Settembre 15th, 2019 Riccardo Fucile
“ATTACCATA SUI SOCIAL, MA NON CAMBIO IDEA”…”DIETRO OGNI REGOLA C’E’ UN VALORE FORMATIVO”… IL PROBLEMA NON E’ IL RAGAZZO, MA I GENITORI CHE PENSANO CHE TUTTO SIA UN REALITY
“Nonostante io sia oggetto di linciaggio sui social network, non mollo. Il ragazzo e sua madre
sono stati convocati domani a scuola. Finchè non toglierà le treccine, non entrerà in classe per rispetto a chi ha firmato il “patto di corresponsabilità “. Farà lezione in laboratorio, prove di musica con l’orchestra, palestra con gli altri. Non lo escludiamo ma non tornerò indietro”.
Rosalba Rotondo, dirigente dell’istituto Alpi-Levi di Scampia non arretra. Anzi. Rincara la dose e annuncia che scriverà al ministro dell’istruzione per spiegare il suo gesto e dimostrare che “dietro ogni regola c’è un valore formativo”.
Il ragazzo di 13 anni con le treccine colorate di blu, a cui ha impedito l’ingresso a scuola, tornerà nell’istituto domani ma non in classe, tra i suoi compagni. “Lo faccio perchè sia chiaro che le regole vanno rispettate – precisa Rotondo – il ragazzo mi ha subito promesso che avrebbe tolto le treccine ma la madre ha aggiunto che ci vorrà del tempo, non si possono asportare immediatamente. Non importa, aspetteremo. Fino ad allora però, abbiamo pensato a un percorso alternativo per lui, per dimostrare a tutti quale ragazzo di talento è. Non ha bisogno di attirare l’attenzione con le treccine. Ha già altre peculiarità : la musica, lo sport, gli piace molto la matematica…Non possiamo lasciare tutto come prima. L’importante è che capiscano il nostro gesto, in primis la mamma”.
Domani, all’uscita da scuola, la preside ha convocato il consiglio di istituto, l’assemblea di classe e un incontro con i genitori. La polemica esplosa ha scatenato un fiume di polemiche a cui la preside ora tenta di sottrarsi.
“Trovo gravissimo che tante associazioni si scaglino contro di me con post sui social – spiega – si facessero vedere in faccia, venissero a dare una mano a scuola e ai ragazzi bisognosi di attenzioni e cura. Ma io, nel frattempo, mi rivolgerò all’autorità garante per i minori. Denuncerò tutto questo vergognoso speculare sulla sorte di questo allievo a cui io voglio dare un futuro diverso dal background familiare”.
La famiglia del giovane è contraria al metodo della dirigente. La nonna del ragazzo Concetta Cerullo l’ha accusata due giorni fa. La donna ha raccontato delle affermazioni della dirigente durante l’accoglienza, davanti ai genitori dell’istituto: “Ha detto: invece di fare le treccine, comprassero i libri, rivolgendosi palesemente a mio nipote che era l’unico ragazzo con quella acconciatura”.
Poi, il primo giorno di scuola il ragazzo è stato lasciato fuori dall’aula.”La preside mi ha dato dell’ignorante – ha raccontato a “Repubblica” la madre del ragazzo Carla, 29 anni – mi sono sentita offesa, sono andata a confrontarmi con lei ma ha chiamato la polizia, dicendo che la volevo aggredire. Mio figlio esprime la sua personalità , è stato discriminato”.
“Noi non discriminiamo nessuno – conclude la preside – ma educchiamo anche alla serietà . La scuola, come la intendo io, è sacra: possono vestirsi come vogliono ma solo se maggiorenni”.
(da agenzie)
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Settembre 15th, 2019 Riccardo Fucile
SE NESSUNO RAGGIUNGE IL 50% BALLOTTAGGIO A NOVEMBRE… FAVORITO NABIL KAROUI, IL “RE DELLA TELEVISIONE” ARRESTATO AD AGOSTO PER RICICLAGGIO E FRODE FISCALE
Ventisei candidati in lista, e la paura che alla fine la poltrona di presidente finisca a un miliardario populista o a un esponente del partito islamico: si aprono oggi su questo scenario le urne tunisine, in anticipo sul previsto per la morte del capo dello Stato, Beji Caà¯d Essebsi.
Il panorama politico non potrebbe essere più frammentato, e l’assenza di grandi personalità rende il risultato del tutto imprevedibile.
I sondaggi non ufficiali lasciano trapelare che sopra il 20 per cento dei consensi c’è solo Nabil Karoui, l’uomo che voleva essere il “Berlusconi del Maghreb” e utilizzava con disinvoltura le missioni umanitarie nei quartieri più poveri e la sua emittente, Nessma tv.
La sua popolarità era in discesa, ma ad agosto le autorità tunisine gli hanno regalato una grande opportunità mettendolo in prigione, e facendone una vittima del sistema. Una quadratura perfetta per la sua campagna populista, rivolta a persone di cultura modesta e scarse possibilità . Se fosse eletto si aprirebbe una crisi istituzionale, ancora più difficile da risolvere perchè l’uomo non è esattamente Nelson Mandela: le accuse contro di lui sono di riciclaggio e frode fiscale.
Qualche preoccupazione suscita anche Abdelfattah Mourou, il vicepresidente di Ennahda. E’ un volto presentabile del partito, ma l’esperienza degli islamici al governo è considerata tutt’altro che positiva. Le preoccupazioni sono interne ma anche sui collegamenti internazionali: Ennahda è legata ai Fratelli musulmani e ha spesso goduto di sostegno da parte del Qatar.
Al governo ha avuto un atteggiamento fin troppo “comprensivo” con gli estremisti salafiti, ed è ancora da chiudere lo scandalo che vede i servizi di sicurezza “interni” al partito coinvolti negli omicidi di due politici di sinistra.
Apparentemente è il timore di un secondo turno con una scelta fra questi due personaggi a spingere il nome più forte dei centristi, quello del ministro della Difesa Abdelkrim Zbidi.
In suo favore si sono già ritirati due candidati più deboli, con un ripensamento dell’ultima ora. Zbidi è stimato, ma considerato un uomo dell’establishment. E pesa la gaffe compiuta nei mesi scorsi, quando ha mandato i carri armati davanti al Parlamento perchè “temeva un golpe” dopo la notizia dei guai di salute di Essebsi.
Ma la corsa è ancora aperta, con outsider del calibro di Youssef Chahed, premier uscente, o Abir Moussi, erede di Ben Ali che ne rivendica il mandato, o Kaà¯s Saà¯ed, costituzionalista popolare fra gli studenti, il tecnocrate Mehdi Jomaa o “l’uomo onesto” Mohammed Abbou. La sinistra è divisa, le possibilità di Hamma Hammemi, leader del Fronte Popolare, sono considerate di fatto inesistenti.
I primi risultati potrebbero aversi già in tarda serata, ma per il probabile ballottaggio bisognerà aspettare novembre.
(da agenzie)
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Settembre 15th, 2019 Riccardo Fucile
ZINGARETTI E LEU APPROVANO: “AVANTI CON IL CONFRONTO”
Luigi Di Maio scrive una lettera al Resto del Carlino per annunciare la volontà di creare un
patto civico per l’Umbria. Ovvero di andare con il MoVimento 5 Stelle alle elezioni regionali in alleanza con una lista civica — come prevedono le ultime modifiche allo statuto fatte votare su Rousseau ai grillini — proprio secondo quella direttiva che portava a un accordo con il Partito Democratico.
Ufficialmente Di Maio non cita il PD nella lettera e ci tiene a far sapere che l’iniziativa parte da lui. Ma proprio di questo si parlava nei giorni scorsi anche dalle parti del partito di Zingaretti:
Lo scandalo che ha colpito la sanità non è un tema da usare in campagna elettorale, bensì un momento da tenere ben presente per capire che cosa vogliamo non accada più. Perchè non è più accettabile che un cittadino onesto si presenti legittimamente a un concorso pubblico in un settore cruciale come la sanità e si veda tagliato fuori da giochi di potere.
Lo dico con molta sincerità , a questo giro non può risolversi tutto con una campagna elettorale in cui ci si lancia accuse reciproche su chi ha fatto peggio. Per noi sarebbe facile accusare qualcuno, ma vedere l’Umbria colpita da un male endemico come la corruzione, deve portarci a un ragionamento molto più alto.
Attenzione: secondo Di Maio il M5S rinuncerà agli assessorati e sarà presente solo in consiglio regionale, senza pretendere assessorati (così Salvini non potrà accusare di poltronismo o, nel caso, avrà la risposta pronta):
Io credo che questa terra in passato abbia sempre dimostrato di avere gli anticorpi per fermare questo genere di pratiche. Se quegli anticorpi, anche nella gentilissima Umbria, sono venuti meno, evidentemente è ora di cambiare il modo d’intendere la politica. E per rigenerare il patto di fiducia cittadini-istituzioni, secondo me c’è bisogno che tutte le forze politiche di buon senso facciano un passo indietro e lascino spazio a una giunta civica, che noi saremmo disposti a sostenere esclusivamente con la nostra presenza in consiglio regionale, senza pretese di assessorati o altri incarichi. Ovviamente ci aspettiamo che tutti gli altri facciano lo stesso. Qualcuno parlerà di alleanze o coalizioni, ma non si tratta di questo. Ognuno correrà con il proprio simbolo in sostegno di un presidente civico e con un programma comune.
E il progetto prevede per adesso la chiamata a tutti i partiti:
Un patto civico, che veda un candidato presidente fuori dalle appartenenze partitiche e che possa mettere al centro un programma innovativo, di punti veri e realizzabili. Un programma che possa ispirare serietà , fiducia e competenza. Credo sia ora di dare una sterzata e cambiare del tutto le persone chiamate a gestire questa Regione. VORREI essere più chiaro. Tutte le forze che credono nel bene comune di questa regione facciano un passo indietro, rinunciando ai propri candidati presidente, e mettano fuori dalle liste quei candidati che hanno avuto a che fare con il passato di questa regione e gli impresentabili
Chiediamo che sottoscrivano insieme a noi un appello ai cittadini, proponendo alle migliori risorse di questa regione di farsi avanti. Queste risorse ci sono. Chiedendo a una personalità all’altezza di proporsi come candidato presidente. Sosteniamolo e diamogli autonomia piena per formare una squadra di super-competenti, senza interferenze della vecchia politica. Noi svolgeremo il nostro ruolo in Consiglio regionale
Tuttavia già sappiamo che il centrodestra candiderà la leghista Donatella Tesei. Ora il copione prevede che il PD risponda sì. Dopodichè, l’alleanza sarà fatta. La parte curiosa della vicenda è che ieri il Capo Politico M5S aveva convocato una riunione degli attivisti su Rousseau ma lì non ha annunciato nulla. Ha preferito scrivere domenica a un quotidiano.
Una proposta che trova un’immediata adesione sia del Pd che di Leu.
Il segretario dem Nicola Zingaretti afferma infatti che “anche in Umbria il confronto può andare avanti. Ci sono tutte le condizioni per un processo nuovo che valorizzi la qualità e metta al centro il lavoro, la sostenibilità e il bene dei cittadini umbri”. Parla anche il commissario umbro del Pd Walter Verini, secondo cui “le parole di Luigi Di Maio rappresentano un fatto nuovo e significativo: un’intesa a livello regionale può essere praticata”. Per Verini “Di Maio offre un terreno di confronto con alcuni punti certamente condivisibili e da noi già da tempo acquisiti e altri sui quali confrontarci. Così come avvenuto per il governo nazionale, sarà quella di confronti ravvicinati sui programmi, la sede nella quale dialogare e trovare gli auspicabili punti d’incontro. Tutto questo – sottolinea Verini – nell’interesse e per il futuro di una regione come l’Umbria non non può e non vuole essere ‘presa’ dai sentimenti di odio e intolleranza che Matteo Salvini diffonde a piene mani”.
Per Leu è un tweet di Roberto Speranza, segretario nazionale di Articolo Uno e ministro della Salute ad aprire: “Una nuova stagione di civismo è la strada giusta per l’Umbria. Da Di Maio arrivano oggi parole di buon senso, che non devono essere lasciate cadere. Per me il punto essenziale è la difesa dei valori portanti della Costituzione, a partire dalla dignità del lavoro e dalla lotta contro le diseguaglianze”. Anche per Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana, “la lettera di Di Maio che invita a ripensare il governo dell’Umbria a partire da un patto civico nuovo e in discontinuità col passato è giusta e condivisibile”.
(da agenzie)
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Settembre 15th, 2019 Riccardo Fucile
NELLA NOTTE ARRIVA A LAMPEDUSA UN ALTRO BARCONE CON 78 MIGRANTI
A sei giorni di distanza dal primo soccorso, gli 82 migranti della Ocean Viking hanno toccato terra a Lampedusa.
L’isola è stata indicata come porto sicuro dalle autorità italiane dopo un accordo raggiunto in sede europea sulla spartizione degli 82 naufraghi.
L’Italia dovrà farsi carico di 24 persone, mentre le restanti 58 verranno trasferite in altri Stati dell’Unione europea: in attesa della possibile adesione dell’Irlanda, Francia e Germania ne riceveranno 24 ciascuna, 8 il Portogallo e 2 il Lussemburgo
E’ stata una nottata di sbarchi quella che si è registrata a Lampedusa. Mentre cominciava il trasbordo dei primi migranti della nave Ocean Viking, altri 78 sono giunti in porto su un barcone soccorso dalle motovedette della Guardia di Finanza mentre 21 sono stati intercettati direttamente a terra dopo essere sbarcati sulla spiaggia dell’Isola dei Conigli.
Sono invece ancora in corso le ricerche di sei persone segnalate sull’isolotto disabitato di Lampione. Tutti sono stati accompagnati nell’hotspot dell’isola dove in questo momento sono ospitate circa 200 persone, oltre la capienza massima prevista. Il sindaco dell’isola Totò Martello ieri aveva auspicato un trasferimento rapido di tutti i migranti sulla terraferma.
(da agenzie)
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Settembre 15th, 2019 Riccardo Fucile
O CI PENSA LA MAGISTRATURA A DEPURARE LE FOGNE O CI PENSERA’ IL POPOLO ITALIANO A FAR RISPETTARE LA LEGGE
La Pontida dei leghisti, fuori dal governo. C’è tensione sul Pratone. Ce l’hanno con “la sinistra”
e con chi chiede di spiegare i commenti contro il presidente della Repubblica, già attaccato ieri.
“Mattarella mafioso”, si sente dire tra i partecipanti. E quando il giornalista di Repubblica Antonio Nasso prova a raccogliere l’umore nero della base viene aggredito da un militante.
L’uomo scaglia un pugno contro la sua telecamera, danneggiando il microfono.
Ma anche Gad Lerner viene accolto da insulti, fischi e offese razziste: “Ebreo, comunista, straccione, tornatene a casa”, gli hanno gridato contro i militanti del Carroccio.
Mentre il ministro per il Sud Giuseppe Provenzano ha espresso la sua solidarietà : “A Pontida oggi nuova aggressione al giornalismo. Solidarietà a Gad Lerner, i ripetuti insulti a lui rivolti devoto rendere ancora più saldo l’ancoraggio all’art. 21 della nostra costituzione e il diritto dei cittadini a un’informazione libera”.
In un video pubblicato da Repubblica si possono ammirare i militanti leghisti a Pontida che aggrediscono un giornalista (Antonio Nasso) e la sua telecamera. “Vai via, adesso ci incazziamo. Sei un provocatore”, è il commento dei militanti leghisti alle prime domande sul prato di Pontida per l’annuale raduno del Carroccio.
E poi un pugno sulla telecamera da parte di uno di loro al grido di: “Vai fuori dai coglioni”. Prima, una signora dice che il giornalista l’ha “incalzata” con le domande come se questa fosse una colpa.
(da agenzie)
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