CAMPANIA, DILEMMA A DESTRA: SPUNTA IL SOLITO NOME DI CARFAGNA
COMMISSIONATO UN SONDAGGIO PER TESTARE CIRIELLI E LA DEPUTATA DI NOI MODERATI… IN CALABRIA OK A TRIDICO
A parte i due governatori uscenti, Roberto Occhiuto in Calabria e Francesco Acquaroli
nelle Marche, il centrodestra arranca nella scelta dei candidati nelle altre quattro Regioni che andranno al voto in autunno, a partire dal Veneto.
I leader della maggioranza si vedranno la prossima settimana o a inizio settembre con in mano i sondaggi, commissionati sui territori, in cui viene chiesto alla base di scegliere tra diversi nomi in campo. E in Campania, dove si dovrebbe andare alle urne a metà novembre, nella terna dei nomi è spuntato quello dell’ex ministra Mara Carfagna.
Nel maggio scorso la segretaria di Noi moderati aveva messo sul tavolo la sua disponibilità, «se me lo dovessero chiedere, farei una serie riflessione», aveva detto. E poi dal partito è arrivata
un’indicazione ancora più chiara: «Per noi la candidata in Campania è Carfagna», diceva Maurizio Lupi. Così nell’ultimo sondaggio fatto dalla coalizione, insieme al viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli di Fratelli d’Italia c’è proprio l’esponente di Noi moderati.
Gli elettori di centrodestra oltre che sui nomi si sono espressi anche sul tipo di profilo del candidato, se politico o civico. Una strada quest’ultima che a quanto trapela piace abbastanza agli elettori del centrodestra. Il nome che circola con più insistenza è quello di Giosy Romano, avvocato e commissario del Consorzio Asi di Napoli, gradito anche a Forza Italia.
Ma settimane fa, nelle riunioni dei dirigenti campani, si ipotizzava anche un impegno del rettore dell’Università di Napoli Federico II, Matteo Lorito.
In Calabria, dove invece si vota il 5-6 ottobre e quindi è iniziato il conto alla rovescia per presentare i candidati e le liste, nel centrodestra il quadro è chiaro: si ripresenta l’uscente Occhiuto, che si è dimesso per un’indagine per corruzione.
Il centrosinistra, preso alla sprovvista, sta per decidere su chi puntare. È questione di giorni, forse di ore. Ma Pasquale Tridico, M5S, che alle ultime Europee ha incassato oltre 27 mila voti, dovrebbe essere il nome che sarà ufficializzato a breve. L’ex presidente dell’Inps, che ha avuto un ruolo chiave nella messa a punto del reddito di cittadinanza quando Giuseppe Conte era premier, viene considerato il più indicato a sfidare Occhiuto che punta al bis.
I contatti tra Calabria e Roma sono costanti, ma si attende un tavolo nazionale per stringere l’accordo definitivo e sciogliere
gli ultimi nodi. Avs rivendica infatti un proprio candidato e in un audio, fatto circolare nei giorni scorsi, il segretario regionale Fernando Pignataro ha parlato di «gioco delle parti sporco» da parte di Conte. I dem sono al lavoro per tenere unita la coalizione, convinti che il candidato «dovrà essere colui che ha più possibilità di vittoria» contro il centrodestra. L’eurodeputato stellato si muove già da candidato: «Calabria mia, terra mia», ha scritto in un post a Ferragosto.
Fibrillazioni in Toscana nel campo largo. Ieri è stato siglato l’accordo di programma tra Pd e M5S per Eugenio Giani ma è maretta nel fronte riformista. Azione, +Europa, Pri e Psi hanno rotto con Italia Viva e deciso di correre con una propria lista a sostegno del presidente uscente. Facendo saltare la possibilità di un’unica formazione centrista, un listone unico che avrebbe dovuto avere il nome di Giani nel simbolo. «Inspiegabile» tuonano i renziani.
(da La Repubblica)
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