L’AGGRESSIVITÀ DI PUTIN VERSO L’UCRAINA E LE INCURSIONI IN PAESI UE E NATO COME POLONIA E ROMANIA HA SVEGLIATO LA GERMANIA: PER LA PRIMA VOLTA, IL GOVERNO TEDESCO SI MOSTRA APERTO ALL’USO, A FAVORE DI KIEV, DELLE RISERVE RUSSE CONGELATE IN EUROPA PER OLTRE 200 MILIARDI DI EURO
L’ESCAMOTAGE LEGALE, E NON UN SEMPLICE ESPROPRIO, PER CONSEGNARE LE RISERVE DI MOSCA ALL’UCRAINA, SAREBBE VERSARE I FONDI IN RATE DA 25-30 MILIARDI L’UNA, SOTTO FORMA DI PRESTITO IN ANTICIPAZIONE DELLE RIPARAZIONI PER I DANNI DI GUERRA CHE LA RUSSIA SARÀ CHIAMATA A PAGARE
L’aggressività di Mosca verso l’Ucraina e ora anche verso Paesi dell’Ue e della Nato come Polonia e Romania sembra aver trasmesso una scossa a Berlino. Per la prima volta il governo tedesco si sta mostrando potenzialmente aperto all’uso a favore di Kiev delle riserve russe congelate in Europa per oltre 200 miliardi di euro: sarebbe una tra le svolte più significative in Europa dall’inizio dell’aggressione all’Ucraina nel 2022.
Che qualcosa si stia muovendo si è capito negli ultimi giorni dalle parole di Günter Sautter, consigliere del cancelliere Friedrich Merz per la politica estera e di sicurezza.
Sautter ha parlato delle riserve congelate a Mosca nel 2022 dall’Unione europea e dai governi del G7 venerdì a Kiev, durante un incontro della Yalta european strategy.
Finora l’Unione europea — appoggiata dal G7 — ha deciso solo di estendere un prestito da circa 50 miliardi di dollari all’Ucraina, nell’idea di recuperare i fondi grazie ai proventi degli investimenti effettuati con le riserve russe congelate. Ma
non basta più. La fine degli aiuti americani a Kiev mette i Paesi europei sotto pressione perché si facciano carico da soli dei costi della guerra, che in un anno sono saliti — secondo il governo ucraino — da 140 a 172 milioni di dollari al giorno.
Si torna a cercare un modo legale, non un puro e semplice esproprio, per consegnare direttamente le riserve di Mosca all’Ucraina. Una strategia sembra emergere: versare i fondi di Mosca a Kiev in rate da 25-30 miliardi l’una, sotto forma di prestito in anticipazione delle riparazioni per i danni di guerra che la Russia sarà chiamata a pagare.
La decisione sui danni sarebbe sancita dalla International Claims Commission, appena lanciata presso il Consiglio d’Europa. L’Ucraina a quel punto dovrebbe rimborsare le riserve alla Russia solo se quest’ultima, in futuro, versasse davvero quelle riparazioni. […] la settimana scorsa Ursula von der Leyen ha segnalato il suo appoggio, mentre la Commissione di Bruxelles sta già proponendo un piano simile ai governi europei.
Venerdì da Kiev è arrivata l’apertura di Berlino, attraverso Sautter: «Adesso c’è una proposta sul tavolo su come quelle riserve potrebbero essere usate in modo più attivo, che non lede gli interessi futuri della Russia e non si limita ad aiutare l’Ucraina solo in un momento più avanti nel tempo, ma che potenzialmente accelera il processo». Per Sautter è già utile che il solo parlarne «generi insicurezza fra i russi». La Francia per ora si mostra più fredda. Per l’Italia […] ha parlato Fabrizio Saggio, consigliere diplomatico e di sicurezza nazionale di
Giorgia Meloni. «Non possiamo agire su questi aspetti solo a livello europeo — ha detto —. Ci dobbiamo coordinare con il G7». Dunque l’Italia aderirebbe all’idea, per ora, solo nel caso che Trump accetti di sequestrare i circa 5 miliardi di dollari di riserve di Putin detenuti oggi in America.
(da agenzie)
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