CRICKET E SOLIDARIETA’, I CINGALESI CITTADINI DI BOGLIASCO
ATTRAVERSO LO SPORT E IL VOLONTARIATO UNA STORIA RIUSCITA DI INTEGRAZIONE NEL PICCOLO COMUNE LIGURE
Niranga Malameege a Katanuyaka faceva il tagliatore diamanti, decide di scappare dalla guerra civile che ha squassato lo Sri Lanka per 30 anni. Con la moglie ed il piccolo Lati, raggiungono Roma, poi Genova, anzi, Bogliasco, dove sedici anni fa, per loro comincia una nuova vita.
Oggi fa il portinaio in un elegante palazzo in piazza De Ferrari.
La storia di Ralph, Pethum e Madur, è simile, ora sono felici, chi lavora in un supermercato, chi in un’impresa di pulizie.
Quando sono arrivati in Italia hanno pensato a risolvere i problemi primari ma anche che non avrebbero mai più giocato a cricket, per loro molto più di una disciplina sportiva. “Chi impara a giocare” – racconta Niranga – “non farà mai del male a nessuno. Il cricket è una mentalità ”.
Vengono a sapere che ci sono squadre a Milano e anche a Roma. Si danno da fare, trovano una società che li accoglie, è il Genoa and Cricket Football Club.
“Voglio ringraziare il presidente Enrico Preziosi”- aggiunge -”per quello che ha fatto per noi. Poi i programmi sono cambiati e abbiamo fondato il Bogliasco Cricket Club con la vittoria storica nella stagione 2015/16 del Campionato Interregionale, ed il terzo posto in quella appena conclusa”.
Sri Lanka, dunque, ma anche Pakistan, Bangladesh, India sono le nazionalità che compongono la squadra, con l’aggiunta di cinque italiani. Si gioca in estate, dal 1 maggio alla fine di luglio, Campionato, Coppa Italia e Ttwenty. Campo di allenamento a Bogliasco, campo di gara a Bavari.
Due di loro, Madup Fernando Muthunamagonnage e Supun Tharanga Manapeli , sono giocatori della Nazionale Italiana, l’ultimo impegno è stata la World Cricket League, a settembre scorso.
Del movimento ne parla Luca Bruno, segretario della Federazione http://www.cricketitalia.org/it. “Essere legato all’integrazione è una peculiarità di questo sport, i giocatori di origine asiatica, ritrovano un legame con la terra natia e lo condividono con i compagni di squadra, è la vera commistione tra i significati di sportivo e sociale. Giocano e basta, il tema dello ius soli ci interessa, ma è una questione politica e non vogliamo metterci bocca, noi lo viviamo quotidianamente”.
In inverno, quando i campionati sono fermi, per tenersi in forma si corre e poi si fa del volontariato. Quella che gira intorno al Bogliasco Cricket è una comunità solida e riconoscente: hanno pulito torrenti, creuze, fossi, hanno intonacato il sottopasso di una stazione ferroviaria, sono andati a Monterosso dopo l’alluvione.
”Non vogliamo pubblicità e nemmeno ringraziamenti” — spiega Niranga — “lo facciamo per fare del bene agli altri, alle nostre famiglie, a noi stessi. La nostra domenica per chi ne ha bisogno”.
Lo sottolinea Luca Pastorino già sindaco di Bogliasco e parlamentare. ”Sono parte integrante della nostra comunità . In sintonia con l’ambiente e con la gente, mettono a disposizione loro stessi per il bene della collettività . Noi li abbiamo sostenuti per i loro eventi. Nel 2013 ad alcuni di loro è stata conferita la cittadinanza onoraria, è successo in Comune anche qualche giorno fa. Mio figlio ed il figlio di Niranga erano compagni di classe, e dopo la scuola erano sempre uno a casa dell’altro: la normalità . Come dovrebbe essere la vita di ogni giorno in tutti i posti del mondo”.
La spiritualità è parte integrante della loro vita, nella portineria dove lavora Niranga ci sono i simboli, un fiore di loto, un piccolo Buddha, un albero di Natale realizzato con gli appendiabiti delle lavanderie, poi l’omaggio allo sport, appese Coppe, medaglie, targhe, una preziosa bat – la mazza del cricket – ed una raffinata palla, in sughero e cuoio.
Niranga è buddista, sua moglie cattolica:-”I figli vanno dove va la mamma”. Il futuro:-”Voglio diventare italiano, per rispetto nei confronti di un paese che mi ha aiutato e non mi ha mai fatto del male. Ci sentiamo bogliaschini, i nostri bambini mangiano pasta al pesto, mia moglie ed io anche, a volte però riso al curry. Se posso vorrei ringraziare tutti, in particolare Luca Pastorino, che con il cuore lo sento come un fratello, poi Giorgio, Stefano, Paolo, Giovanni del pastificio Novella nostro sponsor: lo portiamo sulla maglia e nel cuore
(da “La Repubblica”)
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