MULTEDO, FLOP DEL CORTEO RAZZISTA, APPENA 200 PERSONE, CONTESTATI NEL PERCORSO, E C’E’ CHI PORTA UNA TORTA AI PROFUGHI
IDENTIFICATA LA DONNA DELLE MINACCE A DON GIACOMO, TANTO PER CAMBIARE NEANCHE DENUNCIATA
Il classico «Multedo dice no» sulle magliette bianche. Davanti al corteo lo striscione con la frase di Papa Wojtyla «La fiducia non si acquista con la forza».
È una fiaccolata decisamente in tono minore quella partita nelle vie di Multedo verso Sestri Ponente per dire no al centro migranti nell’ex asilo Contessa di Govone.
In tono minore dal punto di vista dei numeri visto che in strada ci sono circa 200 abitanti, meno di un terzo di quanti avevano sfilato nella prima fiaccolata organizzata appena una settimana fa dal comitato abitanti Multedo.
La marcia con i lumini è partita nei pressi del casello autostradale di Pegli, fra la tiepida contestazione di una cinquantina di persone di Genova Solidale pro accoglienza che hanno gridato «vergogna» ai manifestanti.
Il tutto con poca tensione e un traffico bloccato che sta paralizzando la viabilità del ponente genovese.
Identificata la donna dele minacce a don Giacomo
“Ho scritto io il cartello contro don Giacomo. Non volevo minacciarlo ma solo sfogare la mia rabbia”. Lo ha detto stamane alla polizia una donna di Multedo che ha ammesso di avere scritto il cartello trovato ieri sull’ex asilo che accoglie i migranti. Sul cartello, la donna aveva scritto “Forse Don Martino non ha capito? Siamo tutti arrabbiatissimi con lui. La scorta non serve per i migranti”.
Parlando con i poliziotti della Digos, la donna ha aggiunto: “Non sono una violenta, ho scritto quelle parole solo per esprimere la mia delusione per come la Curia e don Giacomo, hanno gestito la vicenda dl centro migranti fra le nostre case”.
Per ora la donna, una casalinga incensurata, non sarà denunciata.
Cosa che sarebbe automatico per gli altri comuni mortali.
(da agenzie)
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