Luglio 7th, 2019 Riccardo Fucile
“NE’ GLI EQUIPAGGI, NE’ LE ONG POSSONO ESSERE SANZIONATI PER ATTI UMANITARI”
Sessantadue deputati francesi hanno scritto una lettera pubblicata oggi da Le Journal du Dimanche. Nell’incipit si legge: “Siamo fermamente contrari alla preoccupante deriva che consiste nell’arrestare persone che salvano vite umane”.
I deputati, in gran parte della maggioranza, nella lettera, intitolata “L’Europa deve rimanere terra di umanità ”, ricordano l’arresto della capitana Carola Rakete che ha portato a Lampedusa circa 40 migranti e la vicenda simile di Pia Klmep e sottolineano che “nè loro due, nè i loro equipaggi, nè le ong proprietarie delle navi possono essere passibili di sanzioni per atti umanitari”
(da agenzie)
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Luglio 7th, 2019 Riccardo Fucile
LA ONG: “LE VITE UMANE NON SONO UNA MERCE DI SCAMBIO”… IL GOVERNO TEDESCO AL LAVORO PER UNA SOLUZIONE DEL DRAMMA DEI 65 MIGRANTI A BORDO
Malta ha deciso di negare l’accesso alle acque territoriali alla nave Alan Kurdi dell’ong tedesca
Sea Eye, con 65 migranti a bordo. Il Governo ha incaricato le forze armate di «intraprendere le azioni appropriate se la nave dovesse entrare» entro le 12 miglia dall’arcipelago.
Attualmente la nave si trova in acque internazionali, a 16 miglia a sud di Malta. Dopo un giorno ferma a largo di Lampedusa, la nave aveva scelto di invertire la rotta.
Nella notte tra il 6 e il 7 luglio, l’equipaggio è salpato verso La Valletta, dopo che un botta e risposta tra il ministro dell’Interno Matteo Salvini e il suo omologo tedesco Horst Seehofer stava complicando la risoluzione dell’impasse.
«Non possiamo aspettare che prevalga lo Stato di emergenza», ha scritto la Ong su Twitter. «Ora bisogna dimostrare se i governi europei appoggiano l’atteggiamento dell’Italia. Le vite umane non sono una merce di scambio».
(da agenzie)
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Luglio 7th, 2019 Riccardo Fucile
SGOMINATA LA FORMAZIONE EVERSIVA “NORDKREUZ”, TRA I SUOI CAPI VI SONO MILITARI E AGENTI DI POLIZIA… RITROVATE ARMI E PIANI DI ATTACCO
Una «lista della morte» con 25 mila indirizzi di avversari politici da eliminare. A metterla nero su bianco il gruppo di estrema destra «Nordkreuz» (Croce del Nord), che conta tra i suoi capi agenti di polizia e militari delle forze armate.
A quanto scrive il «Tagesspiegel», la formazione eversiva intendeva prepararsi all’uccisione di diverse personalita’ politiche che si sono prodigate nella difesa di profughi.
Un caso che arriva a pochi giorni dall’arresto del quarantacinquenne Stephan Ernst, vicino ad una variegata rete di formazioni neonaziste, per l’omicidio di Walter Luebcke, il politico «pro-migranti» della Cdu trovato la notte del 2 giugno in un lago di sangue sulla terrazza della sua abitazione a Kassel, in Assia.
La formazione Nordkreuz – affermano i reporter del «Redaktionsnetzwerk Deutschland», che hanno avuto accesso ai protocolli di interrogatori realizzati dal Bka, l’Ufficio criminale federale – intendeva colpire in tutta la Germania: a questo scopo era stata preparata la «lista della morte», con tanto di nome e indirizzi. Stando a queste rivelazioni, il gruppo – con base in Meclemburgo e in Brandeburgo – avrebbe almeno due succursali, ossia «Suedkreuz» e «Westkreuz» (rispettivamente Croce del Sud e Croce dell’Ovest), e disporrebbe di una rete di sostenitori anche a Berlino.
E’ dall’estate di due anni fa che la Procura federale ha aperto un’inchiesta nei confronti del gruppo: l’accusa e’ preparazione di atto di matrice terrorista.
La «lista della morte» con quasi 25 mila indirizzi sarebbe emersa in vari documenti e supporti elettronici sequestrati dagli inquirenti in una serie di perquisizioni effettuate nell’agosto 2017 e nell’aprile 2018.
A quanto scrive la rete dei giornali di Rnd, si tratta prevalentemente di politici della sinistra. E’ negli interrogatori di uno dei militanti di Nordkreuz che emerge come la lista servisse a «liquidare» gli avversari in caso di «conflitto»: cosi’, almeno, si sarebbe espresso il militante Horst S., ovvero colui che era vicesegretario dell’associazione dei riservisti della Bundeswehr, l’esercito tedesco, in Meclemburgo.
E ancora: sempre stando ai protocolli dell’Ufficio criminale federale, un altro membro di Nordkreuz, l’avvocato Jan Hendrik da Rostock, aveva l’intenzione di consegnare ai propri complici dei lasciapassare per il «giorno X» con tanto di timbri e carta intestata della Bundeswehr. Il tutto allo scopo di permettere ai complici di arrivare piu’ rapidamente nelle «aree delle operazioni» in cui realizzare le «liquidazioni» di cui sopra.
Si aggiunge un altro dettaglio inquietante: il fondatore del gruppo «Nordkreuz», agli arresti già dal mese scorso, è un agente delle forze speciali Sek (Spezialeinsatzkommando) della polizia tedesca.
Marko G. e’ accusato di avere sottratto munizioni dai depositi delle forze dell’ordine, tra cui migliaia di pallottole. In piu’, il soggetto era in possesso di una mitragliatrice Uzi che pero’ non e’ in dotazione della polizia, bensì dell’esercito, a quanto emerge da informazioni che i giornalisti di Rnd hanno avuto da fonti vicine all’inchiesta.
L’arma sarebbe stata rubata circa 15 anni fa. E’ sempre il Tagesspiegel a ricordare che i reati violenti di estrema destra negli ultimi anni sono cresciuti in maniera esponenziale in Germania: fino alla fine di settembre dell’anno scorso l’Ufficio federale criminale ha segnalato 9013 atti di violenza attribuibili a soggetti della destra radicale.
Nel 2018, inoltre, gli attacchi di natura antisemita sono cresciuti del 20%. Di questi, il 20% e’ attribuito a realtà di estrema destra.
(da “La Stampa”)
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Luglio 7th, 2019 Riccardo Fucile
IL PATRIOTA EUROPEO CAPITANO DELLA ALEX, INDAGATO PER AVER SALVATO VITE UMANE: “SCENDO SOLO DOPO CHE E’ SCESO L’ULTIMO PROFUGO”… NAZICHIC CON IL RICCO CONTO IN BANCA, SAPETE PER QUANTI SOLDI L’HA FATTO? ZERO EURO, PER UN IDEALE, QUELLO CHE VOI NON AVRETE MAI
“Non dormo e non mi lavo da una settimana, ma adesso mi sento un uomo felice, perchè
abbiamo salvato 54 persone, le abbiamo aiutate a fuggire dall’inferno della Libia, anche queste nella vita sono soddisfazioni».
Alle nove di sera del giorno più lungo, dopo aver forzato anche lui il blocco del governo italiano come fece la capitana Carola, la barca è ormeggiata al molo Favarolo. E poichè il ministro Salvini non ha ancora autorizzato lo sbarco dei migranti, il comandante Tommy, com’è chiamato a bordo, chiarisce agli uomini della Guardia costiera: «La nostra linea è questa, molto semplice: anche noi dell’equipaggio restiamo a bordo, da qui non sbarca nessuno, noi scenderemo solo in compagnia di queste altre persone che da più di 50 ore condividono questo spazio con noi».
«E’ un vero lupo di mare», racconta Francesca Zanoni del legal team della ong italiana «Mediterranea» qui a bordo non percepisce un euro, è un semplice volontario come gli altri undici membri dell’equipaggio.
Giovedì scorso, nella zona Sar libica, a nord delle piattaforme petrolifere, c’era un gommone di appena quattro metri, azzurro come il mare, con i migranti alla deriva, il suo motore ormai non marciava più.
E quando dal veliero Alex li hanno visti, il comandante Stella non ci ha pensato un solo minuto: ha lasciato il timone a un altro e si è calato sul rhib, il canottino da soccorso, per andare verso di loro. È stato lui ad abbracciare per primo i neonati e le donne incinte e a issarli con i suoi muscoli sempre molto allenati sullo scafo. In salvo. La prima cosa che ha letto nei loro occhi è stata la paura, quella di tornare indietro, in Libia. «Meglio passare cent’anni sulla vostra barca che un solo secondo in Libia», dicevano tutti in un inglese stentato.
La cosa più bella capitata a bordo in questi tre giorni? Il comandante Tommy non ha dubbi: «Quando una delle donne incinte è stata visitata dai medici e ha visto dall’ecografo che il feto era vivo. Non potrò mai dimenticarlo».
(da agenzie)
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Luglio 7th, 2019 Riccardo Fucile
SLOGAN CONTRO SALVINI E LA POLITICA RAZZISTA DEL GOVERNO ITALIANO
Tanti, tanti, tanti: più di 30mila persone hanno manifestato in cento città della Germania in solidarietà con la capitana della Sea-Watch e per supportare il sostegno ai migranti soccorsi dalle organizzazioni non governative nel Mediterraneo.
A Berlino, al corteo c’erano circa 8mila persone mentre ad Amburgo sono scese in piazza circa 4mila persone. Nel complesso, sit-in, cortei e raduni hanno avuto luogo in un centinaio di città di tutta la Germania.
“Il salvataggio in mare non conosce confini, proprio come la nostra solidarietà “, ha detto la capitana della Sea-Watch, Carola Rackete, in un messaggio ai manifestanti a Berlino. “L’irresponsabilità degli stati europei mi ha costretto ad agire come ho agito”, ha aggiunto la giovane tedesca, che è ancora in Italia.
La giovane capitana ha generato un grande slancio di solidarietà in Germania mentre le voci nella società civile si moltiplicano per chiedere l’accoglienza in Germania dei migranti salvati nel Mediterraneo.
In particolare, è stato chiesto a Berlino di farsi carico dei migranti attualmente su due barche al largo di Lampedusa, l’Alan Kurdi e Alex.
Indossando giubbetti di salvataggio, i manifestanti di Berlino hanno denunciato la criminalizzazione del salvataggio in mare e in particolare hanno attaccato il ministro degli Interni italiano Matteo Salvini.
(da agenzie)
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