UDC STA PER CHIUDERE I BATTENTI: BILANCIO IN ROSSO DI DUE MILIONI
I REVISORI DEI CONTI: “IN DUBBIO LA SOPRAVVIVENZA DEL PARTITO”
Conti in profondo rosso, l’Udc rischia di scomparire.
Il partito del presidente della Commissione Esteri del Senato Pierferdinando Casini è sull’orlo del baratro.
Ne dà conto Paolo Bracalini sul Giornale, che riporta quanto ha scritto la società di revisione dei conti dell’Udc, la Moore Stephens: “Tale circostanza indica l’esistenza di una incertezza rilevante che può far sorgere dubbi significativi sulla continuità aziendale del Partito”.
La “circostanza” sarebbe il buco nel bilancio del partito da due milioni.
Scrive il Giornale:
Non solo si è prosciugato il rubinetto dei contributi statali, da più di 4,6 milioni nel 2013 a 31mila euro, spiccioli.
Ma il partito di Casini sembra aver perso anche l’appoggio dei munifici amici che lo avevano sponsorizzato negli anni precedenti.
Le «contribuzioni liberali» per Casini and company nell’ultimo anno si sono drasticamente ridotte, dal milione mezzo di euro dell’anno prima (tra donazioni di persone fisiche e aziende) ai miseri 57mila euro del 2014, più o meno i soldi versati dagli stessi eletti dell’Udc tra Parlamento e consigli regionali.
Non arriva più il solito assegno a sei cifre da Francesco Gaetano Caltagirone, suocero di Casini e storico finanziatore dell’Udc.
Si dice che il costruttore abbia altri passioni politiche al momento (simpatie renziane, e poi Alfio Marchini per il Campidoglio).
Il segretario Udc Lorenzo Cesa non si scompone più di tanto: “Tutti i partiti sono destinati a fallire. Senza i contributi dello Stato, ormai, nessuno riesce più a tenersi in piedi”.
(da “Huffingtonpost”)
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