Aprile 21st, 2015 Riccardo Fucile
BASSI ISTINTI: QUANDO SERVIVA SPECULARE SUI MARO’ LA MARINA ERA L’ORGOGLIO ITALIANO, MA SE I NOSTRI MILITARI RISCHIANO LA VITA PER SALVARE MIGLIAIA DI VITE UMANE E NON MERCI ALLORA DIVENTI UN “TRAGHETTATORE”… MENTRE PERSINO IL NEW YORK TIMES ESALTA LA NOSTRA MARINA
“Si dice che gli scafisti non mettano più tutto il gasolio perchè tanto c’è il servizio navetta della Marina militare”.
Così Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, durante la puntata di Quinta Colonna (Rete 4) che si stava occupando dell’ennesima tragedia avvenuta domenica scorsa nel Canale di Sicilia in cui si temono circa 900 morti.
Un’espressione indegna nei confronti di chi rischia ogni giorno la vita per salvare migliaia di esseri umani, assolvendo la missione militare che gli è stata assegnata.
Soprattutto se proviene da chi non perde occasione per chiedere strumentalmente la liberazione dei nostri due marò: evidentemente per qualcuno conta più chi difende qualche container di merce privata che chi porta soccorso a esseri umani.
Nello stesso giorno in cui il New York Times scrive: “Per fortuna la Guardia costiera e la Marina italiane non hanno tenuto conto dei vincoli e continuano a pattugliare le acque in prossimità della Libia. Solo nell’ultimo weekend hanno soccorso l’incredibile cifra di 8.480 migranti».
L’editoriale del New York Times critica anche l’abbandono dell’operazione «Mare Nostrum» gestita dalla Marina italiana, per ripiegare sul piano Triton a cura della Ue”,
I nostri militari non “traghettano”, cara Meloni, forse il termine è più adatto a certi politici che hanno dimestichezza con “traghettamenti” per convenienza da un partito ad un altro.
O forse a qualcuno dà semplicemente fastidio che i nostri militari siano mossi da nobili scopi e non da bassi istinti elettorali.
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Aprile 21st, 2015 Riccardo Fucile
HANNO DIMENTICATO UN DETTAGLIO: PER BOMBARDARE I PRESUNTI BARCONI DEGLI SCAFISTI NEI PORTI LIBICI OCCORRE L’AUTORIZZAZIONE DEL GOVERNO LIBICO (CE NE SONO PURE DUE) O SI SCATENA UNA GUERRA
Come avevamo previsto: a Renzi e Alfano del dramma dei profughi non gliene frega nulla, a loro interessa solo poter vendere all’elettorato delle regionali lo spot mediatico dei barconi degli scafisti in fiamme.
Non a caso, insieme alla Pinotti, ieri sera hanno occupato tutte le Tv per cominciare a sparare palle mediatiche.
Nei resoconti giornalisti si legge: “Libia, bombe sui barconi. Tutti i ministri in tv. Si studia missione modello Atalanta, ma l’ok dell’Europa non è scontato”.
E ancora: “Il governo italiano è pronto a prendere parte a un intervento europeo anche militare contro gli scafisti che gestiscono il traffico di esseri umani dalla Libia all’Europa”.
La Pinotti parla di “droni armati”, precisando che “serve un’autorizzazione del Congresso Usa che non è ancora arrivata”.
Alfano vuole “affondare i barconi prima che partano”.
Ma dato che in Europa non ci sono dei folli, l’appoggio è tutt’altro che scontato.
Per fortuna ci pensa la Boldrini a riportare gli “uomini in barca” alla realtà ricordando che : “affondare le imbarcazioni degli scafisti è possibile solo se c’è un accordo con le autorità locali che hanno già individuato i barconi. Facile fare gli slogan, poi bisogna vedere come fare. Come si fa ad andare in un altro paese a distruggere barche, per farlo devi avere l’autorizzazione di quel paese, ma in Libia la situazione è frammentata: a chi lo si chiede?”
Concetto che avevamo già rappresentato un paio di giorni fa da questo blog e ribadito anche dall’ammiraglio in congedo ed esperto di diritto marittimo internazionale Fabio Caffio: ” è chiaro che per farlo servirebbe, oltre a una risoluzione dell’Onu, anche il consenso delle autorità libiche. Cosa non agevole vista la situazione del Paese: c’è un governo riconosciuto che è quello di Tobruk, un altro non riconosciuto (a Tripoli) e milizie che controllano il territorio”.
O forse qualcuno vuole scatenare una guerra con la Libia e riuscire così a riunificare 147 tribù contro l’Italia?
Senza contare che dalla Croce Rossa Italiana a tutte le principali ong. si chiede piuttosto l’avvio urgente “di attività di ricerca e soccorso in mare su ampia scala, per evitare altre morti nel Mediterraneo”.
Beffa nella beffa, secondo alcune fonti è possibile che in cambio l’Europa chieda all’Italia di ospitare più migranti di quanto faccia attualmente, per riequilibrare una situazione che i paesi del Nord giudicano fortemente sbilanciata a loro danno.
Su questa linea si starebbero muovendo alcuni paesi, guidati dalla Germania, tra cui Svezia, Polonia, Olanda e Finlandia che ospitano molti più profughi di noi senza fare tanto casino.
In conclusione: bombardare gli scafi nei porti libici non si può, sarebbe un atto di guerra contro la Libia.
E non servirebbe a nulla perchè gli scafi vengono acquistati dagli organizzatori criminali all’ultimo momento, fino al giorno prima sembrano normali barconi con un legittimo proprietario.
Non solo: i barconi ormai partono persino dall’Egitto e dalla Turchia per poi fare scalo in Libia, qualcuno informi Renzi e Alfano.
Più che bombardare, il governo sembra davvero composto da “bombardati”.
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Aprile 21st, 2015 Riccardo Fucile
DOPO LO STRAPPO CON LA MINORANZA, EMERGONO PERPLESSITA’ SULLA STRATEGIA DEL PREMIER ANCHE TRA I SUOI FEDELISSIMI
“Il colpo di forza era necessario, perchè “a questi (la minoranza Pd-ndr) non gli frega niente della legge elettorale”, legge elettorale che Renzi vuole portare a casa la settimana prossima.
E però anche nel cuore renziano il dubbio martella: “Staremo tre giorni sui giornali dipinti come dei prevaricatori – dicono deputati della maggioranza pd che ovviamente non vogliono essere citati -, come degli stalinisti. Vero che non c’era altra scelta, se non avessimo sostituito quelli della minoranza sarebbe stato un casino, però paghiamo un prezzo d’immagine…”.
Un casino? Certo, come minimo i lavori sarebbero stati rallentati forse parecchio, e in aula sarebbe arrivato un testo diverso dall’Italicum. Per cui la linea è quella e non si tocca: “Scrivilo pure che io mi vergogno per quelli che non seguono la decisione del gruppo”, commenta Ernesto Carbone, che ricorda una sua esperienza personale: “Io che sono favorevole agli Ogm quando c’era da votare la mozione contraria chiesi se potevo dissentire e mi venne detto: no. Allora chiesi se potevo uscire dall’aula. Risposta: no. E votai una cosa alla quale non credevo minimamente, ma il gruppo aveva deciso così”.
Però, oltrepassando la barriera dei commenti a voce alta, qualche dubbio serpeggia. “Le cosa si poteva gestire in altro modo, evitando l’impressione di un atto di forza – dice un noto deputato – ma ormai da noi è tutto così, forza contro forza. Il problema è che non si media più, forse non ci sono nemmeno le persone in grado di mediare…”.
Già , ma Renzi non pare il leader più incline alla mediazione, normale dunque che i “suoi” non coltivino quell’arte.
Se – come dicono i renziani – “la minoranza cerca l’incidente”‘ sembrerebbe che l’incidente l’ha trovato.
Forse si potevano evitare le sostituzioni di Bersani, Bindi, Cuperlo e compagnia, additare come scorretto il loro comportamento non conforme alla decisione del gruppo e cambiare poi in aula il testo che sarebbe uscito dalla commissione: “Ma così ci tenevano inchiodati in commissione per giorni”, osserva Gennaro Migliore, relatore della legge. Però – ragiona un altro – “la brutta figura l’avrebbero fatta loro”.
La classica scelta del male minore.
Il premier ha preferito scontare cattiva stampa ma aggiudicarsi il primo round.
E spianare la strada alla vittoria finale. Con un k.o. definitivo.
Ma di qui ad allora ci sono giorni non facili.
(da “Huffingtonpost”)
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Aprile 21st, 2015 Riccardo Fucile
IL SINDACO AVEVA DETTO: “CONDANNATO A UN ANNO PER AVER USATO L’ESPRESSIONE PROJECT MANAGER INVECE CHE COORDINATORE”… I GIUDICI : “LO SCOPO DI DE LUCA ERA ATTRIBUIRGLI UNA INVENTATA POSIZIONE APICALE CON UNA PIU’ SOSTANZIOSA REMUNERAZIONE”
“Condanna demenziale, per aver usato l’espressione project manager invece di coordinatore“, commentò il sindaco all’epoca della condanna, lo scorso gennaio.
Ma secondo i giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Salerno che hanno condannato Vincenzo De Luca, la promozione di Alberto Di Lorenzo aveva come unico scopo quello di “attribuirgli una inventata posizione apicale, con conseguente riconoscimento di una più sostanziosa retribuzione“.
La realizzazione del termovalorizzatore di Salerno, infatti, non poteva prevedere la figura del project manager, che peraltro non è contemplata dal codice degli appalti.
E’ scritto nelle circa 140 pagine delle motivazioni della condanna per abuso d’ufficio a un anno di reclusione (pena sospesa) dell’ex sindaco di Salerno e candidato Pd alla Regione Campania.
Le motivazioni sono state depositate stamane dalla seconda sezione penale del Tribunale di Salerno e sono state rese note dal M5S.
De Luca è stato condannato in qualità di ex commissario straordinario di governo per la costruzione di un impianto di termodistruzione durante l’emergenza rifiuti in Campania.
L’opera non è stata poi compiuta.
Tra gli elementi di censura del collegio dei giudici (presidente Ubaldo Perrotta, giudici estensori Antonio Cantillo e Mariano Sorrentino), l’inutilità di nominare un project manager in presenza di un Responsabile Unico del Procedimento, sottolineata in aula dal pm Roberto Penna durante il dibattimento, che parlò di inutile duplicazione delle stesse funzioni.
In uno dei passaggi chiave delle motivazioni, i magistrati giudicanti sottolineano che “l’inesistenza della figura della nomina del project manager, la totale assenza di motivazione circa la necessità della nomina e la scelta della persona nominata; l’accertata falsità delle giustificazioni postume; la particolare qualificazione dei protagonisti della vicenda, i rapporti interpersonali strettissimi tra nominante e nominato (Alberto Di Lorenzo, il capo staff dell’ex sindaco, geometra con laurea triennale in Scienza di Governo, anche lui condannato a un anno ndr); il successivo occultamento sul sito web, la presenza, all’interno del gruppo, di persone astrattamente più qualificate; la circostanza che l’opera svolta non risulta essersi concretizzata in attività di particolare complessità ed importanza; il fatto che Di Lorenzo, in prospettiva, avrebbe potuto guadagnare una somma ben maggiore di quella liquidatagli con il provvedimento del marzo del 2009 (circa 8000 euro al netto delle ritenute, ndr) sono tutti elementi dimostrativi del fatto che la nomina in contestazione, lungi dall’essere finalizzata a perseguire esclusivamente una finalità pubblica, aveva l’unico scopo di svincolare Di Lorenzo dal gruppo di lavoro e attribuirgli una inventata posizione apicale, con conseguente riconoscimento di una più sostanziosa retribuzione“.
Giusto sabato De Luca aveva incassato l’appoggio tangibile di Matteo Renzi.
E’ accaduto a Pompei, dove il sindaco di Salerno e il presidente del Consiglio si sono incontrati, con il secondo che ha abbracciato platealmente in primo, prendendolo a braccetto per passeggiare tra le rovine della città .
Le immagini scattate dai fotografi sono state interpretate dai critici come simboliche della rovina della questione morale nel Pd.
Vincenzo Iurillo
(da “il Fatto Quotidiano”)
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Aprile 21st, 2015 Riccardo Fucile
ACCOGLIENZA E SOLIDARIETA’, IL GESTO ESEMPLARE IN CUI UNA COMUNITA’ SI RITROVA
Forse 70 mila anni fa, forse molto prima alcuni nostri progenitori lasciarono l’Africa e arrivarono in Europa.
Qui viveva già da tempo l’uomo di Neanderthal.
I nostri progenitori lo sterminarono e conquistarono il pianeta. Alle origini della nostra civiltà ci sono dunque la migrazione e il genocidio.
Molto tempo è passato da allora, e al cospetto delle ondate migratorie abbiamo oggi altre opzioni oltre allo sterminio.
Le donne e gli uomini che vengono dall’Africa, dal Medio Oriente e da molti altri luoghi insanguinati dalla guerra e illividiti dalla miseria, continueranno a venire a migliaia, a centinaia di migliaia: questo è un dato indiscutibile.
Possiamo decidere di sterminarli tutti – come di fatto già stiamo facendo baloccandoci con le «operazioni di polizia internazionale», o come vorrebbe fare chi propone il blocco navale –, o di accoglierli e di offrire loro la possibilità di vivere dignitosamente.
Nascere male è un tiro di dadi del destino, provare a vivere bene è un diritto fondamentale dell’uomo.
Non è un problema etico: qui non è in discussione il nostro essere buoni o cattivi.
È un problema di universalità dei diritti dell’uomo (una buona invenzione europea) e di gestione del conflitto – dunque, è questione eminentemente politica.
Lasciarli morire e moltiplicare le difese è una scelta possibile, ma è destinata a diventare sempre meno sostenibile in termini politici, economici e militari.
Ciò di cui abbiamo bisogno, ciò che dovremmo fare è, secondo una felice espressione di Umberto Contarello, uno sbarco in Normandia alla rovescia.
Dovremmo, noi Unione Europea, armare una grande flotta, sbarcare in Libia, occuparne porzioni di costa, costruire campi di accoglienza, distribuire cibo e medicinali, arrestare e processare i trafficanti di uomini, e portare in Europa tutti coloro che lo desiderano.
Le risorse per trasportare in sicurezza centinaia di migliaia di donne e di uomini sul nostro continente, e per aiutarli poi a vivere una vita dignitosa, per quanto appaiano ingenti, sono nella nostra piena disponibilità .
Siamo ricchi, molto ricchi: il più povero dei nostri mendicanti è un Paperone al cospetto di chi sale nudo di tutto sui barconi della morte.
Ogni singolo Paese d’Europa ha denaro, infrastrutture, tecnologia, cibo e benessere incommensurabilmente superiori alla somma dei Paesi da cui proviene la grande, necessaria migrazione.
È ovvio che in condizioni di normalità ciascuno preferisce stare a casa propria, e che non si può trapiantare in Europa un altro paio di continenti.
Ma la tragedia cui siamo esposti non ha nulla a che fare con la normalità , e richiede non le lacrime del buon cuore ma il coraggio della ragione.
Andare a raccogliere i nostri fratelli moribondi, prenderci cura di loro, portarli da noi perchè possano vivere e prosperare in pace sarebbe l’atto fondativo di una nuova Europa, il gesto esemplare e realistico con cui una comunità si ritrova e riconosce.
Fabrizio Rondolino
(da “il Corriere della Sera”)
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Aprile 21st, 2015 Riccardo Fucile
DIPINGONO UN’ITALIA “INVASA” DA CRIMINALI STRANIERI : L’ODIO NON SI FERMA NEANCHE DAVANTI ALLA STRAGE DI MIGRANTI… MA LA GIUSTIZIA ITALIANA NON INTERVIENE
Quasi mille migranti muoiono in mare solo perchè in fuga dal terrore e dall’incubo. Ma non c’è pace, non c’è rispetto nè tregua dell’odio, in tanti gruppi e pagine Facebook di area xenofoba, o per meglio dire razzista che nelle ultime ventiquattro ore hanno continuato a martellare la loro propaganda d’intolleranza.
Mescolando notizie vere e fake, realtà e manipolazione, civiltà e regresso, insulti a Laura Boldrini e finanche a Matteo Salvini perchè “troppo soft”.
Nel mirino sempre loro: gli immigrati, i richiedenti asilo, i rifugiati. Persino nell’ora della tragedia apocalittica non c’è nessuna pietà . E nemmeno un minuto di silenzio in bacheca.
Prendiamo la pagina Facebook “Fuori tutti gli immigrati dall’Italia”, dotata di ben 11 mila ‘mipiace’.
Alla voce informazioni è scritto “Sic Semper Tyrannis. Contro l’oppressione multietnica. La Resistenza Nazionale crede nell’unicità etnica e culturale dei Popoli europei e si oppone al tentativo genocida di annientarne le differenze. Contro l’invasione della nostra Terra. Oltre la destra e la sinistra”.
Questa pagina fa capo al sito resistenzanazionale.com che però risulta “irraggiungibile a causa dei troppi accessi”. Sarà vero?
Scorrendone gli ultimi post, sembrerebbe che nulla di terribile sia accaduto nella notte tra sabato e domenica nel canale di Sicilia.
Scorre invece implacabile il consueto fiume in piena di articoli che, concatenati uno dopo l’altro, danno corpo all’assioma: “la cronaca nera è in subappalto agli stranieri. Che sono tutti sporchi, brutti e cattivi. E cioè, clandestini. Se stiamo male la colpa è tutta loro”.
Nel post-ecatombe dei novecento migranti, alcuni tra i post di “Fuori tutti gli immigrati dall’Italia” recitano: “Risse a cinghiate tra famigliole rom”; “Donna in sottopasso: l’aspetta maniaco nordafricano”;”La carica dei 101 hotel che ospitano profughi a casa nostra”; “Non ha biglietto, cinese sfascia porta bus”; “Direttore centro: profughi sono violenti, e loro lo bersagliano di tazze” (e tra i commenti si leggono perle come “cosa pretendete dalle scimmie?” o il sempreverde “parassiti”); “Amnesty vuole denunciare europei per barconi che affondano” (e anche qui uno stillicidio di repliche, per di più firmate con nome e cognome, esempio: “Se preferiscono possiamo andarli a prendere con delle navi da crociera…”).
E che dire di questo titolo: “La Caritas usa l’8 per mille per regalare iPhone e sigarette ai clandestini (islamici)?
Il gruppo Facebook “Fuori tutti gli immigrati dall’Italia” conta 8233 membri. Ma è un gruppo chiuso, e la nostra domanda d’iscrizione non viene accettata.
Non resta allora che fare un salto sul sito-madre, tuttiicriminidegliimmigrati.com (sottotitolo, “Hic sunt leones — Gli altri parlano d’integrazione, noi ve la mostriamo”).
Tre le sezioni: Quanti sono gli immigrati in carcere? Reati e propensione al crimine. Detenuti per continente di origine. Pure qui, tra pestaggi sudamericani e “profughi africani a caccia di passanti con cocci di vetro”, non c’è praticamente traccia dell’ecatombe in mare.
Sempre su Facebook cresce invece la forza numerica dell’analogo “Tutti i crimini degli immigrati in Italia. Ora basta” (“Informazione su quello che fanno gli immigrati clandestini che non vogliono integrarsi”): 1713 i mipiace, ma si lieviterà .
Cosa hanno messo in copertina gli amministratori della pagina?
Un falso articolo di “Repubblica.it” che annunciava una legge a favore degli immigrati in Italia, a cui sarebbero stati concessi, a pioggia, “1400 euro al mese, alloggio e bus gratuito e buoni pasto”.
Nel titolo anche la parola «Scandalo». Si tratta, appunto di un fake vecchio di anni sbugiardato a suo tempo anche da “Il muro dei boccaloni”.
E poi “brilla” la pagina Facebook di “Imola Oggi” (quasi 56 mila mipiace per “il primo quotidiano telematico imolese” diretto da Armando Manocchia).
Eccovi un’antologia degli ultimi post: “Si sapeva che andavano a parare lì. Cosa c’entra l’accoglienza, cosa c’entrano Frontex e Triton con un naufragio avvenuto in Libia, di fronte a Misurata?”; “Valori e culture di Santa Romana Chiesa” (“Immigrato senza biglietto sferra un pugno in faccia al controllore); “Cultura boldriniana” (che rimanda all’articolo sul sito web intitolato “Rissa tra richiedenti asilo al Cara di Bari, 100 immigrati coinvolti”); “Valori e culture a Roma: vigilessa scippata da un africano — il video”; “Visto che andate a fare opere di bene sino in casa altrui, perchè tu e gli scout (foto di Renzi) con la chiesa e i ciellini non andate a recuperare le vittime cristiane trucidate per mano dei vostri fratelli musulmani e gli date degna sepoltura?”.
Una lettrice di “Imola Oggi”, Lucia, annota: “Ho un dubbio, che questo naufragio sia stato fatto di proposito per aumentare i soccorsi e favorire le invasioni. Sono schiavi della magia africana ed europea. Vergogna”.
Altri affezionati lettori si preoccupano dell’ingente somma che potrebbe essere sottratta alle casse statali per riportare a galla il relitto.
Nemmeno gli indiani sono dispensati: “Tra gli indiani e musulmani è una bella gara….per non parlare poi quando sono indiani musulmani”. Titola Imola Oggi: “Cremona: indiano ubriaco tenta di violentare la cognata, la picchia e distrugge la casa” (recita un commento: “E l’India vuole insegnare! Guardate i nostri marò”).
Anche la scena rock nazionale non è stata certo a guardare. Dall’engagement ideologico al disimpegno incivile. Sentite cosa hanno scritto sulla loro pagina Facebook i Nobraino, nomen omen, band “indie” romagnola con un forte seguito e con quasi 50 mila followers sul social network fondato da Mark Zuckerberg: “Avviso ai pescatori: stanno abbondantemente pasturando il Canale di Sicilia, si prevedono acque molto pescose questa estate”.
Maurizio Di Fazio
(da “L’Espresso“)
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Aprile 21st, 2015 Riccardo Fucile
LA MODELLA E BANCARIA E’ CANDIDATA PER LA LEGA SUD AUSONIA, A SOSTEGNO DI CALDORO… GESTISCE LA SUA IMMAGINE COZZOLINO, RESPONSABILE DEI CLUB FORZA ITALIA
Alle regionali campane rispunta il nome di Noemi Letizia.
E non perchè la ragazza — che nel 2009 invitò l’allora premier Silvio Berlusconi alla sua festa del 18esimo compleanno a Casoria — sia candidata.
A lei, piuttosto, sono legati — più o meno direttamente — alcuni nomi che compaiono nella lista Lega Sud Ausonia che sostiene il presidente uscente di Forza Italia Stefano Caldoro.
Un movimento guidato da Gianfranco Vestuto e che si definisce “meridionalista di opposizione politica e di salvaguardia sociale Ovunque, in Europa e nel mondo intero”.
Candidata del partito è Stefania Divina La Greca, appariscente bancaria di San Giorgio a Cremano che sulla sua pagina Facebook – la stessa nella quale ha inserito il volantino elettorale come foto del profilo — ha postato decine di selfie e foto che la ritraggono in costume da bagno o in abiti succinti.
E visto che si autodefinisce “divina”, ha pensato di postare un’immagine della Madonna come copertina sul social network.
“Per proteggermi dagli stronzi invidiosi e cattivi”, scrive lei. Poche le informazioni disponibili su di lei, che si presenta come modella. Il sito Fanpage riporta lo stralcio di una sua intervista in cui dice: “Ho fatto corsi di dizione, studiamo recitazione e teatro, poi qualche film; infine, ho presentato eventi canori nazionali trasmessi dalla Rai“.
La sua presenza in lista, spiega il Corriere del Mezzogiorno, è stata confermata dal leader della Lega Sud Ausonia.
Ma chi gli ha presentato La Greca? E qui spunta l’ex finto fidanzato di Noemi Letizia, Domenico Cozzolino, anche lui candidato nella stessa lista.
“Ed è proprio lui — continua il quotidiano — che di lavoro fa il pierre, a gestirne l’immagine, per evitare soprattutto che la pressione dei media possa schiacciarla”. Ricordiamo chi è Cozzolino: modello di Boscotrecase (Napoli), ed ex tronista di Uomini e donne, nel 2009 era stato protagonista di un servizio fotografico di Chi in compagnia di Noemi Letizia.
Prima la coppia era ritratta a Rimini, poi sul lungomare di Napoli. Nelle immagini si baciavano sotto gli occhi dei genitori di lei che assicurava: “Sono illibata”.
Un servizio che lo stesso Cozzolino a Diva e Donna rivelò essere una montatura.
Ma il collegamento tra le regionali campane e Noemi non finisce qui.
Perchè dal 16 giugno 2014 — come si legge sul suo profilo Facebook — il “responsabile delle politiche di promozione e sviluppo dei Club Forza Silvio nelle regioni del Sud Italia” è Vittorio Romano, attuale e soprattutto vero marito della ragazza, dalla quale ha avuto due figli, Beatrice e Valerio.
Il battesimo del secondogenito si è svolto nella casa di Silvio Berlusconi ad Arcore.
E l’ex premier è stato il padrino.
(da “il Fatto Quotidiano”)
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Aprile 21st, 2015 Riccardo Fucile
PUGLIA, CAMPANIA, LIGURIA: UN MARASMA INDEGNO TRA VOLTAGABBANA E INQUISITI, PROGETTI POLITICI ASSURDI E NESSUNA PASSIONE
Quello che sta accadendo in Puglia è a dir poco grottesco.
In vista delle Regionali, il centrodestra aveva designato come candidato Presidente l’oncologo Francesco Schitulli.
Tutti uniti. Tutti compatti. Almeno così pareva.
Già perchè in un momento di “ordinaria follia”, le beghe interne a Forza Italia hanno portato alla scissione dell’atomo e, con essa, alla candidatura parallela, e confliggente, della Poli Bortone la quale, non soltanto è dimentica di essere ancora parte della direzione di uno specifico partito, ma addirittura riverbera tutta sè stessa nell’oblio della parola data, rinunciando a farsi da parte.
Questi valzer non sono manco minimamente avvicinabili all’idea di una Politica all’altezza del proprio Paese.
Le banderuole sono la cosa peggiore di tutte, soprattutto allorchè incarnate da chi, in nome di presunti valori a cui dare testimonianza, non sa fare altro che “trasmigare” un pò ovunque, dal PdL a Forza Italia, da Forza Italia a FdI-AN (non senza aver perorato la causa del Movimento per Alleanza Nazionale), e da quest’ultimo a non si sa dove… Per ridare una dimensione nuova e appassionante alla Destra non basta invocare una generica unità : occorre decenza, coerenza ed una passione sincera che travalichi qualsivoglia giochetto da “vita Repubblicana”, compresi quelli delle poltrone danzanti.
In questo marasma indegno, in questo panorama nel quale la politica continua a consumare soltanto logiche speculari a sè stessa, e al di là degli specifici contenuti – chiaramente non condivisibili – alla fine risulta persino presentabile il decisionismo di Renzi: sa un pò di “regime”, ma i fatti hanno dimostrato come troppa libertà fa oggettivamente “male”…
Provocazione? Chissà … Può darsi… Io adoro definirlo buon senso.
Il tempo delle mezze misure dovrebbe essere finito da un pezzo e invece…
Puglia, Liguria, Campania…
Progetti politici assurdi. Coalizioni ricche di inquisiti (anche a sinistra, ovviamente). Nessun progetto serio. Nessuna visione. Nessuna autentica passione.
Nessuna voglia sincera di rimettere in moto il metronomo della storia…
Intanto è vita che và , come meglio può fare: incapace di disegnare il domani e di gestire finanche il presente…
Complimenti a tutti. Mi auguro che prima o poi la storia vi porti il conto e che sia molto salato.
La “politica”, “servire il proprio Paese”, sono cose dannatamente serie ma in oltre vent’anni non siete mai stati davvero capaci di capirlo…
Il renzismo, la sinistra, si sconfiggono soltanto con progetti seri.
I pagliacci non servono proprio a nulla, nemmeno più a farci ridere…
Salvatore Castello
Right BLU – La Destra Liberale
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Aprile 21st, 2015 Riccardo Fucile
POTEVA ESSERE LA SOLUZIONE PER ARRIVARE A UN CANDIDATO UNICO DEL CENTRODESTRA, MA CHI DA UN ANNO VOLEVA LE PRIMARIE ORA HA CAMBIATO IDEA
La presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, propone di “far scegliere agli elettori”, attraverso le primarie, il candidato governatore pugliese del centrodestra che al momento esprime due personalità : l’oncologo Francesco Schittulli (Ncd, ‘ricostruttori’ di Raffaele Fitto e Fratelli d’Italia), e l’esponente di FdI, Adriana Poli Bortone, sostenuta da Forza Italia e Lega Nord.
Poli Bortone, la cui candidatura è stata lanciata da FI, ha accettato nonostante il suo partito le abbia chiesto di ritirare la candidatura.
Primarie già domenica prossima. Uno dei candidati Schittulli ci sta, Fitto si dice “entusiasta”. L’ex sindaco di Lecce taglia corto: “Un’idiozia”.
LA PROPOSTA
“Non mi piace deludere la fiducia della gente perbene – si legge in una nota della Meloni – so che tante persone disperate in Puglia si aspettano da noi risposte concrete di buongoverno e un’inversione di rotta rispetto alle ricette ideologiche e fallimentari della sinistra e di Vendola. Per questo, mi sento di fare un altro appello, con il cuore, ai due candidati di centrodestra allo stato in campo per il ruolo di Presidente di Regione, ognuno dei quali si sente supportato dalla maggioranza dei nostri elettori: facciamo decidere loro!”.
“Non so cosa ne pensi Francesco Schittulli – continua Meloni – ma certamente Adriana Poli Bortone è sempre stata una sostenitrice delle elezioni primarie. Proviamo a dedicare una giornata intera, quella di domenica 26 prossimo, ad una grande consultazione popolare realizzando seggi in maniera proporzionale in ciascuna provincia. Ce la possiamo fare anche in pochi giorni, perchè su questo dibattito c’è grande attenzione e ci sarà quindi altrettanta partecipazione. Vediamoci subito, oggi stesso, per stabilire regole trasparenti e condivise, chi arriverà primo farà il candidato presidente e chi arriverà secondo farà il vicepresidente. Primarie aperte a tutti gli elettori pugliesi, vincolando però chi vuole votare alla sottoscrizione di un documento di valori e programmi in modo da escludere le possibili interferenze di elettori avversari. Salvo sbugiardarli subito dopo. Ognuno, ogni forza politica del centrodestra, deve dimostrare di voler vincere, come lo desidera Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale”.
OK DI SCHITTULLI
Immediata la risposta di Schittulli, che ritiene “assolutamente condivisibile la proposta”. “Meglio primarie last minute – sostiene l’oncologo – che facciano decidere ai nostri elettori quale fra i due candidati presidenti sia colui al quale affidare il compito di guidare la coalizione di centrodestra, piuttosto che continuare in questo clima di litigiosità all’interno dello stesso schieramento che favorisce solo ed esclusivamente la sinistra”.
“Io – precisa – accetterò l’esito qualunque esso sia. Per questo ritengo che vadano immediatamente convocati tutti responsabili del centrodestra per organizzare le primarie per domenica prossima, 26 aprile, ovvero a una settimana prima del deposito delle liste e poco più di un mese dall’appuntamento elettorale”.
“Sarà un modo per rigalvanizzare il nostro elettorato – conclude – ma soprattutto una maniera per chiedere scusa per aver fatto vivere loro, mio malgrado, questi momenti di politica non proprio edificanti”.
FITTO ENTUSIASTA
“La proposta lanciata da Giorgia Meloni, mi vede assolutamente favorevole, anzi entusiasta – fa sapere Raffaele Fitto – è sempre giusto dare la parola ai cittadini, gli unici davanti ai quali ci si debba inchinare. Si tengano domenica 26 elezioni primarie tra i due candidati e poi tutte le liste vadano a sostegno del vincitore. Sul piano della sicurezza del voto, il voto deve essere aperto solo a chi è iscritto nelle liste elettorali. Chi dovesse dire no si assumerebbe la responsabilità di un regalo alla sinistra”. “Nessuno accampi scuse organizzative – aggiunge – la cosa è assolutamente fattibile. Sul piano della sicurezza del voto, il voto deve essere aperto solo a chi è iscritto nelle liste elettorali. Dopo di che ci saranno 5 giorni pieni per ultimare le liste e definire la coalizione. Come si vede, è una cosa praticabile e a portata di mano. Chi dovesse dire no (e non vedo come si possa dire no) si assumerebbe la responsabilità di un regalo alla sinistra e di un danno alla Puglia e ai pugliesi”.
POLI BORTONE
“Un’idiozia”. Questo il giudizio dell’altra candidata chiamata in causa.
“Di solito – ha detto Poli Bortone – a scegliere di fare le primarie è un’alleanza di partiti, in questo caso, abbiamo stabilito quali sono i partiti che le vogliono fare? Se io dicessi sì, su cosa dovremmo confrontarci io e il professor Schittulli? Su chi tra noi due si veste meglio o su chi tra me e lui ha gli occhi più belli? E poi, quali sarebbero le alleanze dopo le primarie? Non si può parlare di queste idiozie – ha concluso – perchè la gente ha problemi ben più gravi e seri, e di questo dobbiamo occuparci”.
NO DEL COMMISSARIO FI
Anche il commissario di Forza Italia, Luigi Vitali frena: “Non ci sono nè le condizioni nè i tempi per fare le primarie. Le primarie si organizzano secondo precisi regolamenti e seguendo percorsi definiti: qui non c’è nulla di tutto questo. Le primarie sono impossibili perchè c’è un ostacolo insuperabile: Francesco Schittulli non potrà mai essere il nostro candidato perchè ha cacciato Forza Italia dalla coalizione di centrodestra. L’unica che può ricompattare la coalizione è Adriana Poli Bortone e invito tutti i partiti e i movimento politici di centrodestra a convergere su di lei”.
(da “il Fatto Quotidiano”)
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