QUOTA 100 NON HA CREATO LAVORO
NEL SETTORE PRIVATO SU 10 USCITE NE ENTRERANNO SOLO 2
L’anno scorso, dopo una meravigliosa riunione con le parti sociali, ministri e viceministri del calibro di Matteo Salvini, Luigi Di Maio e Laura Castelli annunciavano garruli che quota 100 avrebbe creato lavoro perchè per ogni lavoratore andato in pensione prima ci sarebbero state tre assunzioni.
Si trattava di una sciocchezza oltre ogni logica economica, della quale oggi c’è la conferma che è vero il contrario: ogni dieci pensionati si assumono tre nuovi lavoratori. Spiega oggi Il Messaggero:
L’osservatorio statistico dei Consulenti del lavoro ha stimato che il tasso di sostituzione tra chi entra e chi esce dopo Quota 100 non supererà il 30 per cento. Ma il condizionale è d’obbligo: un pieno ricambio generazionale si avrà soltanto in ambiti altamente specializzati come «i meccanici artigianali di auto» e «gli elettricisti nelle costruzioni civili».
Più pessimista l’economista Alberto Brambilla, uno dei padri di Quota 100: «Una piena sostituzione tra chi esce ed entra si può avere in teoria soltanto nel settore pubblico.Non certamente nel privato, dove la stagnazione, il crollo degli ordinativi da parte dei nostri principali Paesi compratori e i magazzini pieni non incentivano l’assunzione di nuovo personale. Casomai, in questo caso, Quota 100, è più un incentivo, pagato con i soldi dello Stato, per ridimensionare delle piante organiche in alcuni casi troppo pesanti. Secondo me, le imprese ne prenderanno al massimo 2 ogni 10 prepensionamenti, ma saranno professionisti altamente tecnologici».
Sic transit gloria tonti.
(da “NextQuotidiano”)
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