Ottobre 29th, 2020 Riccardo Fucile
IL PROBLEMA E’ CHE LA “GUERRA” TRA FRANCIA ED ERDOGAN STA INCENDIANDO LA PROTESTA… IN ITALIA NESSUNO OFFENDE LA RELIGIONE ALTRUI E NESSUNO VA FUORI DI TESTA PER REAZIONE
Brahim A., il killer di Nizza, «è arrivato da pochissimo tempo da Lampedusa». Lo ha twittato il deputato della regione di Nizza, Eric Ciotti, affermando di aver appena chiesto ad Emmanuel Macron, in una riunione sul luogo dell’attentato, di «sospendere qualsiasi flusso migratorio e qualsiasi procedura di asilo, in particolare alla frontiera italiana».
La conferma è arrivata da fonti degli apparati di sicurezza italiane.
Sono attualmente in corso gli accertamenti per ricostruire gli spostamenti dell’uomo. Il Corriere della Sera scrive che l’uomo — di nome Aouissaoui Bahrain, nato in Tunisia il 29 marzo del 1999 — il 9 ottobre si trovava a Bari, dove sarebbe stato trasferito nel centro di identificazione e fotosegnalato dalla questura.
Dopo l’identificazione sarebbe stato inserito nei terminali per «illecito ingresso in territorio nazionale». Secondo quanto scrive il quotidiano, nella tasca dell’uomo è stato trovato un foglio rilasciato dalla Croce Rossa Italiana, lo stesso che gli inquirenti francesi avrebbero usato per identificarlo.
I precedenti
Già nel 2011, con Silvio Berlusconi premier e Roberto Maroni ministro dell’Interno sempre da Lampedusa transitò Anis Amri, l’autore della strage al mercatino di Natale di Berlino nel 2016. All’epoca, dopo essere sbarcato sulle coste italiane Amri era stato trasferito in un centro per minorenni in Sicilia.
(da agenzie)
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Ottobre 29th, 2020 Riccardo Fucile
UNA TESI A RADIO ANCH’IO, QUELLA OPPOSTA SU TWITTER
“Un lockdown? Se ci sono le necessità di farlo è giusto farlo”. Dopo giorni di proteste contro le chiusure previste dal nuovo Dpcm anti-Covid e settimane passate a invocare di mantenere l’Italia attiva ed affrontare l’emergenza coronavirus senza nuove chiusure, il leader della Lega, Matteo Salvini, intervistato da Radio Anch’io questa mattina ha virato verso toni più prudenti e moderati.
Qualche ora dopo, però, su Twitter ha fatto una controsterzata: “La chiusura totale? Sarebbe un disastro”.
In mattinata, in radio l’esponente del Carroccio ha sottolineato che, senza un arresto dei contagi da coronavirus, la soluzione, “se necessaria”, potrebbe essere un nuovo lockdown, come a marzo. Ma, sottolinea Salvini, “mi auguro che non ce ne sia bisogno. Però, siccome la vita viene prima di tutto, se serve il lockdown si fa”.
Non una vera e propria svolta nell’atteggiamento nei confronti del governo e delle misure restrittive per la lotta al Covid19, ma una sterzata, quella di Salvini, frutto della presa d’atto che i contagi continuano ad aumentare e la situazione sta peggiorando di giorno in giorno.
Dopo qualche ora, però, il leader del Carroccio ha fatto retromarcia e poco prima del suo intervento al Senato sull’informativa del premier Cnte sul Dpcm, Matteo Salvini ha pubblicato su Twitter un post in cui si schiera nuovamente contro ogni ipotesi di lockdown in Italia. “Chiusura totale? Sarebbe un disastro (non tanto per Conte), ma soprattutto per gli italiani. Bisogna lavorare per evitarlo, a ogni casto, tra le altre cose con cure e tamponi a casa”, scrive Salvini.
Che in una sola mattina dice tutto e il contario di tutto.
(da agenzie)
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Ottobre 29th, 2020 Riccardo Fucile
QUANDO SONO ALL’OPPOSIZIONE (COME IN ITALIA) I SOVRANISTI STRILLANO CONTRO LE RESTRIZIONI, QUANDO GOVERNANO MANDANO LA POLIZIA E INVITANO A FARE LA SPIA
La tragicomica vignetta del Times di oggi dice tutto: poliziotti sul tetto di una casa privata che, come Babbo Natale, si preparano a entrare scendendo dal camino. Uno ha la pettorina catarifrangente “Rule of Six Squad”, ossia “Unità per il rispetto della regola del sei”, per cui in gran parte del Regno Unito non ci si può assembrare in più di sei persone, nell’ambito delle restrizioni contro il coronavirus.
In basso alla vignetta di Peter Brookes, la didascalia: “Natale 2020”.
Già , perchè hanno detto più o meno questo il ministro degli Alloggi Robert Jenrick, e il commissario delle West Midlands (centro Inghilterra) David Jamieson: “I poliziotti avranno il potere di entrare in casa qualora ci siano sospetti su assembramenti superiori a sei e, nell’eventualità , anche interrompere il cenone di Natale”. Jamieson non ha escluso “possibili rivolte”, in un simile scenario.
Apriti cielo. Gli avvertimenti di Jenrick e Jamieson hanno scatenato polemiche in Regno Unito, in quanto vanno a toccare l’essenza di una certa “Britishness”, la britannicità .
Non solo perchè si tratta di un’invasione nel privato da parte della polizia, cosa che gli inglesi più tradizionalisti associano agli Stati autoritari, ma anche perchè le autorità britanniche stanno esortando sempre di più la popolazione a fare delazioni e segnalare coloro che, secondo loro, stanno violando le norme sugli assembramenti anti Covid.
Un’altra bastonata alle secolari convenzioni inglesi, in un Paese dove la discrezione e la privacy sono molto importanti e dove per questi motivi non esiste nemmeno la carta d’identità : non è un caso che a Londra il 60% degli abitanti non abbia mai conosciuto i propri vicini.
Ma questo pare essere il nuovo corso del governo Johnson, che di convenzioni, politiche e sociale, ne ha già infrante parecchie. Secondo il suo esecutivo questi comportamenti da “spioni” sono necessari per mettere un freno alla spirale dei contagi che, come in altri Paesi, sembra inarrestabile ed evitare un secondo lockdown.
Scenario che il premier britannico vuole evitare a tutti i costi a poche settimane dalla materializzazione della Brexit: ieri in UK ci sono stati 24.701 nuovi casi di coronavirus (+1.816 rispetto a martedì) con 310 morti (57 in meno di martedì ma 119 in più rispetto al mercoledì precedente). Ma molti non ci stanno: proprio ieri, la star della Bbc durante la mattina, Victoria Derbyshire, aveva detto che non avrebbe “mai rispettato la regola del 6 a Natale”, per poi fare marcia indietro.
Ma quanto potrà resistere Boris Johnson nel suo no al lockdown? Oggi gli vanno in soccorso i giornali “amici” come Daily Mail ed Express (“Boris, non farlo
Oramai la pressione di scienziati e medici sul premier è enorme: secondo l’Imperial College di Londra ci sarebbero già 100mila contagi reali di Covid al giorno e per diversi scienziati si rischiano 85mila morti per la seconda ondata. Ma allo stesso tempo almeno metà del partito conservatore sostenuta dal ministro delle Finanze Sunak è assolutamente contro il lockdown e sta facendo pressione per evitarlo.
Anche perchè tra due giorni finisce la cassa integrazione e si temono milioni di disoccupati. Alla fine potrebbe accadere che il premier applicherà il livello più duro di restrizioni regionali a poco a poco a tutto il Paese, anche per non darla vinta al leader laburista Keir Starmer che chiede da settimane il lockdown nazionale. Ma secondo gli scienziati non basta: bisogna chiudere tutto e subito.
Il Natale ha generato polemiche anche in Scozia. Uno degli scienziati del governo locale di Edimburgo contro la pandemia ha detto la settimana scorsa che la popolazione si dovrà preparare a un “Natale digitale”, il primo della storia, vista la crisi del Covid e la seconda ondata in atto. Una frase shock nella popolazione soprattutto per una festività così sentita. Poi le autorità scozzesi hanno poi ritirato i loro commenti, ma era troppo tardi. Il cenone di Natale in Regno Unito sarà molto probabilmente su Zoom. Oppure ci sarà il rischio che i poliziotti bussino alla porta.
(da agenzie)
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Ottobre 29th, 2020 Riccardo Fucile
UN RAGAZZO RACCONTA I SACRIFICI DI SUA MADRE, IMPEGNATA IN PRIMA LINEA CONTRO IL COVID
“Mia madre guadagna poco più di 1500 euro al mese, lavora da 42 anni e non vede sua madre, che è mia nonna, 95 anni, dallo scorso marzo”.
Recita così un post condiviso su Facebook da Luis, figlio di un’infermiera calabrese impegnata nella lotta al Covid-19.
Il giovane ha postato una foto della donna, di cui non si scorge neanche il volto per via dell’abbigliamento e dei dispositivi di protezione indossati nello svolgimento del suo lavoro.
Il ragazzo parla di una telefonata avuta con la madre. “Cosa fai?”, chiede Luis. La risposta della madre: “Sono in ambulanza. Abbiamo portato tre casi Covid da malattie infettive a casa, da un ospedale a un altro e da una rianimazione all’altra. Poi sanifichiamo e andiamo a prendere il quarto”.
Il giovane racconta che la medicina è una vocazione per la sua famiglia. “Mia mamma è sorella, figlia, zia, cugina, nipote di medici e vedova di un anestesista”, si legge.
E prosegue con parole di affetto e stima: “Credo che mia madre sia una delle infermiere migliori che il sistema sanitario nazionale possa vantare. Nel suo ambiente è famosa per essere in grado di prendere vene in condizioni assurde e per aver fatto partorire delle donne a bordo strada in piena montagna, lontano dall’ospedale, perchè gli ospedali fuori dalle città si è deciso che non servono più”.
Passione, impegno e dedizione ma anche tante difficoltà . “Mia mamma non vede sua madre, che è mia nonna, 95 anni, dallo scorso marzo”, scrive il giovane presentando un esempio di lontananza forzata dagli affetti che gli operatori sanitari impegnati nell’emergenza Covid sono costretti a sostenere.
(da “Huffingtonpost”)
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Ottobre 29th, 2020 Riccardo Fucile
AURORA, 22 ANNI, DOVEVA ENTRARE AL PRONTO SOCCORSO CON IL PAZIENTE A BORDO, OTTO ORE DI ATTESA… OGNI GIORNO IN TRENO E, QUANDO NON E’ DI TURNO, FA ANCHE LA VOLONTARIA DEL 118: “QUANDO TORNO A CASA RINGRAZIO DIO PERCHE’ HO FATTO IL MIO DOVERE”
Stremata, distesa come può sul volante dell’ambulanza del 118. Ha fatto il giro del web la foto che ritrae l’infermiera Aurora Tocco ed è già diventata una delle immagini simbolo di questa seconda ondata di coronavirus.
La 22enne stava attendendo da otto ore il tampone per un paziente Covid, davanti a Villa Sofia a Palermo. Lo scatto è stato postato su Facebook da un collega dell’infermiera.
“Sto pensando a ciò che ho vissuto assieme alla mia èquipe, vestiti per otto ore di fila con un sospetto in ambulanza poi positivo. Otto ore interminabili e ancora non è finita”, ha scritto il soccorritore.
L’intervento, infatti, è cominciato alle 10 del mattino e si è concluso solo alle 18, quando si è avuto l’esito del tampone molecolare risultato positivo.
Nelle tende attrezzate del pre triage all’esterno dell’ospedale ci sono malati positivi che aspettano di essere visitati e poi trasferiti nei reparti Covid 19.
Nel frattempo, il personale sanitario con il malato a bordo resta in ambulanza, con l’equipaggio che non può muoversi e il paziente preso in carico che attende il suo turno
Aurora lavora all’Ospedale dei Bambini di Palermo, ma quando non è di turno sale sui mezzi del 118 “per la passione, per il mio impegno, la spinta che mi fa alzare la mattina” racconta a Live Sicilia.
“Sono una ragazza fortunata e mi aiuta molto la riconoscenza delle persone, quando andiamo per servizio. Qualcuno pensava che il Covid fosse tutto una finzione e adesso che, purtroppo, è positivo, si rende conto della realtà . Il Coronavirus è un nemico invisibile. Ma c’è chi lo nega anche per paura. Io vivo a Cinisi con la mia famiglia, ogni giorno prendo il treno. Sognavo di lavorare in un ospedale a sedici anni, quando frequentavo la scuola. La medicina è il mio sogno da sempre, come lo studio del corpo umano, questa macchina bellissima che può incepparsi”.
Noi non siamo eroi, siamo persone. Vinceremo la battaglia per merito di tutti. Cosa penso la sera, sul treno, quando torno? Ringrazio Dio perchè ho fatto il mio dovere. Non lo facciamo per lo stipendio, lo facciamo per gli altri. Ora mi scusi, sono arrivata”.
(da Fanpage)
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Ottobre 29th, 2020 Riccardo Fucile
IL RETROSCENA SULLA COALIZIONE SVELATO DA BRUNO VESPA
Il dettaglio non era ancora stato rivelato. Eppure, nell’ultimo libro di Bruno Vespa — intitolato Perchè l’Italia amò Mussolini — si legge un patto che starebbe dietro al rafforzamento della coalizione di centrodestra con Forza Italia all’interno.
Infatti, nella prima fase della gestione della pandemia — lo ricorderete — il partito aveva offerto un supporto esterno al governo guidato da Giuseppe Conte.
Ora, invece, sembra essere riallineato alle posizioni più intransigenti di Matteo Salvini e di Giorgia Meloni. Cosa ha fatto cambiare idea a Forza Italia? La promessa — a quanto pare — di Silvio Berlusconi presidente della Repubblica.
L’indiscrezione, dunque, arriva proprio da Bruno Vespa, che ha riportato il dettaglio
«Il patto di fedeltà reciproca (anti-inciucio), sottoscritto dai tre ala vigilia delle elezioni regionali di settembre, si spiega con un retroscena mai reso pubblico. Salvini e Meloni hanno assicurato che, se Forza Italia fosse rimasta fedele alla coalizione, loro avrebbero votato Berlusconi presidente della Repubblica nel 2022».
Bruno Vespa, da sempre molto vicino a Silvio Berlusconi che ha presentato diverse volte i suoi libri usciti in autunno e spesso diventati best seller durante le vacanze natalizie, ha affermato che l’aspirazione di diventare presidente della Repubblica è sempre stata al primo posto nei pensieri del Cavaliere.
Tuttavia, l’unico ostacolo principale di questa scalata al Quirinale sarebbe la sua età : nel 2022, con la scadenza del mandato di Sergio Mattarella, avrebbe 85 anni e — alla fine del settennato — gli anni diventerebbero 92.
Tuttavia, secondo Bruno Vespa, l’età non sarebbe comunque un deterrente per il piano di Silvio Berlusconi presidente della Repubblica: e il voto di Matteo Salvini e di Giorgia Meloni non farebbe altro che tenerlo vicino, in questo periodo in cui Forza Italia rappresenta comunque un bacino elettorale decisivo per la coalizione di centro-destra, proprio con questa promessa e questa prospettiva.
(da agenzie)
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Ottobre 29th, 2020 Riccardo Fucile
LO SPOT DIVENTA UN BOOMERANG: CORI DI “BUFFONE”… E DALL’ENTOURAGE LEGHISTA QUALCUNO CHIAMA “COGLIONI” I MANIFESTANTI
“Buffone, buffone”. I ristoratori che hanno manifestato contro l’ultimo dpcm in piazza del Pantheon non hanno gradito l’arrivo di una delegazione leghista capitanata da Matteo Salvini.
Il segretario della Lega è stato fischiato e contrastato da una parte dei presenti, mentre altri ristoratori (tra cui tanti cuochi della federazione italiana) hanno avvicinato l’ex ministro per confrontarsi.
Salvini, dopo alcuni brevi dichiarazioni alle telecamere, si è rapidamente allontanato. Con lui c’erano i senatori William De Vecchis e Gian Marco Centinaio. Quest’ultimo il più nervoso, ha finito col litigare platealmente con alcuni manifestanti.
Racconta il Fatto: “alle 11.45 di una mattinata soleggiata, Matteo Salvini si presenta in piazza del Pantheon e inizia a girovagare tra le tovaglie bianche e le stoviglie di argento piazzate per terra dagli esercenti per protesta. Molti lo ignorano, qualcuno lo riconosce, anche solo per il codazzo di telecamere alle spalle: “Ma perchè è venuto Salvini? Cosa c’entra, noi in piazza non lo vogliamo”. Lui stringe qualche mano, scatta qualche selfie, ma nessun organizzatore gli si avvicina. Ma è già tutto preparato: in fondo alla piazza fa un collegamento con le tv e poi, sempre a favore di telecamere, si ferma a parlare con un ristoratore che gli chiede se arriveranno i soldi promessi. Il leader della Lega poi accenna il solito comizio — “I 5 miliardi previsti sono una mancia, noi romperemo per vigilare che arrivino” — ma a quel punto però accade quello che Salvini non aveva previsto: prima qualche fischio, poi dalla folla dei ristoratori parte il coro “Buffone, buffone, vattene”. E lui,dopo solo un quarto d’o ra , non può che lasciare la piazza per evitare la contestazione. “Noi non avevamo invitato Salvini —spiega il presidente di Fipe Roma, Sergio Paolantoni — siamo apolitici, nessuno ci doveva mettere il cappello”
(da agenzie)
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Ottobre 29th, 2020 Riccardo Fucile
“LA CRISI PUO’ ESSERE UN’OPPORTUNITA’, DOBBIAMO TRASMETTERE FIDUCIA E REINVENTARCI, NON ASPETTARE AIUTI”… E I CLIENTI NON MANCANO
Nel primo giorno in cui il dpcm imponeva la chiusura di bar e ristoranti alle 18, a Livorno nasceva un nuovo locale.
Il Surfer Joe, guidato da Luca e Lorenzo Valdambrini e da Francesco Tonarini, ha aperto le sue porte il 26 ottobre e, nonostante tutto, lo ha fatto con ottimismo e speranza rivolta al futuro, perchè “dobbiamo trasmettere fiducia, altrimenti si muore”. Lo racconta il Corriere della Sera:
“Abbiamo dieci dipendenti con tanta voglia di fare”, dice uno dei soci, Francesco Tonarini. “Ci siamo ritrovati in piena pandemia che eravamo a metà cantiere, ci siamo interrogati se mollare tutto ma abbiamo detto no, dobbiamo andare avanti. Con la nostra apertura vogliamo dare un segnale a tutti i bar e ristoranti. Dobbiamo mettere in campo tutte le nostre energie, dobbiamo reinventarci, non dobbiamo sperare negli aiuti dello Stato. La crisi può essere anche un’opportunità ”.
L’esperimento al momento funziona: i clienti occupano le sale a colazione e pranzo e dopo le sei il servizio a domicilio permette di tamponare eventuali perdite legate alla chiusura.
(da agenzie)
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Ottobre 29th, 2020 Riccardo Fucile
MATRICE TERRORISTICA: L’AGGRESSORE FERITO
L’incubo del terrorismo torna a colpire la Francia. Questa mattina un uomo armato di coltello ha sferrato un attacco nella cattedrale di Notre-Dame a Nizza: secondo BFM-TV, il bilancio è di tre morti e diversi feriti.
Due delle vittime, un uomo e una donna, sono state “decapitate” o “sgozzate” all’interno della cattedrale; l’altra vittima, una donna, sarebbe stata uccisa mentre cercava di scappare.
La polizia ha arrestato il responsabile – armato di coltello – e una squadra di artificieri si è recata sul posto. Non si esclude la presenza di complici.
Secondo alcuni media, ci sarebbe un secondo assalitore in fuga e ricercato. Il centro della città è totalmente chiuso e tutti i negozianti e i clienti sono rintanati in uffici e negozi. “Non abbiamo dubbi che si tratti di un attentato: l’assalitore, quando veniva ricoverato, non faceva altro che gridare ‘Allah Akbar, Allah Akbar”, ha dichiarato il sindaco di Nizza, Christian Estrosi.
L’attacco è iniziato intorno alle 9 del mattino. L’attentatore è stato ferito e arrestato dalla polizia, che ha sparato almeno sette colpi. Il sindaco Estrosi ha twittato: “Siamo sconvolti per le tre vittime, due delle quali sono morte all’interno della basilica. Tra loro anche il custode tanto apprezzato dai parrocchiani. Nizza ha pagato un prezzo troppo alto, come il nostro Paese negli ultimi anni”.
Il presidente della Repubblica Emmanuel Macron sarà alle 10.30 a Place Beauvau, dove è stata installata la cellula di crisi interministeriale per l’attacco a Nizza. Poi si recherà sul luogo dell’incidente.
Il primo ministro francese Jean Castex ha lasciato l’Assemblea nazionale, dove si trovava per discutere il nuovo lockdown nazionale, per raggiungere la cellula di crisi aperta al ministero dell’Interno. La procura antiterrorismo francese è stata incaricata di indagare sull’accoltellamento.
È stata aperta un’inchiesta per omicidio con movente terroristico, tentato omicidio con movente terroristico e associazione di gruppo terrorista criminale.
L’attacco arriva a 13 giorni dall’uccisione di Samuel Paty, il professore di storia e geografia decapitato a Conflans-Sainte-Honorine dopo aver mostrato ai suoi studenti le vignette di Charlie Hebdo durante una lezione di educazione civica.
(da agenzie)
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