LA POLIZIA VIETA LA LEOPOLDA ALLE VITTIME DEL SALVA BANCHE: NON DISTURBARE IL MANOVRATORE
VOLEVANO PROTESTARE NEL PIAZZALE DAVANTI ALLA LEOPOLDA MA SONO STATI CONFINATI A MEZZO CHILOMETRO DI DISTANZA
L’appuntamento è per domenica dalle 10 alle 13 in via il Prato 42, a Firenze, a circa 500 metri dalla Leopolda.
“Ci tengono lontani dalla Leopolda, come se potessimo mettere a repentaglio la sicurezza di Matteo Renzi, ma noi ci saremo uguale”.
Il Comitato “vittime del Salva banche” non arretra, i risparmiatori danneggiati saranno alla Leopolda domenica a manifestare fuori dalla ex Stazione mentre, dentro, il segretario del Pd e premier Matteo Renzi celebrerà la sesta edizione della kermesse fiorentina.
Proprio a Renzi le “vittime del Salva banche” lanciano un appello, che si legge nel volantino della manifestazione: “Caro Renzi, il gruppo la invita ad ascoltare le testimonianze di chi ha perso tutto a causa del decreto salva-banche. Ci contiamo”.
Inizialmente questi rappresentanti dei circa 130 mila risparmiatori che hanno perso i propri risparmi nel salvataggio di Banca Marche, Banca Etruria, Carife e Carichieti, avevano chiesto di poter manifestare nel piazzale proprio davanti l’ingresso del “tempio” del renzismo.
“La questura di Firenze – raccontano – ha negato l’autorizzazione alla manifestazione di fronte la Stazione Leopolda per motivi di sicurezza, rilegando la manifestazione in una zona più lontana, come se i tanti risparmiatori truffati, molti dei quali anziani, potessero mettere seriamente a repentaglio la sicurezza del premier. Nonostante questa censura il gruppo procederà sia con la manifestazione di domenica sia con tante altre iniziative volte a far sentire la voce delle vere vittime di tutto questo meccanismo, i cui contorni sono ancora da chiarire”.
Domenica quindi, mentre Renzi dentro la Leopolda farà il suo discorso di chiusura, fuori, tenuti a distanza, i piccoli risparmiatori che hanno perso i propri soldi con il decreto Salva banche urleranno la loro rabbia, come una settimana fa davanti alla Camera dei deputati, con fischietti, cori, “banche salvate, risparmiatori truffati”, e al collo i cartelli con le cifre perse.
Una manifestazione ancor più carica di rabbia dopo il suicidio di Luigino D’Angelo, il pensionato di Civitavecchia che si è ucciso dopo aver perso 110 mila euro in obbligazioni subordinate della Banca Etruria.
Proprio in queste ore il governo è però al lavoro per trovare una soluzione proprio per questi piccoli risparmiatori beffati. L’idea è quella di un fondo di solidarietà e di risarcimenti caso per caso.
Una soluzione che però, a detta di alcune delle “vittime del Salva banche” verrebbe accolta solo come una “mancia” che non basterebbe per tutti.
La soluzione, che sarà annunciata questa sera dal ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan in commissione Bilancio alla Camera, potrebbe dunque dare solo più vigore alla manifestazione di domenica.
(da “Huffingtonpost”)
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