Destra di Popolo.net

LO SCIACALLO SALVINI SBAGLIA COLPEVOLE SULLA STRAGE IN QUEBEC: ACCUSA UN ARABO E GLI ARRESTANO UN SEGUACE DI TRUMP E LE PEN

Gennaio 30th, 2017 Riccardo Fucile

INVECE CHE PENSARE AI MORTI, DECIDE LUI CHI E’ IL COLPEVOLE, MA RIMEDIA LA SOLITA FIGURA DI MERDA

In una meravigliosa diretta su Facebook ieri si è potuto ammirare quel preveggente di Matteo Salvini che parla dell’attentato alla moschea di Quebec City e dà  un po’ di spettacolo accusando “gli arabi” dell’accaduto: “Quebec, attentato alla moschea, arrestati due attentatori, uno è arabo”, dice Salvini, e poi continua: “Mohamed Khadir, tipico nome notoriamente canadese… che avrebbe urlato ‘Allah Akbar’… quindi tutti i soloni che hanno detto ‘è colpa di Trump, è colpa di Salvini, è colpa dell’islamofobia’… spiegatelo a Mohamed Khadir”.
Purtroppo (per lui) proprio mentre Salvini parlava la polizia canadese confermava che Mohamed Khadir era sentito in qualità  di testimone, mentre l’unica persona arrestata per la strage alla moschea di Quebec City era Alexandre Bissonnette, un uomo dal tipico (purtroppo per Salvini) cognome franco-canadese e che sul suo profilo Facebook aveva like alle pagine di Donald Trump e Marine Le Pen (non a quella di Salvini, forse perchè sconosciuto oltreoceano).
Salvini aveva scientemente omesso di citare che c’era un altro arrestato, un particolare che si conosceva da ore, per fare un po’ di campagna elettorale anche sulla pelle dei morti di Quebec.
Gli è andata male. Come sempre.

(da “NextQuotidiano“)

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AMATRICE, IL SINDACO: “DI MAIO LA SMETTA DI SPECULARE SUL TERREMOTO”

Gennaio 30th, 2017 Riccardo Fucile

PIROZZI: “CON IL SUO TOUR FA SOLO SPECULAZIONI POLITICHE”

“Io sono preoccupato. Primo, in questo momento forse si sta ragionando, non solo su Amatrice, solo sul possesso e sulla roba. Secondo, pure qui c’è un certo mondo che fa speculazioni politiche. E non va bene, soprattutto in un momento in cui una parte dell’Italia è in difficoltà “. Lo ha detto il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi.
“Ricordo – spiega – che i parlamentari sono venuti qui a vedere le difficoltà  che viviamo e sono stati edotti sulle problematiche affinchè venissero superate. Ma oggi so di tour presso locali da parte di persone che sono venute qui e sapevano già  un mese e mezzo fa quali erano le problematiche. Oggi che si sta partorendo un decreto, io penso che ci rappresenta in Parlamento ci debba dare una mano sia da destra sia da sinistra per dare un contributo e in particolare per non dare il messaggio che l’Italia è un Paese allo sbando”
Al cronista che gli chiede a chi faccia riferimento, Pirozzi risponde: “Io ce l’ho con chi venne qui. Faccio nome e cognome: il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, perchè oggi si sta facendo un tour ieri nelle località  di mare dove sono alloggiate le persone negli alberghi perchè, dice, deve recepire le istanze dei cittadini per farle mettere nel decreto… Ma non prendiamoci in giro. Tutti rappresentiamo le istituzioni, poi ci possiamo dividere su Consultellum, Mattarellum e Porcellum, ma su questo tema dobbiamo restare uniti”.
“Io – rimarca Pirozzi – ho fatto venire qui tutti i parlamentari per migliorare la gestione dell’emergenza. Oggi scoprire di tour fatti per portare le istanze dei cittadini mi sembra una cosa che mette anche in cattiva luce il lavoro di tanti sindaci e di un’intera classe politica che per una volta ha votato il decreto terremoto”.

(da “Huffingtonpost”)

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IN 12 ORE 1,2 MILIONI DI INGLESI FIRMA: “NIENTE VISITA DI STATO DI TRUMP A LONDRA”

Gennaio 30th, 2017 Riccardo Fucile

E IL BOICOTTAGGIO DEI MESSICANI PORREBBE FINE ALLO SHOPPING OLTRE FRONTIERA CON DANNI MILIARDARI AI COMMERCIANTI DEL SUD

La petizione, intitolata “Impedire a Donald Trump di fare una visita di Stato nel Regno Unito”, recita che al presidente americano “dovrebbe essere permesso di entrare nel Regno Unito in qualità  di capo del governo degli Stati Uniti, ma non dovrebbe essere invitato a fare una visita di Stato ufficiale perchè “la sua ben documentata misoginia e volgarità  metterebbero in imbarazzo la Regina nel caso dovesse riceverlo”. Finora le firme raccolte sono oltre 1,2 milioni, un numero straordinario per le abitudini inglesi
Come legge vuole, ogni petizione che supera le 100.000 firme verrà  dibattuta in Parlamento.
I piani della visita di Stato sono stati annunciati in occasione della recente visita di May alla Casa Bianca
Il primo ministro si trova in mano una patata bollente: da una parte in ballo i futuri rapporti, soprattutto commerciali, tra Inghilterra e Stati Uniti, dall’altra i rapporti interni che il Governo inglese ha con quel milione e oltre di firmatari che rappresentano una fetta consistenza dell’intera popolazione, circa 65 milioni di persone.
“Boycott Donald J. Trump”.
Non sono più solo gli avversari politici, anche interni al Partito Repubblicano, le organizzazioni femministe o le comunità  musulmane a rifiutare le scelte politiche della nuova amministrazione americana.
Dopo le marce di protesta e gli scontri post-elettorali, dopo i numerosi rifiuti degli artisti statunitensi e internazionali di esibirsi durante la cerimonia d’insediamento del nuovo inquilino della Casa Bianca e dopo le denunce di intellettuali e mondo del cinema, da Robert De Niro a Meryl Streep, le iniziative dell’esercito dei No-Trump continuano a nascere.
Alidoosti, star del cinema iraniano e protagonista de Il Cliente di Asghar Farhadi, candidato all’Oscar come miglior film straniero, ha annunciato che non sarà  presente per protesta alla cerimonia di premiazione. “Il blocco dei visti per gli iraniani voluto da Trump è razzista. Che si riferisca o meno a un evento culturale, per protesta non parteciperò agli Academy Awards 2017”, ha annunciato con un tweet.
Messico, “Coca Cola, Starbucks e Kfc addio. Boicot a Estados Unidos”
Non solo il mondo musulmano, però. Anche oltre il confine meridionale degli States si è scatenata, soprattutto sui social, una vera e propria “guerra a Trump”.
La grande partecipazione registrata rischia di creare dei problemi alle multinazionali americane che investono in Messico. Da #AdiosCocaCola fino a #AdiosKentucky e #AdiosStarbucks, su Twitter e Facebook è partita la campagna messicana di boicottaggio dei prodotti made in Usa.
A rischio anche il cosiddetto shopping oltrefrontiera messicano, ovvero l’abitudine della classe media di passare il confine per fare acquisti negli Stati a stelle e strisce. Una pratica che, se abbandonata, potrebbe costare agli Usa miliardi di dollari all’anno. Per questo, se il boicottaggio dovesse effettivamente nascere e crescere, creerebbe non pochi problemi al nuovo presidente, con i commercianti degli Stati del sud e multinazionali potentissime come McDonald’s, Burger King e Walmart pronte a bussare alla porta della Casa Bianca.

(da agenzie)

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L’ISIS ESULTA: DONALD E’ IL LORO MIGLIORE ALLEATO E FANNO GIRARE SUL WEB IL “DECRETO BENEDETTO”

Gennaio 30th, 2017 Riccardo Fucile

ORA POSSONO RECLUTARE PIU’ SEGUACI SULLA BASE DELL’ODIO… BLOCCATI GLI INGRESSI DEI CITTADINI AMERICANI: IL PARLAMENTO IRACHENO RESTITUISCE LO SCHIAFFONE, ERA IL MIGLIORE ALLEATO DEGLI USA

Il Parlamento iracheno ha votato una legge che blocca per tre mesi gli ingressi di tutti i cittadini americani, anche già  in possesso del visto.
La misura è una ritorsione contro il decreto di Donald Trump che ha sospeso gli ingressi negli Usa dei cittadini iracheni.
Le misure sono state proposte dai partiti sciiti che sostengono il premier Haider al-Abadi, un alleato chiave degli Stati Uniti nella lotta contro l’Isis, e sono state vote a larga maggioranza.
Secondo il “Washington Post”, l’ambasciata Usa a Baghdad aveva avvertito la Casa Bianca delle possibili conseguenze negative del decreto.
In Iraq sono presenti 5 mila militari statunitensi, che però non hanno bisogno del visto per entrare. Difficilmente la misura potrà  essere applicata anche a loro.
Intanto l’Isis ha ribattezzato la legge Trump “il decreto benedetto”, perchè, secondo gli islamisti, mette in luce il vero atteggiamento dell’Occidente contro i musulmani, al di là  delle alleanze di comodo.
I jihadisti stanno già  sfruttando sul web il bando nei confronti dei cittadini di sette Paesi islamici per reclutare nuovo adepti della “guerra santa”.

(da “La Stampa”)

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GLI AMERICANI ABBANDONANO TRUMP: IL 51% DISAPPROVA IL SUO OPERATO, SOLO IL 42% LO APPOGGIA ANCORA

Gennaio 30th, 2017 Riccardo Fucile

DECINE DI DIPLOMATICI USA CONTRO IL MUSLIM BAN… BUSH SOLO DOPO TRE ANNI SUPERO’ LA SOGLIA DI DISAPPROVAZIONE, L’EVASORE RAZZISTA CI HA MESSO UNA SETTIMANA

Il grado di disapprovazione dei cittadini Usa per Donald Trump ha toccato un nuovo record: il 51% della popolazione ritiene che il presidente non dovrebbe essere il loro leader, mentre il 42% approva il suo operato.
È quanto emerge da un sondaggio Gallup.
Un risultato, questo, raggiunto dopo poco più di una settimana dal suo insediamento – commentano i media internazionali – mentre George W. Bush ha superato la soglia del 50% di disapprovazione nell’arco di tre anni.
Intanto le associazioni musulmane in America hanno annunciato una causa federale contro il bando sui musulmani firmato da Donald Trump. Lo ha annunciato in conferenza stampa Nihad Awad, leader del Council on American-Islamic Relations
AbcNews: “Decine di diplomatici Usa contrari al Muslim Ban”.
Decine di diplomatici americani e di funzionari del Dipartimento di Stato Usa sono pronti a firmare un cosiddetto memorandum di dissenso, perchè in disaccordo e preoccupati dalla decisione del presidente Donald Trump di proibire per 90 giorni l’ingresso a cittadini di sette paesi a maggioranza islamica, tra cui la Siria.
Secondo AbcNews, una bozza di documento sta circolando da diversi giorni: si sostiene che la decisione di Trump sia contraria ai valori americani e soprattutto dannosa per la lotta al terrorismo.
Secondo AbcNews, il fatto di inviare al Dipartimento di Stato obiezioni formali ad una decisione presidenziale è inusuale.
“Questa proibizione – recita una delle bozze del documento, consultato dall’emittente – non sarà  in grado di perseguire l’obiettivo dichiarato di proteggere i cittadini americani dagli attacchi terroristici opera di stranieri ammessi negli Stati Uniti”. Invece, l’ordine esecutivo accrescerà  i sentimenti anti-americani “peggiorando immediatamente le relazioni” con alleati chiave nelle lotta contro il terrorismo, in particolare quei Paesi ai cui cittadini viene ora impedito di viaggiare verso gli Stati Uniti.
Onu: “Il bando è illegale e meschino”.
Le Nazioni Unite hanno bollato come illegale e “meschino” il bando di Donald Trump nei confronti dei profughi e dei cittadini provenienti da sette paesi a maggioranza islamica. La dura dichiarazione è del capo della commissione per la tutela dei diritti dell’uomo, Zeid bin Rà ad Zeid al-Hussein, notoriamente restio a comunicare con twitter e generalmente molto riservato. Oggi invece anche lui ha fatto ricorso al social medium per affermare che “la discriminazione sulla base della nazionalità  è vietata dalle leggi sui diritti dell’uomo” e che “il bando americano è una cosa meschina nonchè uno spreco di risorse che potrebbero essere destinate alla lotta contro il terrorismo”.

(da “La Repubblica”)

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QUEBEC, UN SOLO ATTENTATORE: “FRANCO-CANADESE, SEGUACE DI TRUMP E DELLA LE PEN”

Gennaio 30th, 2017 Riccardo Fucile

I CATTIVI MAESTRI GENERANO MOSTRI: ARRESTATO LO STUDENTE ALEXANDRE BISSONNETTE, 27 ANNI… AVVISATE SALVINI E LA MELONI CHE PUTIN HA ESPRESSO LE CONDOGLIANZE AL PREMIER CANADESE, COSI’ HANNO IL PERMESSO DI SCRIVERE DUE RIGHE DI CORDOGLIO ANCHE LORO SU FB, COSA CHE FINO AD ORA NON HANNO AVUTO LA DIGNITA’ DI FARE

Sei persone sono state uccise e altre quindici sono rimaste ferite (cinque sono gravi)   in una moschea di Quebec City, investite da colpi d’arma da fuoco mentre erano riunite per la preghiera della sera.
Un’azione che il primo ministro canadese Justin Trudeau ha definito “un attacco terroristico contro i musulmani”.
Dopo aver fermato due giovani, la polizia ha reso noto che soltanto uno è ritenuto “sospetto”: si tratta di Alexandre Bissonnette, franco-canadese di 27 anni.
“E niente lascia ritenere che vi siano altri sospetti” dietro l’azione criminosa, fa sapere la portavoce della Sà»retè del Quebec, Christine Coulombe.
Il secondo fermato, Mohamed el Khadir, trentenne di discendenza marocchina ma la cui nazionalità  non è nota, è solo considerato un “testimone”. La polizia ha precisato che nessuno dei due era già  noto agli inquirenti. §
Bissonette   era stato fermato dalla polizia nei minuti successivi alla sparatoria   sul luogo dell’attacco.
Secondo i media canadesi, Bissonette vive a Cap-Rouge e studia antropologia e scienze politiche presso la locale università  Laval, la più antica in lingua francese del Nord America, con sede vicino alla moschea.
L’analista Rita Katz, direttrice di SITE, sito di intelligence specializzato sulle attività  dei jihadisti, rivela che su Facebook “Alex B (Bissonette, ndr)” inneggiava a “Trump, Marine Le Pen e le forze di difesa israeliane”.
Prende ormai piede il movente della xenofobia.
Il presidente degli Usa, idolatrato dal presunto stragista del Quebec, nelle ore successive all’accaduto aveva telefonato al premier canadese Justin Trudeau, esprimendo vicinanza e offrendo sostegno e assistenza.
Successivamente, la Casa Bianca ha condannato ufficialmente l’atto terroristico. Papa Francesco ha espresso le sue condoglianze al cardinale Gerald Cyprien LaCroix, arcivescovo del Quebec, che si trova in visita a Roma.
Trudeau ha rivolto un sentito messaggio alla comunità  musulmana del Quebec. “Il crimine orribile della scorsa notte è stato un atto di terrorismo commesso contro il Canada e tutti i canadesi: 36 milioni di cuori battono con i vostri. Piangeremo con voi, vi difenderemo, vi ameremo, e resteremo al vostro fianco”.
In serata il premier e il capo dell’opposizione Rona Ambrose saranno a Quebec City per una veglia.

(da “la Repubblica”)

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A CHE SERVE IL POLO SOVRANISTA DI ALEMANNO E STORACE? A TROVARE UN POSTO IN PARLAMENTO

Gennaio 30th, 2017 Riccardo Fucile

LE DIFFERENZE CON LEGA E FDI? SE TI ASPETTI “CONTENUTI DIVERSI” RESTI DELUSO, LA RISPOSTA DI ALEMANNO E’: “NOI SIAMO PIU’ RADICATI AL SUD E PARTIAMO DAL BASSO”… MA FORSE SI RIFERIVA ALLA PERCENTUALE DI VOTI

Hanno annunciato per la seconda volta in un mese il congresso fondativo a febbraio (il 18 e 19) e un sondaggio sul web per scegliere il nome e il simbolo del nuovo partito, che nascerà  dalla fusione di Azione nazionale di Gianni Alemanno e de La Destra di Francesco Storace.
L’ex sindaco di Roma si dice pronto per dare vita al “Polo sovranista”, “un presidio in difesa dell’identità  italiana contro la minaccia di poteri sovranazionali”.
Se si fosse interessato ad amministrare seriamente Roma, forse sarebbe stato meglio per tutti   e non dovremmo oggi sorbettarci le liti quotidiane tra Cinquestelle, ma fa nulla.
Insieme a Storace, che è ricomparso dopo essersi ripreso dalla figuraccia rimediata alle ultime amministrative romane, Alemanno informa che   resta aperta solo una questione in merito al simbolo: “Se dobbiamo metterci la parola ‘destra’ oppure no”.
Fate un po’ voi, meno vi fate riconoscere e meglio è, il nostro consiglio…
A chi si rivolgeranno? “A Direzione Italia di Raffaele Fitto, la Lega e Fratelli d’Italia. Il grande tema che ci accomuna è il sovranismo responsabile, fatto di proposte concrete”. Originali…
“Quindi Forza Italia è fuori dal vostro schema di alleanze?” chiede il giornalista. “Per il momento si” è la risposta.   Per il momento, poi non si sa, mai dire mai…
Fino alla domanda cruciale: “Se fate un partito, in cosa vi differenziate da Fdi e Lega?”.
Che ci sia qualche differenza sui contenuti? L’illusione dura poco: “la differenza rispetto alla Lega è che noi siamo maggiormente radicati nel Centro-Sud”…(un fatto geopolitico, capito…n.d.r.).
E da Fdi?   “Rispetto a Fdi abbiamo un approccio che punta a riunire soggetti diversi dalla base di una destra diffusa nel Paese”. (questione di come approcciarsi, capito, come nel corteggiamento…)
Ovviamente sono favorevoli a un sistema maggioritario, tipico di chi è consapevole che con il proporzionale non arriverebbero al quorum.
Ultima domanda del giornalista: ” E il premio al 40%? E chi ce la fa a prenderlo?
Risposta: “Bisogna essere molto bravi”.
Ecco, appunto.
Meglio “approcciarsi” al seguito del sovrano “sovranista”, magari ci esce   un cadreghino.
Ma forse è tutta colpa della Ue.

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DEMOCRAZIA M5S, ANCHE BATTISTINI DAVANTI AL PLOTONE DI ESECUZIONE PER MANCATA ADORAZIONE DEL(LA) SALVATORE

Gennaio 30th, 2017 Riccardo Fucile

GRILLO DEFERISCE IL CONSIGLIERE REGIONALE DELLA LIGURIA AI PROBIVIRI: L’ANNUNCIO SUL BLOG, MA SI DIMENTICA LA MOTIVAZIONE

Beppe Grillo ha pubblicato oggi un post sul suo blog intitolato #effetticadrega in cui accusa chi si allontana dal MoVimento 5 Stelle di farlo, appunto, per la poltrona e i soldi.
La parte più interessante del post è, come spesso succede, il P.S. finale nel quale Grillo annuncia che «è stata avviata la procedura per far valutare al collegio dei probi viri la condotta del consigliere regionale M5S in Liguria Battistini».
In omaggio alla trasparenza che da sempre è la luce del cammino del M5S, Grillo non spiega cosa abbia fatto di male questo Battistini.
Per cercare di ipotizzare qualcosa conviene fare un passo indietro: la settimana scorsa Paolo Putti, ex candidato sindaco e consigliere del M5S a Genova ha lasciato il MoVimento insieme a Emanuela Burlando e Mauro Muscarà .
Che Putti fosse in uscita si era capito dallo scorso ottobre, quando attaccò “la politica dei selfie” e disse che non gli interessava «sostituire un potere di qualcuno con un potere inconsapevole di molti»: l’obiettivo era Alice Salvatore, considerata l’astro nascente dopo la candidatura alle Regionali e pronta a suggerire un nome per le Comunarie in città , dove tra poco si vota.
Battistini ha avuto la grande idea di salutare Putti dalla sua pagina Facebook, parlandone bene mentre la Salvatore lo accusava di poltronismo: «vedo che chi cambia idea rispetto al Movimento sta poi bene attento a tenersi stretta la poltrona. Addirittura, invece di lasciare si crea un nuovo gruppo con i voti presi dagli elettori del Movimento 5 stelle».
In più, Battistini a metà  gennaio aveva criticato la “riunione carbonara” del M5S a Genova con una sessantina di attivisti dove a prendere la parola per primo è stato Luca Pirondini, professore d’orchestra al Carlo Felice e papabile candidato sindaco a Genova.
In più c’è la faccenda dei cantieri navali: in un’interrogazione alla Giunta qualche tempo fa la Salvatore chiedeva se, in virtù dell’alto contributo all’inquinamento atmosferico del porto dato dalle Riparazioni Cantieri Navali di Genova non fosse il caso di trasferire quell’attività  lontano dalla zona.
Un’«ideona» che ha scatenato la protesta del lavoratori navali, che hanno ovviamente scioperato e si sono presentati in Consiglio Regionale per contestare, fischiare e interrompere l’intervento della Salvatore.
La contestazione ha provocato due velocissimi dietrofront in seno ai 5 Stelle: quello della Salvatore, che ha detto che “L’M5S da sempre si schiera a fianco lavoratori da parte nostra non c’è stata nessuna richiesta formale di spostare i cantieri a 5 km, solo un’interrogazione per chiedere alla giunta Toti se si sta muovendo per trovare una soluzione all’inquinamento atmosferico evitando la contrapposizione tra lavoro e salute dei cittadini e dei lavoratori stessi”.
Nell’occasione Battistini osò addirittura dire che: “Io sono della Spezia e non conosco bene la situazione delle riparazioni navali genovesi, ma evidentemente abbiamo sbagliato interrogazione perchè non esiste salute senza lavoro. Sono qui per chiedere scusa a tutti voi, uno per uno”.
E alla fine votò in maniera opposta rispetto al gruppo sulla mozione per i cantieri.

(da “NextQuotidiano“)

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CHI E’ IL SUPPORTER DI TRUMP CHE A PORTLAND SI E’ PRESO UN PUGNO IN FACCIA

Gennaio 30th, 2017 Riccardo Fucile

E’ UN NOTO FONDAMENTALISTA RELIGIOSO CRISTIANO DEL “BIBLE BELIEVERS” CHE ODIA MUSULMANI, CATTOLICI, SPOGLIARELLISTE E IL FOOTBALL AMERICANO… COLPITO DOPO CHE AVEVA INSULTATO E PRESO A PUGNI ALTRI MANIFESTANTI

La decisione del Presidente degli Stati Uniti di firmare un ordine esecutivo che impedisce ai cittadini di alcuni paesi di ottenere il visto d’ingresso negli USA (o anche solo di fare scalo in un aeroporto statunitense) ha scatenato forti proteste da parte degli attivisti dei diritti civili in tutto il Paese.
A Portland, in Oregon, per due giorni centinaia di manifestanti si sono radunati di fronte all’ingresso dell’aeroporto internazionale della città  per protestare contro quello che è stato già  definito “muslim ban”, dal momento che colpisce i cittadini di sette paesi a maggioranza musulmana, che Trump ha firmato proprio il giorno della giornata internazionale dedicata alla memoria delle vittime dell’Olocausto nazista.
Mentre circa seicento persone protestavano contro la decisione di Trump un gruppo di quattro persone, attivisti del gruppo Bible Believers, ha messo in scena una contro manifestazione a sostegno del Presidente.
L’intento era probabilmente quello di provocare una reazione da parte degli oppositori di Trump.
A quanto pare la polizia però ha fatto ben poco per tenere separati i due gruppi man mano che la tensione continuava a salire e così Grant Chisholm (l’uomo con la camicia a quadri), trentanovenne membro del gruppo di fanatici religiosi a favore del divieto d’accesso per i cittadini dei paesi musulmani, è stato colpito alla testa.
L’uomo è stato inseguito all’interno del terminal aeroportuale, il cui accesso evidentemente non era stato presidiato adeguatamente ed è stato fatto cadere a terra.
In particolare i quattro fondamentalisti cristiani (uno di loro indossava una felpa fosforescente con proclami contro l’aborto e preghiere a Gesù) si sono detti preoccupati che i manifestanti, con il loro sostegno a favore dei rifugiati cristiani, stessero in realtà  dando una mano ai terroristi.
Stando ai reportage sono stati i quattro Bible Believers a seguire inizialmente il corteo all’interno dell’aeroporto continuando a provocare verbalmente alcuni membri della fazione opposta e insultandoli dall’alto di una balaustra.
Doug Brown, che era sul posto per conto del giornale locale Portland Mercury riferisce che la polizia in assetto antisommossa è intervenuta solo dopo l’aggressione ai danni di Chisholm e riporta alcune testimonianze, tra cui quella del Reverendo Chuck Currie che era lì per protestare contro il “muslim ban”, secondo le quali Chisolm avrebbe preso alla gola uno dei manifestanti e che in precedenza i “Bible Belivers” avevano preso a pugni altre persone.
Chisholm è stato portato in ospedale in ambulanza e dopo è stato dimesso.
A quanto pare si tratta di un personaggio noto nell’ambiente per essere intervenuto a disturbare altre proteste.
Qualche anno fa The Daily Beast aveva dedicato a questo hipster (ha un negozio di arredamento vintage e antichità ) fondamentalista cristiano (è un predicatore di strada) un articolo dove venivano riportati alcuni dei concetti fondamentali della sua personale teologia.
Ad esempio il fatto che secondo Chisholm Dio odia gli omosessuali, i cattolici, i locali di spogliarelli e il football americano.
Una delle sue attività  preferite era andare fuori dai locali per adulti ad insultare le ballerine chiamandole prostitute e urlano che Dio non avrebbe avuto pietà  di loro.
Dopo gli attacchi di Parigi Chisholm e il suo gruppo avevano inscenato una protesta davanti ad una moschea di Portland per spiegare che tutti i musulmani sono assassini. Al momento la polizia di Portland non ha effettuato alcun arresto in seguito alle proteste di ieri .

(da “NextQuotidiano”)

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