Ottobre 9th, 2020 Riccardo Fucile
L’EUROPARLAMENTARE LEGHISTA CIOCCA HA “SCOPERTO” LE CAUSE DEL VIRUS: “TEDESCHI, SPAGNOLI E FRANCESI SONO PIU’ ZOZZI”
Le idiozie di un sovranista già noto per le sue sceneggiate e che in un paese serio non dovrebbe mai essere votato per rappresentare l’Italia in Europa ma invece, nonostante sia un personaggio improbabile e politicamente volgare, si aggira ancora tra Bruxelles e Strasburgo a rappresentare l’Italia.
“Voglio lanciare una provocazione: il popolo italiano è uno dei popoli più puliti. E’ la verità , lo dico da deputato europeo. Noi siamo più attenti, più puliti rispetto ad altri Paesi europei”
Questa la boutade dell’europarlamentare della Lega Angelo Ciocca, commentando in tv la maggiore diffusione del Covid in altre nazioni europee.
Ciocca è intervenuto nella trasmissione “Orario Continuato” su Telelombardia. Il conduttore Marco Oliva ha ripetuto se, dunque, negli altri Paesi europei allora il Covid “è più diffuso perchè sono più sporchi”:
“No, perchè hanno delle attenzioni nettamente diverse rispetto ai cittadini italiani. Scusate, sicuramente hanno un’attenzione alla pulizia dei locali, della persona diversa dalla persona italiana e quindi c’è un comportamento che li penalizza sul Coronavirus. Questa è la verita’”, ha precisato Ciocca.
“Si rende conto di quello che ha detto?”, ha replicato il giornalista. C’è meno Coronavirus in Italia “perchè il comportamento dei cittadini italiani è più ordinato e più pulito. Punto”, ha insistito l’europarlamentare.
“Francesi e spagnoli sono più zozzi?”, ha insistito Oliva. “Eh sì, non so se siete stati in Francia o in Spagna. Se uno entra in un bagno italiano trova un pezzo in più, un sanitario in più (il bidet, ndr). Hanno una cultura dell’ordine e della pulizia diversa da quella italiana che si ripercuote anche nel comportamento. Questo è”, ha sottolineato il leghista.
“Quando un italiano pensa di essere inferiore a un francese o a un tedesco io mi arrabbio – ha concluso Ciocca – perchè noi non siamo inferiori, siamo superiori a un tedesco o a un francese. Se vai in un ristorante francese la pulizia è nettamente diversa rispetto a uno italiano, ovviamente in linea di massima”
I precedenti – Ciocca non è nuovo a uscite “politiche” che sollevano polveroni. Di questo personaggio si parlò nell’ottobre 2018 per aver calpestato con la propria scarpa i documenti del commissario Pierre Moscovici e per aver brandito e poi gettato a terra una barretta di cioccolato in Aula per denunciare la Turchia
C’è poi da dire, in termini di coerenza, che Ciocca fa parte di un partito il cui leader ha avuto guai giudiziari per il simpatico coro anti-meridionale: “Senti che puzza scappano anche i cani, stanno arrivando i napoletani, o colerosi, terremotati, voi col sapone non vi siete mai lavati…”
(da agenzie)
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Ottobre 9th, 2020 Riccardo Fucile
ORA DICE “USATE LA MASCHERINA”
«Mi potete dire che sono incoerente, ma il Covid c’è» dice Angela Chianello, aspirante influencer con 178 mila follower su Instagram diventata suo malgrado famosa per il suo: «Non ce n’è Coviddi, non ce n’è» all’inizio dell’estate.
Da giorni ormai sul suo profilo ha mostrato un cambio radicale nella sua posizione sulla pandemia di Coronavirus. Con i numeri in salita in tutta Italia, specialmente al Sud, anche Angela è dovuta tornare sui suoi passi.
E lo aveva fatto già con un video a fine settembre, tornato a circolare in queste ore sui social, nel quale invita a indossare la mascherina: «Pensiamo alla nostra salute e a tutto quanto. Io quella volta, scherzando spontaneamente avevo detto che il Covid non c’è, ma ora siamo messi male. Abbiamo scherzato e riso, anche altri hanno scherzato e nessuno li ha criticato. A me hanno tirato sassi».
(da agenzie)
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Ottobre 9th, 2020 Riccardo Fucile
“CHI E’ SENZA MASCHERINA VA MULTATO, CHI INSISTE DEVE ESSERE ALLONTANATO, IL VERBALE NON BASTA”
Multe e allontanamenti. Sabato le forze dell’ordine saranno inflessibili con i partecipanti alla marcia negazionista.
L’ordine è partito direttamente dal ministero dell’Interno, su input del Comitato tecnico scientifico per la lotta al coronavirus, ed è stato subito comunicato alla questura: i poliziotti e i carabinieri che monitoreranno la manifestazione dei no mask, oltre ad avere il compito di tenere sotto controllo l’ordine pubblico, dovranno verificare che i manifestanti indossino correttamente i dispositivi di protezione e rispettino le norme sul distanziamento sociale.
Le disposizioni, come spiegano dal Viminale, sono chiare: “Chi è senza mascherina va multato, chi insiste anche dopo la contravvenzione deve essere allontanato. È pericoloso, il verbale non basta”.
L’ordinanza valida in tutto il Lazio già da una settimana non lascia troppi spazi a interpretazioni: chi è senza mascherina all’aperto, per di più nel bel mezzo di un assembramento, va sanzionato e deve pagare 400 euro.
Regole che ovviamente valgono anche per i partecipanti alla “Marcia della liberazione”, i sovranità che si sono dati appuntamento per le 14 a San Giovanni incassando il sostegno (a distanza) del comico Enrico Montesano. A dare man forte all’attore anche Rosita Celentano e Diego Fusaro, filosofo e fondatore del partito Vox Italia.
Non è finita qui: in piazza ci saranno pure i vigili urbani dell’Ugl, sindacato che tra i pizzardoni di Roma Capitale fa 200 iscritti. Già , proprio così: chi dovrebbe controllare sulle mascherine, sfilerà con i no mask.
Ad anticiparli, alle 10, sarà l’ultradestra. Alla Bocca della Verità si ritroveranno Forza Nuova e i Gilet arancioni. Due manifestazioni contro le mascherine e la dittatura sanitaria in cui promettono di volare verbali e contravvenzioni.
(da agenzie)
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Ottobre 9th, 2020 Riccardo Fucile
L’ISLANDA VORREBBE TRATTENERE LA NAZIONALE AZZURRA PER 14 GIORNI IN QUARANTENA … SI STUDIA UN RITORNO IN SICUREZZA
Dopo Bastoni e Carnesecchi, altri tre membri della Nazionale Under 21, 2 giocatori, Matteo Gabbia del Milan ed un altro di cui ancora non si conosce il nome (uno di loro è sintomatico) e un membro della staff, sono risultati positivi al Covid. La Uefa ha stabilito il rinvio di Islanda-italia under 21, prevista per le 17.30 di oggi, a causa della situazione venutasi a creare.La decisione è stata presa su disposizione delle autorità islandesi.
Ora la Figc sta lavorando al rientro in Italia di squadra e staff: in questo momento l’ipotesi più probabile è quella di due voli separati per positivi e negativi.
Ricordiamo che il protocollo Uefa prevede la disponibilità di un minimo di 13 giocatori, di cui almeno un portiere, ma non è bastato a far disputare la partita.
Un episodio simile si era verificato anche prima della gara amichevole con la Slovenia, che in quel caso si era regolarmente disputata.
Due cose emergono dalla notizia delle quattro positività nel gruppo squadra dell’Italia Under 21 impegnato nelle qualificazioni all’Europeo di categoria in Islanda. Innanzitutto che l’UEFA ha creato un precedente importante, rinviando la partita tra gli azzurrini e gli islandesi prevista per le 17.30 del 9 ottobre, pur essendo “solo” 4 gli atleti positivi nella stessa squadra.
Poi, l’elemento che — in questa fase — rischia di essere più delicato anche in vista della ripresa del campionato italiano di Serie A e Serie B: le autorità islandesi, infatti, hanno chiesto che l’Italia possa fare la sua quarantena a Reykjavik, nell’albergo dove si è svolto il ritiro dell’Under 21.
Entrambe le questioni sono estremamente delicate e rischiano di mettere in seria discussione tutti i protocolli previsti per quanto riguarda le competizioni professionistiche.
Le positività con le selezioni nazionali, infatti, potrebbero prevedere — se verrà confermata la richiesta delle autorità islandesi — anche la variabile della quarantena fuori dal proprio territorio di riferimento, con la conseguenza che i giocatori (anche quelli negativi) non possono rientrare in tempo utile nelle proprie squadre di club, creando un’ulteriore difficoltà alle società .
Inoltre, il fatto che la Uefa abbia rinviato la partita Islanda-Italia pur non essendo in presenza di 10 casi di positività contemporanei all’interno della stessa squadra segna una traccia per il comportamento da seguire nelle varie federazioni.
In Italia, lo si è visto lo scorso fine settimana, c’è stata molta confusione sul tema, con Juventus-Napoli che non è stata rinviata, ma con gli azzurri che non si sono presentati a Torino, viste le due positività di Elmas e Zielinski.
Su quest’ultimo match — per il quale si paventava anche la soluzione con la sconfitta a tavolino per il Napoli — non è ancora stata presa una decisione da parte del giudice sportivo, che ha chiesto un supplemento di indagine. Sicuramente, quanto accaduto oggi in Islanda rappresenterà un punto di riferimento per risolvere anche questa questione.
(da agenzie)
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Ottobre 9th, 2020 Riccardo Fucile
“LA SALUTE E’ PRIVATA E NON DELLO STATO, GLI ITALIANI PAGHINO PER FARE IL TEST”… “SE SEI TIRCHIO, GUSTO CHE TI AMMALI, IL TAMPONE DEVE ESSERE GRATIS SOLO PER I POVERI”
Pagate e tamponatevi. È questa la tesi, edulcorata, sostenuta da Vittorio Feltri nel suo editoriale pubblicato oggi, venerdì 9 ottobre 2020, su Libero Quotidiano. L’ex giornalista ha parlato delle code a Roma e Milano per sottoporsi ai test effettuati dalle Asl per verificare il contagio da Coronavirus.
Nel suo pensiero fa riferimento alla Salute, che secondo lui deve essere interesse privato e personale (e non dello Stato) e ai costi per sottoporsi agli esami di rito. Vittorio Feltri sui tamponi gratuiti è categorico: se sei tirchio, è giusto che il virus ti punisca.
Nel suo editoriale pubblicato su Libero Quotidiano, Feltri sottolinea che nel nostro Paese ci siano 4/5 milioni di poveri. Secondo lui sono loro — e solamente loro — a dover usufruire del tampone gratuito. I restanti 56 milioni di cittadini, invece, dovrebbero pagare di tasca propria il test, evitando di creare code ai drive in (fa riferimento a quelli di Roma e Milano, come mostrato da alcuni servizi ai telegiornali) e snellire le procedure.
«L’utilizzo del tampone richiede un intervento del dottore della durata di cinque minuti — scrive Vittorio Feltri su Libero quotidiano -. Poi si sgancia una banconota arancione e dodici ore dopo si riceve il responso […]. Se poi uno è così tirchio da rifiutarsi di mettere mano al portafogli ed estrarvi una somma ridicola (ha citato, all’inizio del suo editoriale, una cifra tra i 50 e i 60 euro, ndr) è giusto che il virus lo punisca e magari lo mandi al cimitero».
Feltri sui tampini gratuiti, dunque, è categorico e sottolinea come la grande maggioranza degli italiani dovrebbe pagare di tasca propria il tampone, senza partecipare e rendere infinite le code ai drive in per usufruire (dietro prescrizione medica) del test pagato dallo Stato. Una semplificazione molto libera.
(da agenzie)
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Ottobre 9th, 2020 Riccardo Fucile
SE NON INDOSSERANNO LA MASCHERINA, IL VIMINALE PROVVEDA A SCIOGLIERLO, BASTA TOLLERANZA VERSO CHI METTE A RISCHIO LA SALUTE DEGLI ALTRI
Alla marcia dei No Mask che si terrà sabato a Roma ci sarà qualcuno che rispetterà l’obbligo di indossare la mascherina? Probabilmente no, ma allora i vigili che parteciperanno si automulteranno se non la indossano?
La manifestazione diventerà l’origine di un focolaio? Ne parla Sebastiano Messina su Repubblica:
Con la minaccia — agitata da Enrico Montesano che oggi è per i no-mask quello che ieri Grillo era per i no-Tav — di passare alla «disobbedienza civile». Magari già domani stesso, rifiutandosi tutti insieme di coprirsi la bocca e il naso con quella che paragonano a una museruola, ultimo strumento del Potere per «addomesticare e soggiogare» i cittadini che pensano con la propria testa e dunque hanno scoperto che il Covid è solo un’invenzione del Deep State e dei poteri occulti.
È vero che niente e nessuno può obbligare i negazionisti del coronavirus a rinnegare le loro farneticazioni. E che niente e nessuno può negare loro il diritto costituzionale di «riunirsi pacificamente».
Cosa che infatti faranno domani, insieme ai no mask, a Forza Nuova, ai cospirazionisti del 5G e ad altri complottisti assortiti, con la partecipazione straordinaria di qualche personaggio televisivo e della deputata ex grillina Sara Cunial, quella che (senza mascherina) un mese fa tentò di dimostrare l’inutilità della protezione provando a baciare un giornalista di Piazzapulita (con la mascherina).
Messina si chiede: come si puà conciliare il diritto di manifestare con quello alla salute?
(da agenzie)
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Ottobre 9th, 2020 Riccardo Fucile
IVANO JOB, CONSIGLIERE DELLA LEGA IN TRENTINO. SPIEGA CHE LO RICHIEDEREBBE ANCORA
Vi avevamo raccontato di come i parlamentari Andrea Dara e Elena Murelli dopo aver preso il bonus 600 euro erano silenziosamente stati fatti rientrare nei ranghi della Lega. Oggi il Fatto elenca tutti i leghisti che nonostante aver percepito il bonus per le partite IVA non hanno usbito alcuna punizione da parte del loro partito, o sono già stati graziati.
Ad esempio Marzia Casolati, che si mostra in pubblico alle manifestazioni di Salvini, come la sfilata anti-giudici di Catania. C’è chi non vuole commentare, come Matteo Gagliasso e Claudio Leone, consiglieri regionali in Piemonte reintegrati dopo una breve sospensione. Il più incredibile è Ivano Job, consigliere provinciale in Trentino per la Lega che spiega che alla bisogna richiederebbe ancora il bonus:
Tra i furbastri del bonus che hanno ricevuto la grazia c’è anche il consigliere lombardo Alex Galizzi, che siede tranquillamente nel gruppo leghista. E poi i veneti, che non sono stati ricandidati da Luca Zaia, ma sono cascati in piedi lo stesso: Riccardo Barbisan è stato dirottato a Bruxelles, nello staff dell ‘europarlamentare Gianantonio Da Re. I
l seggio di Alessando Montagnoli invece è stato salvato dalla maggioranza (a guida leghista) nel consiglio comunale di Oppeano (Verona): è abbastanza chiaro che il partito non l’ha scaricato.
L’unico un po’più loquace è il consigliere provinciale trentino Ivano Job. Che è anche l’unico, formalmente, ancora non reintegrato nella Lega. “Io comunque continuo a lavorare con il gruppo leghista esattamente come prima —dice —sono sospeso soltanto dal partito”.
Ma conta di essere riabilitato quanto prima: “Credo proprio di sì, io non ho fatto nulla di male. Ho preso il bonus per le mie aziende. Che devo lasciarle fallire?”. Quindi lo rifarebbe ancora? “Dipende, vediamo come va l’inverno. Se ce ne fosse bisogno, perchè no?”.
(da agenzie)
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Ottobre 9th, 2020 Riccardo Fucile
SI RIVOLGA A SALVINI E AL SUO PARTITO CHE LO HANNO IMPEDITO
Le offese rivolte in un bar alla 23enne Danielle Madam, campionessa di lancio del peso che non ha ancora la cittadinanza italiana e che vorrebbe ottenerla per poter entrare nelle forze dell’ordine, hanno risvegliato le coscienze a Pavia.
La ragazza, talento dell’atletica leggera italiana, mentre stava lavorando si è sentita dire: «Tu non sei italiana, a cosa ti serve diventare italiana? Non lo diventerai mai». §
Per questo motivo, il sindaco leghista della città lombarda, Mario Fabrizio Fracassi, ha scritto una lettera al presidente della Repubblica Sergio Mattarella per chiedere di accelerare le pratiche per ottenere quel diritto che, altrimenti, sarebbe stato riconosciuto soltanto nel 2030, compromettendo inevitabilmente la carriera dell’atleta.
Danielle Madam si era esposta pubblicamente nei giorni scorsi, commentando la vicenda dell’esame di italiano di Luis Suarez (contestato e oggetto di indagini a Perugia), organizzato in fretta per permettere al calciatore, che era nella lista dei desideri della Juventus, di poter ottenere più rapidamente la cittadinanza italiana. L’atleta aveva notato la disparità di trattamento, soprattutto se paragonata alla sua vicenda personale: originaria del Camerun, è da 16 anni in Italia (4 da residente), non ha ancora la cittadinanza.
Per questo il sindaco della Lega si è rivolto a Sergio Mattarella: «La presente per promuovere presso il Suo Ufficio la concessione della cittadinanza italiana, in virtù degli eminenti servizi resi al Paese e per l’eccezionale interesse dello Stato che ne discende».
L’iniziativa è senz’altro apprezzabile. Ma la riflessione si impone lo stesso: non sarebbe meglio che il diritto di cittadinanza fosse esteso a tutte le persone che si trovano nelle stesse condizioni di Danielle Madam e che, magari, non possono contare su particolari meriti sportivi?
Le iniziative isolate, promosse a livello locale dal sindaco della Lega, non trovano un corrispettivo nella direzione politica generale del suo partito a livello nazionale.
E allora, perchè non farsi promotore — magari — di una mozione interna al Carroccio per chiedere di schierarsi sulla linea dello ius soli?
Se la giovane non ha ancora la cottadinaza italiana è grazie a Salvini e alla Lega, si rivolga a loro invece di fare richieste ipocrite
(da agenzie)
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Ottobre 9th, 2020 Riccardo Fucile
LA FONDAZIONE GIMBE: POSSIBILE LOCKDOWN SENZA RISPETTO DELLE REGOLE
Il presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta non esclude che si possa tornare in lockdown nelle regioni del Sud e del Centro-Sud, dopo il picco dei contagi registrato soprattutto in Campania che con 757 nuovi positivi al virus Sars-Cov-2, resta la regione italiana col maggior numero di nuovi casi. Seppure parziale, la Campania potrebbe dover affrontare nuove misure, tra cui quella temuta della chiusura, seppure parziale, di alcuni luoghi. Su Open Cartabellotta dichiara
Chiusure di interi condomini, quartieri, regioni o settori di attività , se necessario. Il governo, però, dovrebbe intervenire il prima possibile sui trasporti pubblici, incubatore naturale del virus.
Le regioni del Sud e del Centro-Sud, come Campania, Sicilia o Puglia, hanno numeri più alti di quelli della prima ondata.
Il Sud, è bene ricordarlo, sta sperimentando adesso il Coronavirus. Non lo ha conosciuto prima, è stato risparmiato dalla prima ondata di marzo. In Sicilia, adesso, preoccupa il dato degli ospedalizzati: l’11,5% contro il 6,6% della media nazionale.
Secondo il presidente di Gimbe il rischio è la situazione possa sfuggire di mano,
Mi preoccupa che il sistema sanitario possa andare in sovraccarico, che vadano in tilt i servizi di tracciamento dei focolai e che manchino i posti letto. In teoria dovrebbero essere stati potenziati ma in molti ci dicono che si è trattato di un aumento solo sulla carta. In molti casi, ad esempio, non c’è neppure il personale sufficiente a gestirli.
(da Huffingtonpost”)
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