MELENCHON FA IL TROTSKIJ, MA IL SUO PORTAVOCE E’ CHIARO: “NON UN VOTO DEVE ANDARE ALLA LE PEN, NEMMENO UNO”
AL VIA LA CONSULTAZIONE ON LINE CHE SI CHIUDERA’ MARTEDI, TRE LE OPZIONI: ASTENUTI, BIANCA O MACRON
Jean-Luc Mèlenchon non dirà in alcun momento di qui al 7 maggio quale sarà la sua scelta di voto personale per il secondo turno.
Mentre France Insoumise, il movimento che ha promosso la candidatura di Mèlenchon si consulterà sul web per decidere chi appoggiare.
Martedì 2 maggio alle 12 si concluderà la consultazione di France Insoumise, che non prevede l’opzione a favore della candidata del Front National: le tre scelte possibile sono scheda bianca o annullata, astensione o voto per Emmanuel Macron.
Non è possibile votare Le Pen, si legge nel testo pubblicato on-line- perchè “il movimento de La France Insoumise è per definizione legato ai principi del nostro motto repubblicano, Libertà , uguaglianza, Fraternità . E il voto per il candidato di estrema destra non può rappresentare un’opzione”.
La direzione del Partito Comunista Francese, che ha appoggiato la corsa di Mèlenchon all’Eliseo, ha invece invitato a votare Macron.
“Non un voto deve andare al Front National, non uno”, si è invece limitato a dire Alexis Corbiere, portavoce di Melenchon, in una conferenza stampa ripresa dai media francesi.
Mèlenchon non sente di sottrarsi alle sue responsabilità politiche non annunciando un voto contro la Le Pen.
Al contrario, dare un voto per l’altra parte secondo lui significa tornare a quella logica dell’alternanza finta che denuncia da quando ha lasciato il Partito Socialista.
Lui, spiega Threard, vuole affermare la sua differenza rispetto al sistema che rifiuta: il suo silenzio è un atto di insubordinazione che mira a costruire l’immagine dell’unico ribelle del sistema politico francese.
C’è anche una componente di vendetta. E un occhio alle prossime elezioni politiche, dove il Partito Socialista si presenta sempre più sfaldato e lui spera di guadagnare dall’immagine di contrario al sistema da sinistra.
Dopo l’illustrazione del suo piano per l’Europa e la valuta unica indicare un voto per Macron significherebbe tradire quello che ha detto nel suo discorso dopo il primo turno:
Storicamente la sua scelta può essere spiegata dal suo percorso politico, che l’ha visto essere mitterrandiano ma anche trotzkista, e che adesso lo vede, nell’anzianità , tornare alle idee della gioventù.
Claude Askolovitch sull’edizione francese di Slate racconta che pochi giorni dopo lo sbarco alleato in Normandia il giornale trotskista clandestino “La Verità ” aprì con un titolo che recitava “Sono uguali”, indicando Roosevelt e Hitler.
E se non si vede differenza tra quei due si capisce che non si riesca a vederla nemmeno tra tra Le Pen e Macron.
(da “NextQuotidiano”)
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