Maggio 17th, 2019 Riccardo Fucile
DOMANI SALVINI E MARINE LE PEN IN PIAZZA DUOMO… CONTROMANIFESTAZIONE CON CORTEO AL CASTELLO SFORZESCO
“Salvini va a lavurà ”, “Non sei benvenuto”, “Voi chiudete i porti noi apriamo le menti”, “Ridateci gli alpini tenetevi Salvini”. Ce n’è persino uno in dialetto: “Tucc i òmen nà ssen liber e tucc istess per dignità e diritt”.
Da San Siro al Corvetto, da Porta Venezia a Città Studi, da Baggio ai Navigli la protesta è appesa sui balconi e fuori dalle finestre, mentre invade i social con l’hashtag #SalviniTogliAncheQuesti.
L’ “accoglienza” di Milano per il ministro dell’Interno che domani pomeriggio sarà in piazza Del Duomo con Marine le Pen e i sovranisti di mezzo mondo, ha il sapore dell’ironia e dell’opposizione pacifica. Ai nazionalismi e alle politiche anti-immigrati del leader del Carroccio.
Stanno tappezzando la città queste “balconiadi”, la protesta a suon di lenzuolate lanciata dai Sentinelli e da una provocazione dell’assessore dem Pierfrancesco Majorino dopo l’episodio dello striscione rimosso a Brembate: le adesioni sono spontanee e gli ingranaggi del “dissenso” ruotano anche grazie alla spinta di tutto quel mondo delle associazioni che con People, la marcia antirazzista di marzo, ha portato sempre nelle piazze del capoluogo lombardo decine di migliaia di persone.
Si va dalle estremità dei quartieri più difficili alle vie più centrali, senza distinzione: ”È questo il bello che smonta un po’ quello schema per cui in periferia si vota Lega mentre in centro ci sono solo i radical chic”.
Luca Paladini, anima dei Sentinelli milanesi, ha la casella della posta intasata: “Mi arrivano immagini a flusso continuo, da Milano ma anche da altre città , è straordinario”.
Per lui, e per altre associazioni, la protesta si ferma qui: niente piazza, niente bandiere, niente cortei.
Anche gli attivisti di Insieme Senza Muri, organizzatori della marcia antirazzista che ha sfilato esattamente un anno fa, preferiscono l’ironia: al grido, o all’hashtag, #dovesonoi49 hanno lanciato una caccia al tesoro, fatta di striscioni numerati, per scovare quei 49 milioni di rimborsi elettorali che la Lega deve restituire.
Resta a casa anche il Pd che ha deciso di dare il suo “benvenuto” a Salvini con uno striscione europeista esposto fuori dalla sua sede a due passi dalla Stazione Centrale e invitando tutti i circoli della città a fare la stessa cosa questa sera.
Una contro-manifestazione, però, ci sarà : il ritrovo è nel primo pomeriggio, alle 14, per un presidio in piazza del Cannone, dietro al Castello Sforzesco cui seguirà un corteo che partirà da Piazza Cairoli.
Ad organizzarlo, insieme alle femministe di Non Una di Meno che nella notte tra ieri e oggi hanno sparso vernice fucsia nelle vie del centro e lungo il percorso che i militanti della Lega faranno per raggiungere piazza Duomo, i centri sociali e la rete “Milano Antifascista Antirazzista Meticcia e Solidale”.
L’attenzione è massima, ma al momento non ci sono ancora segnalazioni su possibili tensioni. L’unica cosa certa, sempre che le previsioni c’azzecchino, è che la piazza sovranista sarà bagnata da tanta pioggia.
(da “Huffingtonpost”)
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Maggio 17th, 2019 Riccardo Fucile
“SULLA DICIOTTI GLI CONVENIVA LA DECISIONE COLLEGIALE, ORA DICE GLI ORDINI LI DA’ SOLO LUI”… “DI UOMINI SOLI AL COMANDO NON NE SENTIAMO LA MANCANZA” … SULLO SFONDO L’IGNOBILE USO DELLA NOSTRA MARINA COSTRETTA A IMPEDIRE L’ACCESSO A UNA NAVE UMANITARIA, ROBA DA REGIMI MILITARI (MA POI QUALCUNO E’ FINITO FUCILATO)
“L’attacco di Salvini al presidente Conte sul tema dei migranti è l’ennesimo maldestro tentativo di provare a spostare l’attenzione mediatica dalle continue notizie di rappresentanti della Lega coinvolti in casi di corruzione. Un chiaro segno di difficoltà e di debolezza. Del resto le sue ultime dichiarazioni denotano una imbarazzante schizofrenia politica: nel caso della nave Diciotti per Salvini andava benissimo la gestione collegiale da parte del Governo, ora sostiene che nessuno deve dargli ordini”. Lo affermano fonti di governo M5S.
“Dalle continue dichiarazioni che escono è evidente che c’è chi vuole alzare il livello dello scontro. Non c’è molto da aggiungere rispetto agli attacchi inviati al presidente del Consiglio, che ha tutto il sostegno mio e del governo”.
Lo dice Luigi Di Maio in una nota, rispondendo indirettamente, senza mai citarlo, alle parole dell’altro vicepremier, il leader della Lega Matteo Salvini.
“Dico solo che per la legge dei grandi numeri, se tutti pensano una cosa e c’è un singolo contrario, forse ha torto il singolo. Di uomini soli al comando ne abbiamo già avuti e in Italia non ne sentiamo certo la mancanza”, conclude il capo politico del M5S.
(da agenzie)
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Maggio 17th, 2019 Riccardo Fucile
CASAPOUND NON PERVENUTA, RAZZISTI ASSENTI: QUANDO NON CI SONO IMMIGRATI E ROM SU CUI SPECULARE, NON SI DIFENDONO PIU’ GLI ITALIANI
La signora Maria Pia ha 77 anni ed è legittima assegnataria dell’appartamento di via di Casal Bruciato, in cui vive da più di quarant’anni.
Avrebbe dovuto lasciare la sua casa per un ordine di sfratto perchè morosa, cioè non paga più l’affitto (che, dice chi la conosce, non può permettersi a causa di un pensione troppo bassa)
Nel cortile del palazzo ci sono militanti di sindacati di base e comuni cittadini.
Assente all’appello CasaPound, che di solito si mostra sempre pronta e attiva quando si parla di sfratti e sgomberi.
Non ci sono neanche razzisti urlanti, teorici del “prima gli italiani e sedicenti fascisti da avanspettacolo.
C’è chi fa notare che l’assenza sia dovuta proprio a Maria Pia: «È italiana, potevano portare solidarietà , ma visto che non ci sono migranti o rom da attaccare a “quelli non conviene stà qui oggi».
(da agenzie)
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Maggio 17th, 2019 Riccardo Fucile
E AGGIUNGE IL CARICO: “FAI FARE PURE IL MODERATORE A MORISI”… E ORA SALVINI SCAPPERA’ COME UN CONIGLIO?
In occasione della grande adunata di domani a Milano Matteo Salvini ha rispolverato un vecchio classico della propaganda leghista.
Si tratta di quei “lui non ci sarà ” e “lei non ci sarà ” con i volti degli avversari politici e dei “nemici” della Lega e del ministro dell’Interno che naturalmente non saranno presenti in piazza Duomo.
Tra questi “non ci sarà ” ci sono Laura Boldrini, Roberto Saviano, Emmanuel Macron, Jean-Claude Juncker, Elsa Fornero e Mario Monti.
Tutte persone che in questi mesi hanno legittimamente criticato la Lega e Salvini e che quindi sono in qualche modo colpevoli di essere contro gli italiani.
Già il fatto che il leader di un partito che sta al governo e che è in testa ai sondaggi debba raccontare di avere tutti contro potrebbe suonare ridicolo.
Ma se si pensa che generalmente nessun politico va al comizio dell’avversario la cosa diventa clamorosa.
Avete mai visto Salvini ad un congresso del PD? Qualcuno ha mai visto un essere umano senziente intervenire durante le infuocate assemblee del MoVimento 5 Stelle su Rousseau? Ecco. La Lega però racconta ai suoi elettori che quelli che non andranno a Milano lo fanno per paura o perchè non hanno il coraggio di affrontare il Cambiamento.
Le cose però potrebbero cambiare, perchè questa mattina Carlo Calenda — che è candidato nella circoscrizione Nord Est — ha annunciato che lui a Milano ci sarà .
È da qualche tempo che l’ex ministro dello Sviluppo Economico del governo Gentiloni sfida Salvini ad un confronto pubblico in piazza.
Un faccia a faccia, moderato da Luca Morisi. Il Capitano però non ha mai risposto all’invito.
Stufo di farsi dire dove deve essere e dove non deve essere, del fatto che la Lega «usi la mia faccia per promuovere il tuo comizio», stanco insomma della tattica leghista di appiccicare addosso all’avversario etichette di comodo, Calenda ha scritto «io ci sarò. Senza scorta e senza cordoni. Pronto a fare un confronto con te e con i tuoi elettori. Ci vediamo domani a Milano».
Chissà se davvero Calenda riuscirà ad andare sotto al palco di piazza Duomo senza essere fermato dalla Polizia. E chissà se vedendolo sotto al palco Salvini prenderà il coraggio a due mani e accetterà il confronto. Difficile.
Ma il rischio è quello di passare dal ruolo immeritato di Capitano a quello di coniglio.
(da “NextQuotidiano”)
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Maggio 17th, 2019 Riccardo Fucile
ATTACCA PERSINO I MAGISTRATI DI CATANIA, GRILLO, DI MAIO E TUTTO IL MONDO… CONCLUSIONE ESILARANTE: “PROCESSATE ME, NON I MIEI COLLABORATORI”. MA SE QUANDO VOGLIONO PROCESSARLO SCAPPA DA VILE E CHIEDE L’IMMUNITA’
“Al tribunale dei ministri di Catania voglio dire che state usando male i soldi pubblici degli italiani. Il 99% dei magistrati italiani fa bene il suo lavoro, ma se c’è qualcuno che usa il denaro pubblico per fare politica e processare un ministro perchè blocca gli sbarchi questo non mi sta bene”.
Il ministro parla dopo aver incontrato la stampa estera in una diretta facebook.
Un lampante cambio di registro: dopo i toni pacati usati davanti alla stampa straniera, il vicepremier attacca a testa bassa i magistrati: “Processatemi, non convocate i miei collaboratori, vengo io a Catania domani se volete. Sequestro di persona perchè ho bloccato per quattro giorni lo sbarco di un barcone?
Poi Salvini si scaglia contro il premier Giuseppe Conte: “Nessun ministro e neanche il presidente del Consiglio pensi di ordinare a me di far arrivare le navi con i migranti in Italia. Se qualcuno pensa di riaprire i porti ha trovato il ministro e il partito politico sbagliato”.
E replica a Beppe Grillo: “Vieni a fare il ministro dell’Interno per una settimana e poi vediamo cosa fai”, replica al fondatore del M5S che in una intervista ha detto che lo manderebbe a lavorare a calci nel sedere.
Infine un affondo sui 5 Stelle: “Almeno lasciate lavorare la Lega e smettetela con tutta questa serie di no”.
Qualcuno vede i voti assottigliarsi e sta perdendo la testa.
(da agenzie)
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Maggio 17th, 2019 Riccardo Fucile
ALTRO CHE “NON INOFFENSIVA”, LA NAVE ALAN KURDI HA SOLO RISPETTATO LE LEGGI INTERNAZIONALI E NAZIONALI SUL SOCCORSO
Ad aprile Matteo Salvini parlando dei 64 migranti soccorsi dalla Ong tedesca Sea Eye aveva augurato loro “buon viaggio” verso Berlino.
Porti chiusi per le persone a bordo della nave “Alan Kurdi” che aveva fatto richiesta di ottenere un porto sicuro per lo sbarco dei naufraghi, tra i quali c’erano 10 donne e sei bambini, uno dei quali di appena 11 mesi.
Il Ministro dell’Interno aveva deciso di tenere la linea dura, “diffidando” la Ong dall’entrare in acque italiane e scrivendo che l’operazione di soccorso aveva messo a rischio delle vite umane.
«Nave battente bandiera tedesca, Ong tedesca, armatore tedesco e capitano di Amburgo. È intervenuta in acque libiche e chiede un porto sicuro. Bene, vada ad Amburgo», così Salvini liquidava la vicenda.
Non prima di aver emanato una direttiva — datata 4 aprile — nella quale «un’eventuale transito dell’imbarcazione “Alan Kurdi” nell’area marittima di competenza italiana in violazione delle disposizioni in materia di immigrazione» veniva descritto come un «passaggio “non inoffensivo”» capace di pregiudicare e mettere a rischio «il buon ordine e la sicurezza dello Stato costiero».
In poche parole il Ministero metteva nero su bianco come le navi delle Ong, ed in particolare la Alan Kurdi, dovessero essere equiparate se non ha vascelli da guerra almeno ad imbarcazioni “pericolose” e appunto non inoffensive.
«Un’eventuale condotta di navigazione verso l’Italia posta in essere dal Comandante della “Alan Kurdi” — si leggeva nella direttiva del Viminale — risulterebbe, pertanto essere finalizzata al trasferimento sul territorio italiano di migranti irregolari con modalità improprie, in violazione della normativa internazionale sul diritto del mare e, quindi, in maniera pregiudizievole per il buon ordine e la sicurezza dello Stato».
In pratica il vascello umanitario “non inoffensivo” veniva accusato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina per aver soccorso in mare delle persone in difficoltà .
Dopo qualche ora Salvini fece un parziale dietrofront, consentendo lo sbarco a donne e bambini, che però si rifiutarono di scendere.
Ma in questo modo probabilmente il ministro ha smentito sè stesso visto che di fatto acconsentiva al “trasferimento sul territorio italiano di migranti irregolari con modalità improprie”.
Quella direttiva, che non solo chiudeva i porti ma anche le acque nazionali italiane, è però diventata oggetto delle attenzioni della magistratura.
Secondo Avvenire infatti la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Agrigento ha aperto un’inchiesta sulla direttiva “anti-Sea Eye”.
A confermarlo il diniego del Viminale ad una richiesta di accesso agli atti sulla vicenda. La Direzione centrale per l’Immigrazione fa infatti sapere che i documenti riguardanti il caso dello sbarco negato alla Alan Kurdi «risultano essere oggetto di indagine da parte della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Agrigento».
A condurre le indagini ci sarebbe il procuratore Luigi Patronaggio, il pm che per primo si era mosso in merito al presunto sequestro di persona relativo al caso Diciotti (quello per cui Salvini venne salvato dal M5S al Senato).
E la vicenda potrebbe non limitarsi alla Alan Kurdi perchè anche nella direttiva del 15 maggio sulla Sea Watch 3 (ancora in attesa di un porto sicuro) il Viminale definisce come “non inoffensivo” il passaggio della nave della Ong in acque italiane.
A bordo della Sea Watch 3 ci sono 65 persone tra cui 11 donne, 15 minori di cui 8 non accompagnati, 3 bambini e 2 neonati. Il Ministro potrebbe dover spiegare in basi a quali informazioni in suo possesso l’arrivo di 65 persone pregiudicherebbe il buon ordine dello Stato.
Fatto salvo ovviamente il caso in cui ad aizzare i cittadini italiani contro i migranti sia proprio il partito di Salvini.
(da “NextQuotidiano”)
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Maggio 17th, 2019 Riccardo Fucile
IL CASO DELLA NAVE ALAN KURDI AD APRILE, IL VIMINALE L’AVEVA DEFINITA “NON INOFFENSIVA” SOLO PERCHE’ AVEVA SALVATO NAUFRAGHI IN MARE
Le direttive del Viminale sul salvataggio dei migranti in mare finiscono di nuovo sotto l’occhio della magistratura.
Il nuovo caso, riportato dall’Avvenire, è quello della Alan Kurdi, che il 3 aprile ha soccorso in mare 64 persone, ma che il ministero dell’Interno aveva indicato come nave “non inoffensiva”.
I magistrati di Agrigento, con il procuratore Luigi Patronaggio, hanno acquisito gli atti sul divieto alla Ong Sea Eye.
Il nuovo fronte giudiziario si è aperto il 4 aprile: l’eventuale transito in area “di competenza italiana” dell’Alan Kurdi è stato considerato, secondo una direttiva del Viminale, “necessariamente quale passaggio non inoffensivo”.
Sia questa direttiva che gli atti sulla Sea Eye fanno parte del fascicolo d’inchiesta di Agrigento.
La nave, dopo aver soccorso i migranti in mare, aveva ricevuto inizialmente il permesso di far sbarcare le persone soccorse in Italia. Prima di un dietrofront con il quale si è deciso di far scendere solamente le donne con i figli, lasciando a bordo i padri. Le famiglie non hanno accettato di separarsi.
Secondo quanto riporta ancora l’Avvenire, dopo una richiesta di accesso a quegli atti, il Viminale ha risposto che “gli atti risultano essere oggetto di indagine da parte della procura della Repubblica presso il tribunale di Agrigento”.
Intanto la nave Sea Watch 3, con a bordo 65 migranti, tra cui anche due neonati e un disabile, si trova al limite delle acque territoriali.
L’imbarcazione, diretta verso Lampedusa, è stata diffidata dalla Guardia di finanza e dalla Capitaneria di porto: gli è stato comunicato di non entrare nelle acque territoriali. Quindi l’imbarcazione per il momento fa zig zag vicino al limite per non entrare, aspettando ulteriori notizie.
Sul caso interviene anche stamattina il ministro dell’Interno, Matteo Salvini: “Questi non sono soccorritori ma scafisti, e come tali verranno trattati. Per i trafficanti di esseri umani i porti italiani sono e rimangono chiusi”.
Un consiglio alla Sea Watch: querelate il signor Salvini in sede civile per diffamazione con richiesta di 10 milioni di euro di danni.
(da agenzie)
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Maggio 17th, 2019 Riccardo Fucile
SALVINI INCAPACE DI RISTABILIRE LA LEGALITA’, NON C’ERA NESSUN PRESIDIO DI POLIZIA… I SANITARI: “SIAMO COME IN UNA ZONA DI GUERRA”
Il giorno dopo l’incontro del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal ministro Salvini a Napoli si torna a sparare. Questa volta nel cortile dell’ospedale Pellegrini.
A pochi giorni dal ferimento della piccola Noemi, in città si torna a parlare della sicurezza degli innocenti messa a repentaglio.
Un ragazzo, armato di pistola e con un casco in testa, ha esploso alcuni colpi di pistola nel cortile del nosocomio dove era arrivato un 22enne con ferite di arma da fuoco alle gambe, vittima di un altro attacco a Piazza Trieste e Trento.
I colpi, come si vede nei video di sorveglianza, sparati verso le scale dello stabile dove c’erano quattro persone, tra cui l’obiettivo dell’agguato, non hanno raggiunto nessuno. La vittima, nota alle forze dell’ordine per reati di lieve entità , adesso è “in condizioni stabili”.
Francesco Emilio Borrelli, consigliere Regione Campania dei Verdi, commenta così l’accaduto: “La camorra è arrivata a sparare anche negli ospedali, cose che non accadono neanche nelle zone di guerra. Solo il caso ha voluto che non si verificasse un nuovo caso Noemi. L’emergenza sicurezza è a un punto di non ritorno, servono i presidi di polizia negli ospedali”.
Chi stanotte presidiava il pronto soccorso racconta di un’azione solitaria “che poteva provocare sicuramente vittime all’interno dell’ospedale”.
Ciro Verdoliva, commissario straordinario dell’Asl Napoli 1 dice provocatoriamente: “Non posso pensare di fornire ad infermieri e dottori un camice antiproiettile”.
In quanto si tratta di “gente che lavora, che è qui a prestare soccorso non può trovarsi all’improvviso come in una zona di guerra. L’episodio è grave e terribile. Ciò nonostante – e questo afferma ancora la loro professionalità – gli operatori sono subito tornati al lavoro”.
Silvestro Scotti, presidente dell’Ordine dei Medici di Napoli, parla della questione sicurezza: “Voglio esprimere solidarietà ai colleghi che questa notte hanno vissuto momenti di paura mentre erano impegnati a fare il proprio lavoro. Un episodio, quello vissuto al Pellegrini, che deve essere stigmatizzato con decisione e che deve vedere una forte risposta da parte delle più alte cariche dello Stato, del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Tra aggressioni e intimidazioni, si lavora ormai in condizioni proibitive”.
“Una scena mai vista”, dice un infermiere che all’ospedale Pellegrini di Napoli lavora “da anni”. “Alla violenza sono abituato, con parenti di gente ferita in agguati che sfogano la loro rabbia su di noi e sull’ospedale, ma quello che è successo stanotte le ha superate tutte”, dice l’infermiere che racconta: “Eravamo tutti intenti a soccorrere il ragazzo ferito, come sempre con l’aiuto di guardie giurate quando si è scatenato l’inferno. Si è intravisto un uomo che a volto coperto ha cominciato a sparare verso di noi. Un miracolo che nessuno sia stato colpito. Qui ci sarebbe bisogno di una vigilanza della polizia h24 ma mi rendo conto delle cose che succedono in città che i poliziotti non possono essere dappertutto”.
(da agenzie)
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Maggio 17th, 2019 Riccardo Fucile
IL SINDACO DI RIACE PERMETTE ALLA TRASMISSIONE DI FORMIGLI DI VINCERE LA SFIDA CON PAOLO DEL DEBBIO
Mimmo Lucano batte Matteo Salvini, Luigi Di Maio, Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi.
Niente urne, nè schede elettorali, non stiamo parlando di voti ma di telecomandi e televisori.
Guardando i dati Auditel delle prime serate di giovedì 16 maggio, il programma in cui era ospite il sindaco auto-sospeso di Riace ha superato quello in cui presenziavano i leader di Lega, Movimento 5 Stelle, Fratelli d’Italia e Forza Italia.
Nel confronto delle curve di ascolto di Piazzapulita (La7) e Dritto e Rovescio (Rete 4), il programma di Corrado Formigli è sempre stato sopra a quello condotto da Paolo Del Debbio.
Su Mediaset si sono seguite senza soluzione di continuità le interviste ai quattro leader politici, che hanno ottenuto il 4,8 per cento di share (838mila spettatori).
Il programma di approfondimento di La7, iniziato con 35 minuti di intervista a Lucano e poi con un reportage sulla nave Mare Jonio, è stato guardato da poco più di un milione di persone, per il 5,7 per cento di share.
(da agenzie)
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