Giugno 11th, 2019 Riccardo Fucile
SABATO SIT IN DAVANTI A PALAZZO DI GIUSTIZIA: SOLIDARIETA’ PER IL MAGISTRATO MINACCIATO DI MORTE DALLA FOGNA RAZZISTA
“La Procura non si tocca. Noi siamo tutti Patronaggio. Sabato alle 10 sit in davanti alla Procura di Agrigento in sostegno dell’azione del procuratore Luigi Patronaggio”.
E’ questo il testo di un messaggio che sta impazzando in queste ore su whatsapp e Facebook e che, appunto, invita alla partecipazione ad un momento di assemblea pubblica in sostegno del capo della Procura di Agrigento, oggetto di vili e inquietanti minacce.
I promotori dell’iniziativa sono i componenti del comitato “Titano” che si batte per l’acqua pubblica che, di fatto, ha raccolto un comune sentire: lo sdegno verso un atto tanto grave e ingiustificabile.
Prova ne siano anche le decine di note stampa di sostegno e vicinanza al procuratore, a cui è stata rafforzata la scorta.
Già venerdì pomeriggio, comunque, Agrigento avrà l’occasione per stringersi attorno al magistrato, che ha annunciato la sua presenza alla presentazione di un libro alle Paoline di via Atenea.
(da agenzie)
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Giugno 11th, 2019 Riccardo Fucile
SDEGNO SOCIAL PER IL RAGAZZO PICCHIATO A CREMONA E PER AVER COPERTO LO STRISCIONE PER GIULIO REGENI A FERRARA
Il vergognoso video del pestaggio di Cremona di un ragazzo che aveva osato contestare Salvini – mentre il Ministro parlava dal palco – e dopo lo spregio dei leghisti vincitori a Ferrara per il cartello per Giulio Regeni hanno provocato oggi un’ondata di indignazione su twitter, dove l’hashtag #SalviniDimettiti è diventato trend topic.
Sui social, molti scrivono post indignati, corredandoli con la foto in cui tre leghisti coprono con la bandiera del Carroccio il poster di Regeni.
L’aggressione da vigliacchi (in dieci contro uno) a un ragazzo cattolico al comizio di Salvini a Cremona senza che la polizia fermasse gli aggressori solo perchè aveva un cartello “ama il prossimo tuo”, le parole indegne dal palco di chi diffamava il giovane, la vergognosa copertura delo striscione di un “italiano vero” assassinato da un regime militare omaggiato dai leccaculi sovranisti, stanno compattando nel Paese una opposizione trasversale ai sovranisti fantoccio al servizio di chi vuole distruggere l’Europa.
Il tempo del buonismo è finito.
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Giugno 11th, 2019 Riccardo Fucile
SOLO IN ITALIA A UN CONDUTTORE DELLA TV PUBBLICA E’ PERMESSO DI PUBBLICARE CONTENUTI DISCRIMINATORI… FACCIA COME DICE SALVINI: “SE VUOI FARE POLITICA, LASCIA LO STIPENDIO RAI E PRESENTATI ALLE ELEZIONI”
Il “nuovo” Tg2 di Gennaro Sangiuliano è un telegiornale che tutto il mondo ci invidia. Merito di servizi come quello sulla grandissima ed eccezionale vittoria “record” di Salvini in Europa oppure come quello che si guadagnò una replica nientemeno che dall’Ambasciata di Svezia.
Oggi per fortuna non siamo qui a parlare dei contenuti del telegiornale della seconda rete Rai ma delle curiose opinioni espresse da uno dei suoi conduttori: Luca Salerno.
Sul suo profilo Twitter Salerno, conduttore del Tg2 delle 20:30, precisa “qui solo opinioni personali e non del mio giornale”.
E verrebbe da dire per fortuna perchè qualche tempo fa si era distinto per aver dato fiato alle teorie complottiste secondo cui Obama non aveva il coraggio di menzionare la parola “cristiani” in un Tweet sulla strage di Colombo.
Ieri Salerno ha deciso di festeggiare a modo sui la settimana del Pride con una ficcante vignetta di Mario Improta (in arte Marione) sull’evoluzione della sinistra.
Inutile commentare lo stile di Marione. La vignetta poi non è nemmeno così originale. Ma il punto non è tanto lo sfottò alla “sinistra” che avrebbe smesso di occuparsi dei problemi dei lavoratori e degli operai per indossare il completo elegante (prima) e uno striminzito perizoma con salvagente (simbolo della difesa dei diritti delle persone LBGTQ e dei migranti). Il punto è che questa vignetta è profondamente omofoba e sessista.
E se purtroppo siamo ormai abituati a vedere certe cose pubblicate sulla pagina di Marione ancora si fa fatica a vedere un giornalista del servizio pubblico che condivide contenuti così volgari e discriminatori.
Perchè è senz’altro vero che Salerno ha diritto alle sue opinioni (per quanto orribili e velatamente omofobe che siano). Ed è vero che queste ultime non necessariamente rispecchiano quelle del telegiornale che conduce.
Ma cosa sarebbe successo se a parti invertite un conduttore “di sinistra” avesse detto che gli elettori della Lega e del M5S sono tutti analfabeti o omosessuali repressi o qualsiasi altro insulto?
Si sarebbe levato un coro di patridioti sdegnati contro il solito comunista col rolex (o buonista radical chic).
Qualche politico magari avrebbe chiesto le dimissioni di Salerno (ingiustificate) altri invece avrebbero detto che se il conduttore vuole fare politica (come si evince dal suo account Twitter) allora dovrebbe lasciare il telegiornale pubblico e farsi eleggere.
Non chiediamo nulla di tutto questo: ci bastano solo le scuse.
(da “NextQuotidiano”)
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Giugno 11th, 2019 Riccardo Fucile
COME E’ POSSIBILE NOMINARE UN RAZZISTA PRESIDENTE DI COMMISSIONE? … L’UFFICIO SCOLASTICO: “VALUTIAMO PROVVEDIMENTI”
Tweet omofobi e razzisti: il preside del liceo scientifico ‘Copernico’ di Pavia ha segnalato all’Ufficio Scolastico provinciale il caso di un presidente di commissione alla maturità designato per due classi dell’istituto.
Si tratta di Carlo Gallarati, ingegnere di Broni (Pavia), per 35 anni insegnante all’istituto ‘Volta’ di Pavia, ora in pensione.
A destare polemica sono state alcune sue esternazioni su Twitter.
Questo il tono: “Anch’io ho incontrato una risorsa ‘negro’ sulla tangenziale ovest di Milano che andava in bicicletta sulla corsia di emergenza contromano. Spero che l’abbiano travolto”.
E ancora, commentando il video di un’aggressione a opera di uno straniero: “Bisogna girare con la pistola e quando uno ti aggredisce sparargli nei coglioni”.
Sulla presunta notizia di un richiedente asilo accolto perchè gay: “Per accertare se è vero li metterei in una gabbia con un orango-tango come nel film di Fantozzi”.
A darne notizia è, oggi, il quotidiano ‘La Provincia pavese’. Le affermazioni postate, tutte su immigrati e gay e non più visibili perchè Gallarati adesso ha reso privato il suo profilo, hanno creato allarme nella scuola, tra i docenti che lo avranno come collega durante gli esami e tra gli studenti.
Il preside Mauro Casella ha avvisato l’Ufficio Scolastico: “L’amministrazione è informata della questione e sta valutando i provvedimenti”, ha commentato Letizia Affatato, dirigente scolastica provinciale.
(da agenzie)
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Giugno 11th, 2019 Riccardo Fucile
“COME SI PUO’ STARE SENZA IL GRANDE FRATELLO PER TUTTI QUESTI MESI?”: RIGUARDATI LE REGISTRAZIONI COSI’ AUMENTA IL TUO BAGAGLIO CULTURALE
Ieri Matteo Salvini teneva tantissimo a farci sapere che ha passato la serata vedendo l’ultima puntata del Grande Fratello ed esprimendo tutto il suo intrinseco dolore per la conclusione della trasmissione, equiparata al campionato di calcio
Ora, ovviamente noi non siamo maliziosi. Ma se lo fossimo, noteremmo l’incredibile coincidenza di parlare di quello che c’è in televisione proprio nella serata in cui Report ha trasmesso un servizio sui curiosi giri di denaro del gruppo al Senato della Lega,
Report ieri ha raccontato la storia dei 480mila euro della Lega (ovvero soldi pubblici, finanziamenti del gruppo al Senato) finiti a una barista di Clusone.
Dimostrandoci che i soldi della Lega sono come la patonza di Berlusconi (anche se la frase originale risulta attribuita a Gianni Agnelli): devono girare.
E proprio ieri Salvini teneva a farci sapere che ha guardato invece il Grande Fratello, anche perchè, come ha ricordato lo stesso Capitano, lui fa il segretario della Lega e quindi che ne sa dei soldi?
(da “NextQuotidiano”)
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Giugno 11th, 2019 Riccardo Fucile
ANCORA UNA VOLTA SALVINI HA PRESO LE DIFESE DI UN ASSASSINO… L’AUTOPSIA RIAPRE IL CASO, NON E’ LEGITTIMA DIFESA
Ion Stavila è stato colpito alle spalle mentre si trovava sul marciapiede di via Torino, a pochi metri dalla tabaccheria Winner Point, a Pavone Canavese, alle porte di Ivrea (provincia di Torino).
Marcellino Franco Iachi Bonvin gli ha sparato dal balcone.
Dall’autopsia eseguita questa mattina a Strambino dal medico legale Roberto Testi arrivano le prime conferme a una ricostruzione dei fatti che gli investigatori sospettano da giorni ma che non combacia con quella data dal tabaccaio la notte in cui ha sparato al moldavo che gli aveva svaligiato la tabaccheria insieme a due complici.
Il tabaccaio, 67 anni, ha svuotato il caricatore e probabilmente lo ha fatto senza mai scendere in cortile e dunque non ci sarebbe stata la colluttazione con i ladri che era stata riferita anche dalla moglie del tabaccaio.
Il moldavo di 25 anni è stato colpito con un solo proiettile, ma la ferita sul petto che era stata notata subito, all’arrivo della polizia, non è il foro di ingresso ma quello d’uscita.
Il ladro è stato colpito mentre si trovava sul marciapiede dove sono state trovate le uniche tracce di sangue lasciate dalla vittima. Ora la squadra mobile e il commissariato di Ivrea cerca traccia del proiettile che ha trapassato il corpo ma che potrebbe essere finito nei campi e nei giardini vicino alla casa del tabaccaio.
A costare la vita a IonStavila è stato un solo colpo al cuore. Sul petto del giovane il medico legale ha trovato un foro d’entrata e uno di uscita. Un colpo preciso che ha raggiunto la parte destra del cuore e che – come spiegano dalla Procura – consente al ferito di compiere qualche passo prima di morire.
Di conseguenza, il ventiquattrenne potrebbe essere stato raggiunto dalla pallottola in un punto diverso rispetto a quello dove è stato trovato cadavere.
Iachi Bonvin per ora ha scelto il silenzio, preferendo non farsi interrogare dal procuratore capo di Ivrea Giuseppe Ferrando che lo ha indagato per eccesso colposo di legittima difesa.
La ricostruzione confermata dall’autopsia cambia di molto la ricostruzione di quella notte. Intanto dalla procura è arrivato il nulla osta per il funerale di Stavila.
Ieri è arrivata la sorella che lavora come badante in Puglia per riconoscere ufficialmente il corpo. Il fratello le aveva racconato di essere venuto in Piemonte per lavorare come autista.
La nuova legge introdotta dal governo prevede che la difesa sia legittima per chi, all’interno del domicilio e nei luoghi ad esso equiparati, respinge l’intrusione di una o più persone fatta con violenza o minaccia di uso di armi o di altri mezzi di coazione fisica. Mentre per l’eccesso colposo di legittima difesa è stato introdotto il concetto di “grave turbamento” patito da chi è costretto a difendersi.
(da agenzie)
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Giugno 11th, 2019 Riccardo Fucile
L’INCHIESTA DI REPORT METTE A NUDO LO STRANO GIRO DI DENARO PUBBLICO DEL GRUPPO DELLA LEGA AL SENATO
Report ieri ha raccontato la storia dei 480mila euro della Lega (ovvero soldi pubblici, finanziamenti del gruppo al Senato) finiti a una barista di Clusone. Dimostrandoci che i soldi della Lega sono come la patonza di Berlusconi: devono girare.
La storia comincia con il racconto di un testimone in una ricostruzione: il 2 maggio 2018, a due mesi dalle elezioni, la cognata di Alberto Di Rubba, Vanessa Servalli, apre una società : la Vadolive srl.
Di Rubba, con Andrea Manzoni, è uno dei due collaboratori di Giulio Centemero, tesoriere della Lega indagato a Bergamo per finanziamento illecito.
Il gruppo della Lega di Salvini al Senato sottoscrive con questa società un contratto da 480mila euro per comunicare le attività della Lega sui social network, ovvero fare il mestiere di Luca Morisi. La cognata di Di Rubba ha un bar a Clusone in provincia di Bergamo.
Subito dopo la scena si sposta su Vanessa Servalli, che viene intercettata nel suo bar dove il giornalista le chiede come mai lei abbia aperto una società che ha ricevuto i 480mila euro della Lega. “Lei non sa nulla e l’hanno messa lì per qualcun altro?”, le chiede.
Il contratto è stato interrotto dopo qualche mese ma una parte dei soldi sono arrivati ai membri dello staff di Salvini che avevano già un contratto fiduciario con il ministero dell’Interno (che ci costa un migliaio di euro al giorno): si parla di 87mila euro.
Subito dopo Report ascolta il senatore e capogruppo della Lega al Senato Massimiliano Romeo, a cui chiede perchè hanno sottoscritto il contratto da 480mila euro con la società Vadolive. Il parlamentare, intercettato in strada mentre sta andando a votare sul decreto Sbloccacantieri, non ha tanta voglia di rispondere.
Sigfrido Ranucci spiega che il contratto stipulato con la Vadolive, fondata otto giorni prima e di proprietà della barista che è cognata del direttore amministrativo del gruppo: “E’ legale tutto questo?”, si chiede il conduttore, “Sì, è legale perchè la legge permette che si possano affidare i soldi pubblici a chi dicono loro purchè siano spesi e rendicontati per le attività istituzionali del gruppo“.
La Vadolive, che è una società di capitali a responsabilità limitata con sede a Brescia: su Google non sembra essere indicizzato nessun sito internet intestato alla società , il che è molto curioso per l’attività per cui sono stati spesi i soldi, ovvero la comunicazione social.
Nella sua ragione sociale c’è la produzione, radiofonica, televisiva, cinematografica e la relativa distribuzione, la fornitura di servizi di media, di “edizione di films” (sic!) e persino la produzione di Cd-Rom, ovvero una cosa che non si fa più dagli anni Novanta.
Una parte di questo denaro è rientrato nelle tasche di Salvini.
“Visto che si tratta di professionisti in gamba, perchè non pagare direttamente loro?”, continua Ranucci.
Centemero, Manzoni e Di Rubba decidono di porre la sede legale della Lega presso lo studio del commercialista Scillieri. Chi è costui? Di lui si parlò quando il Corriere della Sera scoprì che da una pubblicazione della Gazzetta Ufficiale del 14 dicembre scorso si scopriva che Roberto Calderoli era formalmente uscito dalla Lega Nord e ha fondato un nuovo partito che si chiama «Lega per Salvini Premier».
Lo statuto di questa nuova formazione era di fatto identico a quello del partito originario. Il simbolo era diverso: via il guerriero di Legnano, ecco una scritta bianca su uno sfondo blu. La sede ufficiale poi viene stabilita in via delle Stelline, nella zona ovest di Milano.
C’è però un problema, però:
Sta di fatto che lo studio al piano terra del palazzo,citato nella Gazzetta ufficiale e nello statuto del partito di Salvini, è rimasto, fino a quando è stato possibile, nell’ombra. Pacchi e raccomandate, ad esempio, venivano rimandate indietro. Perchè
I custodi non spiegano, ma dai cassetti spunta l’elenco delle società registrate presso il commercialista Michele Scillieri: una ventina di sigle senza che compaiano nomi di società apertamente collegate al partito di Salvini. «L’amministratore di condominio ci ha detto di rispedire al mittente tutta la posta indirizzata alla Lega e così abbiamo fatto, le rimandiamo indietro», si lasciano sfuggire.
Ma Di Rubba e Scillieri sono conosciuti anche per altro: sono soci della Lombardia Film Commission, ente pubblico che comprò una sede da un cliente dello stesso Scillieri per 800mila euro.
Di questi 800mila euro, 178mila vanno a finire alla società di una signora costituita grazie al finanziamento di Di Rubba stesso, e questo, spiega Ranucci, fa pensare che la società sia nella disponibilità di Di Rubba.
Altri 480mila euro vanno a finire alla Eco SRL, di proprietà del geometra Maffeis che poi gira 390mila euro a Baracchetti, vicino di casa di Di Rubba e punto di riferimento della Lega che negli ultimi anni ha portato a casa dall’universo Lega 1,5 milioni di euro di commesse: 480mila di questi sono stati girati a Di Rubba.
“Probabilmente è tutto legale, ma smettiamola di parlare di concorrenza”, conclude Ranucci. Di Rubba è stato nominato da Centinaio capo del SIN, il sistema che distribuisce fondi agli agricoltori e agli allevatori.
E in effetti, visto il racconto, chi meglio di lui?
(da “NextQuotidiano”)
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Giugno 11th, 2019 Riccardo Fucile
I LAVORATORI DELLA SARDINIA GREEN ISLAND DA 5 MESI ASPETTANO CHE DI MAIO SI DEGNI DI RICEVERLI AL MINISTERO, ALLORA SCRIVONO ALLA PRESUNTA FIDANZATA
Dietro ogni grande uomo c’è una grande donna. Il vicepremier e bisministro Luigi Di Maio “l’Onesto” ha la fortuna di avere al suo fianco Virginia Saba. Una donna che sa quando è il momento di incoraggiarlo, quando è il momento di difenderlo dagli attacchi di chi vorrebbe ostracizzarlo e quando invece è il momento di aiutarlo con il lavoro arretrato.
Sappiamo come al Ministero dello Sviluppo Economico Di Maio non riesca a seguire i tanti, troppi, tavoli e vertenze aperti.
Succede sempre più spesso che una crisi esploda sotto gli occhi di chi, al MISE, dovrebbe vigilare sulle aziende in difficoltà per tutelare i consumatori.
È successo ad esempio con Mercatone Uno ed è successo con Whirlpool. Ma ci sono anche Piaggio Aerospace e Pernigotti.
Quando il Capo Politico del M5S arrivo’ al Ministero erano 144 i tavoli di crisi aziendali aperti al MISE. Oggi secondo i sindacati le crisi sono arrivate a 158 e coinvolgono 300mila lavoratori.
In tutto questo però il ministro latita, impegnato com’è a fare il ministro del Lavoro e a seguire i numerosi eventi della campagna elettorale permanente (prima le regionali, poi le europee, poi i ballottaggi).
Qual è il problema? Il problema è che molti — anche dal M5S — accusano Di Maio di non essere in grado di ricoprire quattro ruoli così importanti (quello di vicepremier, quello di ministro del Lavoro, quello di ministro dello Sviluppo Economico e quello di Capo Politico) contemporaneamente.
I risultati si vedono: le crisi esplodono in tutta la loro drammaticità sotto il naso del ministro che cerca all’ultimo momento di risolvere situazioni che si sono trascinate per mesi senza il suo intervento. I sindacati si lamentano delle difficoltà di avere un’interlocuzione con il Ministero, una cosa che con i famigerati governi precedenti era data per scontata.
Cosa possono fare i lavoratori? Quello che fanno tutti i bravi credenti. Chiede l’intercessione della Virginia.
E così in uno degli ultimi post pubblicati su Instagram dalla fidanzata del Capo un utente chiede se gentilmente la Saba può in qualche modo ricordare a Di Maio una delle sue promesse.
Il vicepremier aveva promesso ai lavoratori della Sardinia Green Island una convocazione entro maggio ma quella convocazione non è ancora arrivata. Da brava fidanzata la Saba risponde “ci provo”. Del resto anche lei è sarda.
Ma non ci sarebbe invero nessuna necessità che la fidanzata di Di Maio ricordasse al suo Luigi le promesse che lui ha fatto.
Perchè dovrebbero essere gli uffici del MISE a farlo. Sono mesi che i lavoratori dell’azienda con sede a Macchiareddu (Cagliari) chiedono un incontro con il ministro. Sul tavolo c’è il rinnovo degli ammortizzatori sociali che però è finalizzato al rilancio della produzione e dell’area industriale di Assemini.
Ma Di Maio non risponde e sindacati e dipendenti rimangono appesi ad una delle tante promesse da campagna elettorale fatte dal vicepremier.
La prima richiesta di incontro risale al 23 ottobre 2018, un nuovo appello era stato lanciato a febbraio di quest’anno, seguito a quanto pare dalla promessa di un incontro a maggio. Ma si sa come vanno le cose: archiviata la pratica delle regionali in Sardegna c’era da pensare alle elezioni europee. Eppure il ministro dovrebbe occuparsi di fare il suo lavoro, quello per cui lo paghiamo, e non esclusivamente delle sorti elettorali del suo partito.
I lavoratori della Sardinia Green Island non sono gli unici a perorare la propria causa sul profilo Instagram di Virginia Saba.
C’è anche chi ricorda alla fidanzata del vicepremier un’altra promessa: quella relativa alle chiusure domenicali dei centri commerciali. In questo caso però la risposta della Saba è molto meno diplomatica: “parla con una che la domenica ha sempre lavorato“. Che sia per questo che Di Maio ha smesso di occuparsi del problema? La sua ragazza gli ha fatto cambiare idea? Ah, saperlo.
(da “NextQuotidiano”)
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Giugno 11th, 2019 Riccardo Fucile
IERI, ALLA NOTIZIA DEL CALO DELLA PRODUZIONE INDUSTRIALE DELLO 0,7%, SI SONO DATI ALLA FUGA
Sembra ieri e invece era l’aprile scorso quando i tre statisti che oggi ci regalano il piacere di governare l’Italia ci spiegavano la produzione industriale. Luigi Di Maio, Matteo Salvini e Laura Castelli, notoriamente espertoni di quasi tutto ma soprattutto di economia, magnificano la bellezza dei numeri dopo un paio di mini-rimbalzi del dato Istat sulla produzione industriale, dopo quattro mesi di profondo rosso.
A suonare le trombe era la viceministra: “È evidente che si intravedono segnali di ripresa concreti e reali, e le misure contenute nella Legge di Bilancio devono ancora produrre compiutamente i loro effetti. Il Paese sta rispondendo positivamente alle politiche che abbiamo messo in campo come Governo”, ha concluso la Castelli.
Alla batteria si piazzava Matteo Salvini: “Buone notizie dall’economia, “professoroni” smentiti un’altra volta! E il 26 maggio portiamo il BUONSENSO anche in Europa”.
Ma la voce solista non poteva che essere Giggetto, che oltre a essere espertone di giurisprudenza e politiche UE, sosteneva che “gli ultimi dati Istat sulla produzione industriale dicono che l’Italia è locomotiva nella produzione industriale di tutta Europa in questo momento”. Ebbene, vi sembrerà incredibile ma da parte di questo clamoroso trio di economisti da tastiera ieri non è uscita nemmeno una piccola vocina per commentare i dati della produzione industriale. Perchè? Ma che domande: perchè sono negativi.
E siccome la politica italiana ama attribuirsi il merito delle belle notizie e dare la colpa agli altri per le brutte ma nell’occasione non c’era nessuno da incolpare, hanno deciso di seguire la tattica tipica dei Conigli Mannari: la fuga.
Spiega oggi il Sole 24 Ore che per il secondo mese consecutivo la produzione industriale finisce in rosso sia nel confronto congiunturale (-0,7%) che in quello annuo (-1,5%).
Così, l’indice della produzione scende al di sotto di quota 105, cancellando la crescita del primo bimestre: per trovare un valore più basso si deve tornare alla fine del 2018.
Ma al di là delle oscillazioni mensili è comunque evidente il rallentamento corale delle nostre produzioni, visibile in un calo dello 0,7% nell’intero primo quadrimestre, dato che peggiora ancora (-1,1%) limitando l’analisi ai soli settori manifatturieri, che solo nel caso dei beni di consumo non durevole evitano nel 2019 il segno meno.
Evidente la distanza rispetto a quanto accadeva nello stesso periodo del 2018, quando l’output industriale lievitava di oltre il 3%, di quasi quattro punti nella componente manifatturiera escludendo dal calcolo l’energia
Il punto critico dell’area meccanica continua però ad essere l’auto, dove la produzione arretra del 17,1% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, aggravando il bilancio del primo quadrimestre, ora in rosso del 14,7%.
Problema in ogni caso non solo italiano, alla luce del calo corale delle immatricolazioni, visibile non solo in Europa ma anche in Usa, Canada, Messico e soprattutto Cina, dove tra gennaio ed aprile si stima una riduzione del 14,7%: 1,2 milioni di vetture in meno.
Ancora più rilevante per i nostri componentisti è la debolezza sperimentata dalla Germania, dove in termini produttivi il bilancio 2019 resta pesantemente in rosso, con una produzione in calo del -10% in cinque mesi, in valore assoluto 235mila vetture in meno.
(da “NextQuotidiano”)
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