Gennaio 28th, 2017 Riccardo Fucile
PER LA SERIE: NE AZZECCASSE MAI UNA
Il gesto è simbolico: l’abbonamento gratuito ai disastrati mezzi della Capitale per i sopravvissuti della Shoah.
Dieci i superstiti residenti a Roma, erano undici fino all’altro ieri quando Umberto Aboaf, uno dei pochi tornati dal campo di Buchenwald, è morto.
L’investimento, a conti fatti, è di 1.500 euro ma il Comune di Roma ha pensato di dover ricorrere a un’operazione di co-marketing, una sponsorizzazione, per coprire il costo delle tessere.
Il rischio di una gaffe (in una fase già tormentata per il governo della città ) non era stato preso in considerazione: l’amministrazione grillina nel giorno della Memoria regala ai superstiti dell’Olocausto un abbonamento che in realtà già hanno.
Il ticket annuale per metro, autobus, tram e alcune ferrovie regionali è da sempre gratuito perchè le pensioni dei superstiti, come deportati o perseguitati razziali, sono equiparate alla prima categoria delle pensioni di guerra che prevedono una serie di agevolazioni come l’abbonamento per i trasporti pubblici.
Un dono simbolico, quanto vano.
E la presidente della comunità ebraica di Roma, Ruth Dureghello, avanza l’idea di un’iniziativa decisamente più sostanziosa e che somigli meno a uno spot: “Sarebbe bello se si potesse fare qualcosa anche per i perseguitati di guerra, che sono tantissimi in Italia”.
Forse più utile per i dieci over 70 se il Campidoglio avesse previsto un risarcimento per il tempo passato ad aspettare un bus alla fermata.
(da “La Repubblica”)
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Gennaio 28th, 2017 Riccardo Fucile
RIUNISCE I “RESISTENTI” PER “DARE VITA A UN MOVIMENTO”… SPERANZA SARA’ L’ULTIMO A MORIRE?
“Questa non è una riunione per festeggiare la vittoria del no, è una riunione di lavoro: il dibattito tra sì e no è finito, concluso da circa 20 milioni di italiani, non c’è possibilità di replica”.
Lo dice Massimo D’Alema, all’iniziativa ‘Consenso per un nuovo centrosinistra’.
Poi, annuncia: “Vogliamo dare vita a un movimento di cui potranno fare parte anche tantissimi cittadini che hanno votato sì, vogliamo creare confronto, dibattito, raccogliere adesioni, non avremo un tesseramento altrimenti ci direbbero subito che vogliamo fare un partito. Oltre alle adesioni vogliamo che i comitati raccolgano fondi, non per arricchire Roma, ma per lavorare e per essere pronti alle evenienze che potranno esserci”.
Boato in sala. “Dobbiamo guardare al futuro e organizzare il mondo del centrosinistra italiano che oggi si riconosce in diverse formazioni politiche tra cui molti cittadini che non aderiscono più ad alcun partito”, aggiunge l’ex premier.
I “comitati per il no” sono archiviati, quel dibattito è “chiuso”. Adesso c’è da “organizzare un nuovo centrosinistra” e per farlo servono “comitati in ogni città “. Massimo D’Alema chiama a raccolta il mondo di sinistra che ha votato no al referendum ma precisa che le porte sono aperte anche a chi “ha votato sì in buona fede”.
Dobbiamo “organizzare queste forze, sviluppare un dibattito, un confronto. Creare comitati in tutte le città , in tutti i paesi dove è possibile. Raccogliere adesioni. Si possono non stampare le tessere, non avremo un tesseramento nazionale, non vogliamo generare equivoci, scriverebbero subito che vogliamo fare un partito.
C’è un sistema informativo orientato a sostenere l’establishment. Ma l’opinione pubblica è ormai piuttosto smaliziata”, ha detto D’Alema intervenendo all’assemblea per un nuovo centrosinistra al centro congressi Frentani, a Roma, dove sono presenti esponenti del Pd e di Sinistra italiana.
“Suggerirei – aggiunge – che oltre alle adesioni i singoli comitati raccolgano fondi. Non perchè affluiscano a Roma, ma perchè siano pronti alle evenienze che potranno esserci. Siamo in un tale conflitto che è necessario richiamare i riservisti, mantenerli in servizio per supportare l’azione di una nuova generazione”.
A chiedere “un nuovo Pd e un nuovo centrosinistra”, oggi, è anche Roberto Speranza, deputato della minoranza dem. “C’è il centrodestra, i cinquestelle e poi ci siamo noi: questa comunità democratica, divisa, frammentata, piena di grandi personalità e che è l’unica speranza per il Paese. Il Pd da solo non ce la fa più a rappresentarla, ma prescindere dal Pd non è possibile se si vuole vincere questa sfida”, ha detto Speranza parlando dal palco dell’Assemblea dei comitati io “scelgo no”.
“Come si cambia il Pd e si ricostruisce il centrosinistra? – si chiede Speranza – Occorre rimettere al centro i valori di fondo di questa comunità . Non è impossibile, non arrendiamoci e non disperdiamo energie. Un Pd e un centrosinistra nuovo si possono costruire”.
(da “Huffingtonpost”)
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Gennaio 28th, 2017 Riccardo Fucile
L’ACCUSA E’ DI CORRUZIONE GIUDIZIARIA… E SI PROSPETTA IL RUBY QUATER, IN QUANTO IL RAG. SPINELLI AVREBBE CONFERMATO CHE I PAGAMENTI SONO CONTINUATI
Il gup di Milano Carlo Ottone Demarchi ha rinviato a giudizio Silvio Berlusconi per il cosiddetto Ruby ter.
L’ex Cavaliere è accusato di corruzione giudiziaria per aver stipendiato per mesi 22 ospiti del bunga bunga – secondo le ipotesi dei pm Tiziana Siciliano e Luca Gaglio – per testimoniare il falso nei processi Ruby, negando incontri sessuali con l’ex premier.
In totale, secondo la ricostruzione dell’accusa, Berlusconi avrebbe sborsato quasi dieci milioni di euro a tutte le ospiti delle “cene eleganti”, di cui circa sette a Karima El Mahroug, alias Ruby, che li avrebbe utilizzati anche per aprire delle attività , come un ristorante in Messico.
Il processo inizia il 5 aprile. La difesa registra la decisione e, attraverso l’avvocato Federico Cecconi, commenta: “Il rischio concreto è che per la prima volta si processi il reato di generosità “.
Si tratta della seconda volta in cui l’ex premier viene rinviato a giudizio a causa delle rivelazioni di Ruby. Nel primo processo l’ex Cavaliere è stato assolto in via definitiva (era il marzo del 2015) dalle accuse di concussione e prostituzione minorile.
Ora invece è accusato di aver corrotto con 10 milioni di euro complessivi le ‘olgettine’ e gli altri ospiti delle serate di Arcore per spingerli a rendere dichiarazioni false o reticenti durante le testimonianze nelle aule dei processi Ruby e Ruby bis.
Ma mentre il filone ter del caso Ruby si trasforma in un nuovo processo, per Berlusconi si apre il quarto filone di questa inchiesta che sta diventando un’epopea: il quater.
Berlusconi, infatti, è stato nuovamente indagato – se ne è avuta notizia qualche giorno fa – perchè i pagamenti alle olgettine non si sarebbero affatto fermati, sarebbero anzi continuati, almeno fino a un paio di mesi fa.
Tutti i dettagli di come le ragazze abbiano continuato a pressare l’ex premier per ottenere denaro e per avere il ‘diritto’ allo shopping nei negozi di lusso, sarebbe stato fatto ai magistrati dal ragionier Spinelli, cioè il contabile di fiducia di Berlusconi.
Nel Ruby bis, infine, Berlusconi non è coinvolto: il processo (che nel novembre 2014 si è concluso in appello) riguardava infatti Lele Mora (condannato a 6 anni), Emilio Fede (4 anni e 10 mesi) e Nicole Minetti (3 anni).
L’ex agente dei famosi, Mora, era accusato di favoreggiamento e induzione alla prostituzione anche minorile; l’ex direttore del Tg4 per favoreggiamento e induzione alla prostituzione (ma solo delle ragazze minorenni); mentre l’ex consigliera regionale Minetti era finita a processo per il solo favoreggiamento.
(da agenzie)
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Gennaio 28th, 2017 Riccardo Fucile
OVVIAMENTE PER I SOVRANISTI CAZZARI ITALICI QUESTA E’ UNA CHE LOTTA CONTRO L’ALTA FINANZA
Abito bianco, intenta a ‘mangiare’ diamanti come fossero spaghetti.
E’ stata immortalata così Melania Trump sulla cover di febbraio dell’edizione messicana di Vanity Fair.
Una scelta infelice secondo molti utenti Twitter che hanno criticato l’immagine e le dichiarazioni della first lady.
Una ‘mancanza di sensibilità ‘, che arriva dopo l’approvazione da parte di Donald Trump, della costruzione del muro anti migranti al confine con il Messico.
Questa ostentazione di ricchezza da parte della moglie di un evasore fiscale razzista che si batte a parole “contro i poteri forti” e piazza finanzieri e petrolieri come ministri, non desta meraviglia, fa parte del Dna della famiglia Trump.
Come non suscitano neanche più pena quella massa di cazzari nostrani sedicenti di destra che pensano che questo soggetto rappresenti una alternativa alla deriva mondialista di cui invece è uno dei peggiori esponenti.
(da agenzie)
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Gennaio 28th, 2017 Riccardo Fucile
DOPO LA NOTIZIA BUFALA DEL TENTATO RAPIMENTO DI UN BAMBINO DA PARTE DI UNA GIOVANE ROM SUL WEB C’ERA STATO CHI AVEVA INCITATO A USARE IL NAPALM… IDENTIFICATI DALLA POLIZIA POSTALE, MULTE FINO 6.000 EURO E RISCHIO CONDANNA A UN ANNO E MEZZO DI CARCERE
L’era della “post-verità ”, parola che si candida ufficialmente a diventare il neologismo più citato dell’anno a venire, si accompagna al commento libero e spesso anonimo sulle vicende più varie proposte dall’attualità .
E al “bar” del web, come è noto, non si bada molto alla forma (di sovente nemmeno alla sostanza), i toni si accendono facilmente fino a tramutarsi in odio.
Ma, quando questo succede, l’anonimato non è più un diritto, come dimostra un’inchiesta della Procura di Genova, che ha portato all’identificazione e alla condanna di 21 persone per aver insultato i rom nella sezione commenti alla notizia del tentato rapimento di un bimbo da parte di una nomade, rivelatasi poi una mezza bufala.
L’accusa, per tutti, è di istigazione all’odio razziale.
La notizia “bufala”
Gli investigatori della polizia postale, coordinati dal pubblico ministero Massimo Terrile, hanno rintracciato commentatori da tutta Italia. D
alla casalinga che voleva «rimandarli tutti a casa» all’impiegato che ricordava come «gli zingari non mi sono mai piaciuti», da chi li invitava «a tornare nel loro luridume» a chi li apostrofava poco elegantemente come «zingari di m…» e «tribù maledetta», fino ad arrivare a un giovane genovese che invocava utilizzo del «napalm».
Per lui la vicenda ha avuto conseguenze inaspettate: oltre a scoprire, con sorpresa, di essere stato smascherato e indagato, ha dovuto rinunciare a un lavoro in Canada, Paese in cui le questioni razziali vengono prese parecchio sul serio, e che di fronte a vicende giudiziarie di questo tipo chiude le porte in faccia a chi richiede un visto.
A volerla davvero raccontare dall’inizio, questa storia, bisognerebbe partire da una notizia che, a monte, viene raccontata in due modi alternativi.
La questura di Roma parla di una sorta di lite familiare, tra persone conosciute.
Alcuni siti internet accreditano la versione di una delle donne coinvolte, che riferisce invece di un tentativo di rapimento da parte di una sconosciuta di etnia rom.
A prescindere dalla veridicità e dall’accuratezza con cui vengono riportati i fatti, la notizia del rapimento di un bimbo risveglia il più classico degli stereotipi, e dà il via a un acceso dibattito su Facebook.
Discussioni simili sono molto diffuse in rete. Ma in questo caso la Procura, a seguito di segnalazione, va a fondo alla vicenda, ed emette nei confronti di tutti un decreto penale di condanna: la pena, che potrebbe arrivare fino a un anno e mezzo di carcere, viene convertita in multe tra i 3 e 6mila euro.
«Frasi discriminatorie»
Fra i condannati ci sono anche un utente di Sanremo e uno studente genovese, autore di uno dei commenti incriminati: «Ma se li mettessimo tutti su un’isola e poi li cospargessimo di napalm? Futurama insegna, pensateci…».
Davanti agli inquirenti ha raccontato di essersi lasciato prendere la mano. Il suo avvocato Francesco Del Deo ha già annunciato ricorso.
«Con la pubblicazione di quel commento – scrive il giudice Claudio Siclari – l’imputato ha propagandato idee fondate sull’odio etnico ni confronti del popolo rom, e in genere degli zingari, tutti indistintamente ritenuti inclini alla commissione di delitti di “furto”, in particolare ai danni dei bambini, e quindi meritevoli di soppressione, mediante il napalm (notoriamente utilizzato per la costruzione di bombe incendiarie dagli effetti devastanti). La propaganda di idee consiste nella divulgazione di opinioni finalizzata all’odio razziale e etnico. L’offesa pertanto non è di “particolare tenuità ”».
(da “il Secolo XIX”)
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