Giugno 12th, 2018 Riccardo Fucile
“L’IMMAGINE INTERNAZIONALE DELL’ITALIA NON CI GUADAGNA DI SICURO DA QUESTA VICENDA, SALVINI HA POCO DA CANTARE VITTORIA”
Non ha vinto il più forte, ma il più «umano»: se mai dovesse esserne tratto un film, «Aquarius», è chiaro che l’eroe della vicenda sarebbe Pedro Sà¡nchez, il nuovo premier socialista spagnolo, che strappa al mare e alla tempesta, anche se soltanto diplomatica, 629 disperati alla deriva; e apre loro il porto di Valencia.
Ma gli spagnoli saranno d’accordo con questa scelta?
Penso di sì. Ci sentiamo un popolo umanitario — ritiene Enric Juliana, vice direttore del quotidiano catalano La Vanguardia e attento osservatore della politica italiana, dopo molti anni di corrispondenza da Roma -. Per Pedro Sà¡nchez è stata una buona mossa: oggi è il suo primo giorno effettivo di lavoro, dopo aver organizzato la settimana scorsa tutte le cariche del suo governo. Con questa decisione ha voluto dimostrare di avere una capacità di iniziativa coerente con il suo discorso programmatico. Il centrosinistra ora è innamorato di Sà¡nchez, il Trudeau del sud Europa.
Sà¡nchez-Trudeau?
Credo che siamo di fronte a due archetipi politici. In Spagna Sà¡nchez arriva al governo con il concetto-Trudeau: più ministre che ministri nel suo consiglio, un discorso liberal-progressista, politiche di uguaglianza e di ortodossia economica. Tanto da mettere al dicastero dell’Economia la responsabile della commissione per il budget dell’Unione Europea. Mentre in Italia, il primo ministro Conte si presenta dedicando una sola frase alla parità di genere in un discorso di un’ora e mezza. Salvini arriva al Viminale seguendo l’archetipo di Putin, dell’uomo forte, che batte i pugni sul tavolo. Diciamo che Salvini sta a Sà¡nchez, come Trump a Trudeau. Naturalmente, la realtà di fondo è molto più complessa.
Intanto arriveranno altre navi…
È un problema di tutti. Si apre una discussione europea. Anche se ogni paese ha la sua agenda: in Italia si discute di tasse e immigrazione. In Spagna, di pensioni, perchè la popolazione sta invecchiando, e di unità territoriale, per l’indipendentismo catalano. Da noi la percentuale di migranti è forse superiore, rispetto all’Italia, ma per metà si tratta di latinoamericani. Capisco anche che Salvini canti vittoria, ma l’immagine internazionale dell’Italia non guadagna nulla da questa storia.
Chi accoglierà la prossima nave, allora?
Toccherà a qualcun altro. Ma neanche per l’Italia sarà facile chiudere di nuovo i suoi porti.
(da “il Corriere della Sera”)
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Giugno 12th, 2018 Riccardo Fucile
NESSUNO DICE CHE I VERTICI DELLA GUARDIA COSTIERA NON VOGLIONO ESSERE INCRIMINATI E SI SONO ROTTI I COGLIONI DEL DELIRIO RAZZISTA DEL GOVERNO, IERI TENSIONE ALLE STELLE E RICHIESTA DI FAR APPRODARE L’AQUARIUS… TRASBORDO SU DUE NAVI DELLA MARINA DEI PROFUGHI DELL’AQUARIUS
Lo annuncia Sos Mediterranèe, lo conferma il ministro Toninelli e fornisce i dettagli Medici senza Frontiere.
I naufraghi a bordo dell’Aquarius saranno trasferiti «su navi italiane e condotti a Valencia». La Ong, a cui appartiene l’imbarcazione, afferma che è questo il piano predisposto dal Mrcc (Maritime Rescue Coordination Centre) di Roma.
L’Italia, tra l’altro, improvvisamente fornisce rifornimenti. Nel frattempo è previsto per domani l’arrivo a Catania di altri 937 emigranti a bordo della «Diciotti» della Guardia costeria.
Una parte dei migranti a bordo della Aquarius saranno trasferiti su due navi: una della Marina militare e una della Guardia costiera. Lo si legge sul quotidiano spagnolo El Pais: chi parla è il coordinatore di Medici senza Frontiere che si trova a bordo dell’Aquarius. Il viaggio richiederà quattro giorni. Sull’Aquarius resterà un centinaio di migranti.
Il porto di Valencia è lontano e richiede diversi giorni di navigazione. Troppi per una nave carica di persone. E con le «condizioni meteo in peggioramento la situazione può diventare critica», avvertiva Sos Mediterranèe. L’incolumità delle persone a bordo «della nave Aquarius deve restare la priorità » aveva invocato l’Ong.
Toninelli stamane ha detto: “Oggi manderemo altre navi per prendere a bordo parte dei 629 e accompagnarli verso Valencia. Non si potevano far navigare sulla Aquarius in sicurezza con queste condizioni di mare, stamattina abbiamo mandato viveri».
Toninelli smentisce poi Salvini: «Salvini non ha mandato nessuna lettera a Malta. . Esiste solo una mail inviata dalla guardia costiera al porto della Valletta per chiedere di aprire i porti. La chiusura dei porti italiani non è mai stata all’ordine del giorno».
Come se Salvini non avesse mai scritto e detto che “i porti italiani sono chiusi”.
Non solo. Come rivela il Corriere della Sera, ieri sono volate parole grosse tra la catena di comando del Ministero e Salvini.
“Danilo Toninelli appare molto meno determinato. Anche perchè la Guardia costiera, che dipende dal suo dicastero, ha prospettato i rischi derivanti da un mancato soccorso, compreso quello di finire sotto inchiesta proprio per non aver prestato assistenza. Viene incaricata la Marina Militare di soccorrere tutte le imbarcazioni che sono in zona e trasportare gli stranieri, proprio per evitare che si crei un nuovo caso internazionale e si finisca tutti incriminati davanti alla Corte di Giustizia europea.
Alle 12 Aquarius contatta il centro di coordinamento della Guardia costiera a Roma e dichiara di essere in emergenza. Pochi minuti dopo la Guardia costiera trasmette al Viminale la richiesta di ingresso in porto per «stato di necessità ». Dalle Infrastrutture comunicano che senza una novità che risolva la questione saranno costretti ad autorizzare l’approdo in uno scalo italiano. Si parla di Reggio Calabria. La mediazione con le Infrastrutture ha momenti di tensione fino a che la disponibilità della Spagna non toglie le castagne dal fuoco al governo italiano in preda al caos”
(da agenzie)
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Giugno 12th, 2018 Riccardo Fucile
ALLORA SI’ CHE AVREMMO FATTO LA RIVOLUZIONE
E se al posto di migranti affamati sull’Aquarius ci fossero stati tanti gattini, spauriti e desolati?
Avremmo avuto la stessa reazione oppure un moto ondoso di proteste si sarebbe levato?
La riflessione su questo strano tempo e sulla gerarchia del nostro impegno, del nostro senso civico, sulla molla che ci fa scattare e su quella che invece ci fa addormentare è della regista Francesca Archibugi.
Che scommette: ci fossero stati gattini la nostra rabbia, per vederli tenuti al largo come plichi da restituire, sarebbe salita fino a divenire un urlo collettivo.
Ma ci sono uomini purtroppo su quel barcone, e per di più neri, affamati, desolati forse ammalati, certamente impauriti.
E loro saranno il trofeo della nostra supremazia, la prova della nostra intransigenza finalmente!
Noi non abbiamo occhi per vedere tanti nostri amici, magari conoscenti, magari rispettabili imprenditori che di tanti clandestini fanno uso e abuso, come fossero animali randagi, per tenere alta la rendita del capitale e annullare il valore del lavoro. Con i clandestini, e con chi sennò?, si possono raccogliere le arance, i pomodori, l’insalata, le fragole pagando ciascuno tre, cinque o anche — ma proprio se si è generosi — quindici euro al giorno, e tenere competitivo il prezzo degli ortaggi.
I clandestini possono sopravvivere nelle stalle, nelle tende, nei casolari sgarrupati.
I clandestini non hanno bisogno del medico, delle ferie, della domenica di festa, del sindacato, di una mamma, di fare l’amore, di lavarsi, di bere, di nutrirsi bene.
I clandestini che oggi rifiutiamo sono gli stessi che fino a ieri ci sono serviti nelle concerie, nell’allevamento del bestiame, nell’industria dell’accoglienza. Però ora basta!
Se fossero gattini e non clandestini allora sì che faremmo la rivoluzione.
(da “il Fatto Quotidiano“)
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Giugno 12th, 2018 Riccardo Fucile
QUANDO I SEQUESTRATORI SARANNO CHIAMATI A RISPONDERNE IN SEDE PENALE E CIVILE RIDERANNO DI MENO
Carlo Bonini su Repubblica di oggi spiega perchè la presa in ostaggio dei 629 della Aquarius effettuata ieri dal governo Lega-M5S è stata un atto illegale in aperta violazione della “Convenzione Internazionale sulla ricerca e il salvataggio marittimo” siglata ad Amburgo il 27 aprile del 1979 e ratificata dal nostro Paese con la legge 147 del 1989.
Quella Convenzione fissa l’obbligo di soccorso in mare a chi sia in pericolo di vita e quello del suo trasferimento in un luogo sicuro.
Per quanto riguarda il nostro Paese, questo significa che il Centro nazionale di coordinamento del soccorso marittimo della Guardia Costiera di Roma (Imrcc), ricevuta la segnalazione di un’emergenza al di fuori della propria area di responsabilità Sar (Search and rescue), in acque internazionali, assume il coordinamento del soccorso.
Avvisa l’autorità Sar competente e, se questa non è disponibile, coordina le operazioni fino al loro termine (se necessario con mercantili e navi delle Ong), individuando il luogo sicuro di sbarco.
Ebbene, sabato scorso, per disposizione dell’Imrcc di Roma, sulla motonave della Ong “Sos Mèditerranèe”, sono stati trasferiti 119 migranti recuperati dalla motonave “Jolly Vanadio”; 70 tratti in salvo dalla motovedetta Cp 319 della Guardia costiera italiana; 87 recuperati dalla motonave “Vos Thalassa”, trasbordati prima sulle nostre motovedette Cp 267 e 319, e da queste su Aquarius; 129 recuperati dalla motonave “Everest”, portati prima sulla motovedetta Cp 319 e da questa alla Aquarius. Complessivamente, 405 esseri umani che si sono aggiunti ai 224 soccorsi direttamente da Aquarius.
Per questo, contestualmente al trasbordo, alla “Aquarius”, come previsto dalla Convenzione internazionale, l’Imrcc aveva dato quale “approdo sicuro”, “place of safety”, il porto di Messina:
Perchè in quell’esatto momento, l’Italia, che aveva condotto le operazioni di salvataggio e trasbordo con la sua Guardia costiera, aveva assunto un obbligo giuridico – “indisponibile” alla propaganda – di portare a termine il soccorso con l’individuazione di un approdo sicuro che non poteva che essere italiano.
Salvini ha consapevolmente violato quell’obbligo.
E per giunta, in modo fraudolento, spacciando al mercato del rancore come “vicescafista” la nave di una Ong che aveva partecipato a un’operazione di soccorso disposta dal Paese di cui è ministro dell’Interno.
(da “NextQuotidiano”)
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Giugno 12th, 2018 Riccardo Fucile
DOPO AVERLI MINACCIATI DI NON AVVICINARSI A UN PORTO ITALIANO, LA ZECCA PADANA HA LA FACCIA DI CHIEDERE AIUTO ALLA ONG TEDESCA … FINALMENTE QUALCUNO CHE LO MANDA A FARE IN CULO
I 629 migranti a bordo della Aquarius andranno (forse) a Valencia ma i 937 a bordo della nave Diciotti della Marina militare italiana arriveranno domani al porto di Catania.
Porti italiani chiusi, dunque, ma a singhiozzo e solo alle navi umanitarie.
È questa la decisione presa questa sera dal Viminale che ha assegnato alla Diciotti l’approdo a Catania. Decisione inevitabile visto che i migranti, soccorsi tutti da mercantili di passaggio chiamati dalla sala operativa di Roma e da motovedette italiane, sono stati trasferiti a bordo della capiente nave della Guardia costiera italiana alla quale certamente il governo non può inibire l’approdo in un porto italiano.
La Diciotti, dunque, con il suo consistente carico di persone arriverà domani aprendo così la strada a quella che è la linea del Viminale: porti aperti solo alle navi militari.
La Aquarius continua a rimanere ferma tra Italia e Malta.
Oggi la nave è stata nuovamente rifornita di cibo, le scorte per ora sono limitate a un altro pasto per domani.
Al termine di un vertice a Palazzo Chigi, in tarda serata, è stato confermato che la nave farà rotta verso la Spagna senza transitare da porti italiani. Il governo italiano si è impegnato a fornire supporto ed eventuale affiancamento di motovedette d’appoggio per il viaggio, ritenuto comunque a rischio dal personale della ong.
“Allo stato attuale Aquarius non può andare in Spagna”, sostengono i membri del team di Sos Mediterranee a bordo di Aquarius, anche alla luce dei bollettini meteo, secondo quanto riferisce in un tweet Anelise Borges, la giornalista di Euronews anche lei imbarcata. E aggiunge: “Non è sicuro per la nave, per l’equipaggio e per le persone soccorse”.
La nave quindi per ora resta ferma. Se non si sbloccherà la situazione, secondo quanto trapelato, due navi italiane prenderanno parte degli immigrati a bordo e si dirigeranno insieme verso la Spagna.
Non sapendo come uscire dall’impasse che continua a tenere ferma la Aquarius a metà strada tra Italia e Malta per i timori del comandante di affrontare il viaggio verso Valencia con condizioni meteo in imminente peggioramento e con un cosi consistente numero di persone a bordo, da Roma è partita una singolare richiesta ad un’altra nave umanitaria, la Sea Watch3, la stessa alla quale minacciosamente il ministro Salvini ha promesso “lo stesso trattamento ” della Aquarius se dovesse avvicinarsi alle coste italiane con migranti a bordo.
Ma proprio alla Sea Watch la sala operativa della Guardia costiera di Roma ha chiesto la disponibilita’ a prendere bordo un po’ dei migranti della Aquarius per alleggerirla durante la traversata.
No, grazie, e’ stata la risposta della Ong che ha cosi motivato il suo rifiuto:”Vogliamo porre fine a questo gioco sulle spalle di persone gia vulnerabili e portare al piu’ presto i 629 in un porto sicuro italiano. Non possiamo navigare in sicurezza per 1400 chilometri”,
(da agenzie)
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