BEPPE GRILLO ACCUSATO DI TRAFFICO DI INFLUENZE ILLECITE: PER I PM, SFRUTTAVA LE RELAZIONI ESISTENTI CON I MINISTRI PENTASTELLATI PER VEICOLARE LE RICHIESTE DELL’ARMATORE VINCENZO ONORATO
IN CAMBIO GRILLO NON RICEVEVA SOLO SOLDI (TRAMITE UN CONTRATTO DI PARTNERSHIP TRA LA MOBY SPA E LA BEPPE GRILLO SRL, DA 240 MILA EURO IN DUE ANNI) MA ANCHE LA PROMESSA DI VOTI E L’ORGANIZZAZIONE DI COMIZI IN GIRO PER IL SUD ITALIA… I MESSAGGI CON TONINELLI E PATUANELLI, LO SBLOCCO DI 62 MILIONI PER ONORATO
Beppe Grillo «sfruttava le relazioni esistenti con pubblici ufficiali, ossia i parlamentari eletti, nominati ministri» per «veicolare» le richieste dell’armatore partenopeo Vincenzo Onorato. In cambio Grillo non riceveva solo soldi, tramite un contratto di partnership tra la Moby spa e la Beppe Grillo srl, da 240 mila euro in due anni. Ma anche la promessa di voti e l’organizzazione di comizi in giro per il sud Italia per gli esponenti del M5s: «Ora sarà battaglia per i voti del Sud». E ancora: «Ti porto la città in piazza … 60 mila persone. Torre del Greco è la capitale del regno dei marittimi disoccupati».
Entrambi sono ora accusati di traffico di influenze illecite, in un’indagine appena conclusa. C’è da dire che il modus operandi di Onorato, secondo quanto ricostruito dai pm Maurizio Romanelli e Cristiana Roveda, era sempre lo stesso, anche con altri «mediatori» che si interfacciavano col mondo politico bipartisan, non solo dell’area dei M5s.
Contratti e contatti sono stati ricostruiti anche per esempio con la Casaleggio Associati. In questi casi però i pm, al termine delle indagini del Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf, non hanno ritenuto ci fossero gli estremi per contestare un reato e hanno avanzato una richiesta di archiviazione
Non solo nel giugno – luglio del 2019, quando il fondatore del M5s chiese al ministro Toninelli di attivarsi davanti alla Commissione europea per dare efficacia agli sgravi fiscali previsti dal decreto Cociancich, «a tutela di Moby e anche a fronte di interessi confliggenti». Grillo scrive a Onorato: «Ho convinto Toninelli a occuparsi della questione a Bruxelles. A sorete!» .
Ma anche tra il luglio e l’agosto del 2019, quando Grillo ha chiesto a Toninelli e all’allora vicepremier Luigi Di Maio di intervenire per ottenere l’immediato pagamento dei 62 milioni di euro che il ministero doveva a Cin, controllata da Moby, per il servizio di collegamento con Sicilia, Sardegna e Tremiti. «Ti devo spiegare – scriveva Onorato – il ministero da gennaio non ci paga più la sovvenzione perché la struttura è di Grimaldi. Sono senza soldi, mi stanno strozzando! Toninelli è circondato da Giuda. Si fermano i collegamenti e la colpa sarà solo sua!». Lo stesso giorno Toninelli rassicura Grillo: «Prima di Ferragosto la mia direzione paga». E così succede. Scrive Onorato: «Caro comandante, grazie di cuore. Senza di te saremo nella m…».
E ancora, tra settembre e novembre del 2019, dopo le istanze di fallimento – Onorato è anche accusato in un’altra indagine di bancarotta fraudolenta – l’armatore si rivolge a Grillo: «Comandante, Unicredit sta impedendo la vendita di due navi, si può fare qualcosa?» . E Grillo: «Contatto Patuanelli» allora ministro dello Sviluppo economico. Che risponde: «Approfondisco la questione». Grillo rassicura l’armatore: «Sei seguito dal suo ufficio e comunque ti chiama. Un abbraccio, fratello!» .
(da La Stampa)
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