Giugno 23rd, 2010 Riccardo Fucile
“IL CARROCCIO? NON SO COSA SIA, NON CONOSCO NEANCHE ALBERTO DA GIUSSANO”….ELETTA DUE SETTIMANE FA, ELISA MIGLIORATI IN UNA INTERVISTA PRENDE LE DISTANZE DAL CIRCO BARNUM PADANO….REPLICA STIZZITA LA LEGA: “LA BELLEZZA NON E’ SINONIMO DI INTELLIGENZA”
Al Senatur non gliene va bene una di questi tempi: aveva appena annunciato che 10
milioni di padani sono pronti a difendere la sacra e virtuale trincea del nulla geografico, di fronte agli attacchi centralisti di Fini, che già le truppe in camiciola verde pisello devono accusare una qualificata defezione.
Chi mai sarà passato al campo nemico di Roma ladrona?
Qualche piccolo gerarca locale della Val Brembana?
Qualche sindaco scocciato dai tagli agli enti locali operati da Tremonti e Calderoli?
Qualche infiltrato docente meridionale terronico con documento d’identità falso per passare davanti in graduatoria alla intelligenthia leghista della val Camonica?
Qualche allevatore traditore che si è accordato sottobanco per le quote latte con la Ue?
Mentre alla ferale notizia “la Padania” sguinzagliava i suoi inviati speciali alla ricerca del reprobo, le anticipazioni del settimanale “Diva e donna” facevano giustizia di ogni illazione, prima che iniziassero le esecuzioni sommarie di innocenti.
La colpevole è addirittura miss Padania 2010, la reginetta bresciana eletta due settimane fa e incoronata da Umberto Bossi in persona, al secolo Elisa Migliorati, che in una intervista al settimanale ha dichiarato: “Ai mondiali io tifo Italia:mi sento più italiana che padana”.
Per aumentare il travaso di bile dei leghisti, Elisa ha aggiunto: “Il Carroccio?Non so cosa sia..e non conosco nemmeno Alberto da Giussano”.
Raggiunti da un micidiale uppercut, i parlamentari della Lega sono in grande imbarazzo: una ragazza normale ha fatto saltare tutto il circo Barnum di Miss padania, su cui la Lega conta per darsi un’immagine di “bellezza padana” e modernità . Continua »
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Giugno 23rd, 2010 Riccardo Fucile
ATTACCATO DA FINI, PRIMA STRAPARLA DI 10 MILIONI DI PADANI IN LOTTA, QUANDO LA LEGA DI VOTI NE PRENDE AL MASSIMO 3 MILIONI… POI CHE LA NAZIONALE DI CALCIO SI COMPRERA’ LA PARTITA CON LA SLOVACCHIA: FORSE PENSAVA AI 200 MILIONI DA LUI INCASSATI AI TEMPI DI TANGENTOPOLI CHE GLI SONO COSTATI UNA CONDANNA A OTTO MESI DI CARCERE?
E’ bastato che dopo anni in cui nessuno osava attaccarlo, nè una destra vile e meschina, nè una sinistra opportunista e complice, qualcuno dicesse quello che peraltro pensa il 90% degli italiani del Nord, ovvero che la padania non esiste ed è solo una invenzione dei pataccari da spiaggia leghisti, quelli che importunano i bagnanti con i palloncini gonfiati della secessione, del federalismo, dei “pirloni a casa nostra”, e a Bossi sono saltati i nervi.
Abituato ai signorsì di cui si circonda, selezionati per conto terzi dalla badante Rosi Mauro, seccato dalle lotte interne tra l’asse Cota, Bricolo, Mauro e quello Calderoli, Maroni, Giorgetti, avvezzo ormai alle carezze interessate di Silvio durante i lunedi letterari di Arcore, tra risottini e tirate di sigaro, sentirsi messo alle corde da “centralista” Fini lo ha fatto andare in tilt.
Invece che usare il fioretto e magari anche degli argomenti (cosa di cui in effetti la Lega è priva) per ribattere al presidente della Camera, ha tirato fuori dalla cantina il vecchio armamentario bolso-padano : “ci sono grosso modo 10 milioni di persone pronte a battersi per la padania”.
A parte che già il “grosso modo” rivela una incertezza persino sulla reale consistenza delle truppe ( che il senatur abbia già messo in conto delle defezioni?), è opportuno sommare i voti che la Lega prende al Nord: non superano i 3 milioni.
Se poi Bossi pensasse di arruolare anche 2 milioni di albanesi, 3 milioni di marocchini e 2 milioni di romeni per raggiungere la padana meta agognata non ci è dato sapere.
Stavolta non ha parlato di fucili, solo di gente pronta a battersi.
Dato il noto radicamento sul territorio che la Lega cita spesso, forse si tratterà di soggetti abituati a battere le strade, forse di tiro alla fune tra le sponde del Po, forse di lotta per essere elette miss Padania?
O più probabilmente , invece che di dieci milioni di baionette, qua si tratta di trovare 10 milioni di pistole ad acqua. Continua »
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Giugno 23rd, 2010 Riccardo Fucile
PIU’ CHE GUARDIANI DI UNA RIVOLUZIONE CHE NON HANNO FATTO, SEMBRANO PADRI GUARDIANI DELLA CONVENTICOLA… POCHI FRA’ GALDINO CHE CERCANO NOCI E TANTI LUSSURIOSI CHE CERCANO UN POSTO AL SOLE… CRITICANO FINI PER AVER FATTO UNA CORRENTE, SALVO POI CREARNE DIECI LORO
Ci mancava pure la Gelmini, adesso siamo al completo.
Due giorni fa, sulle sponde del lago di Garda, è nata l’ennesima fondazione che riunisce
esponenti del Pdl: insieme alla Mariastella, altri due noti intellettuali, come Sandro Bondi e Franco Frattini.
Scopo non ufficiale è quello di rintuzzare le velleità egemoniche delle truppe capitanate da La Russa e Gasparri che ormai giocano da soli.
Ufficialmente è solo “dialettica interna”, ma fondamentale per determinare pesi e ruoli in vista del futuro congresso (se mai si farà ) e del dopo Silvio.
La nascita della Fondazione “Liberamente” ha però già creato tensioni interne con Giorgio Stacquadanio e il suo Predellino, tutti auto-proclamatisi da tempo portatori dell’ortodossia berlusconiana.
Se in principio era il Verbo, ovvero lo scopo era quello di contrastare Fini che “con Generazione Italia e FareFuturo funzionano fin troppo bene”, il premier gradualmente si è vista sfuggire la situazione di mano.
I colonnelli di An mantengono ciascuno la propria corrente e fanno convention milionarie con la “Nostra Destra”, Tremonti ha “Respublica”, Cicchitto conta su “Riformismo e Libertà “, la Brambilla i “promotori della Libertà “, Quagliariello ha Magna Carta, Valducci i Club della Libertà .
Senza contare le associazioni minori, i relativi siti e le realtà locali appoggiate ai vari leader, le riviste, i quaderni, le biro.
Non è un caso che lo stesso Berlusconi sia sbottato contro le correnti interne, senza stavolta riferirsi a Fini: “Stiamo cercando di farci del male da soli, non dobbiamo aprirci a correnti, ma restare uniti”. Continua »
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Giugno 22nd, 2010 Riccardo Fucile
LA LEGA E’ ALLE CORDE, LA PADAGNA EVAPORA: UN SONDAGGIO ISPO CONFERMA CHE UNA PADAGNA INDIPENDENTE NON PIACE NEANCHE AGLI ELETTORI LEGHISTI….I FINIANI ATTACCANO, PER FRATTINI E’ SOLO UNO SLOGAN: SE INCALZATA LA LEGA DIMOSTRA LA POCHEZZA CULTURALE E SOCIALE CHE RAPPRESENTA
Mentre Berlusconi non trova di meglio che attaccare Fini per le “provocazioni quotidiane” e pensa solo, come sempre, a impedire le intercettazioni in nome della sua privacy, la Lega annaspa sotto il fuoco incrociato dello scontento del suo elettorato e delle bordate finiane.
Il premier ha paura di perdere il compagno di merende dei lunedì letterari ad Arcore, dove si gioca a nascondino coi problemi reali degli italiani, e cerca di difenderlo, anche se non si fida più neanche del senatur.
Ormai ha la sindrome dell’accerchiamento: Fini almeno contesta a viso aperto, ma Tremonti e Bossi tramano dietro le spalle, mentre le correnti nel Pdl si moltiplicano.
Berlusconi è “andato”, anzi è in partenza: dal 25 al 30 giugno sarà in Canada per il G8, poi una breve visita in Brasile e un salto a Panama.
La cosa originale è che non potrà rientrare in Italia prima del 4 luglio, in quanto ha ottenuto il rinvio per legittimo impedimento dell’udienza preliminare Mediatrade, proprio sostenendo che non sarebbe rientrato in Italia prima di quella data per impegni istituzionali.
Vorrebbe fare un salto nella sua villa di Antigua, vicino a Panama, ma se ci va potrebbero contestargli che non era un impegno isitituzionale e sarebbero altre polemiche con i giudici.
Mentre anche Frattini si smarca dalla Lega (“La padania e uno slogan che la Lega ha inventato, efficace agli occhi della loro gente, ma utilizzarlo non deve portare, come in una infelice battuta del viceministro Castelli, a tentazioni secessioniste), i finiani su FareFuturo se la ridono.
“I leghisti urlano per non far sentire la verità , fanno fumo per nascondere l’assenza dell’arrosto” e aggiungono: “La padania di cui parla l’art 1 dello Statuto della Lega, come repubblica federale indipendente e sovrana non esiste”. Continua »
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Giugno 22nd, 2010 Riccardo Fucile
CHE LA PADANIA NON ESISTA LO CONFERMA ANCHE LA SOCIETA’ GEOGRAFICA ITALIANA: QUINDICI NORD DIVERSI SENZA UN CONFINE CHIARO, DOMINA IL LOCALISMO…BASTA UN PO’ DI PIOGGIA A PONTIDA E LE TRUPPE SECESSIONISTE STANNO A CASA O APRONO GLI OMBRELLI: I RIVOLUZIONARI DELLA DOMENICA SONO PIU’ ABITUATI AGLI OMBRELLONI DA SPIAGGIA E AD ENTRARE NELLE FONDAZIONI BANCARIE
Fini parla al convegno “Patriottismo repubblicano e Unità d’Italia” e coglie l’occasione per
togliersi apparentemente qualche sassolino dalla scarpa: “La Padania? Non esiste, non è mai esistita, è solo un’invenzione propagandistica-lessicale, le differenze sono enormi, anche per quanto riguarda il dialetto. Non è in discussione l’unità del Paese, ma rischia di affievolirsi la coesione nazionale. Non si può continuare a leggere queste sortite goliardiche come fini a se stesse, occorre contrastarle in modo netto”. Il presidente della Camera cita il filosofo francese Ernest Renan: “la nazione è un plebiscito che si rinnova ogni giorno” e conclude: “L’italianità non può diventare una semplice operazione museale”.
Quanto al federalismo dice che ” il titolo V va riscritto in modo da stabilire con chiarezza di chi sono le competenze, tra Stato e Regione, ed eliminare quelle condivise”.
Conclude sostenendo che “il bipolarismo è fallito perchè non è stato in grado di fare le riforme e la gente non ci crede più”.
Fini da tempo detta i temi di discussioni politica e di fatto ha posto il freno allo strapotere leghista al governo, non solo alle leggi ad personam care al premier.
I suoi interventi sono sempre studiati a tavolino e incidono in maniera chirurgica nella maggioranza.
In fondo fa quello che avrebbe dovuto fare il Pdl per contenere la Lega e che Berlusconi non ha mai fatto per salvarsi da due processi, prossimi pure alla prescrizione.
Che la Padania non esista e non sia mai esistita, lo dice anche una fonte scientifica insospettabile, la Società geografica italiana che, nel suo ultimo rapporto, ha bocciato l’esistenza di una identità padana.
Secondo i ricercatori “di Nord ne abbiamo contati una quindicina: aree, territori, sistemi quanto mai diversi tra loro, figurarsi parlare di Stato padano, non potrebbe mai esistere. Il Nord è solo un insieme di sottosistemi, ma la Padania come spazio culturale, economico, etnico non esiste proprio.
Nel Paese dei 1000 campanili e delle 100 città , domina semmai il localismo che provoca spesso guasti.
La Baviera e la Catalogna sono grandi regioni con una pluralità di sistemi e di funzioni, il Nord dell’Italia invece ha una innata pluralità , non una unica identità , diviso com’è in sottosistemi”.
Ma Fini ha affondato il colpo proprio nel momento in cui la Lega è in palese difficoltà : in periferia invoca il federalismo fiscale e a Roma soffoca le Regioni e i Comuni con la manovra più centralista mai adottata da un governo di centrodestra, suscitando la rivolta della base sul territorio. Continua »
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Giugno 22nd, 2010 Riccardo Fucile
A GENOVA IL TITOLARE DI UN NOTO LOCALE DEL CENTRO PREFERISCE INCENTIVARE GLI STRANIERI A CHIAMARE….”IL RAZZISMO L’HO PROVATO SULLA MIA PELLE 40 ANNI FA: POLIZIOTTO E MERIDIONALE, PER MOLTI ERA UNA CONDANNA AL DISPREZZO” …IN 48 ORE APPARTAMENTO AFFITTATO, NONOSTANTE LA “PADANIA”
Il cartello è stato appeso solo per qualche giorno in un portone della centralissima Piazza della Vittoria, a Genova: “Affittasi appartamento: solo extracomunitari”, con relativo numero di telefono.
Chi cercava un inquilino non italiano è il titolare di un noto bar genovese, prediletto per gli aperitivi dagli impiegati degli uffici della zona.
Il signor Franco si è trovato al centro di un attacco da parte degli esponenti locali della Lega e del quotidiano “la padania” che gli hanno dato del razzista. Intervistato dal “Secolo XIX”, si è fatto due risate per tutta questa polemica: “Nessuna intenzione di discriminare, ho un appartamento da affittare e in passato ho avuto brutte esperienze, sempre e solo con italiani. Mi son detto: vediamo di cambiare genere”.
Sperando quindi di non trovare sempre italiani che non pagavano e che doveva poi così sfrattare.
Quanto all’accusa di razzista, il signor Franco replica divertito: “Dare del razzista a me, è davvero una roba fuori di testa. Il razzismo io l’ho provato sulla mia pelle, quarant’anni fa, quando sono arrivato in questa città . Poliziotto e meridionale (vengo dal Molise), a Genova negli anni ’70 praticamente era una condanna al disprezzo da parte di tanta gente. A volte preferivo dire che facevo il pastore sui monti per evitare gli sguardi obliqui”. Continua »
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Giugno 21st, 2010 Riccardo Fucile
INCENDI DOLOSI E ATTENTATI A SANREMO: IL SOTTOSEGRETARIO LEGHISTA BELSITO ORGANIZZA UN SUMMIT TRA ISTITUZIONI, MA SI DIMENTICA DI INVITARE I CARABINIERI, DISAPPUNTO DEI VERTICI DELL’ARMA…FORSE IN FUTURO 17 UOMINI IN PIU’, MA GRANATA (PDL) E’ CRITICO: RISPOSTA INADEGUATA
Da tempo la Riviera di Levante è colpita da un’impressionante serie di incendi dolosi e
attentati, segno evidente del riemergere dell’ombra della criminalità organizzata sulle attività economiche.
Venerdì è andato in fiamme il pub “Big Ben”, nel cuore della movida della città di Sanremo, con grande paura dei cittadini che abitano nei palazzi vicini. Sull’ennesimo caso stanno indagando i carabinieri.
Dopo tanti silenzi, Il Comune retto dal centrodestra ha pensato bene di indire un summit, organizzato per l’occasione dal sottosegretario leghista Francesco Belsito, cui hanno partecipato il sindaco, il prefetto, il questore, il presidente leghista del consiglio comunale e il suo vice.
Venerdì sera parte la convocazione dagli uffici del sottosegretario: “la presenza dell’autorità governativa e delle massime autorità responsabili della sicurezza e dell’ordine publico nella provincia di Imperia vogliono testimoniare alla cittadinanza l’attenzione e l’impegno a contrastrare il ripetersi dei fenomeni mafiosi”.
Bella la grancassa mediatica e i suoni di vuvuzela.
Ma quando si ritrovano intorno a un tavolo, qualcuno fa osservare la figura barbina (che finirà nella prima pagina del Secolo XIX): si sono dimenticati di convocare i carabinieri, quelli che tra l’altro stanno facendo le indagini.
Pur non esprimendosi in dichiarazioni ufficiali, i vertici provinciali dei carabinieri “hanno fatto trapelare il loro disappunto, e anche di più” (si legge sul Secolo XIX) per essere stati esclusi dal vertice, proprio nel momento in cui occorrerebbe uno sforzo corale contro l’ondata criminale.
Si è sfiorato l’incidente diplomatico, insomma, e la Lega ha rimediato la solita brutta figura.
Il summit nel frattempo si è dimostrato un incontro di facciata, non certo operativo, ma un semplice “incontro istituzionale”. Continua »
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Giugno 21st, 2010 Riccardo Fucile
PER RISANARE IL DEBITO DELLA CAPITALE SI COLPIRANNO TRASPORTI, ASILI, RIFIUTI, BAR, RISTORANTI, AEREI…TREMONTI TAGLIA DI 200 MILIONI I FONDI STANZIATI PER ROMA E L’EX SOCIALE ALEMANNO AUMENTA LE TARIFFE DEGLI ASILI NIDO DAL 15,6% AL 48%, LE MENSE SCOLASTICHE FINO AL 93,6%, L’IRPEF E IL PREZZO DEL BUS
La colpa non è certo solo di Alemanno: quando l’ex ministro ha salito le scale del Campidoglio, i conti della Capitale già non tornavano da tempo, ma ciò è di magra consolazione per i contribuenti romani che da anni sentono ripetere dagli esponenti del centrodestra che “non metteremo le mani nelle tasche degli italiani”.
Decenni di guasti e gestioni finanziarie dissennate hanno prodotto la bellezza di 9,8 miliardi di debito che ora va risanato, dopo anni di silenzi sia da parte dei governi di destra che di sinistra.
Berlusconi si era impegnato ad aiutare il neosindaco per consentire alla nuova giunta di rimettersi gradualmente in carreggiata, ma Tremonti ha ridotto di 200 milioni i fondi che aveva promesso.
Il ministro ha concesso (bontà sua) la possibilità per il Campidoglio di aumentare la addizionale Irpef comunale di un ulteriore 0,4% (Roma è già al tetto massimo dello 0,5%) e di fissare il balzello di 1 euro sui diritti d’imbarco per tutti i passaggeri in transito negli aeroporti romani.
Ma la vera stangata è quella prevista per ripianare il bilancio ordinario in rosso di ben 160 milioni.
Da qui una serie di soluzioni molto onerose.
Il canone per l’occupazione del suolo pubblico salirà dal 12% al 125% in base alle zone.
E’ evidente che il costo dei tavolini all’aperto di bar e ristoranti saranno rapidamente scaricati sui clienti, con buona pace di tutti.
La tassa sui rifiuti per le utenze non domestiche salirà del 12,5%.
Per gli asili nido le tariffe aumenteranno da un minimo del 15,6% a un massimo del 48%.
Per avere un’idea del peso di questa misura, basti sapere che può arrivare a 150 euro di incremento della rata mesile. Continua »
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Giugno 21st, 2010 Riccardo Fucile
STUDIO DEMOS: IN TRE ANNI CHI LI CONSIDERA UNA RISORSA SALE DAL 41,5% AL 51,3%, CHI UN PERICOLO PER LA SICUREZZA SCENDE DAL 43,2% AL 31%…IL 47,7% DEGLI ITALIANI HA AMICI IMMIGRATI….IL 77% DEGLI STRANIERI HA UN’OCCUPAZIONE REGOLARE… MA IL PDL CONTINUA A RINCORRERE I RAZZISTI
Che le relazioni tra italiani e immigrati regolari, negli ultimi anni, siano mutate era da
tempo evidente a tutti coloro che usano la buona fede nelle proprie analisi.
E’ calato quel carattere di emergenza sociale e di diffidenza su cui ha fatto le proprie fortune elettorali un partito che, alimentando l’odio, ha incrementato giusto di un paio di punti i propri consensi, facendo però un pessimo servizio al Paese in prospettiva futura.
Una cosa è controllare e regolare, in un interscambio di doveri e di diritti, altra cosa è sfruttare la manodopera straniera, negando i più elementari diritti, discriminando e alimentando la cultura dell’odio e dell’isolamento.
Una destra moderna non ha paura di confrontarsi con la società che cambia, sa raccogliere le sfide del nuovo secolo, non si chiude nei cessi dell’intolleranza, speculando sulle paure.
In attesa che una destra di questo tipo si affermi anche nel nostro Paese, esaminiamo qualche dato che emerge dal rapporto dell’Osservatorio Demos. Quasi la metà degli italiani, intanto, ha amici tra gli immigrati (in tre anni si è passati dal 36,7% al 47,7%).
Per il 51,3% dei nostri connazionali, gli immigrati sono una risorsa per la nostra economia (dal 41,5% del 2007), per il 49,7% la loro presenza favorisce la nostra apertura culturale (dal 46,4%).
Solo il 31% li ritiene un pericolo per la nostra sicurezza (dal 43,2% del 2007) e il 25,6% una minaccia per l’occupazione (dal 34,3% del 2007).
E ancora: solo il 20,4% li considera un pericolo per la nostra cultura e identità (dal 34,6% del 2007) e appena il 12,5% vorrebbe i piccoli immigrati in classi separate (dal 18,3% del 2007).
Dato che il centrodestra governa da almeno due anni il nostro Paese (e da sette degli ultimi nove anni) si dovrebbe chiedere al premier come mai non ha mai chiesto ad Euromedia di “sondare” questo diverso atteggiamento degli italiani, invece che chiedere ogni 12 ore il livello della sua popolarità presunta. Perchè i casi sono due: o si tratta di ignoranza politica, nel caso la tendenza non fosse a sua conoscenza, o di malafede nel caso, conoscendola, l’aver perseguito una politica opposta, al guinzaglio di un partito minoritario che ha la sua unica ragione di esistenza grazie all’alimentazione di infondate paure e di meschini egoismi. Continua »
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