Giugno 23rd, 2019 Riccardo Fucile
A PIAZZA SAN VENCESLAO, LA STESSA DELLA RIVOLTA DEL 1989 CONTRO IL COMUNISMO, I PATRIOTI EUROPEI CHIEDONO LE DIMISSIONI DEL PREMIER SOVRANISTA INCRIMINATO PER CORRUZIONE
“Babis dimettiti!”, “Libertà , democrazia!” e poi cantato più volte l’inno alla gioia di Beethoven dell’Unione europea.
A Piazza San Venceslao sono almeno in trecentomila, non erano mai stati cosà numerosi a protestare contro il potere da trent’anni fa, da quando sfidando manganellate, lacrimogeni e stupri in carcere i giovani nell’autunno del 1989 sulla scia della rivoluzione polacca, della svolta ungherese e della caduta del Muro di Berlino sfilarono per chiedere la svolta, la fine della lunga notte del comunismo.
Oggi è successo di nuovo: come allora, con lo stesso spirito di sfida, un vento di svolta torna a soffiare potente, e si fa minaccioso e potenzialmente contagioso anche per Orbà¡n in Ungheria o Kaczynski a Varsavia.
La piazza della protesta, di Vaclavskè Nà¡mestà, ha un forte significato simbolico: fu la piazza dove i cecoslovacchi acclamarono l’indipendenza nel 1918, protestarono contro l’invasione hitleriana nel 1938 e morirono sotto i cingoli dei Panzer russi nell’agosto del 1968 per difendere il progetto di socialismo dal volto umano.
Andrej Babis, il premier contestato, amico di Orbà¡n e Kaczynski nel gruppo di Visègrad che (Slovacchia esclusa) tra l’altro ha appena silurato il piano europeo per l’ambiente, è un autocrate ricchissimo, soprannominato Babisconi da gente e media.
Da aprile la polizia cèca ha chiesto che egli sia licenziato e incriminato per malversazione di fondi pubblici e di sussidi dell’Unione europea a favore di almeno una delle sue molte aziende, il centro residenziale di lusso “Nido delle cicogne”.
Ma lui fa orecchie da mercante, sebbene i suoi partner di coalizione socialdemocratici minaccino di uscire dal governo.
Non solo: in questi stessi giorni il potere si preparava a Praga a normalizzare i media pubblici affidando la direzione suprema di radio, televisione e agenzia di stampa pubblica CTK a un estremista di destra russofilo, Michal Semin.
Il quale, dichiarando in pubblico il suo odio verso Unione europea e Nato, chiede che agenzie e siti russi come Sputnik diventino la fonte principale.
“Siamo qui in piazza, non molleremo, in nome della memoria dei nostri padri e nonni trent’anni fa, la Repubblica cèca non è ancora morta, i suoi valori vivono in noi giovani”, dicevano oggi pomeriggio a Piazza Venceslao, sventolando la bandiera nazionale, ragazze, ragazzi, coppiette e famiglie là sul luogo storico dove nel 1968 i giovani di allora sventolarono i tricolori insanguinati dai Panzer russi, e dove pochi mesi dopo Jan Palach si tolse la vita col fuoco protestando sacrificandosi contro l’invasione.
E più volte i giovani in piazza oggi, fiori in mano deposti davanti alla lapide che ricorda Jan Palach, hanno cantato il mesto ma significativo e dolce inno nazionale, “Kdè domov moj”, “dov’è il mio Paese”.
Da oggi a est dell’ex cortina di Ferro, dal Baltico ai Balcani, la rivolta morale dei giovani e della borghesia urbana fa dormire agli autocrati sonni meno tranquilli, e la gente in piazza cantando ‘inno alla gioia indica di sperare che a Praga come a Budapest o a Varsavia l’Unione europea non li lasci soli.
(da agenzie)
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Giugno 23rd, 2019 Riccardo Fucile
L’AMORE PER GLI ANIMALI NON HA COLORE POLITICO, VERGOGNOSO SPECULARCI E POI NON ACCOGLIERE I MINORI NON ACCOMPAGNATI
Aumentare l’engagement della propria pagina Facebook attraverso la pubblicazione di video o di foto di cuccioli di animali è un grande classico.
A farlo, a quanto pare, è anche il team dei social network di Matteo Salvini che ha postato le immagini di un tenero cucciolo di cane salvato dopo un intervento dei vigili del fuoco.
Il video è davvero commovente: tutti sono colpiti dalla fragilità del piccolo cagnolino, salvato dai pompieri dopo un’azione coordinata. E l’amore per gli animali non ha colore politico.
Tuttavia, qualcuno ha pensato bene di mettere in luce questo utilizzo dei social network in stile influencer da parte del ministro dell’Interno.
Fabrizio Del Prete, un’esperienza in politica e come assistente parlamentare e un presente come scrittore — anche per i social network -, ha messo a confronto il video del salvataggio del cucciolo di cane con un’altra verità , molto più difficile da digerire per Matteo Salvini e per i suoi followers.
«A Lampedusa — scrive Fabrizio Del Prete — i nostri volontari hanno tratto come sempre in salvo dei tenerissimi cuccioli di migrante, guardate che bello. Fantastici i nostri volontari delle ONG».
Il post si conclude con il classico saluto salviniano (i bacioni) e con l’invito alla riflessione sul doppiopesismo della morale in alcune circostanze.
La risposta di Fabrizio Del Prete al tweet di Matteo Salvini è diventata virale ed è stata postata in diversi gruppi sui social network, raggiungendo un ottimo numero di interazioni.
E mentre la nave Sea Watch resta al largo delle coste di Lampedusa e gli Alarm Phone segnalano altre persone in difficoltà nell’area Sar di Malta, fa un po’ sensazione il fatto che gli unici messaggi a favore dei migranti siano quelli che arrivano dai social network, mentre operativamente le istituzioni si preoccupano di altro.
(da “NextQuotidiano”)
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Giugno 23rd, 2019 Riccardo Fucile
SI COMPORTA COME UNA FIRST LADY SENZA AVERE ALCUN INCARICO ISTITUZIONALE
Virginia Saba, fidanzata del vicepremier Luigi di Maio, non ha alcun incarico istituzionale o di rappresentanza. Eppure si comporta come se fosse la first lady del Parlamento italiano.
Incontrando ambasciatori, postando foto e viaggiando (chi paga?) all’estero in visita istituzionale. Al momento è una semplice collaboratrice della parlamentare grillina Emanuela Corda, ex capogruppo dei Cinque stelle in commissione Difesa.
Ma alla Saba, forse, quell’incarico di portaborse le va strettissimo per le proprie ambizioni. E fa di tutto per mostrarsi ,apparire una leader. Distinguersi dagli altri staffisti.
D’altronde, lei può vantare di essere la fidanzata dell’uomo che è al vertice del Movimento. Rischia però di suscitare invidie e gelosie tra i parlamentari dei Cinque stelle. Malumori e veleni che sono cresciuti dopo la missione in Francia della delegazione della commissione Difesa della Camera.
Ad accompagnare, il presidente Gianluca Rizzo a Parigi c’era anche la donna di Di Maio. Faceva parte della truppa degli onorevoli grillini che hanno fatto visita prima al Salone della Difesa e dell’Aerospazio «Le Bourget». E poi, seconda tappa, all’ambasciata italiana a Parigi. Come fanno ministri e sottosegretari quando si recano in uno Stato straniero.
E la Saba non si è accontentata del ruolo di semplice accompagnatrice della parlamentare Corda. Anzi, Rizzo e Corda sembravano i portaborse. Mentre la Saba l’ospite d’onore.
E le foto della fidanzata del ministro del Lavoro che varca la porta dell’ambasciata italiana a Parigi hanno fatto il giro delle chat pentastellate. E pare che i commenti non siano stati benevoli.
La donna del capo non si è fermata al giro turistico; ha voluto stringere la mano e fare la foto ricordo con l’ambasciatrice italiana Teresa Castaldo. Chissà se anche gli altri circa mille portaborse di Camera e Senato avranno la fortuna di viaggiare all’estero e stringere mano agli ambasciatori. La presenza della Saba ha quasi oscurato quella del presidente Rizzo e della parlamentare Corda.
(da “NextQuotidiano”)
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Giugno 23rd, 2019 Riccardo Fucile
BILANCIO IN ROSSO, CALANO GLI ASCOLTI, AUMENTA SOLO DI 800.000 EURO IL BADGET DEL TG2 ALIAS TELEVISEGRAD… FLOP ISOARDI CHE NON TRAINA IL TG1… SI SALVA SOLO IL TG3
La RAI sovranista con Marcello Foa presidente perde colpi ma l’a.d. Fabrizio Salini, che è stato scelto dal MoVimento 5 Stelle, ha persino autorizzato un aumento di 800 mila euro per il budget del Tg2, la testata diretta da Gennaro Sangiuliano che rivendica con orgoglio il soprannome di TeleVisegrad.
Un altro schiaffo agli editori di riferimento grillini. Che stanno cominciando a stancarsi, spiega oggi Repubblica in un articolo a firma di Goffredo De Marchis:
Alla Rai il M5S non tocca palla. Ha un solo spazio: il Tg1 guidato da Giuseppe Carboni. Spazio che pesa ma è poco per il partito di maggioranza relativa con un amministratore amico. Il tg in più perde qualche colpo.
A maggio ha fatto il 22,6 per cento di media, il punto più basso dal 2012. Carboni ha provato a chiedere un aiuto all’ad specialmente sui traini, ossia sui programmi che precedono le edizioni delle 20 e delle 13,30, quella che soffre di più per i cattivi risultati della Prova del cuoco (eppure Elisa Isoardi sarà confermata).
Senza ottenere quanto sperato.
In attesa dei palinsesti della stagione autunnale, gli ascolti sono in calo:
C’è anche il fronte degli ascolti. Sono in calo con l’eccezione di Rai3. Rai1 perde rispetto allo scorso l’0,3 per cento e lo 0,5 in prima serata. Questo può pesare sulla raccolta pubblicitaria.
La Rai2 di Carlo Freccero guadagna un niente (0,1) ma può vantare una crescita dell’8 per cento sul target dei giovani.
La terza rete di Stefano Coletta invece mette il segno più in quattro giorni su sette e cresce dell’0,3.
Complessivamente la Rai perde l’0,1 per cento di ascolti e l’0,4 per cento in prima serata. Non sono numeri disastrosi, ma adesso si attende il responso degli inserzionisti. Per il momento filtra un certo disorientamento per via di alcune scelte recenti. La cancellazione di tre puntate di Fabio Fazio decise dalla sera alla mattina, per esempio. Su Rai1, per di più, che è la cassaforte dell’azienda, il bancomat che paga gli stipendi dei 13 mila dipendenti. C’è un tema dunque di affidabilità .
Infine, il bilancio. Con un rosso di 15 milioni di euro.
(da “NextQuotidiano”)
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Giugno 23rd, 2019 Riccardo Fucile
SALVINI E’ ALLE CORDE: OGNI MIGRANTE CHE ACCUSA PROBLEMI DI SALUTE A BORDO VA PORTATO A LAMPEDUSA O SCATTA IL PENALE, MA COSI’ IL RISCHIO “POLITICO” E’ CHE ALLA FINE VENGANO ACCOLTI TUTTI E RIMEDIA UNA FIGURA DI MERDA CON I SUOI COMPAGNI DI MERENDE… INFLIGGERE SOFFERENZE A DEI POVERI DISPERATI E’ LA MORALE SOVRANISTA
Sea-Watch, la situazione non si risolve e le polemiche non si placano. Salvini interviene questa mattina.”Ho scritto personalmente al mio collega ministro olandese: sono incredulo perchè si stanno disinteressando di una nave con la loro bandiera che da ormai undici giorni galleggia in mezzo al mare. Riterremo il governo olandese, e l’Unione Europea assente e lontana come sempre, responsabili di qualunque cosa accadrà alle donne e agli uomini a bordo della SeaWatch”.
Stamattina si è risolta un’altra emergenza. Un barchino con 40 migranti in difficoltà è stato soccorso dopo ripetuti allarmi di Alarm Phone. Dopo una notte di paura, la svolta. “Alle 8.33 le autorità maltesi ci hanno confermato il salvataggio della barca con 37 persone a bordo: tutte sono state salvate e saranno portate a Malta. Speriamo che non ci siano stati incidenti mortali. Dopo aver parlato con loro per tutta la notte, siamo sollevati dal fatto che siano stati finalmente trovati. Benvenuti in Europa!”.
Con questo tweet Alarm Phone annuncia il salvataggio di una barca per la quale aveva lanciato l’allarme questa notte. L’sos dal gommone era arrivato poco prima delle 23. “L’imbarcazione ha lasciato la Libia oltre 23 ore fa, abbiamo allertato le autorità maltesi alle 22.33 e rimaniamo in diretto contatto con le persone a bordo”, ha twittato Alarm Phone poco dopo mezzanotte. In un secondo tweet, un’ora dopo, l’ong ha scritto che “all’1.07 Malta ha inviato una email di conferma che manderà i soccorsi per le persone in difficoltà “.
Alle 6.05 però, in un terzo tweet, Alarm Phone scrive che non vi è ancora traccia dei soccorsi. “Dove sono? L’imbarcazione è in difficoltà e le persone a bordo sono nel panico. Dicono che alcuni sono vicini alla morte, hanno bisogno immediato di assistenza medica. La situazione è urgente ma Malta non ci informa sulle procedura di ricerca e soccorso. Sono stati avvisati dall’emergenza oltre 6 ore fa”.
Ritorniamo all’attacco di Salvini all’Olanda e cerchiamo di spiegarne il motivo.
Di fronte al divieto illegale di ingresso a Lampedusa, contrario alle norme internazionali, è chiaro che dopo 11 giorni la situazione sanitaria a bordo è destinata ad aggravarsi. Ieri un migrante è stato portato a Lampedusa in emergenza. Se muore qualcuno sono cazzi di Salvini, Toninelli e tutta la catena di comando, guardia costiera italiana compresa. E questo Cuor di leone lo sa bene.
Se va avanti così uno alla volta, malore dopo malore, tutti dovranno essere portati in emergenza a Lampedusa e per lui sarà una sconfitta ignobile: aver messo in pericolo di vita dei disperati per mero calcolo politico, con i risvolti penali che lo inseguiranno per tutta la vita.
Quindi ora vuole scaricare sull’Olanda la responsabilità delle conseguenze penali di aver illegalmente chiuso il porto a una nave umanitaria.
Facile giocare sulla pelle dei deboli, ma non tutti dimenticano.
(da agenzie)
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Giugno 23rd, 2019 Riccardo Fucile
“QUALSIASI CRITICA VIENE INASCOLTATA, LA RESA ALLA LEGA CI E’ COSTATA SEI MILIONI DI VOTI”
Era nell’aria da mesi. Paola Nugnes, senatrice del M5s, è da un anno che contesta le politiche grilline in favore dell’alleato Salvini. Per la dissidente, che in non poche occasioni ha votato contro il suo gruppo parlamentare, è arrivato il momento di abbandonare definitivamente una parte politica che non la rappresenta più.
“Al giro di boa di un anno di governo devo constatare che qualsiasi critica costruttiva è diventata impossibile. Ogni aspetto della vita del Movimento, dentro e fuori dal parlamento, è sottoposto alla volontà del capo politico e per questo, dopo più di dieci anni, lascio i 5 Stelle”. Lo annuncia in una intervista a ‘Il Manifesto’.
“Ho fatto tutti i passi necessari perchè avvenga in modo indolore – spiega Nugnes -, dall`altro lato ho ricevuto solo silenzio. Se il mio modo di agire è stato interpretato come una debolezza, sappiano che combatterò. Ci sono diverse sentenze avverse al Movimento. Nel passaggio dallo statuto del 2009 a quello del 2017 non sono stati chiari con noi e il tribunale di Genova ha stabilito che gli statuti confliggono. Ce ne siamo accorti in ritardo, ci fidavamo. Del resto, tutti i problemi derivano dalla torsione imposta nel 2017, con la delega in bianco al capo politico. Inclusa la perdita di 6 milioni di voti nell`abbraccio con la Lega”.
Adesso, afferma, “andrò tra gli indipendenti, se non riuscirò a incidere darò le dimissioni. È giusto rimanere a lottare anche per bloccare le ipotesi di riforma dello stesso parlamento. Riduzione nel numero degli eletti e del loro stipendio, a fronte di nessuna modifica per i ministeri significa rafforzare l`esecutivo a scapito del legislativo e della rappresentanza popolare. È una svolta autoritaria, funzionale anche a certe politiche che pure abbiamo sempre avversato, come sacrificare l`ambiente per progetti come il Tap”.
(da Globalist)
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Giugno 23rd, 2019 Riccardo Fucile
DI MAIO ORMAI VEDE NEMICI OVUNQUE: CHIUNQUE GLI RICORDI CHE E’ UN INCAPACE CHE HA VENDUTO A SALVINI I VALORI DEL M5S PER UNA POLTRONA DIVENTA UN AVVERSARIO
“Non mi interessa se in buona fede o in mala fede, ma se qualcuno in questa fase destabilizza il movimento con dichiarazioni, eventi, libri, destabilizza anche la capacità del movimento di orientare le scelte di governo. Qui stiamo lavorando per il paese, e questo non lo posso permettere. Abbiamo tutti una grande responsabilità . Sentiamola”. Lo scrive su Facebook Luigi Di Maio, vicepremier e ministro, in un lungo post in cui interviene sulle recenti polemiche interne al movimento. Tra l’altro, aggiunge, “destabilizzare il governo in questo momento in cui il presidente del Consiglio sta portando avanti una trattativa difficilissima con l’unione europea è da incoscienti, e questo lo dico sia al movimento che alla Lega”.
“Stiamo Governando la Nazione Italia – scrive il vicepremier – non stiamo giocando a risiko. Si rimettano i carriarmatini nella scatola e ognuno porti avanti il ruolo che è chiamato ad assolvere nella società : ministro, parlamentare, attivista, cittadino”. “Un ruolo – sottolinea – non è migliore dell’altro, per quanto mi riguarda. Ma tutti devono essere rispettati e ognuno stia al proprio posto”.
La crisi isterica continua.
(da agenzie)
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Giugno 23rd, 2019 Riccardo Fucile
L’INTERVISTA-INVESTITURA DIVENTA IN EXTREMIS UNA SEMPLICE PRESENTAZIONE PER EVITARE CHE I POLTRONISTI DEL M5S DIVENTINO PREDA DELLE CONVULSIONI
L’intervista-investitura di Davide Casaleggio a Alessandro Di Battista si trasforma in extremis in un semplice passaggio di microfono sul palco di Rousseau City Lab a Catania.
Un modo per togliere di mezzo tensioni dopo che per tutto il giorno si sono rincorse voci di un asse tra il figlio del co-fondatore del Movimento 5 Stelle e l’ex deputato tornato in prima linea tanto da dare l’impressione di voler oscurare Luigi Di Maio sempre più indebolito.
Incalzato anche da Matteo Salvini, che deborda nell’ambito del dicastero sul Lavoro, il capo M5s – che non può che far trapelare la sua “incazzatura” – appare se non fuori dai giochi, quantomeno in un angolo.
E un’intervista vera e propria avrebbe fatto scoppiare un caso nel mondo pentastellato, così sia Casaleggio sia Di Battista si sono affrettati a stemperare i toni.
“Non esiste nessun asse tra me e Di Battista contro Luigi Di Maio. L’incontro odierno era stato fissato settimane fa” fa sapere Casaleggio
Il figlio del co-fondatore aveva aperto alla possibilità di rivedere la regola dei due mandati dando la possibilità , in caso di caduta del governo, di ricandidarsi anche per la terza volta, come nei giorni scorsi aveva suggerito Di Battista.
A distanza di qualche ora arriva la precisazione: “La mia dichiarazione circa la regola dei due mandati si riferiva ai consiglieri comunali, non ai parlamentari, come peraltro già specificato in più occasioni dallo stesso Luigi Di Maio. A tal proposito c’è una riflessione in corso e non è un mistero”.
(da agenzie)
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