Gennaio 3rd, 2022 Riccardo Fucile
HA AGGIUDICATO L’APPALTO A UN IMPRENDITORE NONOSTANTE VI FOSSE UN’OFFERTA PIU BASSA
L’assessora al Commercio del comune di Civitavecchia in quota Lega Emanuela Di
Paolo ha ricevuto un avviso di garanzia dalla Procura con l’accusa di corruzione: secondo gli inquirenti, insieme al dirigente comunale Giglio Marrani avrebbe favorito l’imprenditore Gianpiero Firicano con una presunta “turbativa della libertà degli incanti” ad aggiudicarsi l’allestimento delle luminarie cittadine di quest’anno, nonostante l’offerta presentata fosse “decisamente meno vantaggiosa” rispetto alla ditta esclusa e arrivata seconda, in quanto “non avrebbe pagato gli allacci della corrente (per un costo di circa 20mila euro a carico dell’amministrazione) e in cambio avrebbe fornito dieci casette di legno per il mercatino del Natale e aumentato in alcune zone le luminarie”.
Ma non è tutto: la giunta a trazione centrodestra (Lega e Fratelli d’Italia) deve affrontare anche altre accuse, come quelle rivolte a Marrani e a due imprenditori, Simone Pagliarini e Mario Benedetti” in quanto in concorso tra loro e in cambio di utilità non meglio identificate e contestate in un presunto reato corruttivo, avrebbero agevolato la cessione in affitto del chiosco di Mario Benedetti che si trova in zona Pirgo in favore di Simone Pagliarini”.
In ultimo, una terza vicenda coinvolge anche un agente di polizia locale, Augusto Foschi: per la Procura di Civitavecchia l’uomo aveva la possibilità di accedere nei locali chiusi a chiave del Comune dove si trovavano i documenti sensibili relativi ad un concorso per l’assunzione di otto dipendenti comunali, si sarebbe quindi introdotto al loro interno, in particolare in quello in uso del dirigente Marrani in orario di chiusura, avrebbe prima aperto il fascicolo e successivamente fotografato le domande dei quiz che riguardavano la selezione concorsuale proprio dei vigili urbani e le avrebbe successivamente consegnate alla propria figlia, poi risultata vincitrice del concorso. Secondo gli inquirenti, ad “incastrare” gli indagati, le intercettazioni ambientali e le telecamere nascoste negli uffici comunali.
(da NeXtQuotidiani)
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Gennaio 3rd, 2022 Riccardo Fucile
I SOLITI DOPPIOGIOCHISTI… EVENTO ORGANIZZATO DA PUZZER CON LA PRESENZA DI MALAN, DONATO E PARAGONE
Cosa ci fa Massimiliano Romeo nel panel del convegno di una delle principali organizzazioni della galassia no-pass e no-vax del paese?
Il capogruppo della Lega al Senato è infatti tra i relatori di una tavola rotonda prevista per domani su “Pandemia, trasparenza e democrazia” che domani pomeriggio lo vedrà insieme ai colleghi Lucio Malan di Fratelli d’Italia, Gianluigi Paragone di Italexit, entrambi animatori del fronte che contesta le politiche sulla pandemia del governo, e con il deputato Alberto Zolezzi del Movimento 5 stelle, parlamentare grillino segnalato sulle stesse posizioni.
Il contesto è quello del “grande evento” che, a dire degli organizzatori, dovrebbe cambiare il modo di procedere sul Covid promosso dal Coordinamento 15 ottobre, il gruppo di anti green pass dai forti accenti anti vaccinisti che si è coagulato intorno alle proteste di Trieste e alla figura di Stefano Puzzer.
Si riuniscono da oggi al Capranichetta, una due giorni di fronte alla Camera dei deputati, auspicando “un cambio di rotta sulla strategia di gestione della pandemia grazie a quella parte di scienza che racconta” il virus “in modo quasi diametralmente opposto alla narrazione ufficiale”.
Sono quelli che hanno costituito la Commissione medico scientifica, un organismo speculare e parallelo al Cts che coadiuva il governo, composto da ricercatori e medici che si attestano su posizioni negazioniste, alcuni dei quali sono stati auditi al Senato lo scorso dicembre.
Tra gli ospiti si segnalano Alessandro Meluzzi, psichiatra attestatosi su posizioni reazionarie, sostenitore delle tesi per le quali la pandemia è un grande piano occulto di riorganizzazione sociale e di controllo della popolazione, che terrà una lezione sulla “Narrazione della paura”, e l’europarlamentare Francesca Donato, eletta con il Carroccio prima di abbandonarlo proprio per una linea considerata da lei troppo morbida sull’emergenza sanitaria, e convinta sostenitrice di tesi no-vax.
Ecco che in un contesto del genere salta all’occhio la presenza di Romeo, ancor più di quella del collega 5 stelle, per il ruolo di responsabilità che ricopre in uno dei principali partiti che sostengono l’esecutivo.
Il capo dei senatori leghisti non ha mai assunto una posizione di chiara opposizione alle politiche pandemiche come pure esistono nel suo partito, a partire dall’ex responsabile economico del partito Claudio Borghi, pur accarezzando le idee di quella galassia. “Il pensiero unico imbavaglia la scienza”, diceva lo scorso 23 novembre.
Ma ha sempre assicurato di avanzare critiche allo scopo di cambiare la comunicazione e “convincere gli scettici”. Se non per questo, cosa diamine ci andrà a fare Romeo a una Convention di soli esponenti no-pass e no-vax?
(da agenzie)
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Gennaio 3rd, 2022 Riccardo Fucile
LA NAVE ARRIVATA STAMANE A GENOVA SBARCA I CONTAGIATI CHE SONO STATI ACCOMPAGNATI IN SICUREZZA NELLE LORO ABITAZIONI
Centoventi positivi al Covid, nessuno di loro però necessita di ricovero ospedaliero.
Sono i passeggeri della nave Grandiosa della compagnia Msc attraccata a Genova (Ponte Doria) stamattina, proveniente da Marsiglia e diretta a Civitavecchia, poi a Palermo e Malta.
I contagiati provengono da una crociera sul Mediterraneo, a quanto pare si sarebbero infettati a bordo e comunque tenuti in isolamento nelle loro cabine.
La nave è giunta intorno alle 8,30 al porto di Genova, dove il comandante ha comunicato la presenza del focolaio. Sono intervenute prontamente la Capitaneia di Porto e la Sanità Marittima che hanno provveduto a isolare i contagiati. A Genova è previsto lo sbarco di circa 1000 passeggeri, tra cui i 40 positivi; gli altri 80 infettati sbarcheranno nei porti di Civitavecchia e Palermo.
A bordo rimagono comunque i circa 900 uomini di equipaggio e sempre in giornata a Genova dovranno salire 700 nuovi passeggeri anche loro per una crociera sul Mediterraneo. La nave dovrebbe ripartire oggi pomeriggio alle 5, ma con ogni probabilità subirà ritardo a causa dell’espletamento delle procedure di sbarco dei contagìati.
(da agenzie)
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Gennaio 3rd, 2022 Riccardo Fucile
E ARRIVA ANCHE LA RICHIESTA DANNI
A Ferrara una coppia ha dovuto annullare il suo matrimonio a 36 ore dalla cerimonia
per via della positività al Coronavirus da parte della madre della sposa.
La vicenda risale al mese scorso ed è stata riportata oggi dal quotidiano La Nuova Ferrara, con i futuri coniugi, che dopo essere stati costretti all’isolamento per via dei contatti avuti con la donna, hanno chiesto i danni all’ospedale per la cattiva gestione nella comunicazione della positività della 70enne.
Pochi giorni prima delle nozze, la donna aveva accusato dei dolori addominali e dopo aver consultato il medico di base è andata al pronto soccorso di Cona, dove tra i vari esami a cui è stata sottoposta c’era anche il tampone.
Dopo essere stata dimessa con alcune prescrizioni, la madre della sposa il giorno dopo è tornata all’ospedale per via del persistenza dei sintomi, scoprendo al triage che il tampone che aveva effettuato il giorno prima aveva dato esito positivo, quando le era stato detto che la sua eventuale positività sarebbe stata comunicata attraverso un sms, ricevuto solamente con un codice attraverso cui accedere al sistema per avere il risultato.
Dopo un ricovero di dieci giorni per via delle serie condizioni, la figlia si è rivolta all’avvocato Denis Lovison per chiedere i danni morali e materiali per il matrimonio saltato, oltre a denunciare il fatto che i sintomi della 70enne non sono stati individuati e segnalati tempestivamente, con la donna che era stata inizialmente dimessa.
(da agenzie)
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Gennaio 3rd, 2022 Riccardo Fucile
“LE MISURE DEL GOVERNO? SOLO PANNICELLI CALDI”
Al crescere dei nuovi casi di Covid-19 «non corrisponde un parallelo incremento dei
ricoveri», ma «con questo tasso di crescita dei casi rischiamo comunque di intasare gli ospedali perché si può arrivare a 2 milioni di positivi». _
Il pronostico è di Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, che è intervenuto alla trasmissione “L’Italia s’è desta” su Radio Cusano Campus.
«Tutte le misure messe in campo finora dal governo – ha affermato – sono una sommatoria di pannicelli caldi che non riescono a rallentare la circolazione del virus», spiegando poi che serve più smart working per contribuire a rallentare la circolazione. «Abbiamo una quantità enorme di casi, mai vista – ha proseguito – tanto che molti hanno definito la Omicron come il virus più contagioso della storia e i numeri che stiamo vedendo la dicono chiaro in questo senso. Abbiamo in media mobile circa 100 mila casi al giorno». E avere 100 mila persone positive al giorno significa che «1100 vengono ricoverate in area medica e 120 in terapia intensiva. Sicuramente è dovuto all’aumento delle dosi booster e ci auguriamo anche alla minore virulenza della variante Omicron. Mi preoccupa che si prenda tempo prima di assumere decisioni, perché i numeri sono già evidenti», ha concluso.
(da agenzie)
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Gennaio 3rd, 2022 Riccardo Fucile
E NON C’E’ PFIZER
Il piano per l’immunizzazione del generale Francesco Paolo Figliuolo deve fronteggiare un problema di scarsità. L’ultimo aggiornamento del contatore dice che sono rimaste 2.864.423 milioni di dosi.
Le inoculazioni, complice la stretta sul Green pass di dicembre e quella in arrivo, corrono. Ma il 10 gennaio scatta la riduzione del tempo per la terza dose. E da quel momento la richiesta potrebbe esplodere. Anche perché potenzialmente potrebbero dover fare l’iniezione in 23 milioni.
La Stampa scrive oggi che a scarseggiare è soprattutto Pfizer. Ovvero proprio l’unico vaccino fin qui autorizzato per gli under 18.
Fonti di governo fanno sapere al quotidiano che «le dosi ci sono e ci saranno». Ma non ci sono informazioni pubbliche sulle nuove forniture in arrivo. Né sull’effettiva quantità di riserve che l’esercito ha nei frigoriferi per fronteggiare l’eventuale calo delle consegne. Una soluzione-tampone potrebbe essere l’uso della mezza dose delle fiale di Moderna. La Regione Piemonte ha calcolato che così potrà somministrare un milione e seicentomila richiami. E a breve dovrebbe arrivare anche la disponibilità di Novavax.
Intanto, secondo il report del commissario aggiornato ad oggi, sono 111.570.154 le dosi di vaccino anti-Covid somministrate in Italia, il 97,8% del totale di quelle consegnate pari finora a 114.100.518 (nel dettaglio 78.358.182 Pfizer/BioNtech, 20.804.441 Moderna, 11.544.666 Vaxzevria-AstraZeneca, 1.845.229 Janssen e 1.548.000 Pfizer pediatrico).
Sono 19.906.208 le dosi addizionali/richiamo (booster) somministrate al 64,21% della popolazione potenzialmente oggetto di tali somministrazioni che ha ultimato il ciclo vaccinale da almeno cinque mesi. Le persone che hanno avuto almeno una dose sono 48.074.990, l’89,01% della popolazione over 12 mentre quelle che hanno completato il ciclo vaccinale sono 46.397.916, pari all’85,91% della popolazione over 12. I guariti in totale sono 413.155, lo 0,76% della popolazione over 12 guarita da al massimo sei mesi. In totale la somma di chi ha avuto almeno una dose e di chi è guarito da almeno sei mesi è pari a 48.488.145, ossia l’89,78% della popolazione over 12. Nella fascia 5-11 anni, hanno avuto almeno una dose in 337.597 (il 9,23% della popolazione pediatrica) mentre 362 hanno già completato il ciclo vaccinale; i guariti da al massimo sei mesi sono 129.417.
(da agenzie)
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Gennaio 3rd, 2022 Riccardo Fucile
DOPO UNA SERIE DI DELIRI NEGAZIONISTI
Le sue posizioni sulla pandemia erano note da tempo. Prima il “divieto” di indossare
la mascherina (era il mese di ottobre del 2020) all’interno di suo studio medico, poi quella dichiarazione sul vaccino anti-influenzale che rafforzerebbe il COVID.
Infine quell’indagine sui certificati falsi (secondo l’accusa) per ottenere esenzioni vaccinali e il suo studio che pullulava di nuovi pazienti che andavano a caccia di quel documento per non partecipare alla campagna di immunizzazione.
Ora Giuseppe Delicati, medico di Borgaro (Torino) non potrà esercitare il suo ruolo di medico di base dopo la decisione della Asl.
Come riporta il quotidiano La Stampa, l’ASL TO4 ha recepito la proposta avanzata nelle scorse settimane dal Collegio arbitrale della Regione Piemonte decidendo di revocare la convenzione con il sistema sanitario nazionale a Giuseppe Delicati.
Un provvedimento preventivo e che potrebbe essere seguito da altre decisioni simili. In attesa della fine delle indagini per le false esenzioni vaccinali, infatti, il medico potrebbe essere raggiunto anche da un’altra sanzione che lo costringerebbe a smettere di lavorare nel mondo della Medicina: l’ordine dei Medici di Macerata (al quale risulta iscritto) si pronuncerà sulla sua sospensione (o cancellazione dall’albo) nelle prossime settimane.
Perché le indagini sulle false certificazioni di esenzione vaccinale sono solamente la punta dell’iceberg della storia di Giuseppe Delicati.
Il medico – che dal 1° gennaio non potrà più essere un “medico di base” riconosciuto dal sistema sanitario nazionale – si era resto protagonista in passato di alcuni deliri negazionisti. Il tutto seguito dal taglio del suo stipendio arrivato alla fine del 2020, come sanzione disciplinare.
Poi, però, il colpo di scena che ha riportato il suo nome in auge: a inizio dicembre dell’anno appena concluso aveva ottenuto anche il certificato di “vaccinatore anti-Covid”, provocando le ire della Regione. Un “compito” che poi gli è stato tolto. E ora è stato rimosso anche dal sistema sanitario nazionale.
(da agenzie)
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Gennaio 3rd, 2022 Riccardo Fucile
L’ASSURDA STORIA DEL NO VAX DI FORLI’
Era risultato positivo a un tampone nel mese di novembre e, nonostante l’insorgere delle prime forme sintomatiche di Covid, aveva deciso di non rivolgersi ai medici. Aveva tentato di curarsi attraverso delle paradossali e non ufficiali “curi fai da te” domestiche, ma il virus ha proseguito nella sua inesorabile marcia che lo ha portato alla morte.
Si tratta dell’ennesimo decesso di un no vax, questa volta a Forlì. L’uomo, 38 anni, era stato ricoverato diversi giorni dopo in ospedale dopo che le sue condizioni di salute si erano aggravate. I suoi polmoni erano andati già in estrema sofferenza e dopo qualche settimana si è spento.
L’uomo, 38 anni, viveva nella zona di Forlì. Aveva deciso di non vaccinarsi e dopo il contagio certificato dai primi sintomi e dall’esito positivo di un tampone, aveva deciso di fare il medico di se stesso, provando a minimizzare gli effetti di questo virus con una terapia domiciliare priva di riscontri. Le classiche “cure fai da te” che vengono spacciate per buone e funzionanti all’interno dell’universo anti-vaccinista. Poi, come riporta Il Resto del Carlino, le sue condizioni sono peggiorate.
Quella (non) terapia domestica tentata non aveva messo a freno l’imperversare del virus e il no vax Forlì ha deciso di rivolgersi alla struttura ospedaliera romagnola all’inizio di dicembre. Ma le sue condizioni erano già molto gravi e l’uomo non ha mai risposto alle nuove terapie. Le funzionalità dei suoi polmoni erano gravemente compromesse e si è tentato, fino alla fine, di salvare la sua vita. Fino al trasferimento all’Ospedale Bufalini di Cesena, avvenuto negli ultimi giorni dell’anno. Ma è lì che il 38enne romagnolo si è spento a causa del virus e di quella narrazione sulle cure fai da te.
(da agenzie)
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Gennaio 3rd, 2022 Riccardo Fucile
LA PROTESTA LASCIA LA CHIESA VUOTA PER NON SENTIRE LE CAZZATE NO VAX DEL PARROCO
Più che omelia, ne è uscita fuori una omelette. Una vera e propria frittata da parte di
don Tarcisio Colombo, parroco di San Vittore martire a Casorate Primo (in provincia di Pavia), che durante la messa del 31 dicembre è salito sul pulpito non per parlare di fede, del periodo Natalizio e delle celebrazioni tra la Natività di Gesù Cristo e l’Epifania.
Ma ha parlato di vaccini propinando ai fedeli la sua idea contraria all’immunizzazione anti-Covid. E molti dei partecipanti alla funzione religiosa hanno deciso di alzarsi e abbandonare la chiesa.
Un’omelia no vax, contro tutte le prescrizioni della diocesi meneghina – di cui fa parte anche la parrocchia di San Vittore martire a Casorate Primo – e l’intera Chiesa Cattolica.
Perché anche il Santo Padre, Papa Francesco, ha più volte ribadito come sia necessario il vaccino per uscire da questa pandemia. Evidentemente, però, don Tarcisio Colombo non la pensa così e ha deciso di propinare ai fedeli la sua ideologia anti-vaccinista. E, intervistato dal quotidiano La Provincia Pavese, rincara anche la dose:
“Nella vita bisogna sapere ascoltare anche chi ha un’opinione diversa dalla propria. Se in questa fase storica si dice qualcosa di diverso sulla pandemia rispetto al sentire comune si viene additati come no Vax”.
E don Tarcisio Colombo non è nuovo a uscite fuori luogo dal pulpito. Solo due anni fa, infatti, proprio durante una sua omelia – dimenticando di essere un rappresentante della Chiesa e mettendo da parte i temi biblici ed evangelici – si scagliò contro Greta Thunberg, la giovane attivista svedese per la difesa dell’ambiente, definendola “un pericolo per i giovani”.
Insomma, Greta no, e i vaccini neanche. La reazione dei “fedeli”, evidentemente stanchi di dover ascoltare chi non riesce a essere al passo con l’attualità delle cose, è stata l’unica possibile: alzarsi e andarsene.
(da agenzie)
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