Maggio 25th, 2020 Riccardo Fucile
INCHIESTE SULLE RSA E UN TREND IN CRESCITA DA DUE SETTIMANE.. MAGISTRATURA AL LAVORO PER TROVARE I RESPONSABILI DELLE VITTIME NELLE CASE DI RIPOSO
Sono ormai 15 giorni che il dato relativo ai nuovi casi nella regione Liguria mostra un andamento costante, in crescita rispetto al minimo del 9 maggio, in cui si erano registrati 15 nuovi positivi.
Da allora, quel numero non è mai sceso sotto quota 31, anzi: per quattro giorni ha superato quota 60 e la media nei 15 giorni è stata di 49,5 nuovi casi ogni 24 ore.
L’ultimo dato disponibile, quello relativo al 24 maggio, indica 53 nuovi positivi al Coronavirus, facendo della Liguria la seconda regione italiana per incremento giornaliero dei casi totali, dietro alla Lombardia.
È dall’ultima settimana di aprile che la Liguria ha superato la Toscana per incremento di casi giornalieri. Andando avanti così, nelle prossime 3-4 settimane, la Liguria potrebbe sorpassare la Toscana per numero totale di casi, a fronte di una popolazione di gran lunga inferiore: sono 3,73 milioni i residenti in Toscana contro 1,55 milioni di liguri.
Altro fattore da considerare è il numero di casi testati in Liguria con il tampone, un terzo rispetto agli equivalenti toscani.
Analizzando i bollettini dell’ultima settimana, i dati relativi alla diffusione dell’epidemia in Liguria risultano ancora più preoccupanti.
Nella regione al confine con la Francia si sono registrati 321 nuovi casi negli ultimi 7 giorni, cifra pressochè uguale a quella dell’Emilia-Romagna (326), regione più popolosa e più colpita dall’epidemia.
Solo Lombardia e Piemonte hanno dati relativi al contagio in numeri assoluti peggiori rispetto alla Liguria alla quale, tuttavia, spetta un primato allarmante: è la regione con il tasso di crescita medio settimanale dell’epidemia più alto in Italia, pari allo 0,49%. Escludendo il Molise per la particolare vicenda legata a un solo focolaio, molto piccolo in numeri assoluti, la Lombardia, al secondo posto, ha un tasso dello 0,38%.
Com’è stato per il caso Piemonte dove, per una buona fase dell’epidemia, non si è riusciti a eseguire una quantità di tamponi elevata, anche la Liguria risulta leggermente indietro con i test.
La media nazionale del rapporto tra casi totali e numero di tamponi eseguiti è del 6,67%. Tale percentuale, in Liguria, schizza al 10,17%, praticamente analoga al Piemonte e seconda solo al 13% della Lombardia.
La Toscana, che precede la Liguria nella lista delle regioni più colpite per numero di casi totali, ha un rapporto tra contagi e tamponi pari al 4,39%.
Considerando il numero dei cittadini liguri, pari a 1,55 milioni, il numero di tamponi eseguiti è di uno ogni 16 abitanti, un dato peggiore di quello piemontese dove il rapporto è di un tampone ogni 15 cittadini.
È vero che la media nazionale è di un test ogni 17 italiani, ma il calcolo tiene conto di regioni dove l’epidemia ha avuto un’incidenza di gran lunga inferiore rispetto al Nord Italia. Lombardia ed Emilia-Romagna, invece, sono allineate con la percentuale piemontese di un tampone ogni 15 abitanti, il Veneto è riuscito a eseguire un tampone ogni 8 cittadini.
In Liguria è partita un’inchiesta per epidemia dolosa, coordinata dal procuratore aggiunto Francesco Pinto, che ha coinvolto sei case di riposo. Indagati i sei direttori sanitari delle strutture che hanno una cosa in comune: un tasso di mortalità anomalo. I morti nelle Rsa sono stati oltre il 200% in più, nel periodo tra il 20 febbraio e il 20 aprile, rispetto alla media dei tre anni precedenti.
Nella Residenza San Camillo sono morti 35 ospiti, circa 50 se si considera anche il mese di maggio: l’anno scorso, nel periodo sotto esame della magistratura, c’erano stati 5 decessi nella struttura genovese. In parallelo al lavoro dei giudici, il 26 maggio, partirà una Commissione d’inchiesta dei consiglieri regionali.
(da Open)
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Maggio 25th, 2020 Riccardo Fucile
QUANDO SI TRATTA DI STRANIERI ALLORA CI VOGLIONO LE RONDE, QUANDO SI TRATTA DI FANCAZZISTI BEONI ITALIANI NON VA PIU’ BENE
La poca coerenza di chi accusa di incoerenza chi sembra essere (e probabilmente lo è) incoerente.
Un brutto giro di parole, giornalisticamente errato, che però serve a spiegare come Matteo Salvini abbia fatto una capriola all’indietro per criticare — legittimamente — il governo dopo l’annuncio del ministro Boccia per istituire i cosiddetti assistenti civici.
Dal governo fanno sapere che non si tratta di ronde, anche se l’apparenza non può che esser quella, e anche all’interno della maggioranza sono state mosse pesanti critiche e sonori no.
Sta di fatto che quel parere negativo è arrivato anche, inevitabilmente, dal Centrodestra. Eppure, in passato (neanche troppo in là col tempo) ricordiamo grandi battaglie per queste ronde civiche nelle varie città .
La decisione di nominare 60mila assistenti civici — per coadiuvare, sotto forma di segnalatori, il lavoro delle forze dell’ordine — non ha trovato pareri univocamente favorevoli da molti partiti politici. Il M5S ha chiesto di ridiscutere questo piano, criticando il ministro Boccia per questa ‘fuga in avanti’, mentre dal Pd è arrivata la forte critica da parte del vicesegretario Orlando. Poi ci sono le opposizioni, le prime a cavalcare il fronte del no.
Facciamo un passo indietro nella storia (recente del nostro Paese).
Torniamo, per esempio, alla campagna elettorale della Lega per le Regionali in Emilia-Romagna. Lui, paladino degli assistenti civici (pre Covid) era andato a citofonare a un cittadino chiedendogli se fosse uno spacciatore. Cosa che, poi, si è spenta nel nulla. Ma non le polemiche per quel gesto.
Anche in un passato meno recente, però, ricordiamo le battaglie di Matteo Salvini a favore delle ronde dei cittadini contro la criminalità . Criticò, infatti, le perplessità dell’allora sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, dopo l’iniziativa di alcuni cittadini.
Insomma, il clichè è il solito: quando si tratta di stranieri allora vanno bene le ronde, quando si tratta di italiani — invece — non va più bene.
Insomma, questa è la coerenza dimostrata da Matteo Salvini. Non si contestano le legittime perplessità sull’uso degli assistenti civici, ma la campana da cui arriva la critica deve ricordare il proprio passato.
(da “NextQuotidiano”)
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Maggio 25th, 2020 Riccardo Fucile
DIFFONDENDO NOTIZIE FALSE FA UN FAVORE AGLI SCAFISTI… NESSUN IMMIGRATO CHE NON SIA GIA’ IN ITALIA DAL 9 MARZO POTRA’ USUFRUIRE DEL PERMESSO DI SEI MESI PER IL LAVORO NEI CAMPI
Un articolo molto interessante sul Giornale di oggi ci spiega che ieri sono sbarcati 450 clandestini dalla Tunisia “giusto in tempo per la sanatoria”.
“Le lacrime del ministro Teresa Bellanova ci riportano dritta in casa l’invasione di migranti. Ieri ne sono arrivati altri 400 sulla spiaggia di Palma di Montechiaro, nell’Agrigentino. La notizia della regolarizzazione degli immigrati per eliminare il caporalato, in Africa si è diffusa alla velocità della luce e ora in molti, come documentato da alcuni addetti delle forze dell’ordine impiegati sul campo, arrivano convinti che in Italia si possa entrare come regolari e, per giunta, avere un lavoro. Risultato di quell’intesa giallorossa che affama gli italiani e illude chi arriva da fuori Europa di poter avere un futuro migliore, per la gioia di scafisti e delinquenti internazionali che ora si sfregano le mani.”
Ora, si noti che il quotidiano in prima pagina scrive che i “clandestini” arrivano “convinti” che in Italia si possa entrare come regolari.
Peccato che la sanatoria per colf, badanti e lavoratori dell’agricoltura è rivolta a chi è in Italia da prima del 9 marzo (a tal fine, i cittadini stranieri devono essere stati sottoposti a rilievi fotodattiloscopici prima dell’8 marzo 2020), e quindi chi venisse oggi non potrebbe usufruirne.
Ma allora, posto che non è il decreto Bellanova a richiamare i “clandestini” — come li chiamano i leghisti — in Italia, chi è a farlo?
Basta dare un’occhiata alle pagine di propaganda della Lega per rendersi conto che se c’è qualcuno che sta dando l’idea che la sanatoria sia indiscriminata e per tutti i clandestini, questo è proprio Matteo Salvini.
È infatti il Capitano che ripete ad ogni occasione che la sanatoria è buona per tutti i clandestini, senza specificare mai che bisogna dimostrare di essere in Italia da prima del 9 marzo 2020
E anche nella presentazione del suo intervento in Senato la Lega dice che Salvini si è rivolto a Conte per dire che il governo usava il Coronavirus “per la più grande sanatoria di clandestini”.
E allora sembra piuttosto chiaro che chi sta dando la falsa impressione che la sanatoria serva a chiunque non è certo la Bellanova, ma lo stesso Salvini.
E questo perchè? Per potersi lamentare domani che ce ne sono troppi?
(da “NextQuotidiano”)
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Maggio 25th, 2020 Riccardo Fucile
MENTRE ZAIA FA SPOT CONTRO GLI ASSEMBRAMENTI SENZA MASCHERINA, IL SINDACO DI VENEZIA BRUGNARO SPIEGA CHE NON VUOLE LE MASCHERINE
In un illuminante intervento a Domenica In il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, che parlava fino a qualche tempo fa di bluff a proposito delle morti per Coronavirus, dice che vuole togliere le mascherine “all’aperto” per poter vedere le meraviglie della Laguna e sostiene anche che a Venezia siano arrivati turisti “e persone che vengono a visitarci “Non chiedermi come hanno fatto ma hanno bypassato persino i blocchi alle frontiere”, afferma in diretta con Mara Venier.
Il primo cittadino, infatti, sottolinea come questo flusso è stato possibile solamente bypassando i controlli e i blocchi imposti. Ricordiamo, infatti, che almeno fino al 3 giugno non è possibile spostarsi tra Regione nè, tantomeno, arrivare dall’estero. Ma è lo stesso Brugnaro a parlare di turisti a Venezia di origine straniera.
Ora Brugnaro dovrebbe spiegare tutta questa faccenda al presidente della Regione Luca Zaia, che ha appena fatto uno spot in cui illustra i pericoli del restare senza mascherina: “un centimetro in meno, un saluto più caloroso, una leggerezza… e tutto tornerà a fermarsi”.
E sempre a proposito del videospot di Zaia, non si capisce come sia stato realizzato visto che il divieto investe anche i set cinematografici attualmente: “gli attori erano tutti immuni oppure nel girare lo spot sono stati esposti al contagio?”, si chiede il giornalista Marco Bresolin su Twitter.
(da “NextQuotidiano”)
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Maggio 25th, 2020 Riccardo Fucile
SCONTRO TRA TITANI: QUELLO DELLA LEGA HA GIRATO TRE PARTITI, QUELLO DI FDI QUATTRO, UNA GARANZIA DI COERENZA
Ci sarà un candidato presidente della Lega alle prossime elezioni regionali in Puglia: è Nuccio Altieri, ex parlamentare del Pdl, la sua candidatura è stata ufficializzata nei giorni scorsi dal segretario regionale del Carroccio Luigi D’Eramo.
Ma c’è un “piccolo” problema che agita le acque del centrodestra: il candidato unitario, che toccava indicare a Fratelli d’Italia, era già stato individuato nell’europarlamentare ed ex governatore della Regione (nei primi anni Duemila) Raffaele Fitto.
Nato democristiano (come il padre, a sua volta presidente della Puglia), transitato poi in Forza Italia (nel momento del suo maggior fulgore politico, Silvio Berlusconi lo definì “la mia protesi”, indicandolo come un probabile suo successore alla guida degli azzurri), passato poi ai Conservatori e liberali e infine approdato alla corte di Giorgia Meloni, che lo ha portato a Bruxelles sotto il simbolo di Fratelli d’Italia, Fitto, stando, agli accordi tra le tre anime del centrodestra, avrebbe dovuto essere lo sfidante del governatore uscente Michele Emiliano.
Una sfida difficile, dato che la gestione dell’emergenza Coronavirus, ha fatto schizzare verso l’alto il gradimento dell’esponente dem, che premeva per la tornata elettorale in estate, senza ulteriori rinvii, per capitalizzare l’accresciuto consenso anche nelle urne.
E Fitto, i pugliesi non lo dimenticano, è il presidente che con il suo piano di riordino ospedaliero di inizi anni Duemila, ha portato alla chiusura di numerosi ospedali, una carenza di presidi territoriali che in fase di emergenza coronavirus si è notata.
Come mai allora Salvini ha scelto di sparigliare le carte con un candidato della Lega? L’ipotesi più accreditata è che nei piani del Capitano almeno una regione del Sud debba essere a guida Carroccio: dando per scontato che in Campania la spunterà Stefano Caldoro, a Matteo Salvini non resta che la Puglia, unica regione più in bilico per affermare la sua strategia di Lega nazionale.
Basilicata e Calabria hanno governatori di Forza Italia e la Sicilia è nelle mani dell’ex missino Nello Musimeci).
E la Puglia, lo sorso anno, ha regalato grandi soddisfazioni a Salvini: alle europee la Lega è risultato il secondo partito col 25 percento dei voti subito dopo i Cinque stelle, imponendosi addirittura nelle province di Brindisi e Lecce.
Ecco allora spuntare la candidatura di Altieri, contestata tra l’altro anche da un suo collega di partito, l’europarlamentare Andrea Caroppo, ex segretario della Lega in Puglia. Che Altieri liquida con la storiella della volpe e l’uva durante una intervista rilasciata al direttore di Radionorba News, Maurizio Angelillo: “Sulla mia candidatura definitiva decideranno i vertici dei partiti della coalizione di centro destra; le critiche dell’europarlamentare leghista Caroppo? Quando la volpe non arriva all’uva…”
Nuccio (all’anagrafe Trifone) Alfieri è attualmente in quota Lega alla guida di Invimit, la struttura del Ministero dell’Economia che ha come missione la dismissione di ampie quote del patrimonio immobiliare dello Stato.
La sua avventura politica con Forza Italia lo ha portato fino alla vicepresidenza della provincia di Bari, con le deleghe a cultura, turismo e sport. Socio di una azienda attiva nella produzione e commercializzazione di funghi coltivati, nel 2013 arriva alla Camera, eletto nelle liste del Popolo della libertà , per trasmigrare poi dopo appena un anno nella compagine “Direzione Italia” proprio di Raffaele Fitto. Una solida carriera da centrista, da cui però si stacca sul finire della scorsa legislatura per aderire alla Lega.
Intanto in una intervista del 6 febbraio scorso, Luigi D’Eramo, segretario del Carroccio in Puglia, vaticinava: “L’unità del centro destra è il valore assoluto e non discutibile per vincere la sfida elettorale anche in Puglia. La storia racconta di tre sconfitte nelle ultime tre campagne elettorali proprio perchè il centro destra si era presentato diviso. Per questo la parola d’ordine nella coalizione è unità ”.
Come non detto.
(da “NextQuotidiano”)
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Maggio 25th, 2020 Riccardo Fucile
IL POST DI CARLO SERINI: “ELIMINATEVI COME PREFERITE, COSI’ FATE UN FAVORE ALL’UMANITA'”
Carlo Serini è un anestesista animatore di Milano che ha scritto su Facebook un post parecchi arrabbiato a commento delle immagini della movida in varie città italiane: “Io faccio l’anestesista rianimatore per tutti, belli e brutti, bianchi e neri, grandi e piccoli, Italiani e stranieri, insomma non si guarda (giustamente) in faccia a nessuno. Ma non faccio l’anestesista rianimatore per i cretini. Cari cretini, eliminatevi come preferite che fate un favore all’umanità¡… Ma non chiedeteci ancora di rivedere e rivivere i tre mesi appena trascorsi, a causa del vostro cretinismo. Io sono in terapia del sonno per sedare e sopire incubi, insonnie e risvegli dopo tre mesi in un ospedale Covid: e voi che cazzo fate? L’aperitivo…”
(da agenzie)
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Maggio 25th, 2020 Riccardo Fucile
INDIGNAZIONE E SDEGNO PER IL VIDEO GIRATO AI LAGHI DI OZARK NEL FINE SETTIMANA
Nonostante gli Stati Uniti siano il Paese più colpito al mondo e solo ieri il New York Times, con la sua prima pagina, ha provato a dare un’idea della tragedia che sta colpendo il Paese dove il Covid-19 ha causato oltre 100.000 morti, in alcuni Stati il pericolo non viene ancora percepito in tutta la sua gravità .
Sta suscitando indignazione e sdegno il video di un party in piscina ai laghi di Ozark, nell’Arkansas, avvenuto nel weekend del Memorial Day, il 24 maggio.
Il governatore dell’Arkansas, Asa Hutchinson, si è detto preoccupato per queste immagini che si vanno a unire a quelle di un altro party in piscina organizzato da alcuni liceali che sono poi risultati positivi al Covid-19: “Tutti pensavano che sarebbe stato innocuo. Si tratta di giovani, stavano nuotando e il risultato è stato casi positivi”, afferma il governatore.
(da agenzie)
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Maggio 25th, 2020 Riccardo Fucile
L’EX QUESTORE SERRA: “DILETTANTI MANDATI ALLO SBARASGLIO, A RISCHI DI INSULTI E LEGNATE, NON HANNO ALCUN POTERE, SI METTONO QUESTE PERSONE A REPENTAGLIO”
E’ polemica sulla “carica” dei 60mila assitenti civici che il governo intende mettere a disposizione dei Comuni per gestire gli ingressi negli spazi pubblici, facendo rispettare il distanziamento sociale.
E così, mentre i sindaci sono favorevoli all’iniziativa, nel mondo politico fioccano le critiche e i dubbi sulla reale utilità di una tale misura, anche all’interno della maggioranza.
“Se apri i locali nei luoghi dove ci sono i locali le persone ci vanno. Se non vuoi che ci vadano o vuoi che ci vadano in numero limitato, organizzi prima afflusso, modalità e controlli. Non servono assistenti civici. Servono ministri che facciano i ministri e amministratori che facciano gli amministratori”, scrive su Facebook il deputato del Pd Matteo Orfini.
Anche il leader di Italia Viva Matteo Renzi si dichiara d’accordo con Orfini: “Come spesso accade la penso come Matteo @Orfini #assistenticivici”, scrive su Twitter, rilanciando il post del democratico.
“#assistenticivici Per cosa? Perchè? Con quali compiti? Ma davvero dopo la bufala dei navigator dobbiamo subire anche questa sciocchezza?”, aggiunge il deputato di Italia viva Gennaro Migliore su Twitter.
“La proposta degli assistenti civici è sbagliata – commenta il senatore di Leu Francesco Laforgia – perchè riflette un’idea di lavoro povero, poco o per nulla retribuito e destinato a percettori di un qualche sostegno dello Stato che devono sentirsi perennemente in debito con lo stesso”
Dubbi vengono espressi anche dall’ex questore, prefetto e politico Achille Serra: “Le ‘guardie civiche’ incaricate, tra le altre cose, di controllare la movida, sarebbero dilettanti allo sbaraglio – dice – privi di ogni esperienza, a rischio di un ‘vaffa’ o di legnate. Si mettono queste persone a repentaglio. Non hanno nessun potere -continua – hanno una casacca addosso, vanno in mezzo alla movida di ragazzi pieni di birra e, se gli va bene, si pigliano qualche cattiva parola, se gli va male pure le botte”.
Il ministero guidato da Francesco Boccia ha chiarito che gli assistenti civici non avranno un potere di intervento immediato. La loro attività di controllo si esaurirà al massimo nella segnalazione ai vigili e alle forze dell’ordine di eventuali situazioni di assembramento. Gli assistenti civici, inoltre, non saranno retribuiti.
(da agenzie)
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Maggio 25th, 2020 Riccardo Fucile
IL SUO VOTO IN COMMISSIONE DECISIVO, MA POI SARA’ L’AULA DEL SENATO A DECIDERE… SLITTA A OTTOBRE IL PROCESSO A SALVINI PER LA GREGORETTI
Oggi pomeriggio la giunta presieduta da Maurizio Gasparri a Palazzo Madama riesaminerà la richiesta di processo a carico dell’ex ministro dell’Interno per la terza ipotesi di sequestro di persona, dopo i casi Diciotti e Gregoretti (nel primo caso respinta, sotto il governo gialloverde, nel secondo accolta lo scorso febbraio dalla maggioranza giallorossa). Domattina il voto.
E Carmelo Lopapa su Repubblica ha fatto i conti della situazione:
In undici voteranno in favore del leghista: i 5 leghisti, i quattro forzisti tra i quali il presidente Gasparri, l’autonomista Durnwalder («Come nelle precedenti occasioni», spiega).
Voteranno per il processo invece i 5 del Movimento, la dem Rossomando, i tre di IV e poi Grasso di Leu e De Falco del Misto. Undici a undici, appunto.
E il catanese irrequieto Giarrusso? «Valuterò in giunta, dopo aver sentito le parti», taglia corto.
Inutile dire che in Lega lo considerano acquisito alla causa. In ogni caso una vittoria di bandiera: il responso finale spetterà come sempre all’aula, entro fine giugno.
Ed è molto probabile che lì si ripeta il copione andato in scena tre mesi fa col voto sulla Gregoretti, quando l’ex capo del Viminale è stato giudicato meritevole del processo.
Di certo sarebbe curioso se un fan delle manette come Giarrusso decidesse di regalare l’immunità a Salvini. Che da mesi sta provando a fare la vittima sulla situazione anche sfruttando la prima udienza del 4 luglio a Catania per il caso Gregoretti, che però nel frattempo è stata rinviata ad ottobre certificando così che non c’era nessuna persecuzione nei suoi confronti.
Ma c’è di mezzo il futuro politico di entrambi i senatori ex grillini, nota Lopapa, che ricorda come la campagna acquisti leghista — due giorni fa il passaggio della senatrice forzista Elena Testor — è ripresa ormai a spron battuto.
(da agenzie)
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