Destra di Popolo.net

SALVINI FARA’ DIVENTARE IL VIMINALE UNA MACCHINA DI PROPAGANDA, RACCONTARE BALLE E’ LA COSA MIGLIORE CHE SA FARE

Giugno 1st, 2018 Riccardo Fucile

CON LA RAI IN MANO OGNI SERA IN TV PREPARATEVI A IMMAGINI DI SGOMBERI, ESPULSIONI, OPERAZIONI DI POLIZIA…IL TAROCCO E’ IL SUO MESTIERE PER AUMENTARE CONSENSI… I PERICOLOSI AGGANCI CON SETTORI DELLA POLIZIA E IL RISCHIO DI IMPUNITA’ E DERIVA AUTORITARIA

Con Salvini il Viminale diventerà  una macchina di propaganda, l’unica (e migliore) cosa che il Matteo nazionale, il nuovo statistadella politica italiana sa fare.
Salvini ha bisogno di operazioni di polizia, di sgomberi, di espulsioni, di disagio sociale espulso con la forza dalle città , da trasmettere ogni sera in tv.
Sa che la parola d’ordine “tutti a casa”, l’obiettivo di espellere almeno mezzo milione di “clandestini” è campato in aria (cercatevi su internet un bell’articolo di Gatti pubblicato sul sito de L’Espresso), ma questo non conta.
Conta la tv, i talk, quegli strumenti che lo hanno fatto diventare il Salvini di oggi, contano le immagini trasmesse ogni sera ad ora di cena.
Ma c’è un dato, il più importante di tutti.
Salvini sa che per un periodo lungo il suo pugno di ferro ostentato a reti e social unificati produrrà  consensi.
L’opposizione politica è debole, divisa, non ha argomenti. Il Pd continua a sbagliare tutte le mosse, manda in tv personaggi improponibili, i volti della sconfitta, le facce di quella sinistra (?) che è riuscita a farsi odiare dalla gente.
L’opposizione sociale è fragile, rare sono le tracce di una sua azione.
Per gestire il Viminale Salvini punterà  sulla parte più retriva della burocrazia ministeriale, stringerà  accordi con il sindacalismo corporativo e di destra della polizia, alle forze dell’ordine prometterà  una sostanziale impunità . Su tutto.
Il rischio di una deriva autoritaria nelle nuove politiche d’ordine pubblico c’è tutto.

(da “il Fatto Quotidiano”)

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MATTARELLA DOPO AVER SMINATO SAVONA ORA ACCENDE I FARI SUL VIMINALE

Giugno 1st, 2018 Riccardo Fucile

ESTREMA ATTENZIONE DEL QUIRINALE SUL MINISTERO DEGLI INTERNI CHE SONO IL SET IDEALE PER SALVINI PER FARE SCENOGRAFIA SUI PROFUGHI

Il trionfalismo non appartiene allo stile del capo dello Stato, galantuomo siciliano incline alla sobrietà . Ma il sorriso esibito nel brevissimo congedo notturno ai giornalisti rivela “la soddisfazione” per la fine di questi tre mesi vissuti tra stallo e montagne russe.
“Soddisfazione”, come trapela dal Colle, per “un governo politico” nonchè “governo dei due vincitori”.
Ma anche il “governo del 2 giugno” per un “Paese pacificato” dopo gli scontri d’inizio settimana, provocati dallo stop domenicale a Conte a causa del veto su Savona.
Nel bilancio a caldo di questi 88 giorni, dal Quirinale si evidenziano anche “risultati”: 1) le “prerogative costituzionali” del capo dello Stato sono rimaste intatte, grazie allo spostamento di Savona in un altro ministero;
2) le “elezioni sono state evitate” dopo che per ben due volte, il 7 maggio e il 21 maggio, è partita la corsa per votare in piena estate, a fine luglio;
3) nei ministeri più “delicati” sul fronte dell’Ue, l’Economia e gli Esteri, vanno rispettivamente un europeista come Tria e un tecnico già  montiano del rango di Moavero Milanesi.
Al Colle — “sistemata” la pratica dell’Economia con la risoluzione del nodo Savona — adesso comincia un’opera di “attenta vigilanza” in un periodo che non si annuncia facile dal punto di vista internazionale.
E i “fari” si accenderanno soprattutto sull’uomo “nero” che ha preteso e ottenuto il Viminale: Matteo Salvini, il grande Baro Pigliatutto di questi 88 giorni.
A differenza di Di Maio, che prima della richiesta d’impeachment ha avuto un grande rapporto umano e politico con Mattarella, il leader leghista non ha mai riscosso simpatie al Colle.
Del resto, non è un mistero la diffidenza di vari “alleati” di peso del nostro Paese per l’amico di Le Pen, Putin e Orban.
Salvini avrà  per sè la seconda poltrona più importante del governo Conte: l’Interno. Una macchina complessa ma anche il set ideale per fare “scenografia” contro i migranti.

(da “Il Fatto Quotidiano”)

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SALVINI FA UNA GITA IN SICILIA “PER VEDERE DOVE SBARCANO I MIGRANTI”, BASTAVA GOOGLE MAPS

Giugno 1st, 2018 Riccardo Fucile

COMINCIA LA FARSA USO GONZI E DIVENTA PURE MODERATO: “L’ACCOGLIENZA E’ INTERESSE DI TUTTI”

“Farò il ministro per metà  in ufficio, per metà  in piazza. Domenica infatti vado in Sicilia: vorrei fare Catania, Modica fino a Pozzallo dove sono sbarcati ultimamente… Ora la situazione è minimamente calma ma solo perchè c’è il mare grosso”.
Lo dice il ministro dell’interno Matteo Salvini, parlando al Quirinale.
Salvini esclude che sul tema dell’accoglienza ai migranti il suo esecutivo entrerà  in collisione con la Chiesa. “Ho iniziato a coltivare utili e numerosi rapporti con diversi esponenti del mondo cattolico – afferma -: lavoreremo assieme, vi stupiremo, troveremo decisamente convergenze”.
“Con loro – aggiunge – ci sono molte più vicinanze che distanze perchè l’accoglienza, nei limiti e nelle regole e nelle possibilità , penso sia interesse di tutti”.
Alla richiesta se confermerà  il capo della polizia, Franco Gabrielli, Salvini risponde: “Più tardi lo incontrerò, ascolterò, farò le mie valutazioni, ma certamente abbiamo una squadra che ha lavorato bene”.
Sempre sulla questione migranti, a proposito della riunione dei ministri dell’interno dell’Ue prevista per martedì in Lussemburgo, Salvini spiega: “Nello stesso giorno c’è anche la fiducia al Senato e non sarebbe bello che il vicepremier non ci fosse. Sicuramente le modifiche in discussione al regolamento di Dublino su asilo e immigrazione sono peggiorative e se ci sarò io o un altro al mio posto porterò la voce contraria dell’Italia ad una norma che invece di aiutarci continua a stressare l’Italia”.
Insomma in Europa non ci andrà .

(da “Huffingtonpost”)

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MARCO BUSSETTI, IL MINISTRO DELL’ISTRUZIONE A CUI PIACE LA “BUONA SCUOLA” DI RENZI

Giugno 1st, 2018 Riccardo Fucile

DOVREBBE “SMANTELLARE” LA MINIRIFORMA, PECCATO CHE ABBIA SEMPRE DETTO CHE GLI PIACE

Saranno finalmente contenti gli elettori a 5 Stelle della scelta per il nuovo ministro dell’Istruzione?
Finalmente una persona preparata che viene dal mondo della scuola. Perchè Marco Bussetti, neoministro del Governo del Cambiamento è un tecnico, non un politico, anche se simpatizzane leghista.
Laureato con il massimo dei voti in in Scienze motorie alla Statale di Milano, insegnante, dirigente scolastico e professore universitario per l’Università  Cattolica di Milano e Pavia il curriculum di Bussetti non dovrebbe sollevare alcun dubbio, anche perchè alla Cattolica insegnava legislazione scolastica e dal 2015 è il dirigente responsabile dell’Ufficio Scolastico Regionale della Lombardia a Milano (quello che una volta si chiamava provveditore agli studi).
Eppure la nomina di Bussetti non è piaciuta al maestro e blogger del Fatto Quotidiano Alex Corlazzoli perchè Bussetti non sarebbe abbastanza contro la legge della “Buona Scuola” voluta dal governo Renzi.
Secondo Corlazzoli con Bussetti all’Istruzione la rottamazione della riforma della scuola si allontana.
Nel contratto di governo si parla della necessità  di superare diversi aspetti della Buona Scuola ma probabilmente non basta. Non è chiaro se perchè ormai tutti sanno che quel contratto è in larga parte irrealizzabile o per altri motivi.
Ad esempio il fatto che Bussetti sulla riforma varata da Renzi la pensa diversamente dal contratto di governo.
Ad esempio nel documento sottoscritto da Salvini e Di Maio si legge che l’ampliamento delle ore obbligatorie di alternanza scuola-lavoro «si è presto trasformato in un sistema inefficace, con studenti impegnati in attività  che nulla hanno a che fare con l’apprendimento. Uno strumento così delicato che non preveda alcun controllo nè sulla qualità  delle attività  svolte nè sull’attitudine che queste hanno con il ciclo di studi dello studente, non può che considerarsi dannoso».
In un’intervista a Repubblica del 2015 Bussetti disse che era un bene che la pratica — che già  era stata adottata negli istituti tecnici — fosse stata estesa anche ai licei, perchè costituiva un’opportunità .
Nell’aprile scorso, intervenendo ad un evento organizzato presso l’istituto tecnico per geometri Erasmo da Rotterdam parlando dell’alternanza scuola-lavoro Bussetti definì ottima «l’intenzione di far dialogare la scuola con il mondo del lavoro» prevista dalla Legge della Buona Scuola.
Chi si aspetta uno smantellamento della riforma Renzi probabilmente rimarrà  deluso anche perchè Bussetti ha definito la Buona Scuola «un’ottima legge che ha permesso veramente di cominciare a ragionare con un sistema integrato tra mondo del lavoro e scuola». Magari lo ha detto perchè in quel momento rivestiva un ruolo ufficiale, ma ad oggi non si registrano lamentele di Bussetti sulla legge.
Altro punto dolente per pentastellati e leghisti: la promozione delle vaccinazioni nelle scuole. La Legge Lorenzin non prevede l’obbligo per il vaccino anti-HPV ma Bossetti qualche anno fa commentando l’avvio della campagna di vaccinazione straordinaria contro papilloma virus   disse che «Promuovere la partecipazione e il coinvolgimento della Scuola ai programmi preventivi, in stretta collaborazione con il personale delle ASL e gli Enti Locali in un’ottica di prevenzione di fattori di rischio, rimane uno degli impegni fortemente sentiti dall’Ufficio Scolastico».

(da “NextQuotidiano”)

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RICCARDO FRACCARO, IL MINISTRO CHE CERCAVA UN “GIORNALISTA TUTTOFARE” A MENO DI 3 EURO L’ORA

Giugno 1st, 2018 Riccardo Fucile

DAL MEETUP GRILLINO DI TRENTO ALLA GAFFE SU HITLER

Tutto cominciò nel 2010 a Trento. E’ lì che Riccardo Fraccaro ha fondato il primo meet up del capoluogo trentino, sua città  di adozione, sposando soprattutto la battaglia contro l’inceneritore.
Per l’attuale questore della Camera, 37 anni e nel ‘curriculum’ una gaffe per un post su Hitler, arriva il ministero dei Rapporti con il Parlamento e della Democrazia diretta, come ha annunciato il premier Conte leggendo la lista dei ministri al Quirinale.
Arriva così, soprattutto, anche la battaglia più sentita dal Movimento, il taglio ai vitalizi dei parlamentari.
Nato a Montebelluna, in provincia di Treviso, Fraccaro si sposta in Trentino dove si è laureato in giurisprudenza. Cinque anni fa l’avventura a Montecitorio, unico deputato M5s eletto in Trentino. Per il Movimento diventa anche portavoce del gruppo e segretario dell’ufficio di presidenza. E’ in questo ruolo che fa sua la battaglia contro gli affitti d’oro degli organi costituzionali.
Nel 2013 la gaffe anti Napolitano: nel giorno in cui il capo dello Stato di allora accetta di ricandidarsi, Fraccaro scrive sul suo blog: “Oggi è il 20 aprile, giorno in cui nacque Hitler. Sarà  un caso, ma oggi muore la democrazia in Italia”. Dopo alcune ore, il messaggio scompare.
Altro scivolone con il ‘cercasi giornalista tuttofare’, offrendo di pagarlo meno di 3 euro l’ora. Dopo il voto del 4 marzo, finita la prima riunione dei questori di Camera e Senato, annuncia: “Il M5s abolirà  i vitalizi nel giro di due settimane con una delibera. Sono un istituto anacronistico e inaccettabile”.

(da “NextQuotidiano“)

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SAVONA E QUEL PROCESSO DIMENTICATO: ACCUSATO DI FALSO IN BILANCIO

Giugno 1st, 2018 Riccardo Fucile

IL PG: “VI FU FRODE DA PARTE DI SAVONA, AVEVA DOLOSAMENTE MANIPOLATI I DATI PER RENDERLI SODDISFACENTI PER IL MERCATO”… VOI ARRIVO’ LA PRESCRIZIONE

Vi fu frode da parte del presidente (Savona, ndr). Savona e Romiti avevano dolosamente manipolato i dati elaborati dagli uffici competenti per poi inserirli nel comunicato stampa in modo da renderli soddisfacenti per il mercato».
Sono trascorsi solo cinque anni, un tempo breve, ma la memoria in Italia non va di moda. Cinque anni, si diceva.
È il 18 dicembre 2013, quando in Cassazione il procuratore generale Gioacchino Izzo prende la parola nel processo contro Impregilo, uno dei giganti della imprenditoria italiana.
Come scrive Il Giornale: “Sul banco degli imputati c’è solo la società . Ma nel mirino della requisitoria del pg ci sono anche i due uomini che stavano al vertice di Impregilo: l’ad Piergiorgio Romiti e il presidente Paolo Savona”.
«È certo che Savona e Romiti diffusero notizie false e concretamente idonee a provocare una sensibile alterazione del valore delle azioni della società », disse Izzo.
Savona e Romiti erano usciti di scena grazie alla prescrizione, dopo essere stati accusati di aggiotaggio per avere falsificato i conti di Imprepar, una società  controllata da Impregilo destinata alla liquidazione. E’ il 2009.
All’epoca Savona era presidente di Impregilo ed è proprio di quell’anno la richiesta da pare dell’economista di trovare “un poco di utile da qualche parte”, come si legge in un appunto lasciato a un collaboratore.
In sostanza, una richiesta di manipolare i dati.
Nel 2009, anno del processo con l’accusa di aggiotaggio e falso in bilancio, parlando di quella nota, il giudice scrive che “l’imputato manifestava l’intenzione di migliorare l’indice di bilancio dal 5% al 5,2%, migliorando così il risultato operativo da 107,5 a 112,8 milioni”.
I crediti finiranno poi in pancia a Sace, l’ente pubblico che assicura i contratti esteri, e verranno valutati zero
La assoluzione di Impregilo viene impugnata alla Procura, e così nel 2013 si arriva in Cassazione.
Il Pg disse parole di fuoco: «Vi fu frode da parte del presidente (Savona, ndr). Savona e Romiti avevano dolosamente manipolato i dati elaborati dagli uffici competenti per poi inserirli nel comunicato stampa in modo da renderli soddisfacenti per il mercato». La sentenza poi decadde, ma resta questa macchia gigante sul curriculum del professor Savona.

(da agenzie)

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DER SPIEGEL: COPERTINA CON SPAGHETTI A FORMA DI CAPPIO E LA FRASE “CIAO AMORE”

Giugno 1st, 2018 Riccardo Fucile

“COME L’ITALIA SI AUTODISTRUGGE E TRASCINA L’EUROPA CON SE'”

A Der Spiegel piace mettere l’Italia in copertina con tanto di stereotipi.
Dopo la famigerata prima pagina degli spaghetti su cui era appoggiata una pistola ecco che sul magazine, in edicola domani, appare una forchetta, degli spaghetti a forma di cappio e il titolo “Ciao amore!”.
§Nel sottotitolo si legge: “Come l’Italia si autodistrugge e trascina l’Europa con sè“. Solo pochi giorni fa un altro attacco era partito contro l’Italia accusata di essere “scroccona” (schnorrer) ai danni degli altri membri dell’Unione europea. Parole durissime in un articolo online anche contro il numero uno della Bce, Mario Draghi dopo giorni di trattative tra Lega e Cinque Stelle per la formazione del primo governo dichiaratamente euroscettico.
Jan Fleischhauer la settimana scorsa nel suo intervento sugli scrocconi aveva sentenziato: “Io non ho nulla contro persone che vivono al di sopra delle loro possibilità . Per me l’Italia può continuare a praticare l’evasione fiscale come sport nazionale. Trovo però incomprensibile che si vogliano addossare i costi delle proprie decisioni politiche ad altri che hanno un’altra concezione della politica”.

(da agenzie)

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LA FOTO DI MATTEO SALVINI CON L’AMICA DEL BOSS DELLA ‘NDRANGHETA UMBERTO CRISTELLO

Giugno 1st, 2018 Riccardo Fucile

MARTA PRATO, ATTIVISTA DELLA LEGA IN BRIANZA, E’ VICINA ALL’ESPONENTE DEL CLAN… SUO AMICO E’ ANCHE QUEL VICE-SINDACO LEGHISTA DI SEREGNO COSTRETTO A DIMETTERSI PER FAVORI A UN COSTRUTTORE CALABRESE…OTTIME FREQUENTAZIONI PER UN MINISTRO DEGLI INTERNI

Lei, con i capelli biondi a caschetto, si chiama Marta Prato. È un’attivista della Lega. E nel suo piccolo ha contribuito al successo del partito: eccola in fotografia, durante l’ultima campagna elettorale, accanto a Matteo Salvini, allora segretario federale e oggi ministro dell’Interno e vicepresidente del Consiglio.
L’altro nella foto è l’amico di entrambi, Giacinto Mariani, che in provincia di Monza e Brianza è l’ambasciatore del leader leghista.
Ma sempre lei, la signora Prato, è ugualmente molto amica di Umberto Cristello, esponente di una famiglia ai vertici della ‘ndrangheta al Nord. Uno che, come ha scritto la Direzione distrettuale antimafia di Milano, faceva arrivare bancalate di cocaina: eccoli insieme a una festa all’aperto, Umberto e la bionda attivista sorridenti con il bicchiere di birra in mano, oppure nella discoteca di cui è comproprietario Mariani, o seduti al ristorante, con il boss calabrese cresciuto in Lombardia che si nasconde dietro a un calice di vino
Le immagini le trovate sulla pagina Facebook di Marta Prato, finora accessibile a tutti. Basta cliccare l’album fotografico e sulla stessa schermata vedrete: lo scatto con Salvini, lei di nuovo con Cristello, poi abbracciata all’amico Mariani, a cena con l’europarlamentare Angelo Ciocca e il deputato Paolo Grimoldi, segretario nazionale della Lega Lombarda.
E ancora Marta Prato con il cartello blu “Salvini premier”. Oppure accanto all’allora presidente della Regione, Roberto Maroni, o bene in vista con l’attuale vicepresidente lombardo, Fabrizio Sala di Forza Italia, immortalati il 5 febbraio, un mese prima del voto regionale.
Ed eccola perfino con Ilaria Cerqua che ancora non è sindaco, ma solo la candidata di destra alle prossime amministrative del 10 giugno a Seregno: la cittadina di mobilieri vicina a Monza è il collegio elettorale brianzolo che il 4 marzo ha dato quasi il 30 per cento alla Lega e il 49 per cento alla sua coalizione.
Marta Prato fotografa con il telefonino. E pubblica tutto su Facebook. La mania dei selfie ci rivela così una Lega a due facce: Salvini, neo ministro dell’Interno, che all’anniversario della strage di Capaci scrive «la mafia mi fa schifo e se avrò l’onore di andare al governo, la combatterò con ogni sforzo e con ogni mezzo» e, contemporaneamente, il suo ambasciatore abbracciato all’amica di un esponente della famiglia Cristello.
A Seregno Giacinto Mariani, 53 anni, è stato due volte sindaco e poi vicesindaco. Fino allo scandalo di cinque mesi fa.
Lo scorso autunno la giunta si è dovuta dimettere in blocco perchè con Mariani, l’allora sindaco Edoardo Mazza e altri amministratori sono finiti sotto inchiesta per presunti favori a un costruttore calabrese, Antonino Lugarà , che nel frattempo è stato intercettato in Brianza mentre chiede altri favori al nipote del boss della ‘ndrangheta, Giuseppe Morabito, il famoso Peppe Tiradrittu.
La fotografia con Matteo Salvini risale all’inizio della campagna elettorale.
La sera del 5 settembre 2017 il leader è in Brianza a diffondere il suo slogan: «Salvini premier». E Marta Prato lo incontra con Mariani, che in quei giorni, gli ultimi prima della retata della Procura di Monza, è ancora vicesindaco.
Seguendo il diario delle immagini, il 26 agosto l’amica di Mariani passa la serata con Umberto Cristello, 51 anni, già  condannato due volte, originario della provincia di Vibo Valentia, ma da tempo residente con tutta la famiglia patriarcale tra Seregno e Mariano Comense, nel cuore della Brianza.
Il primo settembre la signora e l’esponente della famiglia ai vertici della ‘ndrangheta si rivedono e festeggiano la fine dell’estate al Molto Club di Carate Brianza, discoteca di cui è comproprietario proprio l’ambasciatore di Salvini.
Il 4 settembre, Giacinto Mariani e l’amica di Cristello accompagnano alla festa della Lega a Seregno l’allora presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni. Il 5 arriva Salvini.
La sera del 6 settembre Prato, Mariani e il segretario nazionale della Lega Lombarda, il deputato Paolo Grimoldi, partecipano insieme alla campagna per il sì al referendum sull’autonomia regionale. Il 24 settembre lei pubblica un’altra foto di Cristello.
Gli amici politici si rivedranno, tranne Salvini, alla cena del primo dicembre in un ristorante, sempre a Seregno: ecco Mariani, ormai indagato, l’onorevole Grimoldi, rieletto il 4 marzo, l’europarlamentare Ciocca. E l’immancabile Marta Prato.
Il 22 dicembre l’amica sente il bisogno di pubblicare una nuova immagine di lei con Umberto Cristello. Questa volta sono al ristorante Dorsia di Seregno, altro locale i cui proprietari sono soci di Mariani nella discoteca Molto Club.
Si avvicina domenica 4 marzo e il segretario-onorevole-candidato Grimoldi chiude la sua campagna elettorale al Noir, nightclub della zona di cui sono titolari altri soci di Mariani nella sua discoteca. Il luogo, però, non è famoso per questo: ma perchè in passato offriva champagne e serate gratis ai boss della ‘ndrangheta, poi arrestati nell’operazione Infinito.
Il partito del ministro dell’Interno non ha trovato di meglio per incontrare i suoi elettori a 36 ore dall’apertura dei seggi.
Oltre a Salvini, anche Grimoldi, Sala, Ciocca, Mariani e Cerqua, fino a prova contraria, sono ignari delle frequentazioni dell’attivista.
Ma il sottofondo politico qualche domanda la impone. Umberto Cristello, interpellato anche sulle pendenze giudiziarie per una condanna in primo grado per associazione mafiosa, risponde così: «Non sono affari suoi».
Marta Prato: «Non devo rendere conto a nessuno. Quindi, cortesemente, ti chiedo di pensare alla tua vita e non alla mia». Giacinto Mariani: «La diffido formalmente dal proseguire questo atteggiamento fortemente provocatorio nei miei confronti».
Umberto Cristello e la sua famiglia riempiono decine di pagine nelle operazioni Infinito, Ulisse, Tenacia e Quadrifoglio.
«I Cristello», racconta il collaboratore Antonino Belnome rivelando il ruolo di Umberto, «erano i numeri uno della zona. All’epoca io ho visto portare bancalate di cocaina».
Ci sono poi le indagini concluse con l’arresto di Paolo De Luca, 48 anni, accusato di essere il riferimento in Lombardia del clan Mancuso di Limbadi, presunto capo della cosca di Seregno schierata proprio contro i Cristello.
Secondo gli accertamenti De Luca, con il fratello Giuseppe, in Brianza avrebbe il monopolio della sicurezza sui locali: sarebbero loro a proteggere bar e discoteche come il Noir. Ma Umberto Cristello fa paura. Il 29 giugno 2016 l’amico di Marta Prato esce dal carcere in libertà  vigilata. E il pubblico ministero Paolo Storari, della Direzione distrettuale antimafia di Milano, trascrive questa breve conversazione intercettata ai telefoni: «Umberto è uscito, lo sai? Non ti devi fidare mai tutto di lui. Che dei Cristello è il più pericoloso».
Aggiungono i magistrati della Dda di Milano: «Cristello Umberto ha due precedenti penali per reati tipici di chi opera in contesti mafiosi, ovvero:   una condanna per detenzione e porto di una pistola con il relativo munizionamento e una successiva condanna a dieci anni di reclusione… relativa a un’attività  continuata di spaccio».
La sua amica Marta Prato nel frattempo conferma il suo sostegno a Salvini.
Lunedì 28 maggio, dopo il momentaneo stop al governo Lega-5 Stelle, ha postato su Facebook il monologo del leader contro il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
E se il segretario della Lega è ora ministro dell’Interno, bisogna riconoscere il ruolo della base: l’amica del boss, l’ambasciatore e tutti gli altri non hanno mai smesso di avere fiducia in lui.

(da “L’Espresso”)

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LA NOTTE SARA’ LUNGA

Giugno 1st, 2018 Riccardo Fucile

TAROCCATORI, RAZZISTI, MASSONI AL SERVIZIO DEL SISTEMA IN UN GOVERNO DEL PARADOSSO

Nel Paese della commedia dell’arte il governo Conte nasce come una farsa, una pochade.
Un governo che nasce mentre il presidente del consiglio incaricato viene nascosto in tutta fretta in un armadio del Quirinale, in tasca la lista dei ministri: mentre torna al talamo nuziale l’altro, il marito scacciato, e ora benevolmente riammesso.
Un governo del paradosso: con i due vicecapi che comandano il capo.
Anzi: con un vicecapo che è il vero capo, e tiene gli altri due al guinzaglio.
Un governo il cui vicepresidente tre giorni fa ha annunciato in diretta la messa in stato d’accusa del Capo dello Stato che oggi lo ha nominato.
Un governo che nasce con una manifestazione antifascista (del sedicente Fronte Repubblicano) in solidarietà  di un presidente della Repubblica che ha appena nominato ministro della polizia e vice premier uno che annuncia rastrellamenti di migranti “con le maniere forti” e che vuole gli italiani armati
Un governo che nasce con un presidente della Repubblica che prima ferma Savona, nemico dell’Europa, e quattro giorni dopo nomina Savona ministro dell’Europa.
Un governo che nasce grazie all’aventino del Partito Democratico. E grazie al fatto che la solidarietà  del Pd con il suo presidente della Repubblica finiva prima della disponibilità  a votarne il governo.
E, ancora prima, grazie alla politica di una Sinistra diventata destra, che, in venticinque anni e infine con l’abisso renziano, ha sfigurato il Paese con la diseguaglianza, e poi ha indegnamente cavalcato il vento di destra reazionaria (si veda alla voce “Minniti”).
Un governo delle forze antisistema che nasce mettendo Economia ed Esteri saldamente nelle mani del Sistema.
Così che concreto è il rischio che tutto continui esattamente come prima: ma con la devastante arma di distrazione di massa della caccia al diverso (di pelle, di sesso, di pensiero).
Un governo del cambiamento: che per cambiare un Paese maschilista è un governo di maschi.
Un governo del cambiamento: che per cambiare l’ingiustizia sociale diminuirà  le tasse ai ricchi, le aumenterà  ai poveri.
Un governo in cui un Movimento del 33 % e “del cambiamento” si fa tappeto e sgabello di un partito del 17% e che governa da anni mezzo Nord.
Un Movimento che firmando il contratto col diavolo si è venduto l’anima. E che non vedrà  realizzato il suo pallido reddito di cittadinanza nemmeno col binocolo.
Un governo del merito con il presidente del Consiglio che scrive il curriculum come i pescatori della domenica raccontano le loro imprese.
E con un integralista alla Famiglia, un ginnasta alla Scuola, un manager della scuola privata alla Cultura.
Con il presidente del Consiglio che si dichiara avvocato difensore degli italiani mentre nomina alla guida della Pubblica Amministrazione l’avvocato difensore di Andreotti.
Un governo senza opposizione in Parlamento: perchè la miccia non può diventare l’opposizione alla bomba, la causa non può opporsi al suo effetto, la radice all’albero. E il Pd di destra non è il rimedio al governo della Destra.
Mentre si ammaina la speranza del Movimento 5 Stelle, si alza su Palazzo Chigi la bandiera della paura.
La notte sarà  lunga e sarà  nera.

(da “Huffingtonpost”)

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