Settembre 25th, 2019 Riccardo Fucile
IL PADRE E’ ALL’ERGASTOLO PERCHE’ CAPO-CLAN DELLA CAMORRA
Nel dicembre scorso Damiano Genovese era stato protagonista di un’interessante inchiesta di Report dedicata agli astri nascenti della Lega al Sud: era stato eletto ad Avellino con la Lega mentre suo padre Amedeo è da anni all’ergastolo perchè ritenuto il capo del clan Partenio.
Ieri l’hanno arrestato: i carabinieri di Avellino hanno scoperto nella sua abitazione una pistola calibro 7 e 65 con il colpo in canna, arma risultata rubata in città .
L’arresto è avvenuto nell’ambito delle indagini sull’attentato dinamitardo contro l’auto dell’imprenditore Sergio Galluccio.
E mentre la Lega fa sapere che non è più un loro iscritto — «Da circa otto mesi non ne fa più parte», ha detto il coordinatore provinciale Sabino Morano — torna a mente il momento del servizio di Report in cui Gianluca Cantalamessa, segretario regionale della Lega per Salvini Premier, diceva che non sapeva del padre di Genovese ma sosteneva anche che il candidato avesse ripudiato e preso le distanze dal padre mafioso.
Una storia ampiamente smentita dallo stesso Genovese, che alla stessa domanda rispose di non aver mai ripudiato niente e nessuno perchè suo padre è innocente ed è finito nei guai a causa di un pentito.
Genovese si era presentato all’incontro con Report accompagnato da Fabio D’Alessandro, all’epoca consigliere comunale del MoVimento 5 Stelle ad Avellino dove il sindaco eletto dai grillini è nel frattempo caduto. Nel video D’Alessandro diceva, riferendosi a Genovese: “Mi raccomando, non me lo massacrate quando montate il servizio, sennò veniamo a Roma… Non vi scordate che è sempre il figlio del boss“.
(da “NextQuotidiano“)
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Settembre 25th, 2019 Riccardo Fucile
IN PASSATO ERA GIA STATO CONDANNATO PER TRUFFA AGGRAVATA
Se ne sarebbe andato via dal ristorante senza pagare il conto, 66 euro per una cena per due in un locale in piazza Beccaria a Firenze.
Questa l’accusa per la quale Riccardo Bossi, 40 anni, primogenito del fondatore della Lega Umberto Bossi, è stato denunciato. La notizia è riportata da Nazione e Corriere Fiorentino.
Tutto sarebbe accaduto sabato sera scorso. Da quanto riportano i due quotidiani, Riccardo Bossi è stato rintracciato in un residence in base al numero di telefono che il ristoratore aveva salvato nella sua agenda quando era stata contattato per la prenotazione.
Il cliente si era allontanato con la scusa di andare a prelevare denaro in contanti dopo che la sua carta non aveva funzionato.
Al Residence promette di pagare la mattina dopo, ma il giorno dopo se ne va senza saldare il conto della stanza avendo dato solo un acconto per le due notti.
A quel punto scatta la denuncia del proprietario del locale, Gaetano Lodà , non tanto per riavere i 66 euro, quanto per evitare che altri esercizi a Firenze vengano truffati.
Il Corriere Fiorentino ricorda che è stata confermata in appello la condanna per truffa aggravata e 10 mila euro di risarcimento a un gioielliere di Busto Arsizio.
Nel dicembre 2014 infatti il figlio del senatore leghista aveva acquistato come regalo di Natale una parure di Bulgari per regalarli all’allora fidanzata e un Rolex per se stesso (poi utilizzato per saldare un debito) del valore di 26 mila euro.
Inoltre a giugno è stato condannato a nove mesi più risarcimento per aver fatto acquisti da un gommista, un benzinaio e una società di lampade senza pagare.
(da agenzie)
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Settembre 25th, 2019 Riccardo Fucile
NONOSTANTE IL DIVIETO DELLA QUESTURA UNA CIVILE MANIFESTAZIONE DI DISSENSO PER LA PRESENZA DEL SEQUESTRATORE DI PERSONE IN CITTA’
Erano sicuramente in tanti ieri pomeriggio (più di duemila), più di quanti se ne potessero prevedere alla vigilia di una giornata strana per Cosenza, scesa in piazza in un martedì di fine settembre per manifestare per la prima volta contro il leader venuto dal nord a lanciare la sua sfida elettorale in una terra dove fino a pochi anni fa tutto questo non era neppure immaginabile.
Matteo Salvini tiene un comizio in una città dalle radicate connotazioni democratiche, dove ci sono decine di associazioni che aiutano i più sfortunati, occupano un palazzo per dare un tetto a chi non ce l’ha, costruiscono parchi e scuole in terre lontane martoriate dalla guerra. Eppure è così.
Forse è anche per questo che ieri, dopo il tam tam sui social network, a centinaia si sono riversati per le vie di Cosenza nonostante il divieto della Questura e il giorno feriale.
Tutti insieme per dire no all’uomo del nord e alla sua politica. E lo hanno fatto in modo assolutamente pacifico e colorato, dando dimostrazione che si può manifestare, perchè è e resta un diritto di tutti, senza essere violenti.
C’erano uomini, donne e bambini, cosentini e immigrati, ultras e associazioni, collettivi, studenti e disoccupati.
Colorati e festosi si sono ritrovati intorno alle 17:00 in una Piazza dei Bruzi che minuto dopo minuto ha iniziato a riempirsi di anime, cartelli e striscioni “Cosenza non si Lega, Stutamu Salvini, Mai con Salvini, Cosenza Terrona, Cosenza Meticcia” gli slogan più gettonati.
Poi alle 18:00 le persone hanno dato vita ad un corteo rumoroso e ‘meticcio’ che si è diretto verso il Teatro Morelli dove Salvini teneva il suo comizio con cori e slogan.
“L’unica sicurezza che vogliamo è quella della salute e del lavoro” hanno ripetuto mentre si avvicinavano alla zona rossa presidiata da un robusto cordone di poliziotti sul lungofiume Oberdan.
Qualcuno del gruppo “Stutamu Salvini” riesce anche ad attraversarla mentre tutti gli altri restano li ad urlare e manifestare il loro dissenso, senza creare nessun problema di ordine pubblico.
Intorno alle 19:30, quando Salvini è già ripartito, i manifestanti iniziano lentamente a disperdersi
(da QuiCosenza)
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Settembre 25th, 2019 Riccardo Fucile
NON E’ RIUSCITO A INAUGURARE LA SEDE E A FARE IL BAGNO DI FOLLA, E’ RIMASTO BLINDATO NEL TEATRO… E SE LA PRENDE CON I FIGLI DI PAPA’ CHE LO CONTESTANO: MA I FIGLI I PAPA’ SONO QUELLI CHE FANNO GIRI A SCROCCO SULLE MOTO D’ACQUA DELLA POLIZIA
Ieri Matteo Salvini era a Cosenza per inaugurare la sede provinciale della Lega (non più Nord). Non ci è riuscito. L’inaugurazione è stata annullata e l’evento spostato al Teatro Morelli dove Salvini avrebbe dovuto annunciare la candidatura a Presidente della Regione Calabria del sindaco di Cosenza Mario Occhiuto (che però era assente). Ma l’ufficializzazione non c’è stata. E Salvini ha dovuto pure rinunciare alla passeggiata su Corso Mazzini
Come mai il Capitano non ha potuto fare il suo bagno di folla? Perchè Cosenza era tappezzata di striscioni — che ora non vengono più rimossi come quando era ministro — contro di lui.
E perchè in città era stata indetta una manifestazione di tutti quelli che Salvini in Calabria non lo vogliono. E così mentre il senatore della Lega chiedeva «ma quanti siete?» entrando in teatro, fuori la gente che manifestava contro di lui era molto di più.
I conti sono presto fatti: la sala ha una capienza massima di 626 posti.
In città , dentro e fuori la “zona rossa” istituita dalle forze dell’ordine per evitare che i manifestanti venissero a contatto con i supporter del Capitano di gente ce n’erano 2000.
E la partecipazione alla manifestazione stutamu Salvini non è un dettaglio di poco conto visto che il leader della Lega si presenta come quello che ha dalla sua la piazza e il Popolo nonostante sia in minoranza in Parlamento.
E il problema delle sale e dei posti chiusi è che spesso la capienza è nota.
La presenza massiccia di manifestanti a Cosenza è la dimostrazione che non tutta l’Italia è con Salvini. Succedeva anche prima, quando i cittadini appendevano gli striscioni ai balconi. Ma quella forma di dissenso veniva rapidamente “oscurato” (o almeno il tentativo era quello) per non rovinare la scenografia dei comizi dell’allora ministro dell’Interno e vicepremier.
E nonostante fuori ci fossero i pericolosissimi centri sociali (ma non erano i soli, c’era una rappresentanza trasversale della cittadinanza) durante la manifestazione non si sono registrati scontri o tafferugli.
E forse di questo Salvini un po’ se ne dispiace perchè non ha potuto nemmeno raccontare di quanto pericolosi e violenti sono quelli che lo contestano.
Non può rivendicare una superiorità morale su chi stava fuori dal teatro, perchè anche se qualcuno ha urlato “Salvini muori” (come scrive lui su Twitter) o “Salvini vaffanculo” il Segretario della Lega sa che il suo partito ha detto ben di peggio sui Rom, sui migranti e sugli ex terroni, quando i consensi gli raccoglieva solo sopra il Po.
E non a caso uno degli slogan intonati ieri è stato “siamo tutti terroni”.
Lui ai suoi la racconta diversamente, parla dei manifestanti come gente che si sente padrona della città e decide chi può venire e chi no (non è lo stesso che fa lui quando chiude i porti solo a chi arriva con le Ong?) e come «figli di papà che hanno voglia di perdere tempo e fare casino, quando polizia e carabinieri dovrebbero occuparsi di altro».
(da agenzie)
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