Ottobre 26th, 2020 Riccardo Fucile
CHI RISCHIA LA VITA PER GLI ITALIANI E UNA MINORANZA DI INFAMI E CAMORRISTI CHE FANNO PROPAGARE IL VIRUS
Gli operatori del 118 a Sassari “stremati, bardati con tute protettive, costretti a code estenuanti davanti agli ospedali (in alcuni casi anche di 12 ore) in attesa che i pazienti dentro le ambulanze possano accedere ai Pronto Soccorso dell’isola”.
Questa l’immagine postata su Facebook dalla Società italiana Sistema 118, un’istantanea della grande mole di lavoro di questi giorni in ambito sanitario, anche a livello di servizi di prima emergenza.
C’è chi, commentandola, evidenzia che occorrerebbero remunerazioni maggiori per gli operatori e chi evidenzia anche che c’è anche chi fa questo come volontario per il semplice desiderio di aiutare gli altri.
Un’immagine che si aggiunge a quella, definita simbolo, scattata a un infermiere nella corsia del reparto di Malattie Infettive dell’ospedale Sant’Orsola di Bologna e postata su Facebook da Antonio Gramegna. “L’immagine – si legge – di tanti infermieri che stanno rivivendo lo stesso film di marzo”.
(da “Huffingtonpost”)
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Ottobre 26th, 2020 Riccardo Fucile
LUCILLA, SPECIALIZZANDA IN PRIMA LINEA NELLA LOTTA AL COVID, SI SCAGLIA CONTRO I CRIMINALI CHE NEGANO LA PERICOLOSITA’ DEL VIRUS
“Io li ho visti i giovani ricoverati, i figli terrorizzati, i colleghi già stremati. In questi giorni, non a marzo”: si sfoga così sui social Lucilla Crudele, specializzanda del Policlinico di Bari in prima linea nella lotta al Covid-19.
Nel post Facebook datato 25 ottobre, la giovane dottoressa fotografa l’attuale situazione delle corsie e si scaglia contro chi nega la pericolosità del virus.
Crudele scrive: “Io li ho visti i giovani sani, non gli anziani super-obesi. Le signore con la manicure fatta e la piega in ordine, non quelle trasandate di cui pensi che magari sono disattente a loro stesse. Io li ho visti. I figli terrorizzati. Le mamme positive in ospedale con i bambini a casa. I ricoverati a cui nessuno può portare i cambi della biancheria, perchè tutta la famiglia è in quarantena. E le ho ascoltate le videochiamate che abbiamo ricominciato a fare”.
“Li ho visti e fuori fa ancora caldo, possiamo far cambiare aria alle stanze e prendere il caffè all’aperto. Cosa sarà di noi fra 15 giorni?” si domanda la dottoressa aggiungendo: “Perchè io li ho già visti i colleghi del 118 stremati, quelli in burn-out, un esaurimento da lavoro, e gli infermieri a pezzi”.
Lucilla Crudele prosegue lo sfogo: “La prospettiva è la guerriglia fuori dagli ospedali per un posto letto. Perchè intanto chi doveva decidere, programmare, prevenire e risolvere ha pensato bene di sminuire, smentire, rassicurare senza alcun fondamento, visto che anche ad agosto c’erano i positivi in giro ma la campagna elettorale era più importante”.
Il post della dottoressa si conclude con un appello: “Quindi smettiamola di dire che 15 giorni di lockdown o restrizioni dure sono la fine della nostra economia, perchè nel caso stiamo solo rinviando di qualche giorno l’inizio di sei mesi di morte, crisi irreversibile, che non si basa solo sul vostro pareggio di cassa, e disordini sociali. Quelli veri, non quelli programmati dalla camorra. E nel mentre tutti complottisti con i morti degli altri. A questo giro, gli altri siamo noi”.
(da “Huffingtonpost”)
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Ottobre 26th, 2020 Riccardo Fucile
NELLA PUNTATA DI REPORT DI STASERA LA REGIA OCCULTA E I PERSONAGGI DIETRO LE NOMINE DI FONTANA CHE GESTISCONO CONSULENZE E APPALTI IN REGIONE
La regia occulta e i personaggi che si muovono dietro le nomine del presidente della Regione Attilio Fontana e che influenzano la gestione del sistema di consulenze e appalti in Lombardia. Dall’acquisto del capannone di Cormano alla fornitura di vaccini in piena emergenza in provincia di Pavia, fino alla storia di Luca Sostegni, il prestanome dei revisori contabili del Carroccio, Andrea Manzoni e Alberto Di Rubba, ancora ai domiciliari per gli 800mila euro di fondi pubblici incassati con l’affare Lombardia Film Commission.
La puntata di questa sera di Report, alle 21.20 su Rai 3, torna a scavare sul sistema di potere della Lega. Partendo dalla storia di un avvocato, che non ha mai avuto un incarico ufficiale nel partito ma che è presente in molte cruciali partite all’interno del Carroccio.
L’avvocato della Lega
“Nella Lega non c’è una persona che prende soldi direttamente, ma c’è una suddivisione degli incarichi, ad esempio quando Mascetti prende un incarico poi fa lavorare altri professionisti”.
È l’ex segretario di Forza Italia al comune di Gallarate Alberto Bilardo, uomo del “ras delle nomine” in Lombardia Nino Caianiello, a parlare ai magistrati di Andrea Mascetti. Report lo mostrerà stasera mentre da ragazzo fa il saluto romano in una foto di gruppo. Avvocato, entrato agli inizi degli anni ’90 nella Lega senza mai avere incarichi o ruoli ufficiali, è al centro della puntata di Report, che definisce Mascetti una delle figure “più misteriose” del mondo leghista.
“Tra il 2016 e il 2019 – racconta Report – nel solo comune di Gallarate, Andrea Mascetti ha avuto incarichi per oltre 85mila euro, ma la sua rete di consulenze sembra estendersi in molti altri comuni della provincia”.
Lo conferma anche Nino Caianiello al giornalista di Report Giorgio Mottola. “Lo studio legale che veniva dato come riferimento leghista in provincia di Varese.. viene vagheggiato nello studio dell’avvocato Mascetti”.
Report ricostruisce la mappa degli incarichi allo studio legale in Lombardia: “Comprende una decina di Comuni nella sola provincia di Varese, e altrettante nel resto delle province lombarde”.
Agli inizi della sua carriera Mascetti ha collaborato con lo studio legale di Attilio Fontana. Quando è stato eletto presidente della Lombardia, uno dei suoi primi atti è stato nominare Mascetti suo consulente per gli affari legali, con un incarico da 50mila euro annui.
“Andrea Mascetti è un uomo di Attilio Fontana?” chiede Mottola a Monica Rizzi, ex assessore lombardo e dirigente storica della Lega. “Io direi che Attilio Fontana è un uomo di Mascetti, Andrea Mascetti è sempre stata una potenza”.
“Terra Insubre” è invece l’associazione culturale fondata da Mascetti, nata per rivendicare le radici culturali della Lombardia.
“Lui è stato bravo perchè si è inventato questa associazione culturale e da lì ha creato un sistema che io ho definito la Cl della Lega, una Compagnia delle Opere della Lega” racconta nella trasmissione uno storico delegato dell’associazione. Che incassa anche finanziamenti dalla Fondazione Cariplo, di cui fa parte lo stesso Mascetti.
Un settore di particolare interesse dell’associazione sarebbe quello sanitario: “Mascetti è entrato con gruppo forte, che a Varese contava un centinaio di medici e con questo è entrato negli ospedali, ed è in grado di influenzare le nomine nelle aziende sanitarie, mentre lui prende consulenze come avvocato”.
Report ne conta sei negli ultimi anni, per un totale di 174mila euro.
Proprio nell’associazione Terra Insubre, s’incontrano Mascetti e Gianluigi Savoini, l’ex portavoce di Matteo Salvini che ha partecipato al famoso incontro al Hotel Metropol di Mosca del 18 ottobre 2018.
Quel giorno, per la procura di Milano, Savoini discute con emissari russi della compravendita di petrolio che avrebbe dovuto portare nelle casse della Lega oltre 60 milioni di dollari. Nella registrazione dell’incontro, viene indicata Banca Intesa come l’istituto che può supportare l’operazione. “Perchè hanno già nel comitato direttivo un uomo che si chiama Mascetti e quindi possiamo parlare con lui”.
Lo stop della Lombardia ai test sierologici nel pavese
Nelle settimane più drammatiche dell’emergenza sanitaria in Lombardia, alcuni sindaci del Pavese realizzano una campagna di test sierologici per la cittadinanza. Invece di ricevere un plauso dalla Regione Lombardia, vengono ostacolati.
Il sindaco di Robbio, Roberto Francese, racconta a Report come la Regione abbia mandato mail e diffide ai comuni per non far andare avanti l’iniziativa, vietando i test sierologici.
Ai sindaci la Regione spiega che dev’essere il San Matteo di Pavia, che ha realizzato un contratto in esclusiva con l’azienda Diasorin, a fornire e far eseguire i test. Ma in quelle settimane i kit non sono pronti, e si dovrà aspettare diversi mesi per avere le forniture. Un’altra azienda invece, Technogenetics, scrive al San Matteo per proporre i propri test sierologici, già certificati e già usati in altre regioni.
Ma il San Matteo non ha mai risposto all’azienda. La Regione ha infatti stipulato un contratto con Diasorin da cui incassa royalties. Una vicenda su cui ora indaga la procura di Pavia, che ha perquisito anche Andrea Gambini, dirigente non indagato del San Matteo di Pavia, ma anche alto dirigente della Lega Lombarda a Varese, legato anche lui a Mascetti.
Il manoscritto di Sostegni
Report mostra stasera il manoscritto di Luca Sostegni, il prestanome dei revisori dei conti della Lega finiti ai domiciliari per l’affare Lombardia Film Commission.
“300mila euro di Scillieri sarebbero poi andati a Manzoni e Di Rubba per la campagna elettorale di Salvini”, scrive Sostegni.
Con una telefonata dal Brasile, Sostegni racconta al giornalista Luca Chianca la destinazione degli 800mila euro che i professionisti leghisti incassano dalla Regione Lombardia. “Io gli chiedevo: ma questi soldi dove vanno a finire?” “E sai, nella campagna elettorale del Capitano, no? Questo è quello che dicevano. Io i bonifici li ho fatti alla fiduciaria panamense in Svizzera”.
Sono i 324mila euro che Sostegni gira in Svizzera con assegni, e che finiscono alla fiduciaria panamense Gleason dell’altro commercialista Michele Scillieri, nel cui studio è stata registrata la lista “Per Salvini premier”.
(da “La Repubblica”)
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Ottobre 26th, 2020 Riccardo Fucile
LA DONNA SI RIFIUTA DI INDOSSARLA E TROVA APPOGGIO IN ALCUNI PASSANTI (CHE AVREBBE POTUTO INFETTARE) CHE INSULTANO LE FORZE DELL’ORDINE
Attimi di tensione in via Pellicceria, nel centro storico di Firenze, dove alcuni agenti di Polizia Municipale hanno fermato una donna senza la mascherina, prevista dalle norme di contenimento per il contagio da covid.
Le immagini sono state riprese in un video, diviso in tre parti, che circola sui social network. Nel filmato si vede la donna, fiorentina, che è stata fermata da alcuni vigili urbani e che urla di essere lasciata.
Attimi di concitazione quando la signora ha tentato di liberarsi dalla presa degli agenti. Dopo vari minuti di tensione e resistenza, è stata arrestata e portato al comando di Polizia Municipale. Alla scena hanno assistito numerose persone. Alcuni dei presenti chiedevano agli agenti di “lasciare andare” la donna”
Ma i presenti non hanno solo chiesto di lasciare andare la signora. Come spiega Repubblica, sono stati oggetto di insulti ed imprecazioni:
Una donna senza mascherina. I vigili urbani la fermano, le chiedono di indossarla. Lei che rifiuta e oppone resistenza strattonando un agente. Intorno, persone che assistono alla scena incredule, alcuni imprecano contro gli agenti, qualcuno grida “vergogna”.
E’ l’episodio accaduto ieri in piazza Repubblica, finito in un video girato da un passante visualizzato migliaia di volte sui social. Segno di una tensione sociale crescente. E anche un fatto allarmante per i vigili: «No alla gogna per gli agenti, l’amministrazione ci stia vicina», chiede il sindacato Uil.
E l’assessore alla polizia municipale di Palazzo Vecchio Stefano Giorgetti ringrazia e approva l’operato della polizia municipale. Proprio i vigili sabato sera avevano anche scoperto una festa con un centinaio di persone in un circolo provato a Firenze sud, che è poi stato immediatamente chiuso
(da agenzie)
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Ottobre 26th, 2020 Riccardo Fucile
C’E’ UN SOLO MODO PER FERMARE QUESTA FECCIA: APPLICARE LA LEGGE E METTERLI IN GALERA
“In questa boccia per pesci mi sento morire”: il video di Clotilde Armellini, una donna malata di COVID-19 costretta a indossare il casco respiratore, è diventato virale.
La donna, agente di polizia penitenziaria, mamma di due figli anch’essi positivi, spiega cosa sta subendo e avverte: “Ti prego non scherzare con il coronavirus, metti la mascherina, proteggi chi ami, percheÌ dentro questa boccia per pesci, davvero, io mi sento morire. I miei polmoni non funzionano piuÌ€, li sento pieni d’acqua. Vorrei strapparmi dalla faccia questo bavaglio, ma se lo faccio crepo, percheÌ da sola non ci riesco piuÌ€ a respirare”.
Repubblica Torino riporta la testimonianza di Clotilde che spiega che ha cancellato il video per gli insulti dei negazionisti: «l’ho cancellato. Sono stata travolta dalle critiche e dagli insulti di chi sostiene che sia tutto un complotto e il Covid non esista”
(da agenzie)
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Ottobre 26th, 2020 Riccardo Fucile
“GLI OSPEDALIZZATI DEL NORD? FRUTTO DEI FLUSSI CON L’ESTERO”
In Italia l’epidemia da Coronavirus sfonda il tetto dei 20.000 contagi giornalieri. Secondo i dati diffusi dalla Protezione civile in collaborazione con il ministero della Salute, oggi, 25 ottobre, per la prima volta nel Paese, le nuove infezioni registrate sono 21.273 per la precisione. Invece ieri, i contagi avevano toccato la cifra di 19.644, due giorni fa erano stati 19.143. Dall’esplosione dell’emergenza sanitaria, poi, il numero totale di casi positivi ha raggiunto quota 525.782 unità . I dati odierni arrivano a fronte di 161.880 tamponi analizzati. Sono poi 128 le persone morte nelle ultime 24 ore e i pazienti in terapia intensiva sono aumentati di 80 unità , portando quindi il totale a 1.208.
«Sono numeri che cresceranno ancora», come spiega il matematico Giovanni Sebastiani.
Professore, partiamo dalle terapie intensive, il tasto dolente del bollettino giornaliero.
«La situazione mi preoccupa, il concetto è sempre lo stesso: lavorare e prevenire per fare in modo di non arrivare a stressare troppo i reparti. Dal punto di vista dei numeri, nelle prime tre settimane di marzo ogni 100 ricoverati in reparto Covid, avevamo 16 posti in terapia intensiva. Con la seconda “ondata”, nelle ultime tre settimane, ogni 100 ricoveri abbiamo 11 persone in terapia intensiva. Quindi i numeri sono migliori, certamente»
Quindi qual è l’aspetto preoccupante?
«Ai primi di ottobre c’erano 291 pazienti in quei reparti e ora siamo a più di 1.200. L’incremento ogni nove giorni raddoppia. Il punto è tutto qui: la velocità di espansione dell’infezione».
La stessa cosa accade con la percentuale tra casi testati e casi positivi…
«Esatto, nove giorni fa avevamo un rapporto al 10,8%, oggi il 21%. Si tratta certamente di un modello esponenziale ma con le nostre azioni possiamo piegare la curva epidemiologica. Per adesso non si possono fare stime precise per quantificare cosa accadrà tra qualche settimana».
Emergono novità dai suoi calcoli?
«La novità riguarda la situazione degli ospedalizzati e della percentuale dei nuovi positivi sui casi testati. Secondo le informazioni che ho processato, ci troviamo davanti a una situazione in cui le carte in gioco si sono mischiate nuovamente. Se dopo l’estate sembrava che il virus fosse distribuito in modo più equo rispetto alla prima fase su tutto il territorio nazionale, ora è possibile notare come, invece, le Regioni più colpite siano principalmente quelle a nord dell’Emilia-Romagna»
Questo cosa significa?
«Significa che a influenzare la curva sono molto probabilmente i flussi con l’estero con stati confinanti come Francia, Svizzera e Austria dove il contagio è alto».
Con il nuovo Dpcm varato dal governo, sarà possibile affidarsi ad oltre il 75% della didattica a distanza, per andare incontro alle Regioni che chiedevano il 100% di autonomia sulla possibilità di decidere sull’apertura delle scuole. Perchè non chiuderle direttamente visti anche i pareri di molti studiosi che vedono non tanto nella scuola, ma in tutto quello che le ruota attorno, una causa dell’aumento esponenziale dei contagi?
«Per non ammettere un fallimento. Perchè dal punto di vista psicologico, per i cittadini, sarebbe un disastro. Mi aspetto che ci sarebbero state sollevazioni popolari un po’ ovunque. Nessuno accetterebbe la chiusura di qualcosa che coinvolge così tante persone ogni giorno».
Cosa hanno sbagliato Conte e i suoi?
«Pensare, a settembre, che la questione primaria fosse la scuola. Le scuole e le università dovevano funzionare a distanza, almeno per le medie superiori e le università , come lo sono state durante i mesi “caldi” del lockdown — che è poi il motivo che ci ha permesso di uscirne con una situazione migliore rispetto ad altri Paesi europei. La prima cosa da fare era pensare all’economia. Conte sbaglia con la comunicazione, che è un aspetto delicato del suo lavoro…».
In che senso?
«Continua a dare versioni sempre diverse sull’arrivo di un vaccino, ad esempio. Sulla base di quali dati prima dice novembre, poi dicembre, poi per la fine dell’anno? Chi gli ha dato la sicurezza di poter diffondere notizie simili? Da uomo di scienza non mi prenderei la briga di fare dichiarazioni così nette, e non dovrebbe neanche lui. Dovrebbe invece chiarire alle persone che fino alla fine di settembre siamo stati in condizioni molto migliori rispetto ad esempio, Francia, Spagna e Regno Unito per via delle scelte post lockdown, come le riaperture graduali, la continuazione del lavoro agile e ultimo ma non ultimo la non riapertura delle lezioni in presenza».
(da Open)
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Ottobre 26th, 2020 Riccardo Fucile
“CHI DIFFONDE IL VIRUS VA STANATO SUBITO, ESCLUDERE GLI ASINTOMATICI E’ UNA FOLLIA”
I governatori scrivono al ministro della Salute Roberto Speranza per escludere gli asintomatici dalle operazioni di test sul Covid-19, si chiede di fissare delle priorità perchè diventa “impossibile tracciare tutti” e per ridurre le code, servono scelte.
Una proposta che difficilmente passerà alla Conferenza Stato-Regioni, ma che sulle pagine della Repubblica trova già un fiero oppositore in Andrea Crisanti, microbiologo dell’Università di Padova, che proprio su tamponi e test ha costruito la riscossa del Veneto nella prima ondata della pandemia.
“Escludere gli asintomatici dal tracciamento è una catastrofe annunciata – afferma – Sono irresponsabili. La vera lotta contro il virus è una lotta contro chi lo trasmette. Dopo decine di pubblicazioni sulle riviste scientifiche internazionali, rimango stupito quando ancora qualcuno ha il coraggio di sostenere che gli asintomatici non siano un problema”.
Invece, sostiene Crisanti, la strada da seguire è quella del “tracciamento e della prevenzione, queste sono le parole d’ordine. Tutti i programmi che hanno avuto successo nel contrasto del virus erano basati sul tracciamento degli asintomatici. La Cina ha fatto 9 milioni di tamponi, per prendere gli asintomatici. E oggi parliamo di modello-Wuhan. Il differente andamento dell’epidemia in Veneto, durante la prima ondata, è dovuto al fatto che abbiamo cercato gli asintomatici”
(da agenzie)
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Ottobre 26th, 2020 Riccardo Fucile
“IN ALCUNE ZONE DILAGA INCONTROLLATO”
“Il virus dilaga incontrollato in alcune aree del Paese. Servono lockdown locali, le misure adottate non sono sufficienti”.
Lo ha affermato Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza per l’emergenza Covid-19 e ordinario di Igiene generale e applicata alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica di Roma, a ‘Omnibus’ su La7.
“L’insieme delle misure sono un passo avanti – ha spiegato – ma non sono sufficienti per affrontare la circolazione del virus in questo momento. Le misure vanno prese in maniere proporzionata alla circolazione del virus e in alcune aree del nostro Paese in questo momento il virus dilaga incontrollato”, ha proseguito Ricciardi.
“In alcune zone l’indice di contagio è 2,5, significa che la trasmissione del virus è esponenziale e c’è bisogno di misure più aggressive – ha sottolineato – Non lo dico io, lo dice uno studio pubblicato da colleghi dell’università di Edimburgo su ‘Lancet’ dopo l’analisi delle esperienze di 131 Paesi in questi 7 mesi”.
(da agenzie)
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Ottobre 26th, 2020 Riccardo Fucile
ARRIVA IL RISTORO PER LE ATTIVITA’ COLPITE DALLA CHIUSURA, INDENNIZZI ANCHE PER I LAVORATORI STAGIONALI
La stretta alle attività economiche decisa nel fine settimana per contenere la crescita dei contagi da coronavirus rimette prepotentemente sul tavolo del governo la necessità di supportare le aziende e i lavoratori coinvolti.
Il Governo lavora al rifinanziamento “generale complessivo” della cassa integrazione con altre 18 settimane, ha detto la la ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo in una intervista a Inblu Radio affermando che la misura dovrebbe essere inserita nel decreto Ristoro che sarà pronto nelle prossime ore. Si va infatti verso un’intensa attività via decreto, prima che arrivi la legge di Bilancio vera a propria, proprio per far fronte all’emergenza delle ultime settimane. Si lavora su interventi per 5 miliardi subito, tra tutela dei lavoratori e sostegno alle attività bloccate o ridimensionate con l’ultimo Dpcm: dovrebbero confluire in un testo che già oggi la vaglio del Cdm.
Nuova cassa integrazione in due tranche: saranno 18 settimane
Per quel che riguarda gli ammortizzatori sociali, già prima dell’ultima stretta era all’ordine del giorno il tema della copertura per l’ultimo scorcio del 2020 per le aziende che a metà novembre finiranno quelli rinnovati per l’ultima volta con il dl Agosto. E poi lo sconfinamento nel 2021 con altre settimane di cassa. Soltanto venerdì scorso, Catalfo aveva parlato di un primo rifinanziamento di dieci settimane di cassa per coprire il 2020 e probabilmente il prossimo gennaio, per “pareggiare” la durata degli ammortizzatori con quella dell’emergenza sanitaria. Poi sarebbe intervenuta la Manovra per finanziare i mesi successivi, per altro valutando come rinnovare o rimodulare il blocco dei licenziamenti (mercoledì è previsto un nuovo incontro con i sindacati). Ora, le esigenze di assistere attività colpite dalle chiusure selettive potrebbero ridimensionare il primo intervento sulla cig limitando lo stanziamento a sei settimane, per arrivare alla fine del 2020.
I ristori in un decreto “nelle prossime ore”
Già in giornata – Catalfo ha detto “nelle prossime ore” – dal Cdm potrebbe partire il decreto sui ristori alle categorie più colpite dalle restrizioni dell’ultimo Dpcm. Questa quota dovrebbe valere circa 1,2 miliardi: si parla quindi di bar, pasticcerie, ristoranti, locali, birrerie, gelaterie, pub, discoteche, cinema e teatri, palestre e piscine, sale giochi, impianti di sci. Conte e Gualtieri hanno parlato di interventi per 300-350 mila imprese. Come rimarcato da Repubblica, la novità del nuovo “fondo perduto” sta nell’avere svincolato l’aiuto dal fatturato: non ci sarà il limite dei 5 milioni.
Il soccorso dovrebbe esser ancora vincolato al calo del fatturato. Per le attività che avevano fatto già ricorso al contributo nella versione del dl Rilancio, gestito dall’Agenzia delle Entrate con accredito sul conto corrente, non sarà necessaria una seconda procedura. Per costoro, Conte ha promesso pagamenti entro la metà del prossimo mese, mentre per gli altri ci sarà da pazientare di più ma l’obiettivo è arrivare a saldare entro fine anno.
Secondo le stime degli industriali riportate dal Sole24Ore, in media il contributo ha dato sollievo per il 20% delle perdite subite.
Stop Imu e credito sugli affitt
Le altre misure per le attività nella rete del Dpcm riguardano le imposte e gli immobili. Si prevede infatti l’esensione a ottobre e novembre del credito d’imposta per gli affitti commerciali con l’opzione di cessione al proprietario per ottenere uno sconto sul canone. Cancellata anche la rata Imu che si paga entro metà dicembre, mentre era già stato spostato al 30 aprile il termine per i versamenti di novembre di Ires, Irpef e Irap per contribuenti Isa e in regime forfettario
Indinnizzi a lavoratori stagionali e Reddito di emergenza
Come ha spiegato Catalfo, ci saranno gli indenizzi anche per i lavoratori stagionali (600 o mille euro) che hanno avuto dalla crisi un impatto negativo, quelli del turismo e dello spettacolo” ma anche dello sport. Si lavora anche per la filiera agro-alimentare che sta a monte delle attività di ristorazione. Inoltre “verrà rifinanziata per una mensilità il Rem”, il reddito di emergenza che può valere fino a 840 euro, mentre per il settore pubblico “innalzeremo lo smart working”.
(da agenzie)
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