dialetto politico italiano.
Lui, Trump, signore dei casinò di Atlantic City, dei permessi edilizi, dei grattacieli più sfacciamente lussuosi, dei cinque miliardi di dollari in portafoglio e della immensa egolatria scritta a maiuscole ciclopiche sul proprio jet privato, chiamato, non sorprendentemente, TRUMP, un jumbo jet Boeing 757.
Poi c’è lo sdegnoso disprezzo con il quale i Clinton, veterani di troppe risse elettorali e mische politiche per lasciarsi spettinare dalle gag del Donald, vorrebbero segnalare la distanza siderale che separa il superpalazzinaro newyorkese dalla serietà richiesta per governare una superpotenza nucleare, dove il “Comandante in capo” vive, giorno e notte, a pochi passi dalla valigetta con i codici per lanciare l’olocausto nucleare, il “football” come si dice nello slang della presidenza.
Bill, al suo esordio in New Hampshire, lunedì scorso per sostenere la moglie, tra breve impegnate nei consigli elettorali delloIowa, il primo febbraio e poi il 9 nelle fondamentali Primarie in quello Stato, ha ignorato l’esca del sexgate lanciata da Trump e la figura di “perda” fatta con quello spot.
“Io ho imparato a guardare alla prossima elezione, quella che si terrà qui in New Hampshire, non a quella di novembre”.
Lo snobismo sussiegoso dei Clinton, molto, forse troppo sicuri di sè, contro la istrionica furia del formidabile imbonitore, pronto a barare pur di “fare l’affare” come lui ripete, e prendersi la candidatura.
Non sarà questo l’ultimo shock inflitto da un Trump che deve vivere, o morire politicamente, di scosse sempre più forti.
Vittorio Zucconi
(da “La Repubblica“)
argomento: Esteri | Commenta »
Gennaio 6th, 2016 Riccardo Fucile
RUBATI ANCHE I CESTINI, L’AMAREZZA DEL TITOLARE DI BORDIGHERA
Gerardo Ventrice, panettiere di Bordighera, aveva deciso di regalare il pane, dopo l’orario di chiusura, nei suoi sette punti vendita dislocati tra Ventimiglia e Sanremo. Una scelta ‘di cuore’ che aveva molto colpito soprattutto perchè strettamente legata al ricordo dell’omonimo nonno panettiere venuto a mancare nel maggio scorso.
L’idea avrebbe dovuto coprire tutto il periodo di festività fino all’Epifania e, in caso di buona riuscita, estendersi anche oltre.
Le rosee previsioni non hanno però trovato un riscontro altrettanto positivo nella realtà e sembra che oggi diventi difficile anche un gesto semplice come quello di regalare il pane.
Qualcuno nottetempo si è divertito ad aprire tutti i sacchetti di una delle panetterie e a lanciare il pane a terra, probabilmente un atto vandalico di giovani teppisti.
Ipotesi da non scartare in quanto se non ci si pone nessuna remora per sfondare la porta di una stazione cosa dovrebbe frenare una piccola ‘guerra di pane’? n
Non manca chi ha trovato il cestino contenente il pane gratis davvero molto grazioso e ha deciso di portarsi a casa direttamente contenuto e contenitore.
Gerardo è sconcertato: “Sul fatto che sarebbe stata una cosa semplice non mi ero fatte troppe illusioni, avevo immaginato che in questo modo c’era il rischio che a servirsi sarebbero stati in numero maggiore chi della carità non ne ha affatto bisogno ma quello a cui ho assistito in questi pochi giorni mi ha lasciato basito. Pazienza l’episodio del pane a terra che lo ritengo comunque un gesto inqualificabile ma che mi chiamino le commesse da più punti vendita per dirmi che con il pane è andato via anche il cestino mi lascia senza parole”.
“Come soluzione provvisioria — conclude in ultimo Gerardo lanciando un appello — adatterò dei cartoni al posto dei cestini ma invito soprattutto le associazioni come la Caritas o la Chiesa a venire direttamente loro presso i punti vendita in orario di chiusura per ritirare il pane ed evitare così questi incresciosi quanto spiacevoli eventi”.
(da “Sanremo News“)
argomento: denuncia | Commenta »
Gennaio 6th, 2016 Riccardo Fucile
PYONGYANG: “ABBIAMO BOMBA A IDROGENO” … PERPLESSITA’ DELL’OCCIDENTE: “POTREBBE ESSERE ATOMICA NON ALL’IDROGENO”… L’ENNESIMA FOLLIA DELL’AMICHETTO DI SALVINI E RAZZI
Da almeno due anni la Corea del Nord aveva annunciato al mondo di essere pronta ad attacchi nucleari. Ma le dichiarazioni erano sempre state accolte con scetticismo. E anche l’ostilità mostrata costantemente, e anche recentemente, nei confronti degli Stati Uniti, sembrava potesse far parte della propaganda del regime di Kim Jong-un.
Era stato proprio lui lo scorso 10 dicembre a dichiarare nuovamente, dopo averlo fatto lo scorso settembre, che Pyongyang possedeva una bomba all’idrogeno e che “era pronta a usarla per difendere l’indipendenza e la dignità della nostra patria”.
Oggi potrebbe essere arrivata la conferma. Non perchè Pyongyang abbia fatto sapere di aver condotto con successo mercoledì un test con una bomba nucleare all’idrogeno ma perchè le autorità sudcoreane, quelle giapponesi e il Servizio geologico americano poco prima avevano rilevato un sisma di magnitudo 5.1 della scala Richter a 49 chilometri a nord di Kilju, l’area dei test nucleari nordcoreani e non lontano dal confine con la Cina.
“Abbiamo effettuato con successo un test nucleare per difenderci dagli Stati Uniti” fanno sapere le autorità nordcoreane.
Il via libera al test, prosegue la nota, è stato dato dal leader Kim Jong-un “il 3 gennaio. Se gli Stati Uniti non violeranno la sovranità della Corea del Nord non useremo l’arma nucleare”.
La Corea del Sud: “Bomba testata non all’idrogeno”
Secondo Seul, contro cui è stato dichiarato lo stato di guerra il 21 agosto scorso, il sisma era di origine artificiale e per i servizi segreti la bomba testata “potrebbe essere atomica e non all’idrogeno”.
Dal Giappone arriva un’altra notizia ovvero che nessuna radiazione sarebbe stata rilevata ai posti di controllo.
Il segretario del capo di gabinetto del governo giapponese, Yoshihide Suga, in conferenza stampa, ha spiegato che il paese potrebbe proporre all’Onu varie sanzioni contro la Corea del Nord di natura economica e non solo, in accordo con gli Stati Uniti.
Secondo gli esperti del Trattato di bando complessivo dei test nucleari (CTBTO) l’evento sismico ha avuto la stessa intensità e le stesse caratteristiche di quello causato dal test nel 2013.
“Le caratteristiche dei segnali che abbiamo osservato questa volta sono molto congruenti con quello cui il mondo ha assistito nel 2013, quando fu dichiarato un test nucleare e fu ritenuto tale”, ha detto Randy Bell, direttore del centro internazionale dati dall’organo Onu.
Onu: “Grave minaccia alla pace e alla sicurezza”
Immediate le reazioni in tutto il mondo. La prima è stata la convocazione immediata del Consiglio di sicurezza dell’Onu “a porte chiuse”. Anche se secondo gli esperti ci vorranno “giorni o settimane” per verificare se sia stato davvero effettuato un test nucleare con una bomba all’idrogeno.
La Cina — unico paese vicino a Pyongyang — fa sapere che si “oppone con fermezza” al test.
Il primo ministro giapponese Shinzo Abe ha detto che l’annuncio da parte della Corea del Nord del test di una bomba all’idrogeno è una minaccia alla sicurezza del proprio paese: “Non possiamo assolutamente permettere questo, e lo condanniamo fermamente”.
Il test a suo avviso rappresenta una violazione degli accordi presi presso il Consiglio di sicurezza dell’Onu. Abe ha annunciato una “forte azione” insieme a Usa, Corea del Sud, Cina e Russia e attraverso l’Onu. La Farnesina: “Grave violazione del diritto internazionale”.
Il capo dell’Organizzazione dell’Onu per il Trattato sul bando dei test nucleari, Lessina Zerbo, ha detto che il test, se confermato, sarebbe una violazione del Trattato e una grave minaccia alla pace e alla sicurezza internazionale.
Zerbo ha precisato che le norme contro i test atomici sono state rispettate da 183 paesi dal 1996 e ha invitato Pyongyang a evitare altri esperimenti e ad aderire al trattato. “Il nostro sistema di monitoraggio internazionale ha rilevato un insolito evento sismico nella penisola coreana alla latitudine 41,27 e longitudine 129,10″.
La Corea del Sud ha detto che si consulterà con gli alleati e le potenze regionali per mettere la Corea del Nord di fronte alle conseguenze del test nucleare che afferma di aver condotto e per ulteriori sanzioni Onu.
Il funzionario presidenziale della sicurezza Cho Tae-yong ha detto “condanniamo fortemente il quarto test nucleare del Nord”.
Cho ha aggiunto che il Nord deve conformarsi alle risoluzioni dell’Onu che richiedono a Pyongyang di smantellare completamente e in modo irreversibile i propri programmi nucleari e per missili balistici. Il ministro della Difesa del Sud ha anche detto che sta rafforzando la sicurezza e monitorando il Nord.
Gli Usa: “Non possiamo confermare il test”
La Casa Bianca dice di non poter confermare il test nucleare della Corea del Nord, ma precisa che, se fosse confermato, lo condannerebbe come una violazione delle risoluzioni delle Nazioni Unite.
Il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale, Ned Price, ha detto che gli Stati Uniti sono “informati di attività sismica nella penisola coreana in prossimità di un noto sito di test nucleari nordcoreani, e hanno visto le affermazioni di Pyongyang di un test nucleare”.
Gli Stati Uniti, ha aggiunto Price, chiedono alla Corea del Nord di conformarsi ai suoi obblighi e impegni internazionali e ribadiscono che non la accetteranno come uno stato nucleare e continueranno a difendere i loro alleati nella regione.
“Se le notizie su un test effettuato dalla Corea del Nord con una bomba all’idrogeno sono vere allora si tratta di una grave violazione delle risoluzioni dell’Onu e una provocazione che condanniamo senza riserve”, così il ministro degli Esteri britannico Philip Hammond su Twitter.
Condanna del test nucleare di Pyongyang anche da parte della Francia. Il presidente francese Franà§ois Hollande lo definisce “una violazione inaccettabile delle risoluzioni dell’Onu” e chiede “una reazione forte della comunità internazionale”.
Anche l’India ha manifestato “profonda preoccupazione”. “Stiamo verificando le informazioni disponibili — dice il portavoce del governo Vikas Swarup. — comprese quelle che ipotizzano la realizzazione di un test termonucleare”.
Per noi, ha proseguito, “si tratta di una questione di profonda preoccupazione il fatto che la Corea del Nord abbia ancora una volta agito in violazione dei suoi impegni internazionali al riguardo”.
Rivolgiamo un appello “ad astenersi da simili azioni che hanno un impatto avverso sulla pace e la stabilità nella regione. E sono note le nostre preoccupazioni circa i legami di proliferazione fra l’Asia nord-orientale e il nostro vicinato”.
“Se il test nucleare nordcoreano verrà confermato, si tratterà di un passo ulteriore verso lo sviluppo di un’arma atomica e una violazione del diritto internazionale” dice il ministero degli Esteri russo a proposito del test nucleare nord coreano.
“Queste azioni — ha detto la portavoce del ministero — possono far crescere le tensioni nella penisola coreana, dove esiste un alto potenziale di scontro politico-militare”. La portavoce ha poi sottolineato come il test, se confermato, è in “flagrante violazione” delle risoluzioni del “consiglio di sicurezza dell’Onu”.
Preoccupazione anche da parte del direttore generale dell’Agenzia Internazionale dell’Energia Atomica (Aiea), Yukiya Amano. Se confermato si tratta di “una chiara violazione” delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell’Onu ed è “da condannare con forza”.
(da “Il Fatto Quotidiano”)
argomento: denuncia | Commenta »