Destra di Popolo.net

BESANA BRIANZA: DOVE IL SINDACO ABITA E PAGA LE TASSE IN SVIZZERA

Settembre 28th, 2012 Riccardo Fucile

SU INTERNET ESALTA IL SUO LEGAME AL TERRITORIO, MA RISULTA RESIDENTE NEL CANTON TICINO

Nel decidere se aumentare la Tarsu, la tassa comunale sui rifiuti o l’Irpef del suo Comune, di certo il sindaco di Besana Brianza Vittorio Gatti può dormire sonni tranquilli.
Perchè tanto lui, pur essendo il primo cittadino di quel paese di 15mila anime in Provincia di Monza e Brianza, non ne subirà  le ricadute.
Gatti, nato nel 1944 a Besana Brianza, non condivide con i suoi concittadini le tasse che decide di emanare.
Vivrà  in un paese vicino? Nossignore.
Gatti, nella vita geometra con una partecipazione in un’impresa che si occupa di immobili e una lunga carriera nell’urbanistica, non si preoccuperebbe nemmeno delle tasse decise dal Governo italiano.
Perchè la sua residenza (di certo fino al febbraio 2012) era fissata a Massagno, in Svizzera.
E le tasse, da sindaco di una coalizione di Centrodestra che raggruppa Lega Nord, Pdl e Udc, le paga in Canton Ticino.
Un’informazione non nota, dato che sulle pagine bianche Gatti figura residente a Besana, tra i contatti del suo sito www.gattisindaco.com e anche sulla tessera del Pdl ha fatto mettere un indirizzo brianzolo.
E sul portale allestito in occasione della campagna elettorale del 2009, la presentazione che Gatti fa di sè delinea una persona che ha sempre partecipato alla vita di paese.
«Son nato nel cuore di Villa Quirici, de bagà i, giocavo nella curt del mitico Dutùr Valenti, fino agli anni ’70, mi sono impegnato nell’edilizia cooperativa in Brianza — racconta Gatti, facendo riferimento a posti e cognomi besanesi — Professionalmente ho allargato l’attività  dello Studio Gatti che a tutt’oggi serve direttamente o indirettamente i primi 200 Istituti di credito italiani e, per trasparenza fiscale, sono fiero d’essere sempre stato, tra i professionisti besanesi, uno dei primissimi contribuenti».
E quando deve spiegare dove abita Gatti non ha dubbi a specificare la sua besanesità . «Dal 2000 sono andato a stare vicino alla villetta della mamma a Cazzano (frazione di Besana ndr), dove volentieri ho partecipato alla ristrutturazione del Centro culturale San Clemente e, in Besana, alla costituzione dell’associazione amici dell’arte di Aligi Sassu», scrive Gatti.
E poi, sempre parlando di sè, ci tiene a precisare: «Cresciuto qui Besana con tante opportunità  di studio, di lavoro e di carriera sono in debito verso la mia città  e vorrei ora saldare il conto».
Simbolicamente, perchè il conto economico Gatti lo versa agli elvetici.

Olga Fassina
(da “Il Fatto Quotidiano“)

argomento: Comune, LegaNord | Commenta »

REGIONE LAZIO: INDAGATA ASSESSORE ALL’AGRICOLTURA, FAVORI AD AZIENDE AGRICOLE

Settembre 28th, 2012 Riccardo Fucile

ANGELA BIRINDELLI, “NEMICA” DI BATTISTONI, ISCRITTA NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI INSIEME AL SINDACO DI VITERBO PER CORRUZIONE E TURBATIVA D’ASTA

Un altro indagato nel ciclone giudiziario che ha investito la Regione Lazio.
Non si tratta, però dell’inchiesta sui fondi del Pdl spariti e finiti in Spagna.
Almeno, non direttamente: l’assessore regionale all’Agricoltura, Angela Birindelli, risulta indagata dalla Procura di Viterbo insieme al sindaco di Viterbo Giulio Marini e ad Erder Mazzocchi, commissario straordinario dell’Arsial, l’agenzia regionale per il sostegno e lo sviluppo dell’agricoltura.
Nell’inchiesta in tutto sono indagate 10 persone tra le quali tre funzionari regionali e tre dipendenti pubblici viterbesi.
Sindaco e assessore sono accusati di corruzione e turbativa d’asta: avrebbero favorito aziende vitivinicole viterbesi – in relazione alla rassegna enologica nazionale Vinitaly, edizione 2011 – nell’aggiudicazione di commesse.
Tuttavia l’indagine sui fondi all’agricoltura si collegherebbe in parte al filone della seconda inchiesta sullo scandalo fondi, quella aperta dalla Procura di Viterbo (che vede Fiorito testimone), in merito alle false fatturazioni del Pdl in Regione Lazio.
LA GUERRA DEI VITERBESI NEL PDL
La vicenda di Angela Birindelli, 52 anni, vicina alla governatrice Polverini, si inquadra a pieno diritto nella faida interna al Pdl del lazio: l’assessore, infatti, è considerata una «nemica» dell’ex capogruppo Pdl alla Pisana Francesco Battistoni (che aveva preso il posto dell’indagato Franco Fiorito) costretto alle dimissioni dall’aut aut di Renata Polverini lo scorso 20 settembre, dopo un infuocato vertice con Angelino Alfano.
SPINTA DALL’UDC
Birindelli, come Battistoni, è originaria del Viterbese (è nata a Bolsena). E Viterbo è l’epicentro del terremoto politico che ha scosso e scuote il Pdl laziale. Birindelli, nel 2010 – su pressioni dell’Udc -soffiò il posto di assessore all’Agricoltura al conterraneo Battistoni facendo infiammare la faida viterbese.
Poi, tra beghe e feroci discussioni, esplode lo scandalo dei finanziamenti sospetti: tra questi, 18 mila euro stanziati da Birindelli. L’accusa che trapela all’inizio è pesante: concorso in estorsione.
FILONI INCHIESTA
L’inchiesta si sta dipanando in almeno due filoni principali: il primo è quello che vede l’assessore Birindelli indagata per corruzione e tentata estorsione insieme con i giornalisti Paolo Gianlorenzo e Viviana Tartaglini, rispettivamente ex direttore del quotidiano L’Opinione di Viterbo e amministratrice della cooperativa che lo produceva.
L’indagine è scaturita da una denuncia del consigliere regionale Francesco Battistoni, secondo la quale la Birindelli avrebbe commissionato 18mila euro di inserzioni pubblicitarie sull’attività  del suo assessorato, in cambio delle quali il quotidiano avrebbe orchestrato una campagna stampa contro lo stesso Battistoni.
Il secondo è scaturito da un’altra denuncia per diffamazione a mezzo stampa presentata dai legali di Battistoni e da due aziende viterbesi.
LA REPLICA DI MAZZOCCHI
Si chiama fuori dalla presunta turbativa d’asta, il commissario Arsial: «Non ho mai avuto rapporti con aziende viterbesi, nè personali nè professionali e tutti gli affidamenti sono stati fatti direttamente dall’ente fiera di Verona», dichiara Erder Mazzocchi.
Che precisa: «I fondi per la realizzazione della manifestazione vennero assegnati dall’assessorato all’Agricoltura ad Arsial soltanto alla fine di marzo 2011 con la manifestazione che sarebbe iniziata il 5 aprile».
Quanto al Vinitaly 2012, in quelal edizione il Padiglione Lazio «è stato realizzato direttamente dall’assessorato all’Agricoltura della Regione Lazio».

argomento: Giustizia, Regione | Commenta »

LA LEGA DI MARONI PROVA A METTERSI IL DOPPIOPETTO

Settembre 28th, 2012 Riccardo Fucile

CAMBIO DI PELLE A UN ANNO FA VENEZIA E IL DIO PO, MENTRE BOSSI E REGUZZONI SONO SEMPRE PIU’ ISOLATI

Venerdì e sabato la Lega prova a mettersi il doppiopetto.
A Torino, al Lingotto, terrà  i suoi «Stati generali». Il primo giorno sono previsti seminari a porte chiuse, nel secondo si tirano le somme con personaggi del calibro di Corrado Passera e Giorgio Squinzi, gente che non sarebbe neanche stato ipotizzabile vedere sul palco di Pontida o di Riva degli Schiavoni.
È passato un anno dall’ultimo rito dell’ampolla, ma sembra un’era geologica.
Maroni confida di avere faticato per spazzare via gli orpelli un po’ buzzurri di un tempo. Ma, a pochi mesi dal grande ribaltone, ormai regna sul movimento come un monarca assoluto.
Anche nel Varesotto, dove la Lega e Bossi sono sempre stati una sola cosa: basta poco per dimenticare.
Il vecchio capo vive abbandonato dal mondo, soprattutto dal suo mondo, nella casa di Gemonio, quella che ha fatto scandalo per la ristrutturazione a spese del partito ma che resta una villetta come tante altre, per di più con vista su un orribile cementificio. Solo fino a pochi mesi fa colonnelli e governatori facevano a gara per stare al suo fianco sui palchi dei comizi.
Anche se sempre più vecchio e stanco, il Senatur restava il capo indiscusso.
Più di quanto fosse Berlusconi per i suoi elettori. Era un Perà³n padano al quale tutto si perdonava, pure vent’anni di promesse non mantenute.
Oggi anche qui nella sua terra può contare appena su un manipolo di fedelissimi. Bossiana è rimasta la sezione di Busto Arsizio.
Il segretario si chiama Alessio Rudoni ma di fatto, dicono, comanda Paola Reguzzoni, sorella di Marco, ex capogruppo alla Camera fatto fuori dai maroniani.
Detestato dai suoi rivali di partito, che lo accusavano di gestire con arroganza il potere che Bossi, e soprattutto la moglie di Bossi, gli avevano delegato,
Reguzzoni ha però mostrato schiena diritta evitando di tentar di salire sul carro dei vincitori.
È vero che per uno come lui, che faceva parte del «cerchio magico», un saltafosso non sarebbe stato facile. Però molti bossiani l’hanno fatto, o perlomeno tentato. Lui no.
È rimasto deputato ma non ha più incarichi nel partito e si dedica alla sua azienda, la Biocell di Busto Arsizio, che fa ricerca sulle cellule staminali.
Bossiana è rimasta anche Rosi Mauro, che i maroniani chiamavano «la mamma Ebe della Lega» o, quando erano in vena di gentilezze, «la badante».
Non la si vede più accompagnare il vecchio capo tenendolo sotto braccio.
Ma continua a lavorare in una sorta di repubblica sociale leghista sognando la rivincita.
La Lega l’ha espulsa, insieme all’indegno tesoriere Belsito, un altro del cerchio magico.
Ma l’ha lasciata segretaria del Sin.Pa, il sindacato padano, e questo potrebbe rivelarsi, alla lunga, un errore.
Perchè in qualità  di capo del Sin.Pa la pur espulsa Rosi Mauro ha mantenuto un ufficio in via Bellerio, dove qualcuno teme che agisca da serpe in seno.
Di certo lei non se ne sta con le mani in mano e ha già  fondato, con il senatore Lorenzo Bodega, un nuovo partito.
Il nome sembra quello di una ditta di elettronica o di meccanica: SGC. Ma vuol dire «Siamo gente comune». La sede, per ora, è a Lecco, e al nuovo partito ha aderito anche una tale Arianna Miotti, che è consigliere comunale qui ad Arcisate, provincia di Varese.
E gli altri?
Di tutti gli altri che gridavano «Bossi-Bossi» ai comizi, chi è rimasto con «l’Umberto»?
Dei sindaci di qui, solo due: Maurilio Canton di Cadrezzate e Graziella Giacon di Laveno Mombello, dove davanti al porticciolo c’è un bar nel quale Bossi ogni tanto si fa vedere e fa due chiacchiere con Renato Pozzetto.
Poi è sempre bossiano Carlo Crosti, ex sindaco di Induno Olona, uno della prima ora. Ma dopo basta.
Giancarlo Giorgetti ha difeso Bossi fino all’ultimo, ma ora è lì, un po’ nel mezzo, a tentare di ricucire.
Gli altri via, tutti.
Quando si perde il potere si perdono anche molti amici.
Allora non resta che sperare in un più o meno impossibile ritorno. Magari ascoltando i primi mal di pancia contro Maroni.
Come ad esempio quelli di chi vede in Isabella Votino, ex portavoce al ministero degli Interni, una specie di nuova Rosi Mauro: troppo presente e troppo potente.
E i mal di pancia di chi vede strane analogie fra il congresso provinciale varesino del 9 ottobre 2011, quello in cui scoppiò la rivolta anti-Bossi, e quello in programma per domenica prossima.
Un anno fa gli iscritti insorsero perchè Bossi aveva imposto un candidato unico, il suo fido Maurilio Canton.
Ebbene, anche quest’anno il congresso ha un candidato unico, Matteo Bianchi, sindaco di Morazzone: solo che è maroniano.
Dicono che qualche settimana fa, a Busto Arsizio, Bossi abbia detto ai suoi: «Maroni è bravo quando deve fare una cosa sola. Ad esempio il ministro. Ma se deve pensare a a quattro o cinque cose insieme, va nel pallone».
Come a dire che non è un segretario.
E che prove (o illusioni) di rivincita sono in corso.

Michele Brambilla
(da “La Stampa”)

argomento: Maroni | Commenta »

CARO DI PIETRO MA TUTTI QUESTI CHE C’AZZECCANO?: CHE RUOLO AVEVA L’IDV NELLA REGIONE LAZIO?

Settembre 28th, 2012 Riccardo Fucile

COME MAI IL GRUPPO DIPIETRISTA HA ACCETTATO I FONDI STANZIATI NELLA GESTIONE POLVERINI?

“Ti posso fare una domanda semplice semplice? Ma tu dov’eri sant’Iddio?”.
Prima che i suoi occhi cascassero sulle mani giunte di Renata Polverini, due sere fa in tv, un sorriso ha allargato il volto di Antonio Di Pietro.
Dov’era Renata quando i suoi colleghi facevano merenda?
Il leader dell’Idv avrà  pure una prosa rocciosa, e spesso preda di periodi apocalittici, ma è un retore di prima grandezza.
Ci sa fare, si fa capire, arriva al punto. E da quel punto non si sposta.
Volendo restare anche noi immobili sul punto, potremmo chiedergli: “E tu Di Pietro dov’eri?
Dov’erano i tuoi rappresentanti, i tuoi amici che siedono in consiglio regionale, militanti del bene comune, onestissimi lavoratori al servizio della democrazia? ”.
Hanno visto e contestato. Ma poi anche un po’ intascato il ben di Dio di quattrini che la Regione girava a tutti, destra e sinistra, alti e bassi, conservatori e innovatori. Dov’era Di Pietro, dov’era il suo partito, dov’erano le bandiere, dov’erano i militanti?
Non pervenuto, come quelle notifiche mai registrate.
Il mal comune non è mai mezzo gaudio e se le ultime rivelazioni demoscopiche garantiscono che gli italiani non fanno più alcuna distinzione tra Fiorito e il resto del mondo (“tutti uguali sono!”) è anche merito della falange dipietrista, un tempo volitiva, oggi invece pigra.
Successe con l’aspirante deputato De Gregorio e fu teatro dell’assurdo.
In un mesetto circa di campagna elettorale l’aspirante mutò simbolo e politica, passò da destra a sinistra. Lo accolse infine un distratto Di Pietro. De Gregorio aveva i voti a Napoli, proprio quelli che a lui servivano.
“Mi sono sbagliato”, disse poi il capo. Certo che ammise l’errore. E certo che si dispiacque quando fu nota la caratura della personalità  eletta.
Fu uno straordinario effetto ottico.
Di Pietro accentuò la sua desolazione: “È colpa mia”. Succede di sbagliare valutazione, anche se sarebbe bastata una rapida ricognizione dei luo-ghi per capire e soprassedere.
La selezione delle candidature è certamente la prova più difficile che un leader deve sostenere, e se ne accorgerà  anche Grillo quando ci sarà  da disboscare la giungla di nomi che gli pioveranno fino in camera da letto.
Però Di Pietro è tornato dal luogo del delitto senza imparare alcunchè.
In Sicilia scovò il campione dei campioni del trasformismo italiano: Domenico Scilipoti. “Oramai sono divenuto un brand”, disse felice Scilipoti quando si accorse dell’attenzione e della vasta eco che le sue gesta avevano prodotto.
“È un Giuda!”, sentenziò il leader ammettendo per la seconda volta nel modo più plateale e solenne la sua sconfitta. Un Giuda, un grandissimo Giuda. Un Giuda zampillante, pirotecnico, compulsivo.
Se è vero, come sembra, che alla tavola degli apostoli di Giuda ce ne fosse uno soltanto, e qui già  stavamo a due, è anche giusto osservare che se anche Scilipoti non avesse fatto lo Scilipoti (“sono un brand!”) sarebbe stata intatta la sorpresa nel descrivere la multiforme personalità  e il larghissimo raggio di convizioni politiche espresse da costui.
Non si sa in base a quale confuso segno del destino l’onorevole Scilipoti ricevette la benedizione di combattente dipietrista.
E forse nemmeno Di Pietro sa o ricorda quanti ha benedetto, senza conoscere esattamente lo stato di famiglia, la provenienza geografica e anche, purtroppo, in alcuni casi senza neanche dare un’occhiata al certificato dei carichi pendenti.
Si dirà . E gli altri? Appunto, gli altri, ma Di Pietro no.
A Vasto, nelle prime esibizioni dei muscoli dell’Italia dei Valori la platea spesso si divideva in due parti uguali: di qua cravattone democristiane; di là  giovani militanti, generosi e determinati, vogliosi di cambiare il mondo.
A parte che anche la Dc un po’ ha cambiato l’Italia, e forse i genitori di Tonino, e persino lui, in giovane età  avranno fatto la croce sul simbolo della croce, come i preti di paese consigliavano ai parrocchiani devoti.
Non c’è colpa e non c’è reato. Ed è sempre bello vedere fiorire una nuova vita e nuovi ideali.
A Vasto però colpì il numero spropositato di ex, troppi e troppo convinti di essere al posto giusto al momento giusto.
Detto ciò, si è sempre innocenti fino a prova contraria.
E rilevato, qui solo per cronaca, che un terzo incidente di percorso ha interrotto la comunione di ideali con Antonio Razzi, deputato operaio integerrimo che sebbene avesse denunciato un tentativo di corruzione ad opera del partito di Berlusconi (“Volevano pagarmi il mutuo, ma io ho rifiutato. Meglio povero che traditore! ”), scelse poi comunque di correre a gambe levate verso la casa del nemico.
E con lui fanno già  tre di Giuda.
Per evitarne un quarto, un quinto, un sesto, sarebbe forse necessario che il leader, ascoltata la posizione del capogruppo laziale Maruccio nella delicata questione delle altrui ostriche, si faccia almeno questa domanda: “Ma io, in tutto questo sfacelo, dov’ero?”.

Antonello Caporale
(da “Il Fatto Quotidiano“)

argomento: Di Pietro | Commenta »

ALLARME TRA I GOVERNATORI: ADESSO TAGLIAMO TUTTO

Settembre 28th, 2012 Riccardo Fucile

LE PROPOSTE DEI PRESIDENTI DI REGIONE AL GOVERNO: VIA 300 CONSIGLIERI, TRASPARENZA E CONTROLLO. FORSE UN DECRETO

Presi dal dubbio di non riconoscere qualcuno dei presidenti di Regione meno noti alle cronache, i giornalisti fermano qualunque uomo di mezza età  in giacca e cravatta esca dal palazzo romano di via Parigi, dove si sta tenendo la conferenza dei governatori.
E non tutti la prendono bene.
“Non mi scambi per un presidente della regione che la querelo”, sbotta uno.
Sarà  che hanno capito che l’aria che tira è questa, se ieri sera, dopo i colloqui con il capo dello Stato e il sottosegretario Antonio Catricalà , i 20 eletti hanno deciso di annunciare il loro piano di riforma.
Via 300 consiglieri regionali (un terzo del numero attuale), tetto alle indennità , trasparenza, controllo della Corte dei Conti e sanzioni per chi non sforbicia.
Il loro compito è finito: ora, chiedono, il governo adotti “un provvedimento legislativo concordato urgente, da emanare entro la prossima settimana”.
Un decreto, forse.
Qualsiasi cosa ripulisca in fretta la faccia dei presidenti infangati dal caso Lazio e da quello della Lombardia.
Paradossalmente, fa un certo effetto vedere che il più loquace dei governatori, ieri, era proprio Roberto Formigoni (in un inedito abito tutto nero).
E che fosse Renata Polverini (nel consueto nuovo ruolo, di bianco vestita) a consigliare ai colleghi meno avvezzi alla stampa come affrontare le domande insistenti: “Purtroppo non ti fanno vivere. Ti perseguitano”.
Praticamente impossibile trovare qualcuno che parli male di lei.
Tutti dicono che anche loro, al posto suo, si sarebbero dimessi.
Ma poteva non sapere?
“Secondo me sì — sentenzia Giuseppe Scopelliti, presidente della Calabria — È come se chiedete a me come spende i soldi un consigliere regionale”.
Non lo sa, ma è certo che un altro Franco Fiorito non si annidi tra Reggio e Cosenza: “Non credo proprio, anche perchè da noi i soldi sono molto meno”.
Mentre resta a valutare la differenza di prezzo tra la ‘nduja e le ostriche, dietro di lui sfilano il campano Stefano Caldoro, l’abruzzese Gianni Chiodi, il trentino Lorenzo Dellai, il marchigiano Gian Mario Spacca: tutti d’accordo, la Polverini poteva non sapere.
Così come non sconvolgono le altre notizie circolate in questi giorni. I “fuori busta” in Veneto e Piemonte, per esempio.
“È roba del consiglio. E va avanti così dal 1984”, dice il governatore Luca Zaia. E pure lui esclude categoricamente che tra Verona e Rovigo si aggiri un altro Fiorito: “Anche perchè siamo andati subito a controllare”.
I tecnici delle regioni che sono venuti ad accompagnarli scuotono la testa.
Quelli delle regioni a statuto speciale ce l’hanno con la Sicilia, che non è d’accordo con la loro proposta di riforma e con il Friuli che temporeggia.
Difficile trovare accordi sui 20 punti all’ordine del giorno, tanto che qualcuno se ne va sconsolato per questa “farsa indegna”.
Il presidente della Puglia Nichi Vendola, a margine dell’incontro, annuncia che si taglierà  50 mila euro dallo stipendio annuo.
Sperava nei complimenti, si è trasformato in un mezzo boomerang: tutti a chiedergli, su Facebook, quanto mai avrà  guadagnato finora se può permettersi un risparmio del genere. “Non siamo tutti uguali”, si sfoga anche il governatore toscano Enrico Rossi.
Mentre il palazzo di via Parigi si svuota, dal quarto piano traslocano poltrone.
Una gru le riporta a terra.
Qualcuno le guarda preoccupato.

Paola Zanca
(da “Il Fatto Quotidiano“)

argomento: Regione | Commenta »

CRISI: UN ITALIANO SU TRE RINUNCIA A FRUTTA E VERDURA

Settembre 28th, 2012 Riccardo Fucile

NEL 2011 OGNI FAMIGLIA HA ACQUISTATO 5 CHILI DI FRUTTA E 3 DI VERDURA IN MENO… RIDOTTO ANCHE IL CONSUMO DEGLI ORTAGGI SURGELATI

Fa bene alla salute, è varia, colorata, di qualità .
Eppure con la crisi, gli italiani hanno deciso di «tagliare» proprio l’ortofrutta.
Nell’ultimo anno una famiglia su tre ha alleggerito il carrello alimentare e, di questi, il 41,4% ha ammesso di aver ridotto gli acquisti di frutta e verdura.
Colpa dei prezzi al consumo troppo variabili, dell’educazione a una sana alimentazione non ancora radicata, della minore capacità  di spesa che induce a considerare la frutta un «lusso» e a comprare cibi dal basso costo ma dall’elevato contenuto calorico.
È quanto emerge da un’analisi di Cia (Confederazione agricoltori), Confagricoltura, Fedagri-Confcooperative, Legacoop agroalimentare e Agci-Agrital, presentata oggi al Macfrut 2012 a Cesena.
Così, nel 2011, ogni famiglia ha acquistato 5 chili in meno di frutta, 3 chili in meno di verdura e 1 chilo in meno di ortaggi surgelati, portando a un calo complessivo dei quantitativi del 2,6 per cento tendenziale, per un totale di 8,3 milioni di tonnellate – spiegano le organizzazioni.
In realtà , però, la crisi dei consumi di ortofrutta parte da più lontano: in 11 anni, infatti, gli acquisti sono diminuiti del 23 per cento, passando dai 450 chili a famiglia del 2000 ai 347 chili del 2011.
Vuol dire che in poco più di un decennio si sono persi per strada oltre 100 chili per nucleo familiare, con conseguenze dirette sulla dieta degli italiani e soprattutto sui redditi dei produttori. Oggi infatti la spesa annua per l’ortofrutta si attesta mediamente sopra i 13 miliardi e i prezzi al consumo, anche con i consumi in discesa, aumentano invece di diminuire (rispettivamente +5,8% la frutta e +4,8% i vegetali freschi in termini tendenziali ad agosto, ultimo dato disponibile), con il risultato che gli agricoltori non ne traggono alcun vantaggio.
Oggi il settore ha bisogno di un vero piano di ristrutturazione che si fondi su una visione strategica.
L’ortofrutticoltura – ricordano le cinque organizzazioni- rappresenta circa un terzo dell’intera Plv (produzione lorda vendibile) agricola del Paese e, con una produzione di circa 35 milioni di tonnellate l’anno, l’Italia si contende con la Spagna l’appellativo di «orto d’Europa».

(da “La Stampa”)

argomento: carovita | Commenta »

LA CASTA DELLE ASL E LA CARICA DELLE 10.000 AUTO BLU: OGNI ANNO CI COSTANO 50 MILIONI DI EURO, MA POTREBBERO ESSERE IL DOPPIO

Settembre 27th, 2012 Riccardo Fucile

I DATI DEL CENTRO SERVIZI DELLA FUNZIONE PUBBLICA SONO ANCORA PARZIALI MA GIA’ DELINEANO   UN QUADRO INQUIETANTE

Non solo Parlamento e amministrazioni locali.
Nella categoria “casta” entrano di diritto anche le Aziende sanitarie locali e le Aziende ospedaliere.
Questo almeno è quanto sembra emergere analizzando il dato del parco macchine diffuso dal Formez, il centro servizi, assistenza, studi e formazione per l’ammodernamento delle P.A. del Dipartimento della Funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Al 21 dicembre 2011 risultano infatti a disposizione di Asl e ospedali 9.700 tra auto “blu” (per presidenti e dirigenti) e “grigie” (per gli uffici).
Ogni Asl, in pratica, ha in media a disposizione 94 vetture.
E si tratta, per di più, di un dato provvisorio e sottostimato. Provvisorio perchè le 149 amministrazioni che si sono registrate all’operazione-censimento del Formez, e che hanno inviato i primi dati, sono poco più della metà  (51,9%) del settore Sanità .
Sottostimato perchè chi si è registrato ed ha inviato i dati non è detto che li abbia forniti tutti: “L’operazione censimento è partita solo il 6 dicembre – precisano dal Formez – e si concluderà  il 31”. resta il fatto che a una settimana dalla scadenza del termine i numeri che emergono sono eloquenti.
Il dettaglio delle quasi 10 mila auto a disposizione (il 15% circa per i soli dirigenti) è così distribuito: 950 vetture per le aziende ospedaliere, 58 per le Irccs (Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico), 8 per i Policlinici universitari e ben 8.694 per le Aziende sanitarie locali. Di queste ultime 23 sono in comodato, 131 in leasing, 3.281 a noleggio e 5.259 (quindi oltre il 60%) di proprietà .
Un costo pesantissimo per le casse dello Stato – e dunque per i cittadini – dal momento che ogni auto “blu” tra bollo, assicurazione, piccole e grandi manutenzioni, costa circa 10 mila euro l’anno.
“Solo” 4 mila un’auto “grigia”. Il costo complessivo all’anno supera dunque i 50 milioni di euro.
E parliamo solo di aziende sanitarie.
Il censimento del Formez, infatti, riguarda l’intera pubblica amministrazione e – al 21 dicembre 2011 – risultano registrate 32.573 auto di servizio, l’80% delle quali di proprietà  degli enti.
“Nel giro di due anni – dichiara Carlo Flamment, presidente del Formez – puntiamo a ridurre del 30% il numero delle auto blu e del 10-15% di quelle grigie. Un obiettivo da raggiungere ottimizzando l’uso di questi mezzi senza compromettere i servizi. Quando si parla di Sanità  è meglio essere cauti, non tanto per le auto a disposizione dei dirigenti qaunto per quelle di servizo agli uffici. Perchè non è importante il numero totale di macchine, piuttosto l’uso che se ne fa”.
.

argomento: Politica | Commenta »

SORPRESA LA POLVERINI SI DIMETTE SOLO IN TV

Settembre 27th, 2012 Riccardo Fucile

NESSUNA COMUNICAZIONE UFFICIALE: RESTA IN CARICA E SISTEMA QUALCHE FEDELISSIMO

Ieri hanno raccolto le proprie cose alla Pisana gli 88 dipendenti tagliati dal consiglio regionale   del Lazio: ragazzi con contratti a tempo, autisti di presidenti di commissioni che non ci sono più, precari della politica da mille euro al mese.
Il bonifico mensile di una dozzina di migliaia di euro arriverà  invece serenamente a Franco Fiorito, il consigliere Pdl simbolo dello scandalo esploso in Regione Lazio, l’uomo del Suv, delle gite in Sardegna con i soldi dei contribuenti, delle ricche cene, delle accuse ai colleghi di partito.
E Renata Polverini?
La Presidente del Lazio, che negli scorsi giorni aveva annunciato le proprie dimissioni, tappezzando la città  di manifesti con il nuovo motto della casa “questa gente la mando a casa io”, è ancora al suo posto.
Ieri ha frequentato serenamente la Conferenza dei Presidenti di Regione, è stata dal Capo dello Stato, ha anche trovato il tempo per convocare una giunta che ha deciso di impugnare davanti alla Consulta la legge sulla spending review (non piacciono le norme sul riordino delle Province e i tagli previsti alle società  partecipate) e di rinnovare fino a giugno i contratti di due dirigenti esterni, Raffaele Marra (direttore del Personale) e Giuliano Bologna (coordinatore dell’avvocatura regionale ). Entrambe le nomine erano state bocciate dal tar a giugno scorso, sentenza che la Regione ha preferito ignorare in attesa della pronuncia del Consiglio di Stato, prevista per il mese prossimo.
Non sono due nomine neutre.
Bologna proviene dall’Ugl, il sindacato della Polverini, ed è stato consulente legale della stessa governatrice. Marra, invece, è considerato vicino al sindaco di Roma Gianni Alemanno.
Se ne andranno poco dopo la giunta, ai giudici amministrativi piacendo.
A chi chiedeva lumi sulle sue mancate dimissioni, la Presidente di Regione ha risposto: “Ne stiamo ragionando con il ministro Cancellieri. Ve ne dovete fare una ragione. Ci sono delle procedure da seguire. Tanto, un giorno in più o in meno cambia poco. L’importante è essersene andati da questa Regione, aver dato un taglio a questa situazione e aver mandato a casa tutti quei cialtroni”.
Certo le opposizioni del Consiglio regionale del Lazio attendono che quelle dimissioni, annunciate ormai due giorni fa, vengano formalizzate all’aula, ma per vederle nero su bianco si potrebbe dover attendere anche la prossima settimana.
La giunta, infatti, ha davanti a sè dossier difficili da gestire con la sola gestione ordinaria (quella che deriverebbe dalle dimissioni della giunta): c’è la partita della Sanità  (Polverini è anche commissario della Sanità  regionale), dei fondi europei (migliaia di euro che rischierebbero di essere spesi in altre regioni d’Europa in mancanza di una pianificazione ordinata), dei rifiuti, con il piano regionale che non pare vedere sbocchi.
Inutile nascondere che la permanenza in Regione consentirà  alla Polverini di condurre le proprie battaglie politiche, e anche le proprie vendette nei confronti della sua stessa (ex) maggioranza.
Nei corridoi della politica ci sono due spifferi.
Il primo riferisce che sarebbe in rampa di lancio la cacciata dalla giunta di tutti gli ex forzisti vicini ad Antonio Tajani.
Sarebbero quindi in uscita Fabio Armeni, assessore alle Risorse umane, demanio e patrimonio, Angela Birindelli, assessore alle Politiche agricole, Marco Mattei, assessore all’Ambiente e Stefano Zappalà , assessore al Turismo.
Lo spiffero è confermato dalla stessa Polverini che afferma come oggi, l’ultimo atto della sua giunta nei pieni poteri, prevede la riduzione del numero degli assessori.
L’altro spiffero, che nessuno è in grado di confermare, riferisce che la Presidente sia molto interessata a conoscere nel dettaglio fatture e spese dei gruppi politici che siedono alla Pisana.
Richiesta che troverebbe contrario, con schieramento bipartisan, l’intero parlamentino regionale.
Altri intoppi.
Prima di andare a nuove elezioni il Consiglio regionale dovrebbe poi votare la riduzione dei propri membri, da 70 a 50. È un atto dovuto, ma richiede un passaggio in consiglio misurabile in almeno un paio di settimane almeno.
Certo ci vorrebbe anche la volontà  politica di procedere speditamente e senza incidenti.
Ultima questione, non irrilevante, la data del voto e il possibile incrocio con le politiche (e addirittura con le elezioni in Campidoglio, se Alemanno decidesse di dimettersi, circostanza che è stata smentita giusto ieri).
Sull’ipotesi di un election day, il ministro dell’Interno è cauto: “Serve una riflessione perchè sono scelte complicate”.
Il Pdl, intanto, chiede che la Presidente non continui a sparare contro i suoi. La situazione, insomma, è complicata.

Eduardo Di Blasi
(da “Il Fatto Quotidiano”)

argomento: Regione, Roma | Commenta »

FAVA RITIRA LA CANDIDATURA, AL SUO POSTO LA LEADER FIOM: ASSIST PER CROCETTA

Settembre 27th, 2012 Riccardo Fucile

AVEVA PRESENTATO IL TRASFERIMENTO IN RITARDO, NON PUO’ CANDIDARSI… TRAMONTATE LE IPOTESI GIAMBRONE E RITA BORSELLINO IN TICKET CON FAVA… SEL, IDV FDS E VERDI NEL CAOS PER LA PRESENTAZIONE DELLE LISTE ENTRO DOMANI

Claudio Fava ritira la sua candidatura a Presidente della Regione siciliana.
Il giornalista e sceneggiatore ha deciso di ritirarsi dopo un incontro con i partiti della coalizione che lo sostengono, Idv, Sel, Federazione della Sinistra e Verdi.
L’ipotesi più accreditata era quella di un ticket tra Rita Borsellino presidente e Claudio Fava vicepresidente, ma l’eurodeputato Pd non si candiderà  alla presidenza della Regione Siciliana, rifiutando l’invito.
Così Sel, Idv, Verdi e Federazione della sinistra hanno deciso di candidare la leader siciliana della Fiom, Giovanna Marano.
La telefonata in cui la Borsellino non ha accettato di candidarsi è arrivata pochi minuti fa, come una doccia gelata, nella sede dell’Idv dove è in corso, da ieri sera, un vertice con i partiti della coalizione che appoggia Fava.
A questo punto Idv, Sel, Verdi e Federazione della sinistra sono costretti a trovare, nel giro di poche ore, una alternativa a Rita Borsellino.
Dai partiti arriva il pressing sul senatore Fabio Giambrone che, però, nicchia.
Il problema è nato dal ritardo con cui Fava ha presentato la sua richiesta di trasferire la residenza in Sicilia: cinque giorni che hanno pregiudicato la sua candidatura.
L’altra ipotesi, cioè un ticket tra il senatore Fabio Giambrone e Claudio Fava sembrava tramontata dopo alcune perplessità  espresse dal segretario regionale di Idv.
Il caos scatenato dall’autogol di Fava diventa un assist per il candidato di Pd e Udc Crocetta e potrebbere rivelarsi decisivo nel testa a testa che lo vede contrapposto al candidato del centrodestra Musumeci.

argomento: elezioni | Commenta »

« Previous Entries
Next Entries »
  • Destra di Popolo.net
    Circolo Genovese di Cultura e Politica
    Diretto da Riccardo Fucile
    Scrivici: destradipopolo@gmail.com

  • Categorie

    • 100 giorni (5)
    • Aborto (20)
    • Acca Larentia (2)
    • Alcool (3)
    • Alemanno (150)
    • Alfano (315)
    • Alitalia (123)
    • Ambiente (341)
    • AN (210)
    • Animali (74)
    • Arancioni (2)
    • arte (175)
    • Attentato (329)
    • Auguri (13)
    • Batini (3)
    • Berlusconi (4.297)
    • Bersani (235)
    • Biasotti (12)
    • Boldrini (4)
    • Bossi (1.223)
    • Brambilla (38)
    • Brunetta (83)
    • Burlando (26)
    • Camogli (2)
    • canile (4)
    • Cappello (8)
    • Caprotti (2)
    • Caritas (6)
    • carovita (170)
    • casa (247)
    • Casini (120)
    • Centrodestra in Liguria (35)
    • Chiesa (276)
    • Cina (10)
    • Comune (343)
    • Coop (7)
    • Cossiga (7)
    • Costume (5.592)
    • criminalità (1.404)
    • democratici e progressisti (19)
    • denuncia (14.536)
    • destra (573)
    • destradipopolo (99)
    • Di Pietro (101)
    • Diritti civili (276)
    • don Gallo (9)
    • economia (2.332)
    • elezioni (3.303)
    • emergenza (3.080)
    • Energia (45)
    • Esselunga (2)
    • Esteri (784)
    • Eugenetica (3)
    • Europa (1.314)
    • Fassino (13)
    • federalismo (167)
    • Ferrara (21)
    • Ferretti (6)
    • ferrovie (133)
    • finanziaria (325)
    • Fini (823)
    • fioriere (5)
    • Fitto (27)
    • Fontana di Trevi (1)
    • Formigoni (90)
    • Forza Italia (596)
    • frana (9)
    • Fratelli d'Italia (291)
    • Futuro e Libertà (511)
    • g8 (25)
    • Gelmini (68)
    • Genova (543)
    • Giannino (10)
    • Giustizia (5.796)
    • governo (5.805)
    • Grasso (22)
    • Green Italia (1)
    • Grillo (2.941)
    • Idv (4)
    • Immigrazione (734)
    • indulto (14)
    • inflazione (26)
    • Ingroia (15)
    • Interviste (16)
    • la casta (1.396)
    • La Destra (45)
    • La Sapienza (5)
    • Lavoro (1.316)
    • LegaNord (2.415)
    • Letta Enrico (154)
    • Liberi e Uguali (10)
    • Libia (68)
    • Libri (33)
    • Liguria Futurista (25)
    • mafia (544)
    • manifesto (7)
    • Margherita (16)
    • Maroni (171)
    • Mastella (16)
    • Mattarella (60)
    • Meloni (14)
    • Milano (300)
    • Montezemolo (7)
    • Monti (357)
    • moschea (11)
    • Musso (10)
    • Muti (10)
    • Napoli (319)
    • Napolitano (220)
    • no global (5)
    • notte bianca (3)
    • Nuovo Centrodestra (2)
    • Obama (11)
    • olimpiadi (40)
    • Oliveri (4)
    • Pannella (29)
    • Papa (33)
    • Parlamento (1.428)
    • partito del popolo della libertà (30)
    • Partito Democratico (1.034)
    • PD (1.192)
    • PdL (2.781)
    • pedofilia (25)
    • Pensioni (129)
    • Politica (32.761)
    • polizia (253)
    • Porto (12)
    • povertà (502)
    • Presepe (14)
    • Primarie (149)
    • Prodi (52)
    • Provincia (139)
    • radici e valori (3.690)
    • RAI (359)
    • rapine (37)
    • Razzismo (1.410)
    • Referendum (200)
    • Regione (344)
    • Renzi (1.521)
    • Repetto (46)
    • Rifiuti (84)
    • rom (13)
    • Roma (1.125)
    • Rutelli (9)
    • san gottardo (4)
    • San Martino (3)
    • San Miniato (2)
    • sanità (306)
    • Sarkozy (43)
    • scuola (354)
    • Sestri Levante (2)
    • Sicurezza (454)
    • sindacati (162)
    • Sinistra arcobaleno (11)
    • Soru (4)
    • sprechi (319)
    • Stampa (373)
    • Storace (47)
    • subappalti (31)
    • televisione (244)
    • terremoto (402)
    • thyssenkrupp (3)
    • Tibet (2)
    • tredicesima (3)
    • Turismo (62)
    • Udc (64)
    • Università (128)
    • V-Day (2)
    • Veltroni (30)
    • Vendola (41)
    • Verdi (16)
    • Vincenzi (30)
    • violenza sulle donne (342)
    • Web (1)
    • Zingaretti (10)
    • zingari (14)
  • Archivi

    • Luglio 2025 (59)
    • Giugno 2025 (573)
    • Maggio 2025 (591)
    • Aprile 2025 (622)
    • Marzo 2025 (561)
    • Febbraio 2025 (352)
    • Gennaio 2025 (640)
    • Dicembre 2024 (607)
    • Novembre 2024 (609)
    • Ottobre 2024 (668)
    • Settembre 2024 (458)
    • Agosto 2024 (618)
    • Luglio 2024 (429)
    • Giugno 2024 (481)
    • Maggio 2024 (633)
    • Aprile 2024 (618)
    • Marzo 2024 (473)
    • Febbraio 2024 (588)
    • Gennaio 2024 (627)
    • Dicembre 2023 (504)
    • Novembre 2023 (435)
    • Ottobre 2023 (604)
    • Settembre 2023 (462)
    • Agosto 2023 (642)
    • Luglio 2023 (605)
    • Giugno 2023 (560)
    • Maggio 2023 (412)
    • Aprile 2023 (567)
    • Marzo 2023 (506)
    • Febbraio 2023 (505)
    • Gennaio 2023 (541)
    • Dicembre 2022 (525)
    • Novembre 2022 (526)
    • Ottobre 2022 (552)
    • Settembre 2022 (584)
    • Agosto 2022 (585)
    • Luglio 2022 (562)
    • Giugno 2022 (521)
    • Maggio 2022 (470)
    • Aprile 2022 (502)
    • Marzo 2022 (542)
    • Febbraio 2022 (494)
    • Gennaio 2022 (510)
    • Dicembre 2021 (488)
    • Novembre 2021 (599)
    • Ottobre 2021 (506)
    • Settembre 2021 (539)
    • Agosto 2021 (423)
    • Luglio 2021 (577)
    • Giugno 2021 (559)
    • Maggio 2021 (556)
    • Aprile 2021 (506)
    • Marzo 2021 (647)
    • Febbraio 2021 (570)
    • Gennaio 2021 (605)
    • Dicembre 2020 (619)
    • Novembre 2020 (575)
    • Ottobre 2020 (639)
    • Settembre 2020 (465)
    • Agosto 2020 (588)
    • Luglio 2020 (597)
    • Giugno 2020 (580)
    • Maggio 2020 (618)
    • Aprile 2020 (643)
    • Marzo 2020 (437)
    • Febbraio 2020 (593)
    • Gennaio 2020 (596)
    • Dicembre 2019 (542)
    • Novembre 2019 (316)
    • Ottobre 2019 (631)
    • Settembre 2019 (617)
    • Agosto 2019 (639)
    • Luglio 2019 (654)
    • Giugno 2019 (598)
    • Maggio 2019 (527)
    • Aprile 2019 (383)
    • Marzo 2019 (562)
    • Febbraio 2019 (598)
    • Gennaio 2019 (641)
    • Dicembre 2018 (623)
    • Novembre 2018 (603)
    • Ottobre 2018 (631)
    • Settembre 2018 (586)
    • Agosto 2018 (362)
    • Luglio 2018 (562)
    • Giugno 2018 (563)
    • Maggio 2018 (634)
    • Aprile 2018 (547)
    • Marzo 2018 (599)
    • Febbraio 2018 (571)
    • Gennaio 2018 (607)
    • Dicembre 2017 (579)
    • Novembre 2017 (634)
    • Ottobre 2017 (579)
    • Settembre 2017 (456)
    • Agosto 2017 (368)
    • Luglio 2017 (450)
    • Giugno 2017 (468)
    • Maggio 2017 (460)
    • Aprile 2017 (439)
    • Marzo 2017 (480)
    • Febbraio 2017 (420)
    • Gennaio 2017 (453)
    • Dicembre 2016 (438)
    • Novembre 2016 (438)
    • Ottobre 2016 (424)
    • Settembre 2016 (367)
    • Agosto 2016 (332)
    • Luglio 2016 (336)
    • Giugno 2016 (358)
    • Maggio 2016 (373)
    • Aprile 2016 (308)
    • Marzo 2016 (369)
    • Febbraio 2016 (335)
    • Gennaio 2016 (404)
    • Dicembre 2015 (412)
    • Novembre 2015 (401)
    • Ottobre 2015 (422)
    • Settembre 2015 (419)
    • Agosto 2015 (416)
    • Luglio 2015 (387)
    • Giugno 2015 (397)
    • Maggio 2015 (402)
    • Aprile 2015 (407)
    • Marzo 2015 (428)
    • Febbraio 2015 (417)
    • Gennaio 2015 (434)
    • Dicembre 2014 (454)
    • Novembre 2014 (437)
    • Ottobre 2014 (440)
    • Settembre 2014 (450)
    • Agosto 2014 (433)
    • Luglio 2014 (437)
    • Giugno 2014 (392)
    • Maggio 2014 (392)
    • Aprile 2014 (389)
    • Marzo 2014 (436)
    • Febbraio 2014 (386)
    • Gennaio 2014 (419)
    • Dicembre 2013 (367)
    • Novembre 2013 (395)
    • Ottobre 2013 (447)
    • Settembre 2013 (433)
    • Agosto 2013 (389)
    • Luglio 2013 (390)
    • Giugno 2013 (425)
    • Maggio 2013 (413)
    • Aprile 2013 (345)
    • Marzo 2013 (372)
    • Febbraio 2013 (293)
    • Gennaio 2013 (361)
    • Dicembre 2012 (364)
    • Novembre 2012 (336)
    • Ottobre 2012 (363)
    • Settembre 2012 (341)
    • Agosto 2012 (238)
    • Luglio 2012 (328)
    • Giugno 2012 (288)
    • Maggio 2012 (258)
    • Aprile 2012 (218)
    • Marzo 2012 (255)
    • Febbraio 2012 (247)
    • Gennaio 2012 (259)
    • Dicembre 2011 (223)
    • Novembre 2011 (267)
    • Ottobre 2011 (283)
    • Settembre 2011 (268)
    • Agosto 2011 (155)
    • Luglio 2011 (210)
    • Giugno 2011 (264)
    • Maggio 2011 (273)
    • Aprile 2011 (248)
    • Marzo 2011 (255)
    • Febbraio 2011 (234)
    • Gennaio 2011 (253)
    • Dicembre 2010 (237)
    • Novembre 2010 (187)
    • Ottobre 2010 (159)
    • Settembre 2010 (148)
    • Agosto 2010 (75)
    • Luglio 2010 (86)
    • Giugno 2010 (76)
    • Maggio 2010 (75)
    • Aprile 2010 (66)
    • Marzo 2010 (79)
    • Febbraio 2010 (73)
    • Gennaio 2010 (74)
    • Dicembre 2009 (74)
    • Novembre 2009 (83)
    • Ottobre 2009 (90)
    • Settembre 2009 (83)
    • Agosto 2009 (56)
    • Luglio 2009 (83)
    • Giugno 2009 (76)
    • Maggio 2009 (72)
    • Aprile 2009 (74)
    • Marzo 2009 (50)
    • Febbraio 2009 (69)
    • Gennaio 2009 (70)
    • Dicembre 2008 (75)
    • Novembre 2008 (77)
    • Ottobre 2008 (67)
    • Settembre 2008 (56)
    • Agosto 2008 (39)
    • Luglio 2008 (50)
    • Giugno 2008 (55)
    • Maggio 2008 (63)
    • Aprile 2008 (50)
    • Marzo 2008 (39)
    • Febbraio 2008 (35)
    • Gennaio 2008 (36)
    • Dicembre 2007 (25)
    • Novembre 2007 (22)
    • Ottobre 2007 (27)
    • Settembre 2007 (23)
  • Settembre 2012
    L M M G V S D
     12
    3456789
    10111213141516
    17181920212223
    24252627282930
    « Ago   Ott »
  • Leggi gli ultimi articoli inseriti

    • LA MAGGIORANZA RISCHIA DI FINIRE IN FRANTUMI SULLO IUS SCHOLAE, FORZA ITALIA VA ALLO SCONTRO CON LA LEGA E SI DICHIARA PRONTO A VOTARLO CON IL PD
    • EUTANASIA DI UNA NAZIONE, TRUMP FERMA GLI AIUTI MILITARI ALL’UCRAINA MOLLANDOLA TRA LE FAUCI DI PUTIN: L’ENNESIMO VOLTAFACCIA DI WASHINGTON E’ SOLO UN ASSIST A MOSCA
    • ISRAELE HA USATO UNA BOMBA ILLEGALE CONTRO IL BAR AL-BAQA A GAZA: E’ UN CRIMINE DI GUERRA
    • ELETTRICITA’ : BOLLETTE GONFIATE PER 5 MILIARDI
    • FESTA ALL’AMBASCIATA USA, DA TREMONTI A FICO: SALSE, CARNE E CHIPS, ASSALTO AL BARBECUE
    • M5S, SI’ AI CENTRISTI SENZA SIMBOLO
  • Commenti recenti

    • Log In

      • Accedi
      • Feed dei contenuti
      • Feed dei commenti
      • WordPress.org
    • Credits: G.I





    Usiamo i cookie anche di terze parti autorizzate. Continuando a navigare su questo sito, acconsenti al loro impiego in conformità alla nostra Cookie Policy.
    PreferenzeCONTINUA
    Manage consent

    Privacy Overview

    This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
    Necessary
    Sempre abilitato
    Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. These cookies ensure basic functionalities and security features of the website, anonymously.
    CookieDurataDescrizione
    cookielawinfo-checbox-analytics11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Analytics".
    cookielawinfo-checbox-functional11 monthsThe cookie is set by GDPR cookie consent to record the user consent for the cookies in the category "Functional".
    cookielawinfo-checbox-others11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Other.
    cookielawinfo-checkbox-necessary11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookies is used to store the user consent for the cookies in the category "Necessary".
    cookielawinfo-checkbox-performance11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Performance".
    viewed_cookie_policy11 monthsThe cookie is set by the GDPR Cookie Consent plugin and is used to store whether or not user has consented to the use of cookies. It does not store any personal data.
    Functional
    Functional cookies help to perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collect feedbacks, and other third-party features.
    Performance
    Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.
    Analytics
    Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.
    Advertisement
    Advertisement cookies are used to provide visitors with relevant ads and marketing campaigns. These cookies track visitors across websites and collect information to provide customized ads.
    Others
    Other uncategorized cookies are those that are being analyzed and have not been classified into a category as yet.
    ACCETTA E SALVA