Ottobre 5th, 2020 Riccardo Fucile
REGGIO CALABRIA, CHIETI, ANDRIA, LECCO AL CENTROSINISTRA, MATERA AL M5S ALLEATO CON IL PD, CROTONE AI VERDI… CENTRODESTRA SI CONFERMA AD AREZZO
Il centrosinistra vince a Lecco, Chieti, Andria e Reggio Calabria. Il centrodestra riconfermato ad Arezzo. A Crotone a sorpresa eletto l’outsider civico ambientalista Lorenzo Voce, mentre a Matera vince il M5s con Domenico Bennardi che ha ribaltato l’esito del primo turno contro lo sfidante Rocco Luigi Sassone.
Sono i risultati dei ballottaggi negli otto Comuni capoluogo arrivati al secondo turno, a cui si aggiunge Bolzano dove l’esito è già noto da domenica sera: ha trionfato il sindaco uscente Renzo Caramaschi (centrosinistra). In tutto, erano 67 Comuni chiamati al ballottaggio dopo il primo turno del 20 e 21 settembre scorso.
A Reggio Calabria il sindaco uscente Giuseppe Falcomatà (centrosinistra), che ottiene la riconferma con il 58,4% dei voti. Si ferma al 41,6% lo sfidante del centrodestra, Antonino Minicuci.
A spoglio quasi concluso, è ormai cerco che il prossimo primo cittadino di Matera sarà il pentastellato Bennardi che ha il 67,6% dei voti.
Rocco Luigi Sassone, sostenuto dal centrodestra e nettamente avanti dopo il primo turno, non supera il 33%.
Ad Arezzo confermato il sindaco uscente Alessandro Ghinelli del centrodestra con il 54,5% su Luciano Ralli (centrosinistra) che ha preso il 45,5 per cento.
A Lecco è fallito il tentativo di Peppino Ciresa (sostenuto da Lega, Fdi e FI) di portare la città al centrodestra: Mauro Gattinoni (centrosinistra) è riuscito nel recupero e ha vinto con appena 31 voti di vantaggio (50,1%).
Ad Andria, dove invece Pd e M5s erano uno di fronte all’altro, ha vinto con il 58,9% la candidata del centrosinistra Giovanna Bruno sul pentastellato Michele Coratella.
A Chieti altro ribaltone ai danni del centrodestra: è Diego Ferrara il nuovo sindaco, si è imposto col 57% sullo sfidante del centrodestra Fabrizio Di Stefano, fermo al 43%.
A Crotone, infine, vittoria netta e a sorpresa per Lorenzo Voce: il candidato civico, lontano dai partiti, ha ottenuto il 64% dei voti rispetto al 36% del candidato del centrodestra Antonio Manica.
Per i fautori delle prove di alleanza tra le due forze di governo arrivano buoni risultati da Pomigliano d’Arco e Giugliano, dove i 5 stelle e il Partito democratico si sono presentati insieme.
Nella città di Luigi Di Maio il candidato Gianluca Del Mastro ha vinto nettamente sulla sfidante Elvira Romano con il 61 per cento.
Anche a Giugliano il “giallorosso” Nicola Pirozzi è avanti con il 53%. Attesa anche per i risultati in Sicilia, dove si vota ancora per il primo turno in 61 città . Vanno ad eleggere il sindaco due capoluoghi (Agrigento ed Enna), mentre l’asse governativo Pd-M5s ha sostenuto lo stesso candidato in due grossi centri come Termini Imerese e Barcellona Pozzo di Gotto.
La Lega perde anche a Saronno e Legnano, segno che anche in Padania è iniziato il flop
Ribaltone a Cascina — Il popoloso comune in provincia di Pisa, con quasi 46mila abitanti, abbandona la Lega e torna al centrosinistra. Michelangelo Betti è il nuovo sindaco. Al ballottaggio il candidato del centrosinistra, che era sostenuto anche dal M5s, è stato eletto con 11.088 voti, pari al 59,02%, battendo lo sfidante Leonardo Cosentini (centrodestra) che si è fermato a 7.699 voti (40,98%).
Dal 2016 al 2019 alla guida del Comune di Cascina c’è stata l’europarlamentare della Lega Susanna Ceccardi, candidata del centrodestra alle ultime elezioni regionali. Ceccardi è stato il primo sindaco della Lega in Toscana.
(da agenzie)
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Ottobre 5th, 2020 Riccardo Fucile
PROMETTE DI CONTINUARE LA “MIA BATTAGLIA CONTRO LE MAFIE TUNISINE E NORDAFRICANE”… E ANCHE QUESTA VOLTA DIMENTICA QUELLA ITALIANA
“Lascio il partito, è giusto così”. Ad annunciare le dimissioni dalla Lega è Angela Maraventano, ex senatrice del partito di Matteo Salvini che sabato dal palco della manifestazione di Catania aveva pronunciato frasi shock a favore della mafia. “La vecchia mafia difendeva il nostro territorio”.
Nel suo discorso Maraventano dopo avere accusato il “governo abusivo” di non impedire “l’invasione del Paese” da parte dei migranti irregolari e di essere “complice di chi traffica carne umana”, dal palco di Catania aveva rivolto un plauso alla mafia di un tempo.
“La nostra mafia – le sue parole – che ormai non ha più quella sensibilità e quel coraggio che aveva prima. Dove sono? – dice Angela Maraventano – Non esiste più. Perchè noi la stiamo completamente eliminando… Perchè nessuno ha più il coraggio di difendere il proprio territorio”.
Un discorso che ha suscitato numerose polemiche, anche all’interno della Lega.
Al punto che oggi il commissario regionale del Carroccio in Sicilia, Stefano Candiani, in mattinata aveva chiesto le dimissioni di Maraventano. “A Catania ha fatto un intervento pasticciato. Ogni tipo di giustificazione avanzata su questo tema mi sembra francamente insufficiente rispetto alla gravità delle frasi pronunciate. Non si possono avere ambiguità . Deve lasciare la Lega”, la richiesta di Candiani.
Un’esortazione che Maraventano ha raccolto nel pomeriggio dichiarando: “Lascio il partito. Sono una persona seria, è giusto così”.
Poi l’ex vicesindaco di Lampedusa ha aggiunto: “Continuerò a fare la mia battaglia, contro le mafie dei tunisini e dei nord africani, vado avanti per la mia strada”.
(da agenzie)
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Ottobre 5th, 2020 Riccardo Fucile
NEL PROCEDIMENTO COINVOLTO L’IMPRENDITORE PAOLO ARATA
La Procura di Roma ha chiuso le indagini che lo coinvolgono per due episodi di corruzione. Nel procedimento sono coinvolte altre quattro persone tra cui l’imprenditore Franco Paolo Arata.
Secondo l’accusa Siri, all’epoca dei fatti sottosegretario alle Infrastrutture, avrebbe asservito i suoi poteri ad interessi privati “proponendo e concordando con gli organi apicali dei ministeri competenti (Infrastrutture, Sviluppo economico e Ambiente), l’inserimento – si legge nel capo di imputazione – in provvedimenti normativi di competenza governativa di rango regolamentari e di iniziativa governativa di rango legislativa, ovvero proponendo emendamenti contenenti disposizioni in materia di incentivi per il ‘mini eolico’”.
In cambio “riceveva indebitamente la promessa di e/o la dazione di 30 mila euro da parte di Arata, amministratore della Etnea e dominus della Solcara Srl, amministrata dal figlio, società operanti in quel settore”. Arata da questi provvedimenti “avrebbe ottenuto benefici di carattere economico”.
In un secondo episodio contestato Siri, in concorso con Arata e l’intermediario Valerio Del Duca, Simone Rosati e Paolo Iaboni (funzionari della Leonardo Spa), “si attivava – prosegue il capo di imputazione – per ottenere un provvedimento normativo ad hoc che finanziasse, anche in misura minima, il progetto di completamento dell’aeroporto di Viterbo, di interesse per future commesse della Leonardo Spa”.
Inoltre “esercitava pressioni direttamente e per interposta persona, sul comandante generale della Guardia Costiera, ammiraglio ispettore capo Giovanni Pettorino, al fine di determinarlo a rimuove il controammiraglio Piero Pellizari dall’incarico di responsabile unico del procedimento nell’ambito di un appalto, in essere ma in scadenza, per la fornitura di sistemi radar Vts (Vessel traffic service), essendo Pellizzari inviso alla Leonardo Spa, siccome critico su alcuni aspetti della fornitura”.
Per questo Siri riceveva indebitamente “la promessa di ingenti somme di denaro (per il tramite e in parte destinate anche agli intermediari Arata, con legami personali ed illeciti con lo stesso Siri e lo stesso Del Duca) e comunque la dazione di 8 mila euro, anticipate da Del Duca e Rosati (quest’ultimo di intesa con il suo superiore gerarchico Paolo Iaboni) che avevano programmati di riottenere tale provvista, pur non riuscendo nell’intento, mediante il pagamento da parte di Leonardo Spa, di una fattura emessa da una società ”.
(da agenzie)
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Ottobre 5th, 2020 Riccardo Fucile
COSI’ IL MEDICO DELLA GEORGETOWN HA COMMENTATO IL GIRO IN SUV DEL PRESIDENTE CONTAGIATO
La comunità scientifica statunitense non ha dubbi nella valutazione della scelta di Trump di uscire dall’ospedale di Bethesda — dove è ricoverato in seguito alla positività al coronavirus e alla presenza di sintomi di Covid-19 — per un giretto in Suv in favor di telecamera, per non perdere troppo terreno nel corso di questa campagna elettorale. Uno dei commenti più apprezzati e più condivisi è stato fatto da Leana Wen, una dottoressa della Georgetown university (svolge il ruolo di visiting professor) che è anche consulente, su temi di medicina, per la CNN.
La dottoressa si è messa nei panni dello staff medico di Donald Trump, valutando la situazione che ha portato il presidente degli Stati Uniti a uscire dalla struttura ospedaliera per il giro in Suv davanti al gruppo di sostenitori che, da qualche giorno, si era radunato per supportare l’inquilino della Casa Bianca e candidato per un secondo mandato al ruolo di presidente degli Stati Uniti.
Trump è entrato in un Suv guidato da un autista, alla presenza di almeno un altro membro della sua guardia personale. Nonostante le protezioni che sono state inserite nel veicolo, visto che si tratta di una vettura ermeticamente chiusa, il rischio di contagio per le due persone che sono entrate in diretto contatto con Trump è elevatissimo.
«Se fossi stata il medico di Trump — ha scritto su Twitter Leana Wen — gli avrei consigliato una visita psichiatrica per stabilire l’efficacia della sua capacità di prendere decisioni».
Un attacco diretto al presidente degli Stati Uniti — che, in virtù del suo ruolo, deve prendere un bel po’ di decisioni — e alla sua candidatura per un secondo mandato. La valutazione di un esperto sul gesto di Trump, che risulta ancora positivo al coronavirus, non fa che mettere in luce ancora una volta la sua leggerezza e superficialità nell’affrontare un tema cruciale di questo periodo, come la diffusione del contagio da coronavirus.
Aver anteposto gli interessi della sua campagna elettorale al potenziale allargamento del contagio nei confronti di alcuni membri del suo staff non rappresenta certo il comportamento di una persona che abbia compreso la pericolosità della malattia che tutti noi — e lui in maniera diretta — stiamo cercando di combattere
(da agenzie)
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Ottobre 5th, 2020 Riccardo Fucile
E LUI PENSA A FARE UNA RAFFICA DI TWEET: “ANDATE A VOTARE”
Il capo di Gabinetto ha detto che il presidente continua a migliorare e sembrerebbe vero vista la valanga di tweet presidenziali di prima mattina. “Votate”, per la Space Force, per law and order, per il più grande taglio di tasse mai visto, per la libertà religiosa. Tutto in maiuscolo e con tanti punti esclamativi.
La breve uscita di Donald Trump ieri dall’ospedale per salutare i suoi sostenitori sta suscitando molte polemiche. Una sorpresa last minute, arrivata poco dopo la sua affermazione “ora ho capito tante cose sul Covid”.
Il presidente, le cui condizioni sono circondate da confusione e mancanza di chiarezza, ha deciso di farsi vedere per un saluto, accompagnato dalle guardie del corpo.
Le critiche sono arrivate da più parti, ma soprattutto dai medici.
In particolare, due tweet di un medico del Walter Reed Hospital, che ha definito “folle e irresponsabile il teatrino politico del presidente”. Il medico, responsabile di medicina dei disastri alla George Washington University, ha espresso solidarietà e preoccupazione per gli agenti coinvolti nell’uscita, bloccati con una persona positiva al Covid, all’interno di un Suv a prova di proiettile.
“Ogni singola persona all’interno di quel veicolo, durante l’uscita presidenziale assolutamente non necessaria – scrive – devono osservare la quarantena di 14 giorni. Potrebbero ammalarsi. Possono morire. Per uno show politico. Obbligati da Trump a mettere a rischio la loro vita. Questa è follia”.
E ancora: “Quel Suv presidenziale non è solo a prova di proiettile, ma è anche ermeticamente protetto per un attacco chimico. Il rischio della trasmissione del Covid 19 lì dentro, è tanto alto quanto fuori dalla portata di qualsiasi procedura medica. L’irresponsabilità è pazzesca. I miei pensieri vanno agli agenti della sicurezza forzati a partecipare”.
“Qualche minuto dopo aver detto che aveva capito tutto del Covid, il presidente, chiuso dentro a un veicolo, si fa un giro in compagnia di persone presumibilmente negative, mentre era sotto trattamento medico sperimentale”, scrive su Twitter il dottor Craig Spencer, medico d’urgenza sopravvissuto a Ebola, docente alla Columbia University.
Non è stato solo il personale medico a contestare l’uscita presidenziale. II capogruppo alla Camera dei rappresentanti dei dem, Hakeem Jeffries, ha scritto sui social: “Più di 205 mila americani sono morti. Abbiamo bisogno di leadership, non di photo opportunity”.
Peter Alexander di Nbc News ha scritto su Twitter di aver chiesto perchè Melania Trump non andava a trovare il marito. Gli è stato risposto che era stata una decisione della First Lady per non mettere a rischio la salute di nessuno. “Promemoria: un funzionario della Casa Bianca sabato mi ha detto che la First Lady non sarebbe andata a trovare Trump al Walter Reed perchè ha il Covid, e questo avrebbe messo in pericolo gli agenti che l’avrebbero dovuta portare all’ospedale”.
La Casa Bianca ha replicato alle accuse precisando che per l’uscita del presidente erano state prese precauzioni “appropriate”
Critiche sono piovute anche sui medici del presidente e sui loro bollettini che, sostengono i media americani, hanno creato confusione e mancano di chiarezza. I dottori hanno detto che il livello di ossigeno nel sangue del presidente è sceso due volte nei due giorni successivi alla diagnosi del Covid, richiedendo un intervento medico, e che è stato sottoposto a steroidi.
Dichiarazioni che fanno pensare che le sue condizioni quindi potrebbero essere più gravi di quanto inizialmente descritto. Ma hanno insistito sul fatto che la sua situazione era migliorata abbastanza da poterlo dimettere lunedì. Questi due episodi hanno sollevato nuovi interrogativi sulla credibilità delle informazioni fornite sullo stato di salute di Trump.
“Gli Stati Uniti non hanno affrontato adeguatamente l’emergenza coronavirus, perchè il presidente non può ammettere la debolezza di stare male o che altre persone stiano male”. Così, la nipote del presidente, Mary Trump, in un’intervista all’emittente Npr, Un atteggiamento, sostiene, che The Donald avrebbe ereditato dal padre Fred che considerava “inaccettabile” l’essere malati. Il nonno di Trump è morto per l’influenza spagnola.
(da agenzie)
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Ottobre 5th, 2020 Riccardo Fucile
IL TOTALE DEI MORTI E’ SALITO A 209.721
Nelle ultime 24 ore, gli Stati Uniti fanno registrare 50.044mila nuovi casi da coronavirus. A riportarlo sono i dati della Johns Hopkins University. Le vittime, purtroppo, sono 690 (che, sommate alle precedenti, portano gli Stati Uniti a 209.721 vittime attuali). Con questi, i casi statunitensi totali salgono a quota 7.417.845.
Come annunciato dal sindaco Bill de Blasio, mercoledì nove quartieri di New York, da Brooklin al Queens, saranno soggetti di nuovo al lockdown.
Nel resto del mondo la situazione non è migliore. Parigi, infatti, è passata da “zona rossa” a “zona di massima allerta” e i bar rimarranno chiusi, come a Marsiglia. Scongiurata invece la chiusura dei ristoranti, che potranno rimanere aperti con un protocollo sanitario rafforzato.
In Europa, nel Regno Unito si registrano più vittime rispetto agli altri paesi europei: 42.407 sono le vittime oltremanica, seppur ieri si è registrato un lieve calo nei contagi. In Spagna, invece, il ministero della Salute fa sapere che nelle ultime 24 ore sono stati accertati 9.419 casi di Covid-19 e 182 decessi.
Con queste cifre sale a 778.607 il numero delle persone colpite dalla pandemia nel Paese. Continua a salire il trend anche in Germania, con il picco di contagi registrato da aprile: 2.673 nuovi contagi in 24 ore. In Asia a preoccupare è l’India, con 101.782 morti.
(da agenzie)
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Ottobre 5th, 2020 Riccardo Fucile
TAMPONI A TUTTI I 200 PARTECIPANTI, QUEL GIORNO SALVINI DISSE CHE ERA FEBBRICITANTE SALVO POI NEGARLO IL GIORNO DOPO
Il 25 settembre a Terracina Matteo Salvini ha partecipato a un evento elettorale presso il ristorante Il Tordo. Con lui c’erano anche importanti esponenti della Lega come Durigon e Zicchieri. Ma soprattutto c’era un cittadino di Terracina, che ora è ricoverato all’ospedale Santa Maria Goretti di Latina per COVID-19, scrive il Messaggero:
A Latina c’è anche un link “elettorale”. Questa mattina a Terracina, dove fino alle 15 si vota per il ballottaggio per l’elezione del sindaco, verrà infatti allestito dalla Asl pontina un drive in d’urgenza per sottoporrer a tampone oltre 200 persone che hanno partecipato a un evento organizzato dalla Lega il 25 settembre scorso. La Asl lo ha scoperto ricostruendo in contatti di un terracinese doc risultato positivo sabato. Dopo di lui sono risultati positivi anche tre familiari.
L’uomo — le cui condizioni tra l’altro ieri si sono aggravate e hanno reso necessario il suo ricovero al Santa Maria Goretti di Latina nel reparto Covid — ha raccontato di aver avuto una parte attiva nell’evento organizzato dalla Lega il 25 settembre al ristorante “Il Tordo” in località La Valle ha cui ha partecipato non solo il candidato sindaco Valentino Giuliani ma anche tutto lo stato maggiore della Lega a cominciare da Matteo Salvini.
Nelle foto si vedono anche il senatore Claudio Durigon, il deputato Francesco Zicchieri e l’europarlamentare Matteo Adinolfi. Non è chiaro se anche Salvini e gli altri esponenti politici nazionali siano stati convocati per effettuare il tampone
La situazione dei contagi a Latina si è così aggravata che il manager della Asl pontina, Giorgio Casati invita senza mezzi termini a stare a casa.
Solo ieri nella provincia si sono registrati 73 casi. Il giorno in cui Salvini si è recato a Terracina è lo stesso in cui a Formello il leader della Lega sul palco aveva detto di essere febbricitante per poi smentire poche ore dopo.
(da “NextQuotidiano”)
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Ottobre 5th, 2020 Riccardo Fucile
E’ STATO RIPULITO DEI DATI SENSIBILI, CANCELLANDO OGNI OPERAZIONE
Tra i vari colpi di scena della caccia ai 49 milioni di euro della Lega c’è anche questo: un server che gli investigatori cercavano in Lussemburgo, contenente i dati delle operazioni della fiduciaria Pharus Management Lux Sa, viene ritrovato a migliaia di chilometri di distanza, a Bergamo, in un ufficio di via Maj, sede per anni dello studio di commercialisti della Lega Andrea Manzoni e Alberto Di Rubba.
La Procura di Genova sperava di trovare in quei server le risposte ai dubbi sull’investimento lussemburghese da 10 milioni di euro partito dalla Banca Sparkasse di Bolzano, soldi che secondo gli investigatori potrebbero far parte dei capitali sottratti dai conti del Carroccio.
Invece la Guardia di Finanza si è trovata di fronte a un computer bonificato. Qualcuno prima dell’arrivo degli inquirenti aveva cancellato tutti file sensibili.
Il tema è emerso nei giorni scorsi durante una riunione congiunta tra le procure di Milano e Genova, che stanno indagando su aspetti diversi dell’inchiesta.
Milano è radicato il filone sulla compravendita di un immobile di Cormano con soldi pubblici dalla Lombardia Film Commission. Per quella vicenda sono stati arrestati Manzoni e Di Rubba (ex presidente dell’ente a guida regionale) insieme a un altro commercialista, Michele Scillieri.
Genova invece segue i flussi finanziari usciti dai conti del partito dopo le dimissioni dell’ex tesoriere Francesco Belsito, condannato per una maxi-truffa ai danni dello Stato.
L’originario tesoro si perde in una ragnatela di operazioni e società , che avrebbero consentito al Carroccio di occultare quei capitali dai sequestri della magistratura.
Va in questa direzione l’indagine che porta in Lussemburgo. In epoca successiva alla gestione Belsito 10 milioni della Lega finiscono su un deposito della banca trentina Sparkasse. Il conto si svuota e viene chiuso.
E poco tempo dopo una cifra molto simile riappare in un “conto transito”, strumento che le banche utilizzano solitamente per investire fondi propri. Da qui 10 milioni vanno in Lussemburgo e, poco più tardi, a gennaio del 2018, 3 milioni rientrano in Italia. L’Italia sta per andare alle urne e il sospetto è che quei soldi siano un finanziamento della campagna elettorale.
L’operazione viene segnalata a Bankitalia. La versione di Sparkasse è che i fondi appartengano all’istituto di credito. Una delle figure centrali di questa vicenda è Angelo Lazzari, finanziere bergamasco molto attivo con società lussemburghesi. C’è lui dietro alla Pharus, secondo la Finanza, e si avvale della collaborazione del manager Vito Luciano Mancini.
Nell’inchiesta genovese non ci sono al momento indagati. Lazzari però è indagato in un altro fascicolo aperto a Milano dal pm Bruna Albertini, che sta conducendo accertamenti per truffa e autoriciclaggio su una girandola di società lussemburghesi.
E ha radici nel Granducato anche un’altra società di Lazzari, che controlla sette società italiane con sede, ancora una volta, a quell’indirizzo di via Maj.
Ecco perchè gli investigatori stanno cercando di mettere ordine a questo groviglio e di chiarire quali siano i rapporti tra i commercialisti leghisti e Lazzari, il finanziere con la passione dell’offshore.
(da “La Stampa”)
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Ottobre 5th, 2020 Riccardo Fucile
L’ENNESIMA VERGOGNA DEL SOVRANISTA BORIS JOHNSON: 23.000 CONTAGI AL GIORNO, MA LE REGOLE NON VALGONO PER LE ZONE FACOLTOSE DI SHEFFIELD, BARROW-IN-FURNESS E CRAVEN
In Regno Unito il numero di nuovi casi giornalieri di coronavirus è schizzato a 22.961 questa domenica, circa il doppio rispetto a quelli del giorno prima (oltre 12.872) e il quadruplo di venerdì.
È un numero inquietante ma secondo il governo 15.841 nuove infezioni non erano state registrate nella settimana precedente “per un problema tecnico” e quindi saranno aggiunte nel computo di questi giorni (non è chiaro quali).
Una spiegazione che non ha convinto tutti. Anche perchè fino a due giorni fa il computo giornaliero dei nuovi casi di Covid oscillava intorno ai 6mila casi.
Quante “vecchie infezioni” sono state aggiunte in questi ultimi due giorni e quante lo saranno nei prossimi giorni? Insomma, quanti sono ora realmente i nuovi casi di Coronavirus ogni 24 ore? Per il momento il governo non ha aggiunto altri dettagli.
Ci sono poi altre polemiche: a cosa serve il coprifuoco di bar, pub e ristoranti in Regno Unito alle ore 22 se i risultati sembrano l’opposto di quelli sperati? Stamattina Boris Johnson sulla Bbc ha difeso la misura citando “evidenze scientifiche” in quanto dopo una certa ora (e dopo più drink) i comportamenti sociali sarebbero meno responsabili. Ma è altrettanto evidente in strada e sui social media che masse di persone adesso molto spesso escono contemporaneamente dai locali alle 22 e continuano la serata in strada oppure tornano tutti insieme a casa. Le immagini che circolano in Internet soprattutto per quanto riguarda Londra non sono molto confortanti. Vagoni della metropolitana colmi di persone, balli e alcol nelle piazze e nelle vie della capitale e delle altre città per continuare a divertirsi fino a notte.
Per queste ragioni la misura è così controversa che ha ricevuto critiche trasversali. In primo luogo dalla frangia dei conservatori liberisti, brexiter e in taluni casi scettici nei confronti delle nuove restrizioni o di un eventuale nuovo lockdown in Regno Unito, che il premier Johnson farà di tutto per evitare.
Alcuni deputati tory, come Steve Baker, sono sul piede di guerra e negli ultimi giorni sono riusciti a strappare al primo ministro una importante concessione: in caso di una nuova “chiusura” del Paese, sarà il Parlamento ad avere l’ultima parola. Inoltre, sempre i ribelli conservatori stanno cavalcando una protesta di un centinaio di medici di base inglesi che hanno scritto all’esecutivo Johnson per richiamare l’attenzione sulle morti in eccesso non legate al Covid 19 che sono aumentate sensibilmente nelle ultime settimane: sono ben diecimila da giugno nelle case britanniche.
La resistenza a recarsi dal medico o in ospedale per altre malattie (causa paura Covid) starebbe facendo un’altra strage quasi dello stesso livello. Tra le cause anche il “deconditioning”, ossia lo scarso esercizio fisico degli anziani dall’inizio della pandemia.
Ma anche il sindaco di Londra Sadiq Khan, che invece preferirebbe un semi-lockdown di almeno due settimane per fermare la spirale dei contagi, ha criticato il coprifuoco alle 22 perchè controproducente.
Intanto il Sunday Times ha scoperto che le nuove restrizioni approvate dal governo Johnson soprattutto nel nord-est dell’Inghilterra e nelle Midlands per contenere i contagi (per esempio il divieto di incontrare persone di altri nuclei familiari all’interno e all’esterno) siano state applicate subito nelle regioni più povere del Regno Unito, mentre alcune aree più ricche, soprattutto quelle circoscrizioni dei deputati conservatori come quella del rampante ministro delle Finanze Rishi Sunak, sarebbero state risparmiate. Un report che ha innescato l’accusa di classismo al governo anche nella gestione della pandemia.
Il settimanale britannico ha messo le mani su alcune mail riservate tra autorità sanitarie che dimostrano come zone facoltose come Sheffield, Barrow-in-Furness, Craven e Newark and Sherwood, con gli stessi picchi di contagio di aree più povere delle operaie Midlands e Nord-Est come Chorley, Wire e Wolverhampton, l’abbiano fatta franca.
Sui veri motivi ancora non è arrivata una spiegazione chiara del governo, nè ci sono al momento prove di pressioni da parte di influenti deputati tory sull’esecutivo per evitare il blocco: di certo, come scrivono i medici nelle email sinora riservate, il risultato è stato quello di “aumentare ulteriormente le disuguaglianze nel Paese”, perchè le attività delle aree più povere hanno ricevuto un nuovo colpo, a differenza di quelle più opulente.
(da agenzie)
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