Gennaio 16th, 2017 Riccardo Fucile
NEL MUNICIPIO DI ZONA A ROMA LA GIUNTA M5S DECIDE DI FARE IL CENTRO RACCOLTA RIFIUTI NEL GIARDINO DI UN ESPONENTE M5S A SUA INSAPUTA
Una strana storia arriva dal Municipio XV: la maggioranza M5S di zona ha messo nero su bianco di voler fare l’Isola Ecologica che deve fungere da centro di raccolta AMA nel giardino del presidente del Comitato di Quartiere Erminio D’Agostino, vicino al M5S, che dice di cadere dalle nuvole e di non saperne niente
In una proposta di risoluzione protocollata il 12 gennaio scorso (la numero 2047) i consiglieri grillini invitano il minisindaco, Stefano Simonelli, a realizzare due nuovi centri di raccolta Ama a Roma Nord.
Uno su via della stazione di Cesano, all’incrocio con la via Braccianese.
Il secondo, su un terreno privato in prossimità del chilometro 5 di via di Valle Muricana.
Un’idea singolare di per se, visto che normalmente i centri di raccolta vengono allestiti su terreni pubblici, in maniera tale da non gravare sulle tasche dei cittadini.
Stavolta però gli amministratori del Movimento sono andati oltre indicando con precisione anche le particelle catastali dell’area interessata.
E la particella 214 di via di Valle Muricana corrisponde con la proprietà del presidente del comitato di quartiere “Karol Wojtyla”, Erminio D’Agostino, vicino al M5s e in ottimi rapporti con il presidente municipale
Simonelli assicura di ignorare la proposta presentata dalla sua maggioranza.
«Cado dalle nuvole – esclama – questa storia mi risulta nuova, non ne sapevo nulla. O si sono sbagliati a scrivere il testo, oppure è una follia. Domani (oggi, OES) indagherò».
La prima occasione pubblica per chiarire la vicenda è la commissione Ambiente convocata per domani.
«Ci aspettiamo delle spiegazioni approfondite – afferma il consigliere Dem, Marcello Ribera, che è anche vicepresidente della commissione – questo atto, se portato fino in fondo, è da denuncia alla Corte dei Conti».
Per poter aprire il centro di raccolta, «i terreni individuati andrebbero frazionati, espropriati e pagati a prezzo di mercato – aggiunge la consigliera del Pd, Gina Chirichizzi – un’assurdità ».
(da “NextQuotidiano”)
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Gennaio 16th, 2017 Riccardo Fucile
RAPPORTO OXFAM: COLPA DI MILIARDARI E MULTINAZIONALI… IN ITALIA IN SETTE HANNO I BENI DEL 30% DELLA POPOLAZIONE
A furia di deregulation e libero mercato, viviamo in un mondo dove più che l’uomo conta il profitto, dove gli otto super miliardari censiti da Forbes, detengono la stessa ricchezza che è riuscita a mettere insieme la metà della popolazione più povera del globo: 3,6 miliardi di persone.
E non stupisce visto che l’1% ha accumulato nel 2016 quanto si ritrova in tasca il restante 99%.
È la dura critica al neoliberismo che arriva da Oxfam, una delle più antiche società di beneficenza con sede a Londra, ma anche una sfida lanciata ai Grandi della Terra, che domani si incontreranno a Davos per il World Economic Forum.
I dati del Rapporto 2016, dal titolo significativo, “Un’economia per il 99%” (la percentuale di popolazione che si spartisce le briciole), raccontano che sono le multinazionali e i super ricchi ad alimentare le diseguaglianze, attraverso elusione e evasione fiscale, massimizzazione dei profitti e compressione dei salari.
Ma non è tutto. Grandi corporation e miliardari usano il potere politico per farsi scrivere leggi su misura, attraverso quello che Oxfam chiama capitalismo clientelare.
E l’Italia non fa eccezione.
I primi 7 miliardari italiani possiedono quanto il 30% dei più poveri.
«La novità di quest’anno è che la diseguaglianza non accenna a diminuire, anzi continua a crescere, sia in termini di ricchezza che di reddito», spiega Elisa Bacciotti, direttrice delle campagne di Oxfam Italia. Nella Penisola il 20% più ricco ha in tasca il 69,05% della ricchezza, un altro 20% ne controlla il 17,6%, lasciando al 60% più povero il 13,3%.
O più semplicemente la ricchezza dell’1% più ricco è 70 volte la ricchezza del 30% più povero.
Ma Oxfam non punta il dito solo sulla differenza tra i patrimoni di alcuni e i risparmi, piccoli o grandi, dei tanti.
Le differenze si sentono anche sul reddito, che ormai sale solo per gli strati più alti della popolazione. Perchè mentre un tempo l’aumento della produttività si traduceva in un aumento salariale, oggi, e da tempo, non è più così.
Il legame tra crescita e benessere è svanito. La ricchezza si ferma solo ai piani alti.
Accade ovunque, Italia compresa.
Gli ultimi dati Eurostat confermano che i livelli delle retribuzioni non solo non ricompensano in modo adeguato gli sforzi dei lavoratori, ma sono sempre più insufficienti a garantire il minimo indispensabile alle famiglie.
E per l’Italia va anche peggio, essendo sotto di due punti alla media Ue.
Quasi la metà dell’incremento degli ultimi anni, il 45%, è arrivato solo al 20% più ricco degli italiani.
E solo il 10% più facoltoso dei concittadini è riuscito a far salire le proprie retribuzioni in modo decisivo
Non ci si deve stupire dunque se ben il 76% degli intervistati – secondo il sondaggio fatto da Oxfam per l’Italia – è convinto che la principale diseguaglianza si manifesti nel livello del reddito. E l’80%, una maggioranza bulgara, considera prioritarie e urgenti misure per contrastarla.
Ai governi Oxfam chiede di fermare sia la corsa al ribasso sui diritti dei lavoratori, sia le politiche fiscali volte ad attirare le multinazionali. Oppure nel giro di 25 anni assisteremo alla nascita del primo trilionario, una parola oggi assente dai dizionari.
(da “La Repubblica“)
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Gennaio 16th, 2017 Riccardo Fucile
SONDAGGIO IPR PER IL SOLE24ORE
Due sindache, entrambe del M5S, ma ai poli opposti della classifica.
La prima cittadina di Torino, Chiara Appendino, vince la Gonvernance Poll 2017, il sondaggio realizzato da Ipr Marketing per Il Sole 24 Ore sul gradimento dei politici locali da parte dei cittadini.
Quella di Roma, Virginia Raggi, sprofonda in penultima posizione, al 103esimo posto. Peggio di lei solo Maria Rita Rossa, sindaca piddina di Alessandria, fanalino di coda per il quarto anno consecutivo.
Sul podio. In particolare, Appendino realizza una crescita di 7 punti e mezzo rispetto al consenso ottenuto nel giorno dell’elezione (a giugno 2016) e ottiene il 62%.
Al secondo posto si piazza il sindaco di Firenze del Pd Dario Nardella con il 61%, mentre spicca in terza posizione con il 60,5% l’ex grillino Federico Pizzarotti, alla guida del Comune di Parma, uscito definitivamente dal Movimento a ottobre scorso dopo un braccio di ferro durato cinque mesi.
Sala trentesimo. Buono il piazzamento al quarto posto di Damiano Colletta, il primo sindaco non di centrodestra di Latina dal 1993, e a pari merito di Luigi De Magistris, primo cittadino di Napoli che risale dalle posizioni di coda delle ultime edizioni del sondaggio.
Sorprende inoltre il decimo posto del sempreverde Clemente Mastella, eletto a giugno sindaco di Benevento, mentre Beppe Sala a Milano è solo trentesimo, con il 55% dei consensi, più di tre punti in meno rispetto al risultato del suo predecessore Giuliano Pisapia.
Appendino-Raggi a confronto.
Ma il dato più stridente, come accennato all’inizio, è la caduta verticale di Raggi nella Capitale: una flessione inarrestabile verso il basso che le fa perdere circa un terzo del consenso ottenuto alle elezioni della scorsa primavera (-23,2%) e la pone al penultimo posto con il 44% di cittadini romani soddisfatti.
È proprio il confronto fra Torino e Roma ad offrire gli spunti più interessanti per i Cinque Stelle.
La distanza fra le due sindache ribalta il risultato delle urne, a suo tempo molto più generoso con Raggi che con Appendino, e misura le profonde divergenze nei metodi di conduzione delle due città : più graduali i cambiamenti della sindaca del capoluogo piemontese, che però ha ricevuto in dote un Comune ben amministrato.
Più d’impatto le scelte di Raggi che però, unite ad alcuni errori clamorosi nella scelta della sua squadra, hanno reso ancora più difficile il compito di governare una metropoli con problemi enormi — dai trasporti, alla pulizia, alla manutenzione delle strade, alla sicurezza — ereditati dalle giunte precedenti.
(da agenzie)
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Gennaio 16th, 2017 Riccardo Fucile
NASCE IL PIU’ GRANDE GRUPPO MONDIALE, IL TITOLO VOLA IN BORSA: “HO REALIZZATO IL MIO SOGNO”
Luxottica convola a nozze con la francese Essilor, in una fusione da 50 miliardi di euro. La notizia, anticipata nella notte tra domenica e lunedì dal Financial Times, è stata poi confermata prima dell’apertura dei mercati dalle società coinvolte.
E ha messo le ali al titolo della compagnia italiana, che a Piazza Affari ha faticato a fare prezzo in avvio di giornata salvo poi registrare fortissimi ordini d’acquisto (segui in diretta).
Come ha avuto modo di sottolineare il quotidiano della City, dall’intesa nasce un leader globale nel settore degli occhiali.
Leonardo del Vecchio sarà il maggiore azionista della società che nascerà dall’unione. Sarà così il primo socio di un colosso da oltre 140.000 dipendenti e vendite in oltre 150 Paesi.
Sulla base dei risultati annuali del 2015 delle due società , la semplice loro somma dà vita a una realtà da ricavi netti per oltre 15 miliardi e un margine operativo netto combinato di circa 3,5 miliardi.
Per Delfin, la cassaforte di Del Vecchio, sarà garantita una quota tra il 31% e il 38 per cento.
Il patron della società di Agordo – in provincia di Belluno – sarà il presidente esecutivo della società , mentre l’amministratore delegato di Essilor, Hubert Sagnieres, sarà il vice presidente esecutivo.
La società sarà quotata a New York. L’accordo è in grado di cambiare la dinamica dell’industria degli occhiali, un mercato da 90 miliardi di euro, considerato uno dei settori a più forte crescita.
Secondo gli analisti, le prospettive per l’industria sono infatti ”ottimistiche”, con il settore previsto in crescita di oltre il 2% fino al 2020.
A spingere le vendite è il cambiamento demografico, soprattutto in Asia. Dei 7,3 miliardi di persone al mondo, il 63% ha bisogno di lenti correttive ma solo 1,9 miliardi ha già acquistato occhiali, lenti o si è sottoposto a interventi chirurgici. Secondo le stime, hanno bisogno di occhiali circa 2,6 miliardi di persone, in particolare in Asia, Africa e America Latina.
Essilor e Luxottica avevano già valutato un accordo tre anni fa, quando Sagnieres aveva contattato Luxottica. Le trattative però non erano decollate fra lo scetticismo di Del Vecchio.
Essilor da allora si è sottoposta a una ristrutturazione, con la quale è divenuta una società più orientata ai consumatori e, riporta il Financial Times, più ‘adattà a Luxottica.
Gli analisti ritenevano da tempo che una fusione fra Essilor e Luxottica sarebbe stata positiva, offrendo un piano di successione per il gruppo, considerati i 20 anni di differenza di età fra Del Vecchio e Sagnieres.
“Con questa operazione si concretizza il mio sogno di dare vita ad un campione nel settore dell’ottica totalmente integrato ed eccellente in ogni sua parte. Sapevamo da tempo che questa era la soluzione giusta ma solo ora sono maturate le condizioni che l’hanno resa possibile”.
Un’operazione a cui stava lavorando con Mediobanca, unico advisor di Del Vecchio, da 4 anni. “Finalmente, dopo cinquanta anni di attesa, due parti naturalmente complementari, montature e lenti, verranno progettate, realizzate e distribuite sotto lo stesso tetto”.
(da “La Repubblica”)
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Gennaio 16th, 2017 Riccardo Fucile
ARMANDO CUSANI (FORZA ITALIA) IN CASERMA INSIEME AD ALTRI NOVE FERMATI
Maxi operazione dei carabinieri stamattina, con una serie di arresti eccellenti.
Tra le persone finite in manette c’è anche l’attuale sindaco di Sperlonga, ed ex presidente della Provincia di Latina, Armando Cusani.
Sarebbe già stato portato in caserma a Latina. Cusani è stato eletto sindaco di Sperlonga, per la terza volta, alle scorse amministrative di giugno con il 58% dei voti. Quando era presidente della Provincia, fu sospeso per la legge Severino.
Ancora in corso l’operazione dei carabinieri che vedrebbe coinvolti anche altri comuni della provincia pontina.
Dieci sono le persone arrestate, quattro in carcere e sei ai domiciliari.
Gli arrestati sono stati portati in caserma dai carabinieri; sono ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di corruzione ed associazione per delinquere finalizzata alla turbata libertà degli incanti.
I provvedimenti sono scaturiti da un’articolata attività d’indagine, avviata dal Nucleo investigativo e coordinata dal sostituto procuratore Valerio De Luca, a seguito di approfondimenti, spiegano i carabinieri, sul procedimento relativo al mancato intervento da parte del Comune di Sperlonga in relazione agli abusi edilizi connessi alla realizzazione del locale albergo ‘Grotte di Tiberio’.
(da agenzie)
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