IL MONITO DI NAPOLITANO: “CAMBIATA LA MAGGIORANZA, SI ESPRIMINO LE CAMERE”
DAL QUIRINALE ARRIVA UNA DOCCIA FREDDA PER IL GOVERNO DEGLI ACCATTONI: STOP AL RIMPASTO, I NUOVI NOVE SOTTOSEGRETARI HANNO CAMBIATO GLI ASSETTI ALLA CAMERA RISPETTO AL VOTO DEGLI ELETTORI…. NECESSARIO UN NUOVO VOTO DI FIDUCIA
Con le nuove nomine dei sottosegretari la maggioranza si è allargata, è diversa «rispetto alle componenti della coalizione che si è presentata alle elezioni politiche» e «spetta ai Presidenti delle Camere e al Presidente del Consiglio valutare le modalità con le quali investire il Parlamento delle novità intervenute nella maggioranza che sostiene il Governo».
È quanto chiede, in una nota, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
La nota dà conto del fatto che Napolitano ha ieri proceduto alla firma dei decreti di nomina di nove sottosegretari di Stato, la cui scelta rientra come è noto «nella esclusiva responsabilità del Presidente del Consiglio dei ministri». «Il Capo dello Stato ha in pari tempo rilevato che sono entrati a far parte del Governo esponenti di Gruppi parlamentari diversi rispetto alle componenti della coalizione che si è presentata alle elezioni politiche – ha concluso la nota -.
Spetta ai Presidenti delle Camere e al Presidente del Consiglio valutare le modalità con le quali investire il Parlamento delle novità intervenute nella maggioranza che sostiene il Governo.
Napolitano in sostanza chiede a Berlusconi di portare la nuova maggioranza davanti al Parlamento.
E tutto lascia pensare che il Colle gradirebbe un nuovo voto di fiducia.
Una presa di posizione del tutto inattesa e gravida di conseguenze.
Per quanto la maggioranza nelle ultime votazioni si sia dimostrata esigua ma affidabile, tornare davanti alle camere per un voto di fiducia rappresenta pur sempre un rischio che il premier avrebbe volntieri evitato.
La precisazione di Napolitano suona inoltre come una presa d’atto che Berlusconi ha dato vita a un “ribaltone”, depotenziando così uno degli argomenti più usati solitamente dalla maggioranza in polemica con l’opposizione.
Immediata la risposta del governo attraverso una nota congiunta dei presidenti dei gruppi Pdl di Senato e Camera: “Numerosi voti di fiducia — si legge — , a partire da quello della svolta del 14 dicembre, hanno chiarito il quadro politico, con ripetute verifiche nelle sedi parlamentari. Le nomine di governo sono giunte dopo queste diverse votazioni e nel pieno ed assoluto rispetto delle norme costituzionali e delle prerogative del Capo dello Stato”.
Immediate le reazioni politiche all’intervento del Quirinale.
Per Carmelo Briguglio, vicepresidente vicario dei deputati di Futuro e Libertà , Napolitano “prende le distanze dal rimpasto con cui Berlusconi ha pagato il prezzo della prostituzione politica consumata dal 14 dicembre in poi. Potrà non piacere ma il giudizio, formalmente implicito, sulla qualità politica dei nuovi sottosegretari è fin troppo chiaro. La maggioranza ne prenda atto e desista dal varare una legge per completare con altri nuovi sottosegretari un’operazione politicamente indecente”.
Concorde Massimo Donadi dell’Italia dei Valori.
“Il presidente Napolitano ha ragione: l’attuale governo è sostenuto da un’altra maggioranza rispetto a quella uscita dalle urne e Berlusconi ha il dovere di presentarsi alle Camere e chiedere la fiducia per il nuovo esecutivo. E’ un altro governo rispetto a quello del 2008″, afferma il presidente del gruppo Idv alla Camera.
”Siamo in presenza — continua Donadi — di un evidente abuso istituzionale oltre che di una vergognosa compravendita, che ha visto i posti di governo diventare merce di scambio parlamentare. Berlusconi ha ormai da anni una maggioranza a geometria variabile, quando uno esce un altro entra. Ma il governo e la politica non sono semplici somme algebriche. Per questo chiediamo a questo governo delle geometrie variabili di venire in Aula per la fiducia”.
Di governo ribaltonista parla invece il finiano Italo Bocchino.
“Il presidente Napolitano — ha detto il capogruppo alla Camera di Fli — con il suo intervento fa emergere una realtà formale e sostanziale di cui non si può non tener conto e che abbiamo più volte sottolineato. Berlusconi ha posto in essere un ribaltone parlamentare pur di far sopravvivere il suo governo, sostituendo la maggioranza scelta dagli elettori con una nuova maggioranza retta da una pattuglia di mercenari a cui ha dovuto pagare un alto prezzo in termini di poltrone a spese delle istituzioni e dei cittadini”.
Il Presidente della Repubblica ha anche affrontato con il presidente e il direttore generale della Rai – Paolo Garimberti e Lorenza Lei – le questioni relative «alla piena e tempestiva attuazione del regolamento approvato dalla Commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai e alla necessaria informazione sulle modalità di svolgimento della consultazione referendaria».
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