IL TAGLIAGOLE CRIMINALE CECENO KADYROV PASSA LE SUE GIORNATE A CONDIVIDERE FUFFA E PROPAGANDA SUL SOCIAL CINESE. CON ESITI IMBARAZZANTI: HA POSTATO UN VIDEO DA MARIUPOL MA SI È SCOPERTO CHE ERA UN FAKE (IN SOTTOFONDO SI SENTIVA DIRE IN RUSSO “SPARATE, SPARATE. STO FILMANDO”)
E NON È MAI STATO A KIEV. IL “FINANCIAL TIMES” LO HA PRESO PER IL CULO PERCHÉ AL FRONTE INDOSSAVA STIVALI PRADA DA 1.500 EURO
Il presidente ceceno Ramzan è il leader che ha pacificato la Cecenia per conto di Mosca. L’ha fatto non ancora trentenne versando ettolitri di sangue. Ora che si avvicina ai 46 anni, tiene il controllo della repubblica caucasica con il terrore e a Kadyrov piace che tutti lo sappiano, alimenta la sua leggenda nera a forza di video, come un influencer.
Né Kadyrov né i suoi uomini, i kadyrovzky, hanno però mai fatto la guerra con cannoni e carri armati. Sono una forza anti sommossa, di controllo interno. Dai loro un prigioniero e sapranno torturarlo fino a farlo parlare.
«Sono un soldato di fanteria di Putin» ha ripetuto modesto per anni. In questo mese di guerra, a Kadyrov non basta più. In Ucraina sembra che i suoi uomini abbiano compiti di polizia militare («plotone di contenimento», cioè chi spara ai disertori) e di rastrellamento.
Sanno entrare nei palazzi, setacciare un quartiere e sono quindi utilissimi per «ripulire» Mariupol
Il presidente ceceno ama esibirsi. Due settimane fa era al fronte di Kiev: «Siamo a 20 chilometri da voi nazisti ucraini, arrendetevi o vi finiremo». La settimana scorsa, era già a Mariupol.
Prima ha annunciato che i suoi ragazzi avevano preso il municipio. Poi pregava rivolto alla Mecca, nella piazzola di un benzinaio RosNeft. Domenica, abbracciava il comandante dell’8a armata russa, tenente generale Andrei Mordvichev. «Pochi giorni e ripuliremo la città».
Un’altra clip mostra l’assalto dei suoi kadyrovzky allo scheletro di un palazzo di Mariupol: infernale fuoco di sbarramento, schieramento compatto dietro un blindato che spara col cannoncino.
Sembrava un film con la telecamera in linea tra i coraggiosi ceceni e le finestre sventrate da dove avrebbe dovuto sparare il cecchino. In linea? I kadyrovzky acquattati dietro al blindato e il cameraman totalmente esposto? Infatti era un film. Nei primi fotogrammi si sente urlare in russo: «Strilayte, strilayte. Snimayu». Che vuol dire: «Sparate, sparate. Sto filmando».
Ci fosse un timbro «fake» bisognerebbe bollare così tutte le apparizioni del presidente ceceno fino ad oggi: falsi. Si tratta di video montati mescolando immagini reali ad altre vecchie o in luoghi diversi.
Un espediente consueto per i kadyrovzsky che infatti si sono guadagnati il poco marziale soprannome di tiktoker per la loro smania di apparire sui social. Al fronte di Kiev il presidente ceceno potrebbe non esserci mai stato. Persino il ministero della Difesa russo ha detto «non ci risulta». Lui era probabilmente ancora a Grozny, la sua capitale, in una cantina.
Il Financial Times ha ironizzato su un guerriero che sfoggia al fronte stivali Prada da 1.500 euro, bellissimi per carità, ma poco adatti per correre. Il municipio di Mariupol catturato dai suoi era un distaccamento periferico e anche la preghiera era un bluff: in Ucraina non ci sono distributori RosNeft.
Quanto all’abbraccio con il tenente generale Mordvichev, il poveretto è stato ucciso 10 giorni prima del presunto saluto con Kadyrov. Il fact checking potrebbe continuare. Il leader ceceno è probabilmente nei pressi di Mariupol, da un paio di giorni.
Ha incontrato il presidente della repubblica indipendentista di Donetsk e ha visitato in ospedale il suo kadyrovzky più fidato, ferito proprio ieri a Mariupol, quel Ruslan Geremeyev sospettato dell’omicidio di Boris Namtzov, ex sfidante di Putin.
Nella trasferta al fronte, Kadyrov si è fatto accompagnare da guerrieri rotti ad ogni violenza e da un ragazzino con la faccia imberbe. La telecamera dei tiktoker della guerra si ferma a lungo sul suo primo piano. È il figlio Adam, 14 anni. Già vittima prima ancora che qualcuno gli spari.
(da il Corriere della Sera)
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