“IO, MOLESTATA A FIRENZE DA UN BRANCO DI 25 ITALIANI UBRIACHI: UN VENDITORE DI ROSE MI HA SALVATA”
LA DENUNCIA DI UNA RAGAZZA LIVORNESE: “MI HA AIUTATA AD ASCIUGARE LE LACRIME E PORTATA IN SALVO”… “POI PARLANO DEGLI STRANIERI A CASA LORO, VERGOGNATEVI”
“Camminavo da sola per strada, saranno state le 23.30: inizia così il post che Giada ha pubblicato su Facebook il 15 ottobre.
Sembra un racconto come tanti, di un sabato sera qualunque passato a Firenze, e invece questa ragazza livornese ha fa sapere di aver subito delle pesanti molestie da un gruppo di italiani che lei non conosceva, riuscendo a salvarsi solamente grazie all’intervento di un venditore ambulante di rose.
“Mi si avvicina un gruppo, saranno stati 25 ragazzi ubriachi (italiani), scherzano, mi chiedono un selfie, ridono… io volevo andare via” ha proseguito poi la ragazza sul social di Zuckerberg. “A un certo punto, non saprei nemmeno spiegare come, mi accerchiano e iniziano a dire frasi come ‘daaai vieni con noi, […] ti facciamo godere, tanti tutti insieme non ne hai mai visti, tanto si vede che sei una che ci sta”.
È accaduto lo scorso sabato, in piazza della Repubblica, nel pieno centro storico del capoluogo toscano.
La giovane livornese respinge le avances: “Decidono di accerchiarmi ancora di più, tenermi per un braccio e iniziare a insultarmi… Io cerco di divincolarmi e andare via ma chiaramente non ci riesco, quindi decidono di tirarmi addosso bicchieri e cannucce e uno di loro, o forse un paio mi sputano, o tentano di farlo, tutto questo mentre altri riprendevano con il telefonino. L’unica persona che interviene Hossein, un venditore di rose ambulante che riesce a mandare via i ragazzi”.
Nel post, del resto, la ragazza inserisce anche la foto del venditore: “Hossein mi dà un fazzoletto per asciugarmi le lacrime, mi porta in un posto dove mi offre da mangiare e da bere, mi fa portare degli asciugamani per pulirmi e mi regala una rosa. Se non ci fosse stato Hossein io stasera non potrei raccontare questa storia, non sapendo come ringraziarlo gli ho donato una mia fototessera in modo che si ricordasse sempre il volto della ragazza che ha salvato quella sera”.
Infine, la ragazza livornese spiega perchè ha deciso di raccontare su Facebook quanto le era accaduto: “Perchè molti pensano che non ci sia bisogno del femminismo, dell’antisessismo, dell’integrazione, che in fondo quei ragazzi stessero solo scherzando, che sono ragazzate, che ‘gli stranieri a casa loro’, perchè i media dicono che ‘lo straniero è cattivo’, che la misoginia non esiste, che l’uomo e la donna sono uguali, che hanno gli stessi diritti e le stesse libertà . Ecco, noi sappiamo che non è così. Noi tutte dovremmo trovare la forza di dire ciò che ci accade, anche se proviamo vergogna, dobbiamo trovare il coraggio parlare, per essere solidali e per non abituarci a questa mentalità machista e per liberarcene”.
(da “Huffingtonpost”)
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