Ottobre 19th, 2020 Riccardo Fucile
LA GIUSTIFICAZIONE ESILARANTE: “DEVO RESTARE A BRUXELLES PER VIGILARE NELL’INTERESSE DELLA TOSCANA”
Susanna Ceccardi resta al Parlamento europeo e quindi non siederà tra i banchi del Consiglio regionale della Toscana.
L’ex candidata del centrodestra alla carica di presidente della Toscana ha esercitato, infatti, nei termini previsti dalla legge l’opzione per il seggio dell’Europarlamento. L’esponente si è dimessa con una comunicazione ufficiale giovedì scorso dal Consiglio regionale.
Oggi al primo punto dei lavori dell’Assemblea regionale, al momento dell’insediamento, ci sarà la surroga. Al posto di Ceccardi entrerà il consigliere di Fratelli d’Italia Alessandro Capecchi.
Qualche giorno fa Susanna Ceccardi aveva spiegato perchè, secondo lei, doveva restare in Europa: “il Pd pretende che mi dimetta dal parlamento europeo, perchè non vuole che l’unico parlamentare di centrodestra toscano eletto dai cittadini resti a Bruxelles per vigilare sulle scelte dell’Europa di qui ai prossimi anni. Arriveranno dei fondi europei ma c’è da valutare per come verranno spesi e veicolati. E vorreste lasciare a seguire queste vicende solo i parlamentari del Partito democratico?“.
La domanda sorge spontanea: ma se la Ceccardi fosse stata eletta presidente della Toscana il problema in Europa non ci sarebbe stato lo stesso?
E Susanna come mai non se ne era preoccupata prima?
(da agenzie)
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Ottobre 19th, 2020 Riccardo Fucile
LO SCARICABARILE: CONTE SCARICA SUI SINDACI LA DECISIONE, I SINDACI NON VOGLIONO PERDERE I VOTI DEI COMMERCIANTI E VOGLIONO POTER DIRE “E’ COLPA DEL GOVERNO”: LA SOLITA FARSA ALL’ITALIANA
L’Anci ha cannoneggiato verso mezzanotte: “E’ uno scaricabarile, non lo accettiamo”. Il suo rappresentante, Decaro, sindaco di Bari, ha rincarato la dose stamane parlando a Radio Capital: “Governo scorretto, decideremo il coprifuoco con le Asl, mai più nelle cabine di regia col governo”. Ma a chi spetta davvero decidere le chiusure dei vituperati luoghi della movida?
Già , perchè tra la bozza, le parole in conferenza stampa di Conte e la versione definitiva del Dpcm sparisce ogni riferimento ai primi cittadini. Nel comma 2-bis dell’Art.1 “Misure urgenti di contenimento del contagio sull’intero territorio” sparisce la frase “I sindaci dispongono la chiusura al pubblico”, e lo stesso comma diventa: “Delle strade o piazze nei centri urbani, dove si possono creare situazioni di assembramento, può essere disposta la chiusura al pubblico”.
Già , disposta, ma da chi? Se lo chiede anche il sindaco di Bergamo Giorgio Gori che twitta: “Nel testo definitivo è stato tolto il riferimento esplicito ai Sindaci che c’era nella bozza, citato da Conte in conferenza stampa. Ma non si dice a chi competerebbero quelle misure: se ai Sindaci, ai Prefetti, ai Presidenti di Regione. Nè con quali mezzi si possano attuare.”
Oltre a Gori fioccano le rimostranze di sindaci come Luigi De Magistris (Napoli) e Rinaldo Melucci (Taranto) per i quali attuare il coprifuoco è “decisione non praticabile”, “non gestibile” dai primi cittadini.
Per il leghista Alan Fabbri (Ferrara) il governo “scarica la responsabilità , ma mancano misure di ristoro”.
Il giallo si infittisce grazie ai retroscena che raccontano di una promessa notturna di modifiche al testo finale, fatta in una telefonata dallo stesso premier Conte al presidente dell’Anci Decaro.
A chiarire ci prova con la luce del giorno il ministro per gli Affari regionali Boccia: “Nel Dpcm c’era una norma che richiamava espressamente i sindaci. Quella norma è stata smussata. Detto questo, se c’è un quartiere da chiudere lo decidono i sindaci e non c’era neanche bisogno di inserirlo nel Dpcm perchè è già così”, è un potere dei sindaci.
(da agenzie)
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Ottobre 19th, 2020 Riccardo Fucile
CRITICHE ANCHE DA RENZI: “GRAVE ERRORE”
“Non si può liquidare il tema con una battuta alla stampa. Il Mes va discusso in Parlamento”. A dirlo è il leader del Pd, Nicola Zingaretti, che ha commentato così la decisione del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, di rifiutare, almeno per il momento, i soldi del Mes, il cosiddetto fondo Salva-Stati europeo.
Durante la conferenza stampa di ieri in cui ha illustrato le nuove misure del dpcm anti-Covid, il premier, rispondendo alle domande dei giornalisti, ha dichiarato: “Senza pregiudizi ideologici ho spiegato che, se avessimo avuto bisogno per un fabbisogno di cassa, ci sarebbe stato anche il Mes. Ma se questo non accade prendere il Mes per risolvere un dibattito pubblico non serve”.
Anzi, ha proseguito Conte, “i soldi del Mes sono dei prestiti e non possono finanziare spese aggiuntive. Se prendiamo i soldi del Mes dovrò intervenire con nuove tasse e tagli di spese”. E conclude dicendo che “c’è un rischio, lo ‘stigma’, non quantificabile: Sure l’hanno preso una decina di Paesi, il Mes nessuno”.
Ma le dichiarazioni del premier hanno creato perplessità nella maggioranza e in alcuni partiti di opposizione. “Credo che un tema come il Mes vada affrontato nelle sedi opportune e non con una battuta in conferenza stampa, perchè questo porta uno strascico di polemiche che non è in sintonia con la volontà che abbiamo di dare punti fermi agli italiani”, ha precisato il segretario del Pd, Nicola Zingaretti.
“Credo – ha proseguito – che in un momento così delicato, con il coronavirus che angoscia milioni di italiani, bisognerebbe evitare polemiche. Questo clima che stiamo tentando di costruire di solidarietà tra forze di governo è un grandissimo valore aggiunto. Le polemiche sono un errore”.
Su Facebook il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, bolla come “un grave errore” la posizione del presidente del Consiglio sul fondo Salva-Stati. “Dicendo no al Mes il premier Conte fa felici Meloni e Salvini, ma delude centinaia di sindaci e larga parte della sua maggioranza. Il tempo – scrive Renzi su Facebook – dimostrerà come questa decisione sia un grave errore politico e soprattutto un danno per gli italiani”.
Per il commissario Ue all’Economia, Paolo Gentiloni, il fondo Salva-Stati “per l’Italia è una grande opportunità “. Dialogando con il direttore di Repubblica, Maurizio Molinari, in occasione della conferenza stampa d’apertura online dell’undicesima edizione del Festival della Diplomazia, Gentiloni ha dichiarato: “Abbiamo la possibilità , ma in fondo anche l’obbligo di usare queste risorse in modo lungimirante”.
“Non si tratta – ha spiegato – di aggiungere al bilancio ordinario, ma di dedicare queste risorse alle grandi sfide del futuro quali la transizione ambientale, la competitività digitale dell’Europa e la resilienza. In fondo è il lusso di poter usare delle risorse in modo cospicuo. Si va oltre i 200 miliardi per affrontare queste grandi sfide del futuro”. “Farlo con questa ambizione – ha concluso Gentiloni – significa identificare poche priorità e concentrare le risorse”.
Su Radio24 interviene anche il viceministro dell’Economia, Antonio Misiani, che sulla valutazione del premier dice: “La rispettiamo, ma noi siamo più positivi sull’utilizzo di questo strumento, guardando pragmaticamente a come può essere utile. C’è un eccesso di ideologia attorno a questo strumento”.
Sul fronte del Sì si schiera poi Più Europa, che attraverso il segretario Benedetto Della Vedova ribadisce che “Il Mes serviva, serve e servirà .
Polemica rispetto alle dichiarazioni di Conte anche Forza Italia. “Il Mes sono 36-37 miliardi che possono essere utilizzati per mettere a regime il nostro sistema dei trasporti e i nostri ospedali – attacca Antonio Tajani, vicepresidente degli azzurri – Sono soldi disponibili dal primo di giugno e costano meno dei titoli di stato e meno dei soldi del Recovery fund. Conte deve fare contento Grillo”.
(da agenzie)
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Ottobre 19th, 2020 Riccardo Fucile
IL PREMIER E LE GIUSTIFICAZIONI AL NO CHE NON STANNO NE’ IN CIELO NE’ IN TERRA
Un lungo passaggio della conferenza stampa di Giuseppe Conte sul Mes ha acceso qualche spia e qualche perplessità in merito a un argomento molto dibattuto e che, in queste ore — come in una ennesima ondata — sta prendendo di nuovo forza, soprattutto dopo l’aumento della curva dei contagi.
Il presidente del Consiglio ha risposto a una domanda sul tema, che metteva in correlazione questa nuova fase della pandemia — e la conseguente pressione sugli ospedali — con l’accesso a questo prestito europeo pari a 36 miliardi per le spese sanitarie.
Ecco cosa ha detto Conte sul Mes:
«Cerchiamo di essere questa volta anche un po’ più dettagliati. I soldi del MES sono dei prestiti non possono finanziare spese aggiuntive. Si possono coprire spese già fatte in cambio di un risparmio di interessi. Cosa vuol dire. Che siccome li dobbiamo restituire vanno ad incrementare il debito pubblico. Quindi dovrò intervenire se prenderemo i soldi del MES con nuove tasse o tagli di spese, perchè il deficit (il debito pubblico) lo dobbiamo tenere sotto controllo. Quello che voglio dire è che il MES non è una panacea come viene rappresentata e in più aggiungo che visto che la situazione, nonostante la criticità e la crisi economica che stiamo attraversando, la situazione nostra dal punto di vista dei segnali economici è molto positiva. dobbiamo valutare che in ogni caso dovremo comparare il vantaggio in termini di interesse, molto contenuto, rispetto ad un rischio che gli analisti colgono che è difficilmente quantificabile in termini economici che si chiama stigma. Ecco perchè ho detto senza nessuna pregiudiziale ideologica, se avremo fabbisogni di cassa, tra gli strumenti che dovremo considerare c’è anche il MES ma se questo non accade evidentemente prendere il MES per risolvere una disputa nel dibattito pubblico non ha senso».
Cosa non torna delle cose che ha detto Conte sul Mes
Ma questa risposta, sebbene molto articolata, lascia più di una perplessità .
Innanzitutto sulla prima frase, quella per cui il Mes non può finanziare delle spese aggiuntive. In realtà , la nuova versione del Mes — quella studiata nel momento di massima emergenza sanitaria in Europa — serviva proprio a coprire nuovi costi legati alla sanità , che potevano essere di varia natura all’interno di quello stesso ambito.
Del resto sarebbe poco economico proporre soluzioni per delle spese che già vengono sostenute normalmente — e non in fase di emergenza — da uno Stato, sarebbe stato davvero poco lungimirante da parte dell’Unione Europea.
Detto questo, Conte ha molto insistito sul fatto che i 36 miliardi del Mes andrebbero a incrementare il debito pubblico, debito pubblico che — in ogni caso — già viene incrementato dagli scostamenti di bilancio e dalle altre misure europee (dallo SURE, fino ad arrivare allo stesso Recovery Fund) a cui l’Italia invece accederà .
Il presidente del Consiglio, poi, ha parlato di un rischio molto più pronunciato — rispetto ai possibili vantaggi in termini di interessi con l’accesso al Mes — legato allo stigma degli investitori, anche se da questo punto di vista non ci sono propriamente dei precedenti a livello europeo quando altri stati hanno fatto ricorso al Mes.
L’ultimo passaggio di Conte sul Mes spiegato con la differenza tra l’estate e l’autunno del coronavirus
Infine, il passaggio sul Mes che potrà essere utilizzato se ci dovesse essere un fabbisogno di cassa che in questo momento l’Italia non ha.
Su questo punto di vista ci sono due problemi: innanzitutto, il Mes non copre il fabbisogno di cassa, ma serve per incentivare in maniera molto circoscritta le spese in ambito sanitario.
Il concetto di fabbisogno di cassa, invece, è molto vago.
Inoltre, Conte ha descritto la situazione economica italiana come positiva. Lo ha fatto valutando chiaramente la ripresa dei mesi estivi, quando c’erano misure inferiori per contrastare la pandemia e quando il clima di fiducia verso la risoluzione del problema coronavirus era più alta.
Ma siamo sicuri che nei mesi autunnali e nei mesi invernali, già solo con le misure prese nell’ultimo Dpcm e in quelle che verranno prese nel prossimo, questa stessa fiducia rimanga intatta e la situazione economica italiana resterà in fase di ripresa?
(da agenzie)
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Ottobre 19th, 2020 Riccardo Fucile
A SCIDO DIECI PERSONE SONO STATE DENUNCIATE DAI CARABINIERI
A Scido dieci persone sono state denunciate dai carabinieri per aver percepito indebitamente i sussidi in supporto delle famiglie per l’emergenza Covid-19.
Nel corso delle verifiche sulla documentazione presentata da alcuni residenti del Comune in provincia di Reggio Calabria, infatti, i carabinieri si sono imbattuti in false dichiarazioni attestanti la situazione di indigenza di alcune delle persone che avevano presentato istanza per ottenere i sussidi.
In tal modo alcuni soggetti sono riusciti ad attingere indebitamente ai fondi statali erogati in favore delle famiglie bisognose per un totale di 5mila euro. I truffatori, tutti residenti a Scido, sono stati denunciati per i reati di falso ideologico e truffa.
(da agenzie)
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Ottobre 19th, 2020 Riccardo Fucile
LA MERKEL HA INVITATO I CITTADINI A RIMANERE A CASA IL PIU’ POSSIBILE, A MADRID LOCKDOWN PARZIALE, A PARIGI IL COPRIFUOCO
Interventi mirati e localizzati, chiusure anticipate nei quartieri a rischio movida e didattica ancora in presenza. Sono queste le misure contenute nell’ultimo Dpcm annunciato da Giuseppe Conte per mettere un freno all’aumento dei contagi ed evitare un’escalation fuori controllo.
Dopo la riapertura delle scuole, il ritorno in ufficio e la ripresa delle normali attività , l’Italia sta facendo i conti nelle ultime settimane con una crescita costante dei contagi e un forte aumento, che sfiora i dati di marzo, nelle terapie intensive. Una seconda ondata di Coronavirus che ha colpito anche gli altri Paesi europei.
Ogni governo, però, ha scelto di affrontare la nuova emergenza con strategie diverse.
Francia
In questi giorni la Francia ha registrato un nuovo record di casi in 24 ore: +32.427. Il tasso di positività è arrivato al 13,1%, mentre i tamponi sfiorano la soglia dei 200 mila giornalieri.
Per fermare la seconda ondata mercoledì 14 ottobre il presidente francese Emmanuel Macron ha imposto a partire da sabato 17 ottobre un coprifuoco locale nella regione di Parigi in altre 8 città : Grenoble, Lille, Lione, Aix-Marseille, Saint-Etienne, Rouen, Montpellier e Tolosa per almeno quattro settimane dalle 21 alle 6.
Secondo la normativa si può uscire di casa solo per motivi di lavoro, salute, offrire aiuto a una persona in difficoltà , o portare a spasso il cane. Su treni e aerei sarà necessario mostrare una certificazione con le motivazioni che permettono di rompere il coprifuoco.
Abbandonata nei mesi estivi, la Francia è tornata a fare ricorso all’autocertificazione per motivare gli spostamenti. Non sono, però, state annunciate restrizioni sui viaggi tra le diverse regioni e le persone sono libere di andare in vacanza, ha chiarito Macron. Tuttavia, il capo dell’Eliseo ha raccomandato che gli incontri privati non superino il numero di sei persone, e lo stesso vale per i tavoli dei ristoranti, un po’ come accade da noi. Nel resto del Paese sono state emesse restrizioni sul numero di persone alle feste private, compresi i matrimoni. Ed è stata data facoltà alle autorità locali di adottare misure più restrittive se necessario.
Regno Unito
Dopo essere risultato positivo al Coronavirus lo scorso marzo, il premier Boris Johnson ha cambiato strategia nella lotta ai contagi, allontanandosi dalla proposta di lasciar diffondere il contagio per raggiungere l’immunità di gregge. Già nel mese di agosto il Regno Unito ha assistito a un aumento di nuovi positivi in molte città . Il governo ha deciso così di dividere l’intero territorio nazionale in tre aree a seconda del livello di gravità della diffusione del virus.
Le aree di livello 1, a rischio medio, sono soggette a una stretta sugli incontri di gruppo che non possono superare le sei persone, a meno che tu non appartenga a una famiglia più grande. Mentre pub, bar e ristoranti devono chiudere alle ore 22. Per i territori di livello 2, ovvero a rischio alto, non è consentito incontrare persone non conviventi nè in casa nè in spazi pubblici. Per gli incontri all’aperto vale la regola di non superare il limite delle sei persone. In queste aree viene raccomandato di limitare i viaggi ove possibile. Queste restrizioni sono applicate a Londra e in altre 8 località .
Per le aree di terzo livello e quindi a rischio molto alto, dove la velocità di trasmissione è più rapida, non è permesso incontrarsi con nessuno che non faccia parte della famiglia. La regola vale anche per i pub e i ristoranti, ma non per parchi, spiagge, campagne e in generale in spazi all’aperto molto grandi. Alle persone è consigliato di non uscire da queste aree se non per motivi di istruzione, lavoro o assistenza a persone in difficoltà , ma non c’è sanzione anche se per queste zone potrebbero essere introdotte misure aggiuntive.
Nella città di Liverpool, i casinò, i negozi di scommesse e le sale giochi sono stati chiusi. Così come le palestre, le palestre di danza e la maggior parte delle strutture sportive. E mentre Johnson preme per portare il livello di allerta a 3 anche a Manchester, il sindaco Andy Burnham si oppone. «La città resisterà », ha detto, definendo la politica di Westminster imperfetta e ingiusta.
Spagna
Dopo l’allentamento delle misure di lockdown a maggio, la Spagna è diventata il Paese europeo più colpito dalla pandemia. Ora, le mascherine sono diventate obbligatorie all’aperto e al chiuso in tutto il Paese. E il governo ha imposto a Madrid e ad altre otto città un blocco limitato, con i cittadini autorizzati a entrare e uscire dalle aeree più colpite solo per motivi di lavoro, salute o istruzione e per altri motivi urgenti.
Gli incontri pubblici e privati sono stati limitati a sei persone e i bar e i ristoranti devono funzionare al 50% della loro capacità e chiudere entro le 23.
Dal 15 ottobre, inoltre, bar e ristoranti in Catalogna si limiteranno a offrire servizi di consegna o da asporto. Negozi e mercati funzioneranno al 30% della capacità , mentre le palestre, i cinema e i teatri al 50% e le aree giochi per bambini chiuderanno alle 20.
Germania
Con 7 mila nuovi casi registrati nella giornata di sabato 17 ottobre, la cancelliera Angela Merkel ha fatto un appello chiaro ai cittadini: «Rimanete in casa il più possibile». Il capo di Stato tedesco ha chiesto alle persone di evitare viaggi non essenziali: «Cosa ci ha permesso di fare bene durante i primi sei mesi della pandemia?», ha chiesto. «È stato il fatto che siamo rimasti uniti e abbiamo obbedito alle regole. Questo è il rimedio più efficace che abbiamo attualmente contro la pandemia ed è più necessario ora che mai».
Mercoledì 14 ottobre le autorità dei 16 Stati federali tedeschi hanno concordato nuove misure omogenee per contenere la diffusione del virus. Nelle città e nelle aree dove si registrano più di 35 infezioni per 100 mila persone in un arco di tempo di 75 giorni, le mascherine saranno rese obbligatorie nei luoghi di assembramento pubblici. Dove invece ci sarà un incremento di 50 casi le riunioni private saranno vietate a un numero di massimo 10 persone e i bar e ristoranti chiuderanno alle 23.
(da agenzie)
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Ottobre 19th, 2020 Riccardo Fucile
“NECESSARIO UN INASPRIMENTO DELLE MISURE MOLTO PRIMA”
“Ero stato ottimista quando avevo parlato di lockdown a Natale. Magari non chiamiamolo in questo modo, però con questi numeri arriveremo a un inasprimento delle misure di contenimento molto prima”. Così, in un’intervista a ‘Il Messaggero’, il microbiologo dell’Università di Padova Andrea Crisanti.
“Abbiamo un doppio problema – afferma – I numeri che stanno venendo fuori sono un disastro. Dobbiamo abbassare la curva dei contagi, ma una volta ottenuto il risultato, dobbiamo essere in grado di mantenere la curva bassa. Ma è saltato completamente il sistema di tracciamento. Le misure di contenimento sono inutili senza un piano organico per dotare l’Italia di un sistema che mantenga basso il numero dei contagi. È la vera sfida. Se invece di buttare soldi per acquistare i banchi a rotelle avessimo investito sul tracciamento e sulla capacità di eseguire i tamponi, oggi saremmo in una situazione differente. Non possiamo andare avanti altri sei mesi solo con le chiusure. Quest’estate – ricorda – eravamo arrivati a 300 contagi al giorno, avremmo dovuto porci il problema e organizzarci per evitare che quel dato tornasse a salire mettendo in campo un reale ed efficace sistema di tracciamento e tamponi. Invece non abbiamo fatto nulla”.
“Per una volta che sono stato ottimista, sono stato smentito. Avevo previsto il lockdown a Natale, pensando che i positivi aumentassero in maniera graduale. Non mi sarei aspettato che il sistema territoriale di contrasto e tracciamento si sbriciolasse così velocemente. E’ evidente che un inasprimento delle misure sarà in rapido sviluppo se quelle che sono state messe in campo non funzioneranno”.
(da agenzie)
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Ottobre 19th, 2020 Riccardo Fucile
“ASSOLUTA NECESSITA’ DI CHIUDERE ALCUNE ZONA A RISCHIO A NAPOLI, MILANO E ROMA”
“Un’epidemia si combatte con i comportamenti delle persone e con il tracciamento, ma quando vai oltre 10.000-11.000 casi e non riesci più a tracciare e allora devi contenere. In certe situazioni ormai il contenimento necessario è tale che deve essere fatto un lockdown, mirato ma deve essere fatto”.
A dirlo è Walter Ricciardi, ordinario di Igiene all’Università Cattolica del sacro Cuore di Roma e consulente del ministro della Salute, commentando il nuovo dpcm e la situazione attuale durante la trasmissione Agorà su Rai3.
Chiusure mirate, quindi, dove la situazione è già complessa in modo tale che non diventi ingestibile. “Io non parlerei di Lombardia, ma per esempio di Milano.
Non parlerei di Campania, ma parlerei di Napoli e di alcune aree metropolitane, comincerei a preoccuparmi per Roma. Sicuramente il Piemonte è un’altra area. Io farei degli interventi mirati rafforzando le decisioni” nazionali “ma purtroppo in questa fase chiudendo alcune attività in maniera chirurgica”. Misure che devono essere prese “per il bene del Paese è assolutamente necessario farlo ora. Io non aspettarei Natale”.
Poi, da Ricciardi arriva un’ulteriore conferma di come il trasporto pubblico debba essere il primo nodo da risolvere.
Abbiamo sempre detto che su bus e metro la capienza non doveva andare oltre il 50%, e invece poi si è derogato all′80 ma a bordo è uno dei momenti in cui si è più a contatto e anche l’uso della mascherina protegge gli altri ma non se stessi. E’ un momento tipico di contagio”, conclude.
(da agenzie)
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Ottobre 19th, 2020 Riccardo Fucile
CHRISTIAN D’ADAMO E’ STATO RESPONSABILE DELLA SEZIONE DEL CAPOLUOGO PONTINO ED ERA CANDIDATO IN APPOGGIO AL CANDIDATO SINDACO DI FRATELLI D’ITALIA
Antisemiti e xenofobi. Pronti a utilizzare larga parte delle piattaforme social per diffondere messaggi di odio, in un tripudio di saluti romani.
Dopo le polemiche esplose durante la recente campagna elettorale a Fondi, per un candidato che inondava il web di simili veleni, la Procura della Repubblica di Latina ha aperto un’inchiesta culminata con due denunce con l’accusa di propaganda ed istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa.
Gli accertamenti sono iniziati dopo le prime segnalazioni fatte dall’Anpi a Fondi su un candidato in una lista civica a sostegno dell’aspirante sindaco di Fratelli d’Italia, Christian D’Adamo, pizzaiolo di 32 anni, vicino a Forza Nuova che nella sua biografia social si definiva naziskin, negazionista, omofobo, xenofobo, antidemocratico, anticostituzionale, anticomunista e antisemita.
“Non conoscevo questa persona – assicurò subito il candidato sindaco Giulio Mastrobattista – e quando abbiamo saputo abbiamo lanciato l’hashtag nessunovotid’adamo. Come ho invitato a non votare candidati a sindaco pregiudicati così invito a non votare chi ha simili profili social”. Mastrobattista è stato poi sconfitto alle elezioni e D’Adamo ha preso soltanto tre voti.
La pubblicazione in particolare di un meme in cui veniva rappresentato un forno da cucina aperto con dentro alcune banconote e la scritta “trappola per ebrei” ha però portato a numerose segnalazioni alla polizia postale tramite il commissariato di polizia online.
Le indagini, avviate Postale, in collaborazione con la Direzione centrale della polizia di prevenzione e la Digos di Latina, hanno quindi accertato che tale post era opera proprio di D’Amano, molto attivo sui social, con vari account presenti su Vk.Com, Facebook, Telegram, Linkedin, Pinterest, Twitch e Tublr.
Sono state esaminate le tante immagini da lui postate, molte mentre fa il saluto romano, di simboli neonazisti, fascisti, e che in generale “lo associano agli ambienti ultrà di estrema destra della tifoseria calcistica SS Lazio”. Appurati anche, precisa ora la Polizia, “gli aspetti xenofobi, fascisti, omofobi, antidemocratici, anticostituzionali ed antisemiti presenti sul medesimo profilo twitter”.
Il 32enne è stato quindi perquisito e gli sono stati sequestrati un computer, un telefonino, che verranno ora analizzati dalla polizia postale, dei libri e un busto del duce. Nell’ambito dell’inchiesta aperta dalla Procura di Latina sui messaggi di odio diffusi tramite il web, gli investigatori hanno inoltre appurato che, tramite la piattaforma Vk.Com, un 57enne di Latina, da sempre simpatizzante per i movimenti di estrema destra, aveva pubblicato numerosi post ed immagini dai quali emergeva “un esplicito orientamento ideologico nazista, antisemita e xenofobo”.
E perquisito anche quest’ultimo, gli investigatori lo hanno trovato in possesso di due portatessere e placche riportanti la scritta Polizia di Stato, materiale che gli è stato sequestrato insieme a computer e telefonino.
(da agenzie)
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